Giro Donne, a tavola con Erica Lombardi (prima parte)

19.07.2023
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Una chiamata per sapere in che modo abbia gestito la nutrizione del UAE Team Adq durante il Giro d’Italia Donne e la conversazione con Erica Lombardi si trasforma in un approfondimento pazzesco. Il tutto con una premessa importante: contrariamente rispetto alle squadre che dividono lo staff fra uomini e donne, in casa UAE la dietista è a servizio esclusivo del team femminile. Questo consente di dedicarsi alle singole atlete e alla loro salute con tutto il tempo necessario.

«Sono stata per anni all’Astana – inizia Erica – una famiglia che ho nel cuore. Ho avuto direttori di grande esperienza come Martinelli e preparatori come Mazzoleni. Ho appreso tantissimo, ma nel lavoro bisogna anche evolvere. Il ciclismo femminile è un mondo che sta crescendo. C’è una letteratura scientifica minore e soprattutto è tutto più complesso. Ci sono altre componenti, metaboliche e ormonali, che cambiano le dinamiche di approccio alla nutrizione e all’allenamento. In questo senso, essere qui è un progetto che mi ha incuriosito, per questo ho accettato».

Erica Lombardi, toscana, è da quest’anno la dietista del UAE Team ADQ. Qui con la chef Alessandra Rubini
Erica Lombardi, toscana, è da quest’anno la dietista del UAE Team ADQ. Qui con la chef Alessandra Rubini
L’approccio con l’atleta è sempre lo stesso?

Io parto sempre da un coaching nutrizionale, che consiste nel seguire l’atleta e fare un lavoro di educazione. Si può anche mandare un piano di nutrizione periodico, però è un metodo diverso. Io credo che l’atleta, uomo o donna senza differenze, debba essere educato e reso più autonomo possibile. Il ciclismo è uno sport di situazione, se al corridore non abbiamo dato tutti gli strumenti per gestirsi in maniera autonoma, quando non ha il cuoco o quando non ha vicino l’ammiraglia, la nostra strategia nutrizionale non sarà davvero funzionale. Detto questo, le ragazze con cui lavoro sono tutte informate a vari livelli.

Domanda successiva, appunto: che livello di conoscenza hai trovato?

Le sento esprimersi come farei io. Parlano di protocollo, in base al percorso. Una volta, neanche tanti anni fa, l’atleta non aveva tutta questa proprietà. Ma paradossalmente, devono affinare queste conoscenze. Sono molto informate, anche perché le informazioni sono molto più fruibili rispetto a un tempo e questo potrebbe creare confusione. E’ bene che abbiano le informazioni che servono, non quelle in eccesso che si trovano sul web. Il ciclismo femminile è esploso negli ultimi due anni ed è arrivato tutto in fretta. In squadra abbiamo una chef bravissima, Alessandra Rubini, che viene dalla Scuola Alma e ha lavorato in ristoranti stellati. Fa dei piatti che, oltre a essere strutturati a livello di macronutrienti per percorso, sono buonissimi. Ogni menù viene strutturato per tipologia di tappa, viene proporzionato sulle esigenze personali, i gusti e i vari ruoli

Per tipologia di tappa e in base ai ruoli?    

Se un corridore deve andare in fuga, avrà un tipo di alimentazione. Se deve fare il finale, ne avrà un’altra (questo soprattutto per la colazione e la strategia in gara). Gradualmente la situazione si sta uniformando al mondo maschile. Diamo più scelte a livello nutrizionale, dei piatti personalizzati. Io faccio un menu funzionale per la data tappa, la chef permette loro di mangiare nel modo giusto con più scelte. Quindi la sera si siedono a tavola con il sorriso. Il nostro motto è «Eat healthy and with a smile». E questo forse è più rispetto a quello che si aspettavano le ragazze stesse.

Le ragazze hanno capito che curando a dovere l’alimentazione, le prestazioni in salita crescono a vista d’occhio
Le ragazze hanno capito che curando a dovere l’alimentazione, le prestazioni in salita crescono a vista d’occhio
Fra le novità c’è anche la presenza fissa della dietista?

