Quando comodità è prestazione: la scelta della sella con Selle SMP

25.04.2025
5 min
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E’ un connubio difficile da realizzare, quello fra prestazione e comodità. Eppure, quando si parla di selle, questo paradigma può essere sovvertito. Selle SMP lo fa da anni, con un approccio scientifico e personalizzato. Per andare forte bisogna essere comodi in sella e il brand veneto lo ha capito prima di tanti altri.

Nata nel 1947 a Casalserugo, in provincia di Padova, Selle SMP è un’azienda a conduzione familiare giunta alla quarta generazione. Nel tempo ha saputo combinare tradizione artigiana e innovazione tecnologica. Il punto di svolta arriva nel 2004 con il lancio della prima sella ergonomica dotata di canale centrale aperto, pensata per ridurre la pressione sulle strutture anatomiche e migliorare la circolazione sanguigna. Oggi Selle SMP produce oltre 40 modelli, specifici per ogni disciplina e tipo di ciclista.

Fra i team professionistici che utilizzano Selle SMP c’è la VF Group–Bardiani CSF–Faizanè, che presto vedremo anche sulle strade del Giro d’Italia. Uno degli alfieri è Martin Marcellusi, con cui abbiamo parlato di scelta, sensazioni e dettagli tecnici.

Il nastrino tricolore dietro alle selle Selle SMP: un classico che racconta del Made in Italy
Il nastrino tricolore dietro alle selle Selle SMP: un classico che racconta del Made in Italy
Martin, partiamo dalla scelta della sella: non è affatto scontata, viste le tante opzioni disponibili. Come si svolge la selezione?

In effetti non è facile scegliere. Abbiamo a disposizione l’intera gamma Selle SMP. Si parte con un colloquio con Davide Polo, referente tecnico del marchio. Gli si spiegano le proprie esigenze, il tipo di seduta preferita e le selle usate in passato. A quel punto lui propone una serie di modelli da testare, quelli che secondo lui possono fare al caso tuo.

Di quante selle parliamo normalmente?

Solitamente due o tre, ma c’è anche chi arriva a provarne cinque. Poi si inizia a testarle.

Tu che caratteristiche cercavi?

Volevo una sella dura e il più piatta possibile. Mi piace una seduta “aggressiva”, mi dà la sensazione di maggiore reattività. Ma al tempo stesso una sella che mi consentisse di spingere in salita, di avere un appoggio robusto.

Non hai menzionato il peso. Come mai?

Perché nel caso della sella non è la mia priorità. Prima di tutto deve essere comoda, perché se ti trovi bene, riesci anche a esprimerti meglio in gara. Comunque quella che uso pesa poco più di 150 grammi, quindi siamo su livelli molto buoni.

Qual è il modello che usi?

La F20 C S.I. La “C” sta per “corta” e “S.I.” per “senza imbottitura”. E’ una sella essenziale, ma mi calza a pennello.

Hai iniziato ad usarla quando sei arrivato alla Bardiani?

No, già la usavo da under 23, ai tempi del Team Palazzago. Allora avevo una Selle SMP Evolution. Quando sono passato pro’ e ho avuto la possibilità di testare tutta la gamma man mano sono arrivato alla F20 C S.I. Mi sono trovato bene fin da subito.

Cosa significa trovarsi bene con una sella?

Che appena l’ho provata mi sono sentito a mio agio. Nessuno schiacciamento, neanche quando ero in presa bassa sul manubrio, nessun intorpidimento alle gambe e anche dopo parecchie ore non avevo problemi. E questa è una cosa da non sottovalutare.

C’è stato un lavoro specifico per trovare la posizione ideale?

Sì, anche se sono dettagli minimi. Alla posizione definitiva ci sono arrivato da solo, ma si parla davvero di millimetri, uno do due al massimo. Micro regolazioni dell’inclinazione. Sono cose che solo il corridore può percepire. La prima importante messa in sella è avvenuta quando c’erano i meccanici del team, poi quella finale, dei ritocchi minimi, l’ho fatta da solo uscendo con la brugolina in tasca.

