Giorgia Pellizotti: il ritorno su strada e la rivincita dopo sei anni

05.05.2025
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«In realtà fino a quando ero esordiente secondo anno correvo principalmente su strada, ma a causa della mia corporatura minuta non riuscivo ad esprimermi al meglio. Facevo fatica e non mi divertivo, in quel periodo ho anche pensato di smettere di andare in bici. Così sono passata a correre nel fuoristrada e le cose sono andate sempre meglio. Essere leggera mi ha permesso di primeggiare sia nella mountain bike che nel ciclocross. La vittoria a Gossolengo di settimana scorsa è stata una rivincita personale».

Dall’altra parte del telefono risponde Giorgia Pellizotti, figlia di Franco e anche lei ciclista (in apertura foto stella e Bft burzoni). Chi segue il ciclocross e la mountain bike la conosce sicuramente, lo scorso inverno è stata campionessa europea nel mixed team relay. Nella prova di categoria, tra le juniores, ha fatto vedere grandi cose. La sua stagione sul fango ha attirato l’interesse del TRINX Factory Team che l’ha voluta nel suo roster per il 2025. Con loro ha iniziato esattamente come aveva finito: vincendo. Sia nella mountain bike nelle prove di inizio anno e ora anche su strada.

Giorgia Pellizotti ha vinto la sua prima gara su strada a Gossolengo (foto stella e Bft burzoni)
Giorgia Pellizotti ha vinto la sua prima gara su strada a Gossolengo (foto stella e Bft burzoni)

“Colpa” del fratello

Giorgia Pellizotti, a detta del padre Franco che la conosce meglio di chiunque altro, non aveva molte intenzioni di rimettere le ruote sull’asfalto. Poi però il seme della curiosità, che fa parte dei giovani e li spinge a provare e riprovare, si era insinuato in lei.

«Insieme alla squadra – continua a raccontare mentre si gode una passeggiata prima delle vacanze scolastiche – avevamo pensato di inserire qualche corsa su strada in funzione della stagione di mountain bike. Mio fratello che è un grande appassionato di questa disciplina si è messo a cercare qualche gara. Ne aveva trovate alcune ma non era semplice riuscire a incastrare tutti gli impegni. L’occasione si è concretizzata la settimana scorsa e così siamo andati».

Le doti di Giorgia Pellizotti sono emerse durante lo scorso inverno, quando all’europeo di ciclocross ha conquistato il terzo posto nella prova juniores
Le doti di Giorgia Pellizotti sono emerse durante lo scorso inverno, quando all’europeo di ciclocross ha conquistato il terzo posto nella prova juniores
Con la squadra o da sola?

Da sola, la squadra era impegnata in un’altra gara. La mia famiglia mi ha seguito, per fortuna il percorso era suddiviso in tre circuiti diversi e passavo davanti a loro più volte. Così riuscivano a passarmi qualche borraccia.

Gara lunga, ti aspettavi di fare così bene?

Erano settantacinque chilometri con qualche salita impegnativa. La distanza un pochino mi preoccupava perché non sono di certo abituata a fare così tanti chilometri. Durante gli allenamenti arrivo a cinquanta, massimo sessanta.

Su strada le qualità del ciclocross e della mountainbike l’hanno aiutata ad emergere (foto stella e Bft burzoni)
Su strada le qualità del ciclocross e della mountainbike l’hanno aiutata ad emergere (foto stella e Bft burzoni)
Però li fai fuoristrada, a livello di ore l’impegno è simile…

In effetti sì. La gara è durata due ore e mezza più o meno. Partivo senza aspettative però, questo non lo nego. Alla fine doveva essere un passaggio in preparazione alla mountain bike.

Invece hai vinto…

E’ stato qualcosa di inaspettato. Sinceramente dopo l’arrivo ho avuto anche poco tempo per realizzare tutto, mi sono commossa e basta. Tornare a correre su strada e vincere è stato un modo per scacciare via i brutti pensieri che avevo avuto anni fa. Ho vinto io, in tutti i sensi.

Giorgia Pellizotti nel finale ha vinto con uno sprint lungo, dote che nemmeno lei pensava di avere (foto stella e Bft burzoni)
Giorgia Pellizotti nel finale ha vinto con uno sprint lungo, dote che nemmeno lei pensava di avere (foto stella e Bft burzoni)
Quali aspetti del fuoristrada ti hanno aiutata maggiormente?

