Modello San Juan, sport e turismo: parla il Governatore

01.02.2023
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Non sarà forse il tema più attuale nel ciclismo che ci aspetta, ma ci sembrava interessante rileggere la Vuelta a San Juan attraverso le parole del Governatore Sergio Uñac, la cui visione sta trasformando la provincia in una meta per grandi eventi sportivi. La costruzione del velodromo. Lo stadio attiguo. La città dello sport. La corsa ciclistica. I campionati del mondo di hockey a rotelle. I campionati panamericani di giugno. I mondiali di ciclismo su pista del 2025. E prima la candidatura di San Juan a Capitale Americana dello Sport 2024. Tutto quello che accade attorno ha messo in moto un meccanismo che sarà forse presto definire virtuoso, ma che nel giro di pochi anni ha cambiato l’economia della provincia.

Resta da capire se basti lo sport per portare prosperità in un territorio afflitto, come il resto del Paese, da una svalutazione spaventosa. La gente interrogata per le strade è in linea con il lavoro di Unac. I detrattori ci sono, ma in più di un’occasione hanno ammesso che anche le riforme sociali hanno portato a dei miglioramenti.

Incuriositi da un politico che mette lo sport al centro del sistema, abbiamo così rivolto un po’ di domande al Governatore Uñac.

Durante al visita ai giornalisti al nuovo velodromo si è potuto approfondire il rapporto fra San Juan e sport
Durante al visita ai giornalisti al nuovo velodromo si è potuto approfondire il rapporto fra San Juan e sport
Ha detto che lo sport non è un cammino per lo sviluppo, bensì il cammino. Qui lo hanno capito tutti?

All’inizio è stato difficile. San Juan ha sempre avuto un’importante base di sviluppo sportivo, più legato al sociale però che all’alto rendimento. Quando abbiamo deciso di aggiungere questa nuova strategia, c’è stata una discussione sociale sul fatto che avremmo investito denaro per impianti sportivi. Ma col tempo, credo che questa fase di perplessità sia stata superata con assoluta calma e normalità. La società sta valorizzando ciò che stiamo facendo. Le persone stanno vivendo meglio, perché stiamo incorporando nuove attività economiche in relazione con lo sport.

Le persone vivono bene a San Juan?

Abbiamo un tasso di disoccupazione pari al 3 per cento. Ma la svalutazione è un fatto e così per aiutare le famiglie che non hanno entrate sufficienti, abbiamo varato una serie di misure di supporto sul fronte della nutrizione e dell’educazione. Ad esempio, a sostegno delle giovani mamme, il Governo della provincia integra le forniture di alimenti sulla base delle prescrizioni dei pediatri. Vogliamo dare a tutti i bambini della provincia lo stesso punto di partenza, affinché poi si possa andare avanti con la meritocrazia.

Ci sono risultati tangibili?

Non è possibile avere risultati rapidi in questo ambito, ma quando ci arriveremo, tutti avranno le stesse possibilità.

La Scuola dello Sport di Punta Negra avvia agli sport acquatici tutti i bambini della provincia
La Scuola dello Sport di Punta Negra avvia agli sport acquatici tutti i bambini della provincia
La costruzione del velodromo è iniziata poco prima della pandemia. Come l’avete vissuta a San Juan?

E’ stato duro, come dovunque. Però credo che abbiamo trovato il giusto equilibrio. Ovviamente il settore sanitario e i settori della polizia hanno cercato di ordinare le normali attività dei sanjuaninos (gli abitanti di San Juan, ndr). L’economia ne ha risentito, ma ne siamo usciti bene. Penso che oggi si possa dire che a livello mondiale la pandemia sia finita. San Juan ha avuto una rapida crescita. Inoltre le attività che abbiamo organizzato sul fronte dello sport, come ad esempio i campionati mondiali di hockey, ci hanno permesso di risalire.

I giornalisti già presenti alla Vuelta a San Juan 2020 hanno notato grandi differenze.

Abbiamo continuato a costruire gli hotel necessari. Ad esempio, nella provincia di San Juan fra due mesi ci sarà l’inaugurazione di un hotel a 5 stelle, mentre altri stanno sorgendo in più luoghi remoti, ma legati allo sviluppo del turismo termale.

A sinistra il Governatore, con Jorge Chica (sottosegretario allo sport) e Giovanni Lombardi incaricato dei rapporti con i team
A sinistra il Governatore, con Jorge Chica (sottosegretario allo sport) e Giovanni Lombardi incaricato dei rapporti con i team
Di quanto tempo c’è bisogno perché sia ultimata la città dello sport?

C’è abbastanza da fare, perché è un progetto molto ambizioso. Anche se abbiamo già lo stadio per il calcio e il velodromo, restano da costruire gli impianti d’acqua, quelli per lo sviluppo dell’hockey su prato e stiamo già iniziando la costruzione di uno stadio polivalente per i bambini con disabilità. C’è il forte impegno della Segreteria di Stato per lo Sport, che arriva anche qui. Credo che serviranno altri cinque anni. La nostra sfida è portare a termine i lavori e raccoglierne un’altra. Poiché tutto ciò è legato alle alte prestazioni, l’idea è che la società inizi a utilizzare gli spazi comuni che avrà nella Città dello sport. E’ necessario collegare queste grandi infrastrutture con la società.

In Italia abbiamo il problema che sport e scuola fanno fatica a comunicare. Come funzione qui?

Stiamo lavorando per creare una connessione fra le scuole e le società sportive. E siccome avevamo il dubbio che i governanti del futuro potessero interrompere questo processo, abbiamo fatto una legge che impone di proseguire. Scuola e sport vanno di pari passo. Abbiamo 270 mila ragazzi entro i 18 anni. Quando abbiamo cominciato solo l’11 per cento faceva sport. Grazie al nostro programma ora il 28 per cento si dedica allo sport federale, mentre oltre il 60 per cento dei ragazzi comunque pratica un’attività sportiva. Ma abbiamo un problema.

Quale?

I ragazzi non crescono più in strada con un pallone o una bici, hanno più spesso in mano un cellulare. Per questo abbiamo creato un programma perché gli sportivi di alto livello come il nostro Tivani vadano nelle scuole a spiegare il bello dello sport.

L’organizzazione di grandi eventi, spiega Uñac, porta lavoro e turismo. I risultati, parlando con la gente del posto, sono tangibili
L’organizzazione di grandi eventi, spiega Uñac, porta lavoro e turismo
Il Governatore pratica sport?

Sono un grande appassionato di ciclismo, vado quasi sempre nei fine settimana. Cioè quando non lavoro e non fa troppo caldo. Grazie a questa passione stiamo facendo crescere la Vuelta a San Juan. La organizziamo prendendo come spunto il Giro d’Italia, il Tour de France e la Vuelta a Espana. Ascoltiamo tutti i consigli. Giorni fa ad esempio, il fotografo Roberto Bettini e il suo motociclista Vito Mulazzani ci hanno spiegato il modo giusto perché gli addetti al percorso segnalino un pericolo. E’ tutto in divenire e noi ci crediamo davvero tanto.