Quando ci si alza sui pedali la sella non deve essere d’intralcio. Per chi come Martin pedala in punta, avere la versione corta è un vantaggio in tal senso
Quando ci si alza sui pedali la sella non deve essere d’intralcio. Per chi come Martin pedala in punta, avere la versione corta è un vantaggio in tal senso
Durante l’anno quante selle cambiate? E perché si cambia?

Ne cambiamo quattro o cinque, il che non è poco. Ma lo facciamo a cadenze regolari, non perché la sella dia segni di cedimento, anzi, proprio per il contrario. Le Selle SMP sono resistenti, non si “imbarcano” come si diceva una volta. Cambiarle spesso serve proprio a mantenere sempre il massimo livello di prestazione e comfort.

Come mai hai scelto una sella corta?

Un po’ perché mi ci sono trovato bene fin da subito e un po’ perché pedalo molto in punta. La sella corta mi permette comunque di muovermi bene, sia quando mi alzo, sia quando affronto le discese.

Ma se allora pedali in punta non sarebbe più logico usare una sella lunga?

Non necessariamente. La sella corta mi aiuta a non esagerare nello stare troppo in punta. Mi dà equilibrio, mi permette di essere mobile, senza finire troppo avanti col corpo. E poi bisogna pensare che Selle SMP propone selle con un carrello molto lungo, pertanto volendo, si può finire davvero molto avanti. Ma la cosa bella, a prescindere dal mio caso, è che lo spettro delle regolazioni è molto ampio.

La tecnologia EVA prende spazio nel catalogo di Selle SMP

21.01.2025
6 min
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Selle SMP categoria Evo, ovvero le selle che utilizzano la tecnologia EVA per la copertura dello scafo. Dopo il lancio ufficiale della prima sella Evo, Selle SMP amplia il segmento con altri due modelli: Evo 20c ed Evo 30c.

Un capitolo nuovo per l’azienda di Casalserugo. Selle SMP resta fedele (cosa che apprezziamo molto) al design ed ai concetti che da sempre sono un marchio di fabbrica e segno di distinzione. Entriamo nel dettaglio delle nuove selle anche grazie ai primi feedback relativi all’utilizzo.

Nel mezzo la prima Evo della storia Selle SMP
Nel mezzo la prima Evo della storia Selle SMP

Evo20c ed Evo30c, come sono fatte

Il design dello scafo porta in dote l’ampio canale di scarico prostatico che da sempre caratterizza i prodotti del marchio veneto. Il canale si allarga maggiormente nel zona dove la sella tende ad allargarsi, soluzione che permette di appoggiarsi alla sella sfruttando la spoileratura posteriore che caratterizza questo scafo. Zero dolori e pressioni anche per lunghi tratti di salita. Massima sfruttabilità anche dei glutei e ampio appoggio.

Se analizziamo lo scafo in nylon, è perfettamente accostabile al modello F20c SI. Si tratta di selle corte, con due importanti “depressioni” (o incavi) nella parte larga della sella. Queste agevolano il posizionamento delle ossa e una stabilizzazione vantaggiosa nelle fasi di spinta. La sella non è piatta.

Due versioni e due larghezze

Evo F20c ed Evo F30c sono larghe rispettivamente 140 e 150 millimetri. La prima è adatta (indicata) per quei ciclisti che hanno tuberosità ischiatiche che arrivano fino a 130 millimetri. La seconda si spinge fino ai 140 millimetri in fatto di apertura ischiatica.

Inoltre sono disponibili le versioni con il telaio in acciaio, oppure in carbonio. Esiste una sola colorazione ed è nera. Il prezzo di listino è di 239 euro per il modello in acciaio AISI, 349 euro per la CRB (carbonio).

