Stefano Masciarelli. Aran Cucine, Coppa del Mobilio 2025 (foto Instagram)

Spunta Stefano, il più giovane dei fratelli Masciarelli

31.10.2025
5 min
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La voce è praticamente identica, tanto che si ha il dubbio di parlare con il fratello maggiore Lorenzo, invece è Stefano Masciarelli a fare un bilancio del suo primo anno da under 23. Il più giovane dei due fratelli abruzzesi sta diventando grande e in questa stagione con la Aran Cucine ha imparato tanto. La bicicletta è ferma in garage da un paio di settimane, da quando alla Coppa del Mobilio ha guardato tutti dal gradino più alto del podio (in apertura indossa la maglia dedicata al vincitore). 

«Era da un po’ di tempo che pensavo a quella gara – racconta da casa Stefano Masciarelli – perché me ne avevano parlato parecchio ed ero curioso di scoprire come fosse. Si divide in due prove, una al mattino e l’altra al pomeriggio. La prima è stata una cronometro lunga, di 30 chilometri. Mentre la seconda era una gara in linea di 132 chilometri. La somma dei tempi avrebbe poi dato la classifica finale. Ho concluso la cronometro al terzo posto, mentre la gara su strada al secondo, così ho vinto la generale».

Stefano Masciarelli. Aran Cucine, 2025 (foto Instagram)
Ecco Stefano Masciarelli alla partenza della prova a cronometro alla Coppa del Mobilio (foto Instagram)
Stefano Masciarelli. Aran Cucine, 2025 (foto Instagram)
Ecco Stefano Masciarelli alla partenza della prova a cronometro alla Coppa del Mobilio (foto Instagram)
Una cronometro impegnativa, era la prima volta su una distanza così importante?

Sì, ed è stata parecchio dura. Avevo già fatto una prova contro il tempo ma era al Giro Next Gen e su una distanza di gran lunga inferiore, meno di 10 chilometri. 

Trenta chilometri sono stati difficili da gestire?

Non molto, ho deciso di seguire un ritmo e l’ho tenuto per tutto il tempo. Certo, gli ultimi quattro chilometri ho spinto senza guardare più il computerino, ero a tutta. Ho fatto anche un paio di errori, perché in una rotonda sono entrato male e ho perso tempo. Non sarebbe cambiato molto perché sono arrivato terzo a due minuti dal primo, quindi bene così. 

Stefano Masciarelli. Aran Cucine, 2025 (foto Instagram)
Stefano Masciarelli ha corso il suo primo anno da U23 alla Aran Cucine, storica formazione abruzzese (foto Instagram)
Stefano Masciarelli. Aran Cucine, 2025 (foto Instagram)
Stefano Masciarelli ha corso il suo primo anno da U23 alla Aran Cucine, storica formazione abruzzese (foto Instagram)
Hai chiuso il tuo primo anno da under, com’è andato?

Tutto sommato sono abbastanza soddisfatto. A inizio anno non mi aspettavo nemmeno di poter stare bene, invece penso sia stato un periodo molto positivo. Al di là dei risultati comunque ho risposto bene anche a livello di numeri. Nella seconda parte di anno ho avuto qualche difficoltà in più, invece. Dopo il Giro Next Gen sono stato colpito da un virus che mi ha debilitato parecchio. 

Ti sei diviso tra gare nazionali e internazionali, come ti sei trovato?

E’ stato un bel modo per approcciarmi alla categoria under 23. In realtà ho corso anche tante corse regionali, alla fine sono utili per trovare il ritmo. Negli appuntamenti nazionali sono riuscito a fare ottimi risultati. Credo si vada forte ovunque ormai, solamente che nelle corse internazionali ci sono molti più corridori di alto livello, di conseguenza emergere diventa difficile. 

Come ti sei trovato con la Aran Cucine?

Molto bene, anche mio padre e mio zio hanno corso qui, conosciamo bene la realtà e la squadra. Penso sia stata una cosa positiva, così come il fatto di conoscere alcuni dei compagni. 

Qual è la cosa che ti porti via da questo primo anno?

