Amadio: «Viviani su strada a Parigi, un ipotesi allo studio»

27.04.2024
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«Viviani nella prova su strada è un’ipotesi sul tavolo. C’è massima collaborazione fra i tecnici, continuiamo a fare riunioni tutti assieme per quanto riguarda strada, pista e crono non solo per le Olimpiadi. Vediamo un po’ come prosegue la preparazione di tutti, come proseguono le corse, compreso il Giro d’Italia…».

Roberto Amadio, con cui avevamo già parlato di convocazioni olimpiche, risponde dopo aver messo le mani avanti sul fatto che il termine ultimo per le iscrizioni degli atleti per le Olimpiadi è il prossimo 7 luglio. I tecnici quindi hanno tempo sino alla fine di giugno per fare le loro valutazioni, ma a questo punto serve fare un passo indietro.

Nell’ultima intervista fatta con Elia Viviani, il veronese ci aveva fatto capire che non avrebbe fatto il Giro e che di conseguenza la sua preparazione per l’omnium di Parigi sarebbe stata da puro pistard. Tutto dalle sue parole lasciava intuire che potesse essere lui la riserva per i quattro titolari del quartetto.

Viviani è passato nel 2010 alla Liquigas. Qui due anni dopo con Amadio e l’amministratore Dal Lago, scomparso nel 2022
Viviani è passato nel 2010 alla Liquigas. Qui con Amadio e l’amministratore Dal Lago, scomparso nel 2022

La svolta danese

Pochi giorni dopo, la Danimarca ha annunciato che per consentire a Morkov di difendere il suo titolo olimpico della madison, lo avrebbero convocato anche su strada, dato che le quote limitate di atleti impongono la partecipazione a più di una specialità. I danesi, come noi, puntano all’oro del quartetto e Morkov evidentemente non offre le necessarie garanzie.

A quel punto, nell’editoriale del 15 aprile ci chiedemmo se spostando su strada uno dei pistard, Villa non avrebbe avuto la chance di convocare un uomo in più per il quartetto. Non era una domanda per caso: sappiamo che i tempi fatti registrare da Manlio Moro nell’inseguimento a squadre sono di tutto rispetto, per cui spostando Viviani anche nella prova su strada, si aprirebbe un varco per lui. Anche la Gazzetta dello Sport ha unito i puntini e un paio di giorni fa ha iniziato a parlarne.

Il tema è importante. Alle Olimpiadi si guarda alle medaglie e non alla loro provenienza. E’ chiaro però che correndo la prova su strada con soli tre uomini, quali garanzie avrà Bennati, se Elia non potrà fare il Giro d’Italia? Il Viviani del 2019 sarebbe stato la prima scelta per il percorso di Parigi, ma quegli anni sono lontani. Per questo abbiamo chiamato Amadio, il team manager della nazionale.

Viviani Europei 2019
Il Viviani del 2019 era capace di vincere classiche e titoli: qui nell’europeo. Poi si è dedicato di più alla pista
Viviani Europei 2019
Il Viviani del 2019 era capace di vincere classiche e titoli: qui nell’europeo. Poi si è dedicato di più alla pista
Restiamo nel campo delle ipotesi, attenendoci ai pochi dati oggettivi. Hai parlato di Giro d’Italia e Viviani non lo farà. Farebbe la strada tanto per firmare il foglio di partenza o con legittime aspirazioni?

E’ logico che nell’ipotesi che corresse su strada, sarà pronto. A differenza di quanto accade con i quartetti che iniziano due giorni dopo la gara su strada, con l’omnium abbiamo quasi una settimana di tempo per riprendere il colpo di pedale della pista. I tempi stretti sono il motivo per cui sarebbe problematico schierare Milan e Ganna nella gara su strada. Pippo invece fa la crono e ha quasi nove giorni di tempo per recuperare. E’ chiaro che come Federazione facciamo le valutazioni concrete sulle migliori prospettive di fare risultato. Anche perché noi abbiamo la qualifica anche nella madison e non possiamo presentarci con chi non l’ha mai fatta. Comunque sono valutazioni che sto facendo assieme ai tecnici. E poi, come ho detto, dopo il Giro, tra fine giugno e i primi di luglio, tireremo la linea.

Quindi se doveste decidere per Viviani su strada, sarebbe possibile intervenire sulla sua preparazione? Villa è in contatto con Cioni per questo aspetto?

