Aerodinamica, il punto tecnico di Wilier, Pinarello e Cervélo

30.05.2022
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Tre aziende che sono un riferimento nel mondo della ricerca e sviluppo, dei materiali e delle soluzioni in fatto di aerodinamica. Cervélo da sempre investe risorse ingenti in questa categoria di prodotti, così come Pinarello. Wilier ha implementato la ricerca e in occasione della corsa rosa ha lanciato la nuova bicicletta. Vogliamo capire come le aziende affrontano l’argomento dell’aerodinamica che si sposa con il ciclismo.

La ricerca Wilier al Politecnico di Milano (foto Wilier)
La ricerca Wilier al Politecnico di Milano (foto Wilier)

L’aerodinamica è uno strumento

Abbiamo fatto quattro domande comuni alle tre aziende. Quanto costa sviluppare e produrre una bici specifica per le prove contro il tempo? E’ una fascia di mercato legata al mondo dei pro’, oppure esiste una nicchia di acquirenti? In sostanza, l’azienda ha un ritorno? Vale la pena investire in questa categoria? Lo sviluppo delle bici da crono condiziona la produzione delle bici “normali”?

Ecco i manubrio in titanio per il Team Ineos (foto Pinarello)
Ecco i manubrio in titanio per il Team Ineos (foto Pinarello)

Risponde Wilier

«Crediamo molto nella ricerca e nello sviluppo di questa categoria – ha risposto il responsabile dell’Innovation Lab Wilier Claudio Salomoni – ed è qualcosa che continueremo a spingere anche in futuro. I costi sono difficili da quantificare, perché dietro di ci sono tantissimi fattori da considerare. Test nella galleria del vento, telai prodotti in singole parti e prototipi. Se prendiamo ad esempio la nuova Turbine SLR, sfioriamo i 100.000 euro solo per la ricerca. La categoria delle bici da crono non è una parte dominante nel fatturato dell’azienda e del catalogo di Wilier.

«Lo sviluppo ha l’obiettivo primario di accontentare gli atleti professionisti, ma inevitabilmente le ricerche in merito tornano estremamente utili anche per le bici che troviamo nel mercato e pensate per l’utenza. Inoltre l’aerodinamica ad oggi è fondamentale anche per la ricerca e sviluppo dei materiali, non solo delle forme. Le innovazioni dell’aerodinamica ricadono a cascata su prodotti che hanno un bacino di utenza maggiore; i modelli Filante SLR e 0 SLR ne sono un esempio».

Un dettaglio della Pinarello Bolide di Ganna (foto Pinarello)
Un dettaglio della Pinarello Bolide di Ganna (foto Pinarello)

Il punto di vista di Pinarello

«E’ difficile – risponde Federico Sbrissa – quantificare il costo di produzione di una bicicletta da cronometro, perché i fattori in gioco sono molteplici. Si tratta di un investimento davvero importante. L’azienda non ha un ritorno economico sulle vendite di questi prodotti. Dal punto di vista commerciale, le vendite sono molto limitate e il ritorno è una questione di immagine del brand. Per Pinarello vale comunque la pena investire in questa categoria. Sviluppare dei prodotti specifici per gli atleti più forti al mondo è una sorta di obbligo.

«La storia di Pinarello è segnata dalle bici più veloci di sempre, dalla mitica Espada di Indurain alla Parigina di Collinelli/Ullrich fino alla Bolide per Wiggins e Ganna. E poi c’è quel filo diretto che lega le soluzioni moderne alle bici di altissima gamma. Alcune soluzioni di sviluppo si intersecano in maniera importante».

Cervélo, parola al product manager

«Le bici da cronometro hanno una complessità elevata – dice Maria Benson – maggiore rispetto a qualsiasi altra bicicletta. Si parte dall’attrezzatura e si parla di diverse migliaia di dollari, potenzialmente a sei cifre. Poi ci sono da aggiungere la progettazione e il costo degli ingegneri, ma anche i tempi di commercializzazione. Ad esempio per la Cervèlo P5 sono trascorsi 3 anni, per la P2 due anni. Una bici da cronometro è il risultato di più pezzi e componenti che devono collimare alla perfezione e per ognuno di questi ci sono degli investimenti elevati. Nell’ottica del mercato invece, le biciclette da cronometro sono da considerare una nicchia. Ma pur rispettando le norme che richiede l’UCI, si può sviluppare un prodotto per le gare TT e che sia in grado di accontentare i triatleti: la P5 ne è un esempio, un punto fermo per gli atleti del Team Jumbo-Visma, ambita dai triatleti.

«Per noi di Cervélo il triathlon gioca un ruolo di primaria importanza. Progettare e sviluppare una bicicletta TT è un insegnamento e un banco di prova. Un progetto del genere obbliga a trovare soluzioni intelligenti, non solo specifiche per l’aerodinamica pura, ma ad esempio anche in fatto di integrazione. Molte di queste soluzioni le ritroviamo anche sulle bici standard, la Cervélo S5 ad esempio. Noi come azienda, ad oggi, assegnamo le medesime risorse in fatto di investimenti, alle bici TT e a quelle tradizionali».