Giro, la rincorsa di Vlasov inizia dalla Provenza

08.02.2021
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Fra i corridori dell’Astana che hanno rischiato di rimanere bloccati dalla neve in cima al Teide c’era anche Alexander Vlasov, che dopo aver passato tutto dicembre in Russia forse della neve non aveva troppa nostalgia. La liberazione è avvenuta tempestivamente nella giornata di sabato, in tempo per consentire agli atleti e allo staff di prendere i voli verso casa prenotati per ieri mattina.

Sono arrivati gli spazzaneve l’Astana può ripartire dal Teide
Sono arrivati gli spazzaneve l’Astana può ripartire dal Teide

Sul Mar Nero

La stagione del russo, che ciclisticamente è cresciuto in Italia, è finita tardissimo, l’8 di novembre con la Vuelta, a capo di tre settimane iniziate al piccolo trotto poi in continuo crescendo. C’era da rimettersi a posto dopo il ritiro dal Giro e ritrovare le giuste sensazioni. E la Vuelta è iniziata giusto due settimane dopo l’abbandono a metà della tappa di Agrigento.

«Abbiamo finito tardi davvero – sorride – e subito dopo la Vuelta sono andato in Russia, ricominciando gli allenamenti a dicembre. Mi sono fermato poco meno di un mese e quando si è trattato di allenarmi, mi sono spostato a Sochi, sul Mar Nero. Lì si sta bene, c’erano tutti i giorni 14 gradi. Mentre a casa mia, a Vyborg, sarebbe stato impossibile, perché la temperatura era intorno ai meno 15».

Al Tour de la Provence 202, Vlasov vince a La Ciotat, battendo Kelderman
Al Provence 2020, Vlasov vince a La Ciotat su Kelderman
Il 2021 è l’anno delle prime responsabilità importanti, giusto?

Voglio provare ad essere leader al Giro. La Vuelta mi ha detto cose interessanti. Nonostante ci sia entrato un po’ malconcio, alla fine non ero così male. Certo il secondo posto sull’Angliru potrebbe bruciare, ma sono onesto e là in cima ero davvero finito, mentre Carthy ha avuto qualcosa di più.

Ci dicesti che il malanno del Giro si è fatto sentire anche in Spagna…

E’ stato un virus intestinale, ho sofferto per una settimana senza poter mangiare. Ho perso peso. A chi dice che al Giro avrei potuto stringere i denti, rispondo che non andavo avanti. Tanto che in Spagna il primo giorno ho perso 4’31”. Non stavo ancora bene. Era la prima corsa dopo la malattia e il primo giorno ho trovato subito percorso duro e ritmo alto. Sull’ultima salita sono andato in crisi e addio…

Al Lombardia, Vlasov si piazza 3° ed è decisivo per la vittoria di Fuglsang
Vlasov 3° al Lombardia e decisivo per Fuglsang
A quando il debutto?

Era previsto alla Valenciana e l’abbiamo rimpiazzata con il ritiro sul Teide. Adesso si va al Tour de la Provence, partiamo mercoledì, il giorno prima. Vado come preparazione e per fare ritmo, poi si vedrà.

L’anno scorso successe una cosa particolare: arrivasti 4° sul Ventoux, dove poi vincesti alla ripresa post lockdown. Ti piace quella salita?

E’ sicuramente molto bella. Si va per mettere nelle gambe il giusto lavoro, ma se le sensazioni saranno giuste, ovvio che provo a lasciare il segno.

Hai parlato della Russia, com’è la situazione del ciclismo lassù?

Pessima, ci sono pochissime corse. Tanti smettono dopo gli juniores, perché non trovano squadre da U23. In più i professionisti possono viaggiare perché hanno il permesso di soggiorno, mentre i dilettanti non possono uscire dal Paese a causa del Covid e rischiano di perdere un’altra stagione.

Tanto Vlasov è andato forte in salita alla Vuelta, quanto piano a crono: deve lavorarci
La crono è un terreno su cui Vlasov deve lavorare
Da U23, nel 2018, vincesti il Giro su Almeida. Che cosa hai pensato quando lo hai visto tenere la maglia rosa così a lungo?

Vedere lui e gli altri con cui lottavo da U23 mi ha convinto del fatto che posso fare il capitano dell’Astana al Giro d’Italia. Avrò la squadra a mia disposizione e spero di trovare la condizione. Ma se hanno potuto farlo loro, posso anche io.

Si parla di Nibali e Bernal, paura?

Ci sono tanti nomi ora, poi si vedrà in corsa. Tre settimane sono lunghe, può succedere di tutto.

Pensi di aver trovato nel WorldTour la stessa sicurezza di quando eri U23?

Credo di sì, riesco a stare bene davanti con chi fa la corsa. Per adesso sono al loro livello in salita, mentre a crono devo migliorare. A casa faccio allenamenti specifici almeno una volta a settimana.

Nel 2018 Vlasov vince il Giro d’Italia U23, difendendo la rosa da Almeida nella crono di Ca’ del Poggio (foto Scanferla)
Nel 2018, Vlasov vince il Giro U23 (foto Scanferla)
E’ vero che hai cambiato posizione?

Ho fatto qualche ritocco, soprattutto all’altezza di sella. L’abbiamo abbassata un po’ per spingere con più forza ed effettivamente la pedalata è più efficiente.

Sai già chi ti accompagnerà al Giro?

E’ presto per dirlo. C’è un gruppo di corridori che farà il mio programma, ma non saprei chi poi andrà al Giro. Due che ho nel mirino sono Tejada e Pronskiy, che mi staranno accanto in salita.

Com’è il tempo ad Andorra?

Freschino, ma per allenarmi vado giù verso la Spagna. Scendo in bici però, non in macchina. C’è giusto da soffrire la prima mezz’ora, ma quando dopo torno su, vi assicuro che mi scaldo.

Pronto per ripartire?

Prontissimo. Faccio un bel tampone, chiudo la valigia e via…