E se un giorno, neanche troppo lontano, rivedessimo Alessandro Covi nel ciclocross? Voci o realtà, il cittì Pontoni è alla ricerca di atleti di peso, di potenza assoluta. Magari li recluta coltivandoli nel lungo periodo, oppure può cercare di attrarre qualche “motorone” dalla strada.
Nella pletora di possibili nomi – più nostri che del cittì, va detto – si è pensato prima di tutto a Trentin, che crossista lo è anche stato. Ma ci verrebbero in mente anche bestioni del calibro di Guarnieri, Oss, Ballerini… Gente che ha tanti cavalli ed è in grado di farli esplodere con grande violenza agonistica.
Certo, poi bisogna vedere quale esperienza abbiano questi corridori con il fango e lo sterrato, mentre Alessandro Covi un bel po’ di esperienza ce l’ha. Tra l’altro quella più importante, quella che si forma da ragazzini.
Alessandro, ma è vera questa voce che Pontoni ti ha cercato?
No, al momento non mi ha chiamato nessuno. Però posso dire che mi piacerebbe, io sono innamorato del ciclocross. Ci ho passato la mia infanzia e tornare a farlo mi piacerebbe non poco.
Lo segui ancora dunque?
Ho amici che fanno cross, non seguo più molto le categorie giovanili ma seguo soprattutto le gare più importanti in Italia e quelle internazionali. Ho visto che quest’anno stava dominando Iserbyt fino a che non è tornato Van Aert. Mentre in Italia mi gusto l’eterno duello tra Gioele (Bertolini, ndr) e Jakob (Dorigoni, ndr).
Li conosci bene?
Dorigoni è stato anche il mio compagno di squadra alla Cadrezzate e sì, lo conosco bene. A volte ci siamo anche scontrati nelle gare da dilettanti. Bertolini lo conosco meno, ma abbiamo avuto modo d’incontrarci e ogni tanto ci sentiamo.
Che crossisti ti sembrano? Che caratteristiche hanno?
Beh, faccio riferimento a quello che ho visto qualche anno fa, a quello che ricordo. Bertolini guida benissimo, ma forse gli manca qualche watt. Dorigoni i watt ce li ha anche, ma è un po’ spericolato e non sempre gestisce bene con la testa la sua corsa.
E Alessandro Covi che crossista era?
Io lo facevo d’inverno per mantenermi in forma, ma soprattutto per divertirmi. Non ho mai preso il cross con troppa serietà, anche se qualche garetta l’ho vinta. Era un piacere andare in trasferta con la squadra. Che crossista ero: uno di potenza. Non amavo troppo i percorsi a gimkana, ma preferivo quelli più aperti, quelli dove c’era da spingere. E infatti mi trovavo bene con il fango perché lì se non spingi non vai avanti, se non tiri fuori la potenza resti impantanato. Infatti sono quelli che vincevo, ma in Italia ce ne sono pochi.
Alessandro oggi è appassionato di cross Le gare ai tempi della Cadrezzate… con Arzeni cittì Nel 2018 la sfida con Dorigoni (primo) sul finale sterrato del Trofeo Sportivi di Briga. Covi fu secondo
Alessandro oggi è appassionato di cross Le gare ai tempi della Cadrezzate… con Arzeni cittì Nel 2018 la sfida con Dorigoni (primo) sul finale sterrato del Trofeo Sportivi di Briga. Covi fu secondo
Beh, si potrebbe dire che l’identikit perfetto che cerca Pontoni! Atleti di una certa stazza e di una certa potenza…
Se si parla di fisico magari potrei anche andare bene. Sono alto, peso 68,5 chili, ma se si parla di guida… magari avrei qualche difficoltà in più.
Quali gare hai fatto di cross più importanti?
Le gare più importanti sono state le tappe del Giro d’Italia di Ciclocross.
Quanto tempo è che non ti cimenti in più in questa disciplina?
Parecchio, dai primi anni juniores.
Però ti sentiamo appassionato a questo discorso. Se arrivasse una chiamata per davvero ci penseresti?
Ci penserei di sicuro, non escluderei nulla a prescindere. Ogni tanto mi manca il cross, mi viene il magone, ma adesso penso molto alla strada. E poi è come una ruota, se smette di girare fai fatica a riprendere voglia e motivazioni. Se non dovessi andare forte preferirei continuare a fare una preparazione adatta alla strada. Che poi non voglio dire che il cross non sia adatto: guardiamo Van der Poel e Van Aert! Però loro hanno sempre fatto così. Per loro la ruota non si è mai fermata. Bisognerebbe ragionarci bene, tutto qui.
Alla UAE sei in squadra con Trentin, avete mai parlato di ciclocross voi due?
Ogni tanto capita di fare qualche battuta, ma non credo che lui sappia che io ho fatto cross.