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Dalla testa ai piedi: quali evoluzioni?

08.11.2020
4 min
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Dopo l’intervista a Marco Frapporti in cui si è parlato anche dei materiali in dotazione ai team WorldTour abbiamo analizzato i vari aspetti che influiscono sulle prestazioni. Fra questi abbiamo individuato anche la continua ricerca e sviluppo fatta dalle aziende, che porta ad avere componenti sempre più veloci e comodi. Abbiamo analizzato l’abbigliamento, i caschi e le scarpe.

Materiali più veloci

Non è un segreto che le aziende dell’abbigliamento tecnico investano molto in ricerca e sviluppo cercando di coniugare la comodità con le prestazioni. Il comfort passa soprattutto dalla capacità dei tessuti di traspirare il sudore per far rimanere asciutti i corridori. Le prestazioni si ricercano nella capacità dei capi di essere veloci, quindi aerodinamici. A tal fine negli ultimi anni i professionisti utilizzano soprattutto il body, che per sua natura rimane più aderente al corpo e quindi più aerodinamico.

Tra i marchi che riforniscono WorldTour c’è Assos. I corridori del Team NTT usano il body Houdini RS Speed Suit. L’obiettivo principale di questo capo è quello di offrire l’equilibrio migliore fra il supporto mirato e la velocità. Per fare questo è stato adottato il taglio aeroFit che è molto slanciato e aderente al corpo. E’ realizzato con il tessuto Type.441 che ha una grande tenuta compressiva e offre un comfort vellutato. Oltre alla velocità Assos punta molto sulla stabilità dei capi con il sistema A-Lock Engineering che fornisce stabilità alla parte inferiore mantenendo il fondello in sede.

Il completo Assos in dotazione al Team NTT
Il completo di Assos in dotazione al Team NTT

Altro marchio che è all’avanguardia nella ricerca dell’aerodinamica dell’abbigliamento è Castelli che rifornisce il Team Ineos-Grenadiers. I vantaggi aerodinamici misurati dai tecnici Castelli sono talmente consistenti che l’azienda italiana è arrivata a sviluppare la sesta versione della Aero Race Jersey. Questa maglia da grandi vantaggi quando i corridori si trovano fra i 30 e i 50 chilometri orari.

Freschi e aerodinamici

Per quanto riguarda i caschi il settore si è concentrato sempre di più verso l’areazione interna e l’aerodinamica. Le prestazioni migliori arrivano quando si ha in testa un casco ben areato, fresco e veloce. Fra i caschi utilizzati in gruppo il Kask Protone del Team Ineos Grenadiers si pone ai massimi livelli di prestazioni. Le aperture sono state studiate per creare un continuo flusso d’aria interno e al tempo stesso avere una resistenza aerodinamica molto bassa.

Il casco Giro Vanquish di Demare al Giro d’Italia
Il casco Giro Vanquish indossato da Arnaud Demare e compagni all’ultimo Giro d’Italia

Il plurivittorioso Arnaud Demare ha utilizzato nelle tappe più veloci del Giro d’Italia il casco Giro Vanquish che rappresenta il massimo in termini di aerodinamicità del marchio americano. La ricerca del miglioramento aerodinamico è diventata fondamentale nel professionismo, dove una volata si può perdere o vincere per meno di un centimetro. Il casco è un elemento fondamentale che può fare risparmiare diversi secondi quando si viaggia sopra i 40 chilometri orari.

Sempre più personali

Infine, un articolo che è molto personale: le scarpe. Nel ciclismo moderno è ormai sempre più rara la tendenza dei team di imporre agli atleti un marchio di squadra, a parte qualche eccezione. Il motivo sta nel fatto che la quantità e la qualità di modelli è talmente ampio che ogni corridore preferisce un tipo di scarpa piuttosto che un altro. A dimostrazione dell’elevata tecnologia di cui sono dotate le scarpe abbiamo analizzato le Specialized S-Works 7 e le DMT KR1. Le prime sono utilizzate da Peter Sagan e Julian Alaphilippe e vantano suola e soletta Body Geometry dal design ergonomico, pensato per favorire la pedalata più corretta e trasmettere tutta la potenza ai pedali. La suola in carbonio è molto rigida, mentre per la tomaia sono stati usati il tessuto Dyneema con il TPU. Per la chiusura sono presenti due Boa S3-Snap che permettono una regolazione precisa anche in sella.

Sagan al Giro con scarpe Specialized
Peter Sagan in azione sulle strade del Giro d’Italia con le scarpe Specialized

Le DMT KR1 di Elia Viviani e Tadej Pogacar vantano una tomaia realizzata in Engineered Knit 3D, che dà una sensazione simile a quando si indossa un guanto. La suola in carbonio anche in questo caso è progettata per sostenere il piede e trasmettere la forza ai pedali. Per la chiusura è presente un Boa IP1. La tendenza sempre maggiore è quella di costruire una suola molto rigida per trasmettere la forza, con una tomaia sempre più confortevole e un sistema di chiusura veloce e preciso in modo da regolarlo anche in corsa. Da non sottovalutare la possibilità, offerta da alcune aziende, di personalizzare la soletta interna per migliorare l’ergonomia e la dinamica della pedalata.