Il casco Trek lo abbiamo notato in diverse occasioni, a partire dal Tour de France 2022. Un casco marchiato Trek, non Bontrager, un dettaglio che non è un caso, per un prodotto che è cambiato molto e non si tratta solo di un restyling. Ci sono un nuovo design e una nuova costruzione, ma c’è anche il Mips di ultima generazione.
Il top di gamma è Trek
Quello che potrebbe sembrare un semplice dettaglio, in realtà cela un importante cambio di strategia del gruppo americano, che nel portfolio, oltre a Trek ha Bontrager. Oltre ai nuovi caschi infatti, c’è anche tutta una nuova categoria di abbigliamento marchiata Trek, il che fa pensare che i prodotti Bontrager rimarranno contestualizzati ai “soli” componenti della bicicletta. Vedremo anche le nuove scarpe Trek? E’ lecito pensarlo.
La parola ai pro’
Prima di procedere con il nostro test, siamo partiti da coloro che questo casco lo stanno utilizzando già da parecchio e se ne servono quotidianamente come di uno strumento di lavoro. Elisa Longo Borghini e Gilulio Ciccone, professionisti della Trek-Segafredo.
«Fin dalla prima volta che ho indossato il Velocis – racconta la piemontese – il casco mi ha colpito positivamente per la leggerezza. Basta prenderlo in mano per rendersene conto. Come donna, poi, ho trovato geniale l’idea di creare uno spazio nella parte posteriore, per far passare i capelli. Tante volte, noi cicliste ci siamo dovute arrangiare con soluzioni fantasiose per la gestione dei capelli raccolti. Anche per questo il Trek Velocis è un passo avanti».
«Per un casco – fa eco Ciccone – credo che il design sia un elemento importante. Perché l’occhio vuole sempre la sua parte. In questo senso, con Velocis, Trek ha centrato in pieno l’obiettivo. Ha realizzato un casco bello dal look aggressivo. A me, piace tantissimo. La sua leggerezza e comfort lo rendono ideale per le salite, dove ogni grammo conta. Insieme alla buona vestibilità, è un fattore che gioca un ruolo determinante. Credo che ad oggi sia una delle migliori opzioni disponibili in questa categoria di prodotti».
L’evoluzione del Velocis
Se messo a confronto con la versione precedente, il nuovo casco è decisamente più aggressivo, moderno e leggero, eppure non perde coerenza estetica rispetto alla gamma Velocis, che in precedenza era marchiata Bontrager. Non è un casco che voglia essere un compromesso, perché mette la sicurezza, un’insieme di soluzioni moderne, la leggerezza e la ventilazione ad un livello superiore rispetto ad altri fattori.
E’ stato mantenuto un disegno arrotondato, nonostante le ampie feritoie, alle quali si aggiungono le due “bocche” frontali. Queste ultime sono particolarmente utili per mantenere ventilata la fronte e tenere asciutta l’imbottitura frontale.
C’è il rotore Boa ed un filler perimetrale sottile e quasi impercettibile. Non è un vantaggio secondario, perché non dà fastidio quando si indossano gli occhiali e contribuisce ad una chiusura precisa, facile da customizzare e particolarmente efficiente.
Il Mips è nella versione Air -stabile, leggero e anche integrato – e “bypassa” la gabbia, senza sacrificare la sicurezza e il potere di dissipare gli effetti negativi di un impatto.
Rispetto al Bontrager Velocis Mips, questo è anche un casco Trek, perché utilizza gli inserti in carbonio OCLV in alcuni punti strategici che proteggono, irrobustiscono e compattano la scocca sottostante.
Il nostro test
Leggerezza e ventilazione prima di tutto. Se il primo aspetto è percepibile grazie ad un’insieme di fattori, ad esempio le imbottiture ridotte per numero e risicate nello spessore, ma efficienti e ben posizionate, la ventilazione è costante e lo è anche alle basse andature. Importante e per nulla scontato, un fattore che rende il nuovo Trek Velocis molto sfruttabile, a nostro parere non solo in ambito road. Nel gravel competitivo? Perché no. Il fitting è “tondo”, per un casco che non ha punti di pressione, profondo nel modo corretto e che riduce anche quella sorta di ingombro sopra la fronte che ha caratterizzato la versione anziana. In questo punto il nuovo Velocis è più asciutto e “magro”.
Dietro è facilmente aggiustabile, grazie ad una gabbia che si adatta in altezza, flessibile e con un rotore nel punto dove è posizionato. La regolazione perimetrale è potente, molto potente, ma non comprime mai sulle tempie, anche se è necessario prestare attenzione nel momento della chiusura. Lo stesso rotore è facilmente azionabile anche quando si è in movimento.
In conclusione
Il Trek Velocis Mips è un prodotto di prim’ordine, lo è per la qualità complessiva abbinata ad un prezzo che non è per tutti (299,99 euro di listino). E’ un casco dedicato all’agonista che tiene conto di ogni dettaglio. Al pari di una leggerezza notevole si percepisce sostanza e compattezza, per un casco ben fatto e molto curato nei dettagli. Davvero apprezzabile il Mips Air, che sviluppa la sua azione principalmente grazie alle imbottiture, mai eccessivamente spesse e scaricate nei punti dove è possibile limitare il peso.