«Sarà un Avenir importante per… l’avvenire delle atlete». E’ con un sottile gioco di parole che il cittì Paolo Sangalli prova a riassumere la spedizione della nazionale U23 al Tour de l’Avenir Femmes.
Prima di sistemare le ultime cose per la partenza per la Francia di domani, il tecnico azzurro è ancora gasato dal finale incerto del Tour Femmes, che fa il paio con quello del Giro Women, e si concede un piccolo excursus. «Che spettacolo! Niewidoma contro Vollering e prima ancora Longo Borghini contro Kopecky sempre sul filo dei secondi fino alla fine. Il ciclismo femminile è diventato davvero grande». Come non essere d’accordo con lui.
Tornando a monte, l’appuntamento della seconda edizione della piccola Grande Boucle femminile è fissato fra due giorni (dal 21 al 24 agosto: in apertura, una foto della passata edizione). Cronoprologo e tre tappe in linea per un totale di 321,2 chilometri infarciti di salita. Il gran finale, proprio come la gara maschile, sarà in vetta al Colle delle Finestre. E chissà se il totem delle Alpi Cozie stuzzicherà la fantasia delle più audaci come ci ha insegnato la storia o se sarà solo il teatro di una sfida ad eliminazione? Le azzurre dovranno difendere, e possibilmente migliorare, il terzo posto ottenuto da Realini l’anno scorso con una formazione quasi tutta nuova. Le scelte di Sangalli sono un mix tra l’obbligato e lo sperimentale, ma all’Avenir non mancherà uno spirito intrepido. Abbiamo cercato di capire che gara vedremo e quali saranno le rivali principali.
Paolo ricordiamo le convocate intanto.
Ho chiamato Ciabocco, Giada Borghesi, Valtulini, Segato, Cipressi e La Bella. Diciamo che come ogni anno ho dovuto aspettare un po’ per confermare le convocazioni. Ultimamente è diventata una costante tra le tre nazionali. Per un motivo o l’altro, principalmente fisico, ho sempre qualche ragazza in dubbio. Ad esempio, la mia intenzione sarebbe stata quella di chiamare Venturelli, ma agli europei di categoria in pista a Cottbus si è rotta il radio e ho fatto altre scelte. Mi lamento solo della sfortuna, non delle alternative a disposizione.
In un certo senso pensi di aver dovuto fare delle scelte forzate?
No, però mi vengono da fare delle considerazioni in generale. Considerando tutta la salita che c’è, più dell’anno scorso, è ovvio che mi dispiaccia non poter portare Realini che non è più U23. Mi spiace anche non aver chiamato Barale perché ha corso il Tour Femmes, ma è stato meglio così, anche se mi sarebbe piaciuta vederla da vicino in prospettiva mondiale. Quelle che porto all’Avenir sono tutte ragazze che hanno fatto un certo tipo percorso da juniores. Andremo avanti nel senso della continuità.
Che tipo di formazione sarà?
Faremo una gara all’attacco. Borghesi è una ragazza che non ha paura in questo tipo di azioni. Valtulini e Segato sono due scalatrici interessanti che hanno fatto un bel Giro Women. Dopo un buon Thuringen, Cipressi ha fatto altura a Tignes con le sue compagne che sono andate al Tour Femmes e quindi arriverà preparata. Viene dall’altura anche La Bella.
Non è ancora una junior?
Con le autorizzazioni delle varie federazioni, le juniores possono correre tra le U23, come se fosse uno stage. Infine c’è Ciabocco che aveva corso l’Avenir 2023. Ha un anno di esperienza in più nel WorldTour dove lavora tanto e bene per le compagne. Col cronoprologo del primo giorno capiremo chi curerà la generale, anche se sulla carta dovrebbero essere Ciabocco e Valtulini.
Chi saranno le rivali principali?
Ce ne saranno tante. Ho segnato alcuni nomi sul taccuino, ma credo sia più giusto ragionare più per Nazioni che per nomi. La prima che mi viene in mente è la Francia con Bego e Rayer, ma attenzione alla Germania (Riedmann e Czapla le capitane, ndr), alla Spagna (con Eraso, ndr), al Canada con le gemelle Holmgren, alla Gran Bretagna (Backstedt e Nelson, ndr) e naturalmente all’Olanda (guidata da Vinke, Reijnhout e Oudeman, ndr). Poi occhi puntati anche su quelle nazionali che conosciamo meno e che possono stravolgere i piani. Noi possiamo mantenere il podio che abbiamo conquistato con Realini l’anno scorso, però bisognerà vedere come andrà la corsa.
Cosa si aspetta Paolo Sangalli da questo Avenir Femmes?
Uno degli obiettivi sarà quello di crescere con questa squadra di giovani. Ad esempio Cipressi la voglio testare in vista dell’europeo, mentre La Bella per il mondiale. Portarla è forse un azzardo e non credo che altre nazionali porteranno una juniores. ma è anche un buon modo per farla crescere ulteriormente. Lo scontro all’Avenir con le pari età serve per capire cosa è successo nel percorso dalle juniores ad oggi. Capiremo a che punto siamo col nostro movimento.