Forse ho preso un po’ più di consapevolezza nei miei mezzi. Ho visto che se sto bene posso fare qualche risultato. Inoltre il team ha fatto un calendario completo, con gare importanti dove ho avuto modo di fare esperienza e mettermi alla prova contro i corridori più forti al mondo. 

Stefano Masciarelli, Aran Cucine, 2025
Stefano Masciarelli si è diviso nelle corse regionali e nazionali ha avuto modo di mettersi alla prova e di correre con in testa il risultato
Stefano Masciarelli, Aran Cucine, 2025
Stefano Masciarelli si è diviso nelle corse regionali e nazionali ha avuto modo di mettersi alla prova e di correre con in testa il risultato
La corsa che ti è piaciuta maggiormente?

Il Giro Next Gen, per il tipo di gara e per il fatto che sembrava di essere a quello dei grandi. Insomma avere RCS che organizza una gara non succede tutti i giorni. 

Che inverno sarà? A sentire tuo papà e tuo fratello in casa sei quello che ama meno il ciclocross.

Mi piace come sport, però non credo di essere troppo adatto per correre nel fango. Mi manca qualcosa a livello tecnico, ad esempio saltare gli ostacoli rimanendo sulla bici. Di solito faccio qualche garetta giusto per passione e divertimento, ma preferisco la strada. 

Stefano Masciarelli, Aran Cucine, 2025 (foto Pettinati)
Le corse internazionali sono servite a Stefano Masciarelli per crescere e fare esperienza (foto Pettinati)
Stefano Masciarelli, Aran Cucine, 2025 (foto Pettinati)
Le corse internazionali sono servite a Stefano Masciarelli per crescere e fare esperienza (foto Pettinati)
Hai pensato quali farai?

Quest’anno penserò più a prepararmi per la stagione su strada, visto anche il cambio di team.

Dove andrai?

Il prossimo anno correrò con la SC Padovani Polo Cherry Bank, un bel salto perché è una squadra continental. Però mi sento pronto per fare questo passo nuovo, il 2025 mi è servito tanto e ora vorrei mettermi alla prova anche nelle corse all’estero.

Simone Masciarelli: il ritorno a Pescara, il cross e la famiglia

08.12.2024
5 min
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BREMBATE – Dall’Italia al Belgio e viceversa. La vita della famiglia Masciarelli l’abbiamo ascoltata tante volte. All’inizio per la novità che rappresentava il trasferimento di Lorenzo Masciarelli alla Pauwels Sauzen-Bingoal, nel 2021. Poi il ritorno in Italia, alla Colpack-Ballan nel 2023 con l’obiettivo di diventare sempre più un corridore su strada. In tutto questo Lorenzo Masciarelli e la sua famiglia hanno vissuto due anni a Oudenaarde. Cittadina fiamminga nella quale si erano costruiti una vita e un insieme di ricordi che si sono portati dietro una volta tornati a vivere a Pescara. 

Simone Masciarelli parla con Luca Bramati prima della ricognizione del percorso al Trofeo Guerciotti
Simone Masciarelli parla con Luca Bramati prima della ricognizione del percorso al Trofeo Guerciotti

Ricollegare il filo

Come sta ora la famiglia Masciarelli? Lo chiediamo ancora una volta a papà Simone, con il quale abbiamo parlato nella mattinata del Trofeo Guerciotti. 

«Diciamo che siamo stati fortunati perché con il gruppo Focus ho ritrovato un’amicizia profonda e consolidata. Adesso lavoro per loro da casa e nel mio negozio, riesco a stare comunque nell’ambiente e a fare ciò che mi piace. Anche mia moglie lavora nel negozio di famiglia e ci dà una mano. Tornare in Italia è stato bello, abbiamo trovato le porte aperte, come se non ce ne fossimo mai andati. E’ stato anche abbastanza facile, più del previsto, e siamo contenti perché i ragazzi stanno bene, l’importante è questo».

Lorenzo Masciarelli è alla sua terza gara di ciclocross quest’anno
Lorenzo Masciarelli è alla sua terza gara di ciclocross quest’anno
I rapporti con le persone in Belgio come sono rimasti?

Ottimi, perché con Mario De Clercq, il team manager della Pauwels Sauzen-Bingoal, si è creato un legame forte. E’ più di un amico per me. Sia io che Lorenzo lo sentiamo spesso.