Direi la capacità di fare sforzi ad alta intensità e per periodi abbastanza lunghi. Dall’inizio dell’ultima salita fino al traguardo avremo fatto una quarantina di minuti davvero a ritmo elevato. Dietro il gruppo stava comunque andando forte. Anche la forza esplosiva del ciclocross mi è tornata utile, in volata avevo ancora gambe per fare il massimo sforzo. Ah, c’è anche un altro aspetto.

Quale?

La dimestichezza nel guidare la bici, in gruppo riuscivo a destreggiarmi molto bene.

Tornerai?

Penso di sì, ma se mi state chiedendo di scegliere vi fermo subito. Per ora mi godo il momento. Mio fratello sta già cercando qualche altra gara, vedremo però.

Valentina Corvi: «Idea strada per completarmi»

21.01.2023
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Valentina Corvi ha vinto il campionato italiano ciclocross. La ragazza del Trinx Factory Team rispetto a molte rivali è una crossista vera. O meglio una fuoristradista, visto che fa anche mtb. Anche l’altro giorno, sul tracciato di Castel Fusano ad Ostia le è bastata una manciata di curve più strette in successione per fare il vuoto.

E le sono bastate nonostante una scelta di gomme molto più da asciutto. Gomme veloci per lei. Gomme con le quali ha dovuto riprendere il feeling direttamente in gara, visto che aveva provato su asciutto e si è trovata con un percorso appena bagnato da uno scroscio di pioggia.

Tecnica sopraffina

«Ma non è stato facile – racconta Corvi – è stata una gara dura e soprattutto all’inizio ho provato a stare lì il più possibile con le migliori (la Venturelli tirava fortissimo, ndr) e poi ho provato ad allungare nelle fasi finali della gara. Avevo studiato le parti in cui riuscivo a guadagnare qualcosa e così negli ultimi due giri ho provato ad allungare. Ho aumentato il ritmo e sono riuscita a prendere quei metri che ho mantenuto fino all’arrivo. 

«In certi punti c’era abbastanza fango, il fondo era scivoloso. E con le alte velocità non era così facile. Ma alla lunga tutto questo mi ha aiutato»

Corvi ha vinto il titolo nazionale dopo averlo sfiorato la scorsa stagione da junior di primo anno
Corvi ha vinto il titolo nazionale dopo averlo sfiorato la scorsa stagione da junior di primo anno

Più strada che Belgio

Una crossista così potrebbe giocarsi la carta del Nord. E’ giovane, ha ottime potenzialità e soprattutto, come abbiamo detto, è una crossista vera. Ma Valentina sembra deviare. Anche perché le priorità sono altre.

«Se qualche squadra del Nord mi abbia mai cercato io non lo so – spiega con chiarezza Valentina – ma sinceramente non ci ho mai pensato. Io do molta importanza alla stagione estiva, alla mtb, e fare una stagione di cross in Belgio per come la interpretano loro non va bene. Iniziano prima, finiscono dopo ed è molto impegnativa. Io invece ho iniziato con il cross perché fosse funzionale alla Mtb».

E alla strada? Ci pensa questo giovane talento del nostro ciclismo?

«Eh – sorride Valentina – domanda difficile. Mi piacerebbe provare a fare qualche corsa quest’anno, anche perché io non ho mai provato. Gareggiare su strada è qualcosa che mi attrae, però vediamo… Voglio togliermi questo sfizio.

«So di poter fare bene ma c’è anche la stagione di mountain bike, alla quale tengo molto e quindi vediamo se e come far combaciare tutto. Intanto dobbiamo finire la stagione di cross che prevede almeno tre appuntamenti importanti (le gare di Coppa e il mondiale, ndr). Poi penserò alla stagione estiva».

Se Valentina è così brava tecnicamente è perché è cresciuta in mtb, di cui è anche azzurra (foto Alessio Pederiva)
Se Valentina è così brava tecnicamente è perché è cresciuta in mtb, di cui è anche azzurra (foto Alessio Pederiva)

Biker inside

«Credo – va avanti la valtellinese – che la strada possa renderti ancora più completa. Si sviluppano altre abilità che se vengono aggiunte a tutto il resto ti rendono più forte. Io ho sempre fatto mountain bike e mi piace tantissimo correrci».

Se Valentina deve fare questa prova è importante che la faccia in questa stagione, quando è ancora una junior. Specie per le donne poi passare under 23 significa correre con le pro’ e il salto sarebbe ben più duro.

