E qualche ora dopo Egan Bernal ecco parlare Remco Evenepoel. Il belga ha scelto di dedicarsi ai giornalisti dopo la sgambata. La sua conferenza è stata accompagnata, anzi introdotta, dall’annuncio di Patrick Lefevere del prolungamento di altri sei anni di contratto con Quick Step.
Ma se Egan era più serio, Remco non stava fermo un attimo. Dondolava con le spalle e rideva, “irriverente” come in bici, anche se voci dal gruppo dicono si sia calmato parecchio.
Stupito da se stesso
In realtà poi il giovane belga è molto più serio di quello che lascia sembrare. Ed è anche sensibile.
«Sono contento di essere in questa posizione al mio primo grande Giro – dice Evenepoel – quando sono in corsa non penso molto, ma poi quando salgo sul bus e guardo le classifiche resto un po’ stupito. E’ da tanto che non correvo. E’ incredibile quello che sto facendo. Sono secondo in classifica e per ora sta andando tutto bene.
«Per questo non sento pressioni, ma sono solo felice di essere qui, di poter correre se penso a come stavo nove mesi fa. Ma al Giro d’Italia ci credo. Se non avessi pensato di poter vincere, non sarei stato sulla rampa di lancio di Torino. Sto bene, sono qui al passo dei migliori scalatori. Vedremo le grandi montagne cosa diranno».
La rivalità con Bernal
«Non siamo rivali. Corriamo per lo stesso obiettivo. Per me è un onore competere con chi ha vinto il Tour de France. In passato ci siamo incontrati solo un paio di volte, ma questa è la prima vera sfida. E comunque il Giro d’Italia non si riduce solo a me e a Bernal, ci sono tanti altri corridori, come Vlasov, Ciccone e Caruso che sono vicinissimi. E anche Yates. Insomma non eliminerei nessuno dei primi dieci in classifica».
Remco si sta riabituando a questi sforzi. Lui stesso, dopo le prime tappe, aveva ammesso di avere bisogno di questo… rodaggio, ma la forza ce l’ha eccome. Nell’arrivo di Campo Felice si è toccato con un corridore a circa 400 metri dall’arrivo, poco dopo l’affondo di Bernal. Ne aveva almeno otto davanti (Bernal e Ciccone esclusi) ed è arrivato quarto.
Sfida tra squadre
Intanto domani c’è una tappa importantissima verso Montalcino. Una frazione che a Remco non sembra preoccupare. In casa Deceuninck-Quick Step le classiche sono il pane quotidiano e avranno consigliato al meglio il giovane belga forte dell’esperienza con la Strade Bianche.
«No, non ho fatto sopralluoghi – dice Remco – mi fido di quello che mi hanno detto i meccanici. Di certo domani la gara esploderà. Si sprecheranno molte energie, ci sarà polvere, sarà dura. E immagino sarà più facile perdere tempo che guadagnarne».
Quella tra Egan e Remco è anche una sfida tra due squadroni: la Ineos-Greandiers domina nei grandi Giri e la Deceuninck-Quick Step nelle classiche. In tal senso l’ago della bilancia è a favore del colombiano, gli inglesi ormai sanno bene come gestire certe situazioni, però la Deceuninck quando punta difficilmente sbaglia e l’esperienza di pochi mesi fa con Almeida gli sarà stata utile.