Quanto sei felice del ritorno al cross di Lorenzo?

Tanto. Ora ci godiamo questa bella esperienza: una decina di gare come quando eravamo in Belgio. Io e lui. A Lorenzo è sempre piaciuta come disciplina e anche io mi sento felice nel ritornare a seguirlo. Certo l’ultimo periodo ero più libero nei weekend, ma rivedere il sorriso che ha quando corre è impagabile. E’ come un bimbo quando torna in un parco giochi, quindi sicuramente fa tanto piacere.

Il Trofeo Mamma e Papà Guerciotti è stata la sua prima prova internazionale, chiusa con un buon decimo posto
Il Trofeo Mamma e Papà Guerciotti è stata la sua prima prova internazionale, chiusa con un buon decimo posto
Il ritorno in Italia però è stato complicato…

C’è stato qualche problemino fisico di troppo (il riferimento è alla pericardite che ha fermato Lorenzo Masciarelli lo scorso anno, ndr). Adesso speriamo che si metta tutto alle spalle e che vada avanti sul suo percorso. Riprendere con il ciclocross penso sia stata una bella scelta. In squadra erano un po’ sorpresi, però credo anche loro siano contenti. 

Quanto è stato difficile, da padre, vedere proprio Lorenzo fermo senza possibilità di correre?

L’annata della pericardite un po’ l’aveva smontato, stare fermo quattro mesi durante l’estate senza poter pedalare è stato difficile. Aveva perso tanto e rientrare dopo un periodo del genere non è mai semplice. E’ sempre difficile rimettersi in gioco, ma alla fine con pazienza ci si riesce. Poi il ciclismo di oggi non aiuta, con questa fretta nel far passare i giovani ti trovi al quarto anno da under 23 con la pressione di cercare i risultati

Lorenzo Masciarelli con alla sua destra il fratello Stefano alla gara di ciclocross di Barletta, una delle poche corse insieme
Lorenzo Masciarelli con alla sua destra il fratello Stefano alla gara di ciclocross di Barletta, una delle poche corse insieme
Dopo due anni come hai ritrovato Pescara?

Per me Pescara è l’America, perché come si sta da noi… C’è tutto! Abbiamo la montagna, il mare, per allenarsi in bici è fantastica. Infatti i ragazzi per quanto riguarda gli allenamenti sono super contenti. Qualche giorno fa Stefano, il più piccolo dei due, è salito ai 1.500 metri di Passo Lanciano. 

Uno dei più contenti di tornare in Italia era proprio Stefano.

Era il più felice perché non si era mai abituato a vivere in Belgio. Però diciamo che è stata una bella esperienza anche per lui a livello umano, perché alla fine è tornato dalle Fiandre che parla due o tre lingue. Quindi quell’esperienza è servita a qualcosa.

Stefano Masciarelli è il fratello minore, classe 2006 passerà under 23 nel 2025 su strada (photors.it)
Stefano Masciarelli è il fratello minore, classe 2006 passerà under 23 nel 2025 su strada (photors.it)
Lorenzo ci diceva che a suo fratello il ciclocross non piace proprio. Sono davvero diversi…

Abbiamo provato a portarlo al Trofeo Guerciotti, ma non c’è stato modo, peccato perché sono entrambi under 23. Qualche settimana fa l’avevamo convinto a correre nella prova di Barletta, l’abbiamo fatto con l’inganno: gli abbiamo detto che avremmo fatto una bella cena. Ci è cascato, ma ha detto che non lo farà più (ride, ndr).

Stefano passa under 23 quest’anno, ha già trovato squadra?

Aveva abbastanza richieste, soprattutto perché ha fatto un bel mese di settembre. È stato visto e chiamato da parecchie squadre, anche dei devo team. Ma per noi la scelta migliore è farlo restare vicino a casa per fargli finire la scuola. E’ un ragazzo molto timido e andare via potrebbe essere un passo troppo grande. Fossimo rimasti in Belgio il discorso sarebbe stato diverso. Ora si è alla costante ricerca degli juniores, alla fine sono ragazzi che possono avere delle fragilità e vanno tutelati. Andare in bici deve rimanere sempre un divertimento.