«Sì, sì… se devo fare questa esperienza meglio quest’anno. Anche Luca Bramati mi dice di tentare. Una prova non costa nulla, ma lasciare il fuoristrada… mai!».

Eva Lechner CX

Trinx, un colosso in arrivo dalla Cina

31.12.2020
3 min
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Durante le ultime gare, abbiamo notato la bicicletta su cui pedala Eva Lechner , una delle migliori atlete azzurre del ciclocross. Per saperne di più, abbiamo chiesto qualche informazione al suo team manager Luca Bramati, ex ciclocrossista vincitore della Coppa del Mondo e del Superprestige. Il bergamasco è responsabile del Trinx Factory Team ed è anche collaboratore tecnico per lo sviluppo del prodotto. Oltre a Eva Lechner, il suo team può contare anche su Gioele Bertolini.

Numeri enormi

Quando vediamo un nuovo marchio di biciclette la curiosità si accende e cerchiamo di saperne qualcosa in più.
«Trinx è un’azienda cinese che produce biciclette da diversi anni – esordisce Luca Bramati – dovete sapere che ha una produzione di 1.300.000 pezzi all’anno. Si tratta di un vero colosso». Ma come mai non l’avevamo ancora visto sulle nostre strade? «Per ora hanno prodotto per altri marchi, ma dall’anno scorso hanno deciso di mettersi fuori in prima persona».

Pronti per l’Europa

Trinx è talmente grande che sta preparando con grande cura il suo lancio sui mercati europei.
«Stanno costruendo un nuovo stabilimento dove produrranno tutta l’alta gamma che arriverà in Europa e anche in Italia dal 2022».

Gioele Bertolini Trinx
Gioele Bertolini con la Full 2020 del Factory Team di Trinx
Gioele Bertolini Trinx
Gioele Bertolini con la Full 2020 del Factory Team di Trinx

La risposta di Trinx

La gamma di Trinx è davvero molto ampia, si va dalle biciclette per i bambini, fino alle biciclette da strada di alto livello passando per le city bike e le mountain bike.
«Con il Trinx Factory Team di mountain bike – continua Luca Bramati – ho la fortuna di provare in prima persona le biciclette, inoltre Bertolini è uno molto tecnico. Il bello di questa azienda è che ascolta le nostre proposte e gli ingegneri si mettono subito all’opera per trasferirle sulle biciclette». Le osservazioni di Luca Bramati e degli atleti della squadra hanno dato i loro frutti.

«Siccome tutti i materiali per realizzare il telaio li producono loro – dice – riescono ad essere molto reattivi. Noi quest’anno abbiamo dato dei suggerimenti per migliorare la full che abbiamo in dotazione e a gennaio 2021 arriverà il nuovo modello figlio di un progetto molto innovativo, cui i ragazzi ed io abbiamo partecipato attivamente».

Prestazioni già elevate

A dimostrazione delle qualità tecniche delle Trinx c’è il secondo posto ai mondiali di cross country ottenuto dalla Lechner con la front, che a detta di Bramati è un’ottima mountain bike. Ma a livello di bici da strada cosa dobbiamo aspettarci?
«Arriveranno una nuova road bike – dice – e anche una nuova mountain bike full elettrica. Molto belle e con soluzioni tecniche innovative. Sono molto attenti ai gusti del mercato europeo e vogliono offrire un prodotto di alta qualità che sia anche bello».

Ci siamo chiesti se un colosso di questo tipo stia pensando di sponsorizzare una squadra: «Ci stavano pensando e gli avevo fornito i contatti, ma per ora preferiscono aspettare, vedremo in futuro».

La Trinx TDO Team con la forcella dalla forma particolare
La Trinx TDO Team con le sue forme generose e la forcella molto particolare

Forme particolari

In effetti osservando la gamma di bici da strada quello che ci è balzato subito all’occhio è la varietà di modelli già presenti in gamma. Si va dalle biciclette più semplici adatte a chi vuole iniziare a pedalare fino a salire al modello TDO. Una bicicletta che presenta delle forme dei tubi generose che strizzano l’occhio alle alte velocità. Molto interessante è la forcella con una forma che potremo definire “rovesciata”. Ovviamente queste sono le nostre prime impressioni in attesa che arrivino in europa i nuovi modelli, come ci ha anticipato Bramati.
A questo punto non ci resta che aspettare di vederle dal vivo e poterci pedalare.