Schmolke Aerrow, dai maestri del carbonio arriva una bici comoda

13.11.2024
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Schmolke Aerrow, dai maestri del carbonio arriva una bici comoda. Confortevole e dedicata a chi ama l'endurance, tenere il naso all'insù per le lunghe scalate e vuole una bicicletta con molta sostanza, pochi fronzoli e per nulla comune. La Schmolke è anche e soprattutto questo. Non subisce il cambio di componentistica, ad esempio le ruote, un vantaggio per chi vuole una resa equilibrata e su livelli molto simili. Abbiamo provato la versione SL.

CASTELLANIA – Abbiamo provato la versione standard del progetto Schmolke Aerrow (c’è anche la superlight) sulle strade dove è nato e dove si allenava Fausto Coppi. Una bicicletta che nasce con canoni moderni in fatto di design, non è estremizzata nel peso e punta alla comodità.

Sotto il profilo della resa tecnica ci è piaciuto categorizzarla come una vera bici da strada endurance, non una all-road, non un’ibrida che può fare tutto e indossare anche un vestito gravel. Una bicicletta da strada, senza tanti giri di parole. Entriamo nel dettaglio del test e della Schmolke Aerrow.

Una sorta di bici endurance, ma con molti valori aggiunti e quel pizzico di brio
Una sorta di bici endurance, ma con molti valori aggiunti e quel pizzico di brio

Come è fatta la Schmolke Aerrow SL

Il telaio e la forcella sono completamente disegnati e sviluppati in Germania. La produzione avviene in Korea, all’interno di una fabbrica entrata a fare parte del gruppo Schmolke, una facility che da sempre lavora le materie composite ad alti livelli per l’ambito sportivo.

Il telaio è un monoscocca in carbonio, utilizza la posa unidirezionale ed il blend di fibre è categorizzato come CFR, rinforzato con graphene. L’obiettivo è quello di ottenere un prodotto molto resistente, rigido (la rigidità è da quantificare anche in base al prodotto e al suo posizionamento nelle diverse fasce del mercato). La forcella utilizza la medesima metodologia costruttiva e di impiego dei materiali, con il valore aggiunto dell’expander integrato nello stelo. Una soluzione eccellente.

La componentistica

Il kit telaio della Aerrow (taglia 54) è completato dal reggisella (full carbon) con sezione posteriore tronca e arretramento di 1,5 centimetri. La versione TLO (altissimo di gamma e altissimo modulo di carbonio) lo prevede con arretramento zero. La trasmissione è Shimano Ultegra Di2 (52/36 e 11/30), la sella è Prologo Scratch M5, le ruote sono Schmolke SL (con raggi in acciaio, mozzi DT Swiss 240 e cerchi da 42 millimetri tubeless ready), con copertoncini Pirelli da 28 millimetri. Alla bilancia segna 7,5 chilogrammi (senza pedali).

Ad un assemblaggio di livello race ready e funzionale, si aggiungono due componenti che riteniamo due valori aggiunti non da poco. Il primo è il manubrio integrato Schmolke, il secondo è il bilanciere SLF Motion del cambio posteriore. Il manubrio è il compromesso perfetto tra rigidità, elasticità nei punti giusti, minimalismo estetico e delle forme. Ha un profilo superiore piatto e squadrato, adatto ad essere arpionato nella sua interezza anche da mani piccole, con una curva non eccessivamente profonda e con svasatura esterna (flare) appena accennata.

SLF Motion, oltre ad essere bello da vedere è particolarmente rigido, uno di quei (pochi) bilancieri oversize in carbonio che rimangono perfettamente dritti sulla linea della catena. La scorrevolezza? SLF Motion nasce con questo obiettivo, anche se una trasmissione, per fare notare la differenza in termini di scorrimento, necessita di un pacchetto completo che include anche il movimento centrale (nel caso della bici Schmolke in test c’è un bb Shimano standard). Il prezzo di listino è di 3.600 euro per il kit telaio (molto interessante), di 8.500 euro per la bici del test.