Il fatto che Elia debba correre una gara a tappe prima di Parigi, che non sarà però il Giro, servirà indipendentemente dalla possibilità di correre la strada. L’omnium sono quattro prove, una ogni due ore, e anche l’americana dura 50 chilometri, quindi è necessario avere un bel fondo. Nel vasto calendario dell’UCI, credo che la Ineos troverà sicuramente la corsa più idonea, confrontandosi con Elia e con Villa, per capire quale sia la miglior soluzione. Indipendentemente da quello che sarà il programma.

La crescita di Moro potrebbe aver convinto Villa di Volerlo come supporto per il quartetto
La crescita di Moro potrebbe aver convinto Villa di Volerlo come supporto per il quartetto
Sempre restando nel campo delle ipotesi, tu Elia l’hai cresciuto alla Liquigas, pensi che andrebbe a fare la gara su strada solo per onore di firma oppure come sempre si impegnerebbe per tirare fuori il meglio?

Si impegnerebbe al 100 per cento, non lo metto neanche in discussione. E anche Bennati sa benissimo che in questa eventualità può farci affidamento. Elia lo conosciamo tutti. E’ chiaro che qui si torna a un discorso di programmazione del calendario delle Olimpiadi, che presenta problemi, non solo per gli uomini, ma anche per le ragazze. Noi abbiamo una Balsamo che su quel percorso potrebbe essere protagonista, come pure nel quartetto. Anche qui dovremo fare sicuramente delle scelte mirate, cercando di capire se fare entrambe le prove o sceglierne una. Alla fine è sempre l’atleta professionista, come Viviani ma anche come Elisa, che capisce fino a dove può arrivare e quello che può fare. Io ho molta fiducia anche in loro e ne parliamo tranquillamente ad ogni occasione.

Giusto mercoledì al Gran Premio della Liberazione, il cittì delle donne Sangalli ci ha detto che fra dieci giorni andrà a Parigi con un gruppo di atlete proprio perché possano valutare il percorso. Non dovrebbero farlo anche Bennati e Viviani, secondo te?

Questa è una programmazione fatta da Paolo (Sangalli, ndr). Io credo che Daniele sappia quali sono i nomi fra cui scegliere, per cui il fatto di andare con gli atleti è una decisione che deve prendere lui. Credo però che voglia aspettare un attimo, capire il Giro e soprattutto chi farà il Tour. Perché il Tour secondo me per chi vuole vincere le Olimpiadi è un passaggio quasi obbligato. E’ fatto a pennello, finisce una settimana prima. E poi fra uomini e donne c’è anche una differenza di modo di correre.

Amadio è sicuro della piena collaborazione fra Viviani e Villa, qui al via della Sanremo
Amadio è sicuro della piena collaborazione fra Viviani e Villa, qui al via della Sanremo
Cioè?

Ho visto alla Liegi di domenica scorsa, che fino a 20 chilometri all’arrivo c’erano ancora 40 ragazze che se la giocavano e la Liegi è una corsa dura. Quindi trovo corretto il fatto di fare una valutazione del percorso con le atlete, proprio perché è un altro tipo di interpretazione e di sviluppo anche della corsa. Le possibilità di un gruppetto di una quindicina di elementi che arrivino in volata è molto concreta, a differenza degli uomini fra cui secondo me ci sarà una selezione molto più definita. Di certo i soliti fenomeni saranno lì a lottare, ma secondo me non parliamo di 20-30-40 corridori che arrivano in volata.

Infatti non è semplice mettersi nei panni di Bennati, che può scegliere solo tre uomini e magari si chiederà a quale livello potrà correre Viviani.

Ma qui torniamo al discorso che l’Olimpiade è una manifestazione che va oltre il discorso tecnico, a differenza di un europeo e di un mondiale, dove le scelte sono mirate a ottenere il meglio nelle singole prove. Qui è un calderone in cui dobbiamo gestire un numero limitato di atleti per fare un certo numero di specialità. Non dimentichiamo che la Francia andò a Tokyo con Cavagna, che fece due chilometri nella prova su strada e poi si fermò, dato che puntava solo alla crono. Quello che bisogna far capire alla gente è che le Olimpiadi vanno oltre i discorsi comuni cui siamo abituati. Però ci stiamo ragionando, ci stiamo lavorando, abbiamo già fatto parecchie riunioni e stiamo andando avanti su tutti i fronti.