Si devono abituare alla mia presenza, ma in questa squadra c’è un un’organizzazione molto strutturata. Per ogni corsa ho tantissime informazioni da parte proprio dei direttori sportivi e dei preparatori atletici. Addirittura, si possono avere delle previsioni abbastanza affidabili delle chilocalorie e dei watt che saranno necessari. Avendo tutte queste informazioni, si può fare una strategia nutrizionale veramente ad hoc

Che rapporto c’è fra l’atleta donna e il peso?

Fra gli uomini, il fatto di pesarsi è più sistematico. La donna tende ad essere più attenta al proprio corpo e alle sue variazioni, influenzate anche dai cambiamenti ormonali. Anche gli uomini ci tengono sempre di più, però ci sono sicuramente delle differenze. Innanzitutto per la quantità di cibo, perché le corse delle donne sono più brevi. La logistica stessa è diversa: anche noi abbiamo i rifornimenti, però nel ciclismo maschile all’interno del sacchetto ci sono anche alimenti solidi, da noi si mettono borracce. La ragazza parte con panini, rice cakes, barrette e gel già nella tasca.

Altre differenze?

I grammi di carboidrati per ora sono inferiori, perché è tutto proporzionato al peso corporeo e ai watt che si sviluppano. I ragazzi adesso sono arrivati a fare anche più di 120 grammi, di recente ho sentito parlare anche di 140. Nel ciclismo femminile siamo intorno a 90, c’è qualche eccezione che arriva a 100, ma la il range di fabbisogno è sempre 60-90 grammi per ora. Anche il “recovery”, il pasto dopo la tappa è diverso, ma della sfera degli integratori si occupa esclusivamente la dottoressa. Nella donna dobbiamo stare più attenti ad alcune carenze, come ad esempio il ferro durante il ciclo.

Erica racconta che in Sardegna al Giro era così caldo che è stata aumentata la quota d’acqua e di ghiaccio
In Sardegna era così caldo che è stata aumentata la quota d’acqua e di ghiaccio
Come avete preparato il Giro? Ci sono stati dei meeting in ritiro?

In questo team, la comunicazione è veramente costante, ci si confronta tutti i giorni. Sono stata in ritiro con il gruppo delle ragazze che avrebbe fatto il Giro. Sappiamo benissimo che i grandi Giri non si costruiscono durante la corsa, cioè quando i giochi sono fatti. Quindi l’alimentazione è una delle basi che abbiamo posto in ritiro. Quando simuliamo una distanza o lavoriamo su alcuni meccanismi, anche l’alimentazione deve essere collaudata. Non si può provare niente durante il Giro che non si sia provato in ritiro. Il vantaggio di essere presente sul campo è che certi giorni ti basta guardarle in faccia per capire come stanno e adattare la loro alimentazione.

Dal punto di vista del consumo, le 9 tappe del Giro donne sono paragonabili alle 21 del Giro uomini?

Il dispendio calorico medio è inferiore rispetto a quello cui vanno incontro i ragazzi, perché per esempio loro arrivano anche sopra a 5.000 calorie, mentre qui più di 2.500 non le ho mai viste. I chilometraggi stanno aumentando, come pure la presenza delle crono, per le quali si struttura un protocollo nutrizionale ad hoc.

Una crono, Laura Tomasi in azione. Secondo Erica, la colazione prima di certe tappe si avvicina a quella degli uomini
Una crono, Laura Tomasi in azione. La colazione prima di certe tappe si avvicina a quella degli uomini

Nel prossimo articolo, che pubblicheremo domani, entreremo più nello specifico della gestione alimentare delle ragazze in base alle loro esigenze. Il dato del minore consumo energetico in relazione alle minori distanze di gara ci riallaccia alle parole dette pochi giorni fa da Paolo Slongo. Le ragazze avrebbero i mezzi per correre su distanze superiori, ma la confusione che regna fra le categorie, lo rende ancora impossibile.