Alto livello in salita

Schmolke Aerrow SL non è una bici pensata per gli scattisti, una volta su strada esprime dei valori di rigidità nella media. Emerge il suo carattere “comodo” di bicicletta che non vuole mettere in crisi il ciclista, fattore che va a vantaggio di chi ama le distanze lunghe e lunghissime, a chi piace mettere il naso all’insù per tanti metri di dislivello positivo e salite infinite. Si pedala bene da seduti, con andature regolari o in progressione.

Eccellente il manubrio, che sostiene tanto e rende confortevole la presa in ogni sezione. Nel frangente salita la Aerrow non subisce più di tanto il fattore ruote. Basse, o medie, oppure alte (a parità di segmento del mercato) la bici esprime costantemente una performance simile, segno di un progetto molto equilibrato.

Usata a fondo con diverse tipologie di ruote (tra queste le DT Swiss ARC1100) e gomme
Usata a fondo con diverse tipologie di ruote (tra queste le DT Swiss ARC1100) e gomme

Avantreno brioso in discesa

Alla prima discesa e al primo cambio repentino di direzione ci si aspetta una bici più lenta ed invece una gran bella sorpresa (per nulla scontata) arriva dal comparto anteriore. C’è sempre il fattore comodità che fa parte della Schmolke, perché non fa pesare i tratti di asfalto ammalorato anche alle andature elevate, ma tutta la sezione davanti gira in un amen e la bici curva al minimo spostamento dei pesi, anche con le ruote alte.

Anche questo aspetto, ragionando ad ampio spettro e con l’animo endurance, permette di ottenere una resa equilibrata in diversi frangenti dopo diverse ore di attività, a tutto vantaggio di un risparmio di energie. La Aerrow non ha le sembianze di un camion che deve fare manovra, ma l’esatto contrario ed è più simile ad una bici race compatta e con il passo corto.

In conclusione

Una bella chicca, una bici che non si trova tutti i giorni per strada (come la Stoll, volendo fare un accostamento) e soprattutto una bici che tecnicamente ha un senso (tecnico) ben preciso, ovvero accontentare chi vuole una bici comoda, con un design e forme attuali, ma non lascia nulla al caso se portata in un contesto di gare. Inoltre, la Schmolke Aerrow SL non è una bici estremizzata (con tutta probabilità la versione TLO è un’altra cosa), non lo è nelle performance, non lo è in quei fattori molto considerati in ambito amatoriale, uno su tutti il peso.

Il rapporto qualità/prezzo è buono, soprattutto se consideriamo il kit-telaio e considerando che la Aerrow è una bici che funziona bene un po’ ovunque (sempre in ambito strada), si configura bene con diversi allestimenti e tipologie di guida. E infine il rapporto qualità/prezzo, a nostro parere uno dei valori aggiunti, se non il primo che merita di essere considerato.

Schmolke

Nuovo Shimano 105, sarà a 12 velocità e Di2

29.06.2022
5 min
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Il ciclo di rinnovamento della piattaforma road dell’azienda giapponese si completa con il nuovo pacchetto categorizzato come entry level. Il nuovo Shimano 105 della serie R7100 diventa a 12 rapporti e mutua la tecnologia Di2 dalle trasmissioni Ultegra e Dura-Ace di ultima generazione. E il peso di un pacchetto completo? 2.953 grammi dichiarati (combinazione 50/34 con pedivella da 172,5 e 11/34 per i pignoni). Entriamo nel dettaglio.

Il pacchetto 105 con le ruote C32 TL
Il pacchetto 105 con le ruote C32 TL

Trasmissione elettromeccanica ovunque

Dal primo Di2, che lo ricordiamo è stato lanciato nel 2009, sono passati “solo” 13 stagioni, ma i passi da gigante che ha compiuto la tecnologia nello sport, ha cambiato completamente il modo vedere, approcciare e interpretare la bicicletta. Dall’alto verso il basso dei listini, l’elettronica è disponibile in ogni segmento del mercato e il nuovo Shimano 105 Di2 a 12 velocità ne è un esempio.