Con la F20c SI nel mezzo, stesso scafo anche per le Evo
Con la F20c SI nel mezzo, stesso scafo anche per le Evo

Il compromesso ottimale

L’imbottitura in EVA offre dei vantaggi in termini prestazionali, è un materiale stabile e longevo ed è il compromesso perfetto tra una sella con imbottitura leggera ed una che non prevede il foam tra lo scafo e la copertura. E’ meno “secca” nelle risposte (rispetto ad una totalmente in carbonio o con il solo rivestimento), ma sempre molto diretta.

Facendo il paragone con la F20c SI, una Evo è più comoda e tende a dissipare maggiormente le vibrazioni provenienti dal basso. Al tempo stesso l’EVA non si schiaccia e non tende ad abbassarsi eccessivamente, a tutto vantaggio di un equilibrio della pedalata che resta tale e quale nel tempo.

E’ nostra abitudine scaricare leggermente la punta e la sezione centrale
E’ nostra abitudine scaricare leggermente la punta e la sezione centrale

In bolla sì o no?

Come accennato in precedenza, le Evo F20c e 30c non sono selle piatte. Questo comporta una fase di adeguamento che può durare alcune ore, in modo da trovare la giusta inclinazione (e arretramento). Non si parla di inclinazione standard, ma di un posizionamento della sella che deve essere “customizzato” in base alle caratteristiche dell’utente. In base a come appoggiano le ossa, a come si pedala, sempre cercando di sfruttare il più possibile gli appoggi posteriori.

Si può partire da una sella perfettamente in bolla, per poi scaricare gradualmente la sezione anteriore, soluzione che permette di stare bassi per lunghi tratti (anche in salita), azzerando i fastidi del pavimento pelvico. Il design è funzionale e permette di sfruttare le soggettività del corpo e del modo di pedalare.

Le selle Evo rientrano in una categoria racing o comunque adatta a chi vuole un prodotto ricercato
Le selle Evo rientrano in una categoria racing o comunque adatta a chi vuole un prodotto ricercato

In conclusione

Le nuove Selle SMP Evo sono prodotti che offrono un equilibrio ottimale tra il supporto e la stabilità, la libertà della pedalata (perché la gamba e la parte interna della coscia sono libere) e diversi vantaggi per ogni tipologia di uscita, non solo per le pedalate endurance infinite. La forma delle selle F inoltre, se pur da capire con il tempo, dona degli spunti davvero interessanti per chi pedala tanto in salita, affronta dislivelli positivi importanti e tende a scaricare le tensioni anche nella zona lombare.

Il rialzo (un vero e proprio spoiler) ferma e contiene i glutei, sostiene ed è un riferimento quando si spinge tanto e a fondo. Selle SMP Evo è una categoria di selle che conferma una certa propensione racing, a nostro parere, soprattutto strada e gravel.

Selle SMP

C’è Selle SMP per il team FAS Airport Services-Guerciotti-Premac 

11.12.2024
4 min
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A chi come noi di bici.PRO ha avuto l’opportunità di essere presente domenica 1 dicembre al 45° Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti, non sarà certo passata inosservata una bella novità che ha interessato il team FAS Airport Services-Guerciotti-Premac. Mentre si svolgeva la gara riservata alle donne open, lo speaker della manifestazione ha chiamato vicino a se per una breve intervista Maurizio Schiavon, co-titolare con il fratello Franco dell’azienda Selle SMP.

E’ stata quella l’occasione per ufficializzare una partnership tecnica davvero importante fra il team milanese e l’azienda padovana. Da quest’anno le biciclette in dotazione ai ragazzi del team guidato da Paolo e Alessandro Guerciotti possono infatti contare sul supporto tecnico di Selle SMP.

Alessandro Guerciotti insieme a Elisa Bianchi ed Elisa Ferri, le juniores che hanno dominato il Trofeo Guerciotti domenica 1 dicembre
Alessandro Guerciotti insieme a Elisa Bianchi ed Elisa Ferri, le juniores che hanno dominato il Trofeo Guerciotti domenica 1 dicembre

Eccellenza italiana

Senza timori di essere smentiti, possiamo tranquillamente affermare che oggi il marchio Selle SMP rappresenta un punto di riferimento nel mondo delle selle, con modelli in grado di assecondare le esigenze di chi ama l’agonismo come di chi vede nella bicicletta un semplice mezzo di trasporto o di svago. 

