Chiappucci: «Forza Nibali e lasciamo in pace Ganna»

Giada Gambino
29.03.2021
3 min
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Il ciclismo moderno fa sorgere tante domande, dubbi e perplessità. Claudio Chiappucci, che di questo mondo ne sa davvero tanto, ha accettato di rispondere a cinque domande su cinque temi di attualità e ci ha dato la sua visione… 

Le nuove metodiche di preparazione hanno riscritto l’approccio con le corse
L’approccio con le corse è cambiato radicalmete

Come sta cambiando il ciclismo? 

«C’è stata una grande crescita tecnologica – dice Chiappucci – è mutato molto il mondo attuale sia per la programmazione che per la preparazione. C’è sicuramente in atto un cambiamento». 

Nibali per ora resta il fulcro del ciclismo italiano, in attesa che crescano Ciccone e gli altri
Nibali per ora resta il fulcro del ciclismo italiano

Italia sempre Nibali dipendente? 

«Attualmente – risponde Chiappucci – non abbiamo un giovane che lo possa sostituire. Aspettiamo che alcuni, come ad esempio Ciccone, riescano a crescere da questo punto di vista e farsi valere in un grande Giro. Trovare altri nomi non è impossibile, ma attualmente è difficile; dobbiamo solo aspettare e, nel frattempo, Nibali rimane la nostra grande punta».

Filippo Ganna, Giro d'Italia 2020, Camigliatello Silano
Ganna nei grandi Giri? Basta mettergli pressioni, ha bisogno di crescere e capire
Filippo Ganna, Giro d'Italia 2020, Camigliatello Silano
Ganna nei grandi Giri? Basta mettergli pressioni

Ganna può vincere i grandi Giri?

«E’ presto per dire cosa potrebbe fare lui. E’ un corridore che sta emergendo e che sta subendo un po’ di pressioni. Va molto bene a cronometro – suggerisce Chiappucci – ma bisogna dargli il tempo di crescere e maturare per affrontare anche la salita, che è centrale nelle corse a tappe. Un conto è correre fuori gara per quanto riguarda la classifica generale e vincere una tappa anche abbastanza dura, come ha fatto lui nello scorso Giro d’Italia. Un altro è correre per far classifica, con i migliori ti controllano e non ti fanno andare via così facilmente».

Trek Segafredo donne, Elisa Longo Borghini
Le donne nel WorldTour hanno lo stesso materiale degli uomini
Le donne nel WorldTour hanno lo stesso materiale degli uomini

Come vedi il ciclismo femminile?

«C’è stato un salto di qualità per quanto riguarda tutto ciò che riguarda gli aspetti tecnici e pratici del mondo femminile. Le squadre ci tengono ad avere il meglio per le loro atlete e di fatto le più grandi nel WorldTour hanno lo stesso equipaggiamento dei team maschili corrispondenti. E soprattutto, noi italiani – dice Chiappucci – dovremmo essere orgogliosi di avere atlete di un certo livello che in campo internazionale riescono a farsi valere e ad avere la meglio». 

Inizio stagione 1996, Chiappucci e Pantani con il team manager Boifava, senza procuratori
Inizio 1996, Chiappucci e Pantani con Boifava, senza procuratori

Atleti di ieri e di oggi: le differenze?

«Gli atleti di un tempo – riflette Chiappucci – avevano caratteristiche diverse rispetto agli attuali. Avevano la capacità di farsi da soli, erano grandi atleti. Oggi i ciclisti di grande livello hanno tutto a disposizione grazie alla tecnologia e hanno uno staff ben composto e articolato che li aiuta in vari ambiti. Uno come me è stato capace di fare tutto da sé. Non ho avuto bisogno di manager o altre figure a sostegno della mia immagine, ci pensavo io».