E poi c’è il fattore peso, che pur non essendo il focus principale del sistema 105, è comunque da considerare, a favore di un’utenza sempre più esigente e specializzata anche nelle fasce medie e basse del mercato. Dura-Ace 2.396 grammi, 2.668 per Ultegra e 2.953 per il nuovo Shimano 105 (le configurazioni Dura-Ace e Ultegra tengono conto delle guarniture 52-36 e dei pignoni 11-30) .

Science of Speed concept

Il claim è stato utilizzato in occasione del lancio ufficiale del Dura-Ace a 12 velocità, che non ha visto solo i 12 pignoni posteriori come novità principale, ma una serie di nuovi ingressi come il semi-wireless, il design e anche la app di gestione E-Tube. Anche il 105 di nuova generazione fa parte del progetto che vede la tecnologia Di2 (Digital Integrated Intelligence) al centro. Gli shifters trasmettono i dati al cambio posteriore, che integra la centralina e funge come una sorta di fulcro e smista i dati. I due manettini funzionano grazie a due batterie con la forma di una moneta e sono sostituibili (proprio come Dura-Ace e Ultegra).

Il bilanciere posteriore ed il deragliatore sono uniti alla batteria con dei cavi, gli stessi usati nell’ambito di EP8, il sistema dedicato alle e-bike. La batteria è interna al telaio della bicicletta. Tutte le funzioni e le eventuali personalizzazioni avvengono tramite cavo collegabile al pc (tramite la porta del cambio posteriore, che è anche il punto di ricarica per la batteria interna), oppure tramite la app E-Tube Project per smartphone. La nuova interfaccia rende configurabile la trasmissione con la maggior parte dei device presenti in commercio.

L’ergonomia è di casa

Anche dal punto di vista estetico, il nuovo Shimano 105 è facilmente accostabile ai due gruppi più in alto nella gamma Shimano. Le due leve degli shifters sono più efficienti, più aerodinamiche e i pulsanti di azionamento della trasmissione sono “più esterni”, con l’obiettivo di facilitare la cambiata, sempre e a prescindere dalle condizioni esterne. Così vale anche per il sistema frenante, ora più silenzioso e con un’extra tolleranza tra disco e pastiglie. Quest’ultimo è stato semplificato anche nelle fasi di manutenzione, con particolare riferimento alle operazioni di cambio del liquido.

Le guarniture, i pignoni e i materiali

Le combinazioni anteriori sono due, 50-34 e 52-36 (con lunghezze di 160, 165 e 170, 172,5 e 175 millimetri), così come per le cassette posteriori, 11-34 e 11-36. Le pedivelle sono in alluminio, costruite con applicazione Hollowtech II, ovvero con le pedivelle cave all’interno. In alluminio sono anche le leve dei manettini e non è presente il composito nel cambio posteriore.

I pignoni invece sono in acciaio e sono compatibili con le “vecchie” ruote libere ad 11 velocità. I dischi sono molto simili a quelli di Ultegra e Dura-Ace, per design e materiali di costruzione. Sono disponibili con i diametri da 140 e 160 millimetri. Indicativamente il prezzo di listino di un sistema 105 completo è di 1500 euro.

Nuove anche le ruote

E saranno in due versioni, per due differenti altezze del cerchio: 32 e 46 millimetri, entrambe TL (tubeless). C32 e C46, che si sposano con il DNA delle C36 e C50, ma con un profilo meno impegnativo. Hanno il cerchio in carbonio e un canale interno di 21 millimetri di larghezza. Le WH-RS710 C32 TL (1179 euro di listino) hanno un valore alla bilancia dichiarato di 1502 grammi la coppia (665+839), mentre le C46 (con lo stesso prezzo delle C32) di 1610 (719+893).

Shimano