Selle SMP è da sempre legata al mondo del ciclocross, così come lo è la famiglia Guerciotti. Negli ultimi anni l’azienda di Casalserugo, comune del padovano, ha investito molto nel ciclocross. Una scelta che ha reso il brand fortemente riconoscibile grazie ad un mix perfetto di eccellenza di prodotto, abile strategia di comunicazione ed investimenti mirati. 

Gli atleti del team FAS Airport Services-Guerciotti-Premac correranno con le selle di Selle SMP
Gli atleti del team FAS Airport Services-Guerciotti-Premac correranno con le selle di Selle SMP

Il meglio di Selle SMP

Maurizio Schiavon ha commentato con queste parole la nuova collaborazione con la famiglia Guerciotti.

«Siamo orgogliosi di questa nostra nuova collaborazione e di pedalare al fianco del team FAS Airport Services-Guerciotti-Premac. Questo rappresenta non solo una nuova partnership, ma quello che vogliamo dare è un supporto concreto che permetterà agli atleti del team di affrontare le sfide future al massimo della loro performance». 

I ragazzi del team potranno contare sui modelli F20C, VT20C e VT30C. Si tratta di selle progettate con un’attenzione particolare al fuori strada e nello specifico al ciclocross. 

«Le nostre selle – ha aggiunto Maurizio Schiavon – permettono una maggiore libertà di movimento, facilitando i cambi di posizione rapidi e frequenti necessari nel ciclocross. Questo design, inoltre, contribuisce a migliorare il controllo della bicicletta e la stabilità, soprattutto in situazioni tecniche come le curve strette e i terreni viscidi e fangosi. La nostra tecnologia avanzata e la filosofia ergonomica “Designed on your body” mira a migliorare le prestazioni degli atleti permettendogli di concentrarsi completamente sulla competizione».

Mattia Agostinacchio si è di recente laureato campione europeo nella categoria juniores
Mattia Agostinacchio si è di recente laureato campione europeo nella categoria juniores

Orgoglio Guerciotti

Lasciamo la chiusura ad Alessandro Guerciotti, team manager del team  FAS Airport Services-Guerciotti-Premac: «Siamo orgogliosi e onorati che un’azienda leader del settore come Selle SMP abbia sposato il nostro team. Selle SMP, ma soprattutto la famiglia Schiavon, oltre a essere grandi intenditori di ciclismo, sono prima di tutto grandi appassionati di ciclocross. E questo lo dimostra il fatto di come negli anni hanno incrementato gli interventi in tutte le competizioni più importanti del panorama italiano.

«Possiamo sicuramente offrire ai nostri corridori dei prodotti di eccellenza e all’avanguardia per poter competere sui più importanti scenari nazionali e internazionali. Da parte nostra, non possiamo fare altro che portare risultati e ritengo che abbiamo iniziato nel migliore dei modi, poiché in questo inizio di stagione abbiamo conquistato due traguardi storici come il titolo europeo di Mattia Agostinacchio e la medaglia d’argento con suo fratello Filippo. Oltre ovviamente alle vittorie in tutte le classiche internazionali con i nostri corridori».

Guerciotti

Selle SMP

Selle SMP Evo: la famiglia si allarga, il design non cambia

16.02.2024
5 min
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Selle SMP Evo ed Evo Plus, le due nuove selle del marchio veneto (il medesimo modello con due spessori differenti dell’imbottitura). Il design ed il primo impatto visivo rimangono quelli che hanno reso celebre l’azienda padovana, ma cambiano completamente alcuni concetti tecnologici e di produzione.

Entrambe le selle sono proposte con una larghezza di 140 millimetri, l’ampio canale di scarico centrale e la punta all’ingiù. L’imbottitura è in EVA. Si tratta di un blocco unico, ovvero la copertura e il foam sono la stessa cosa. L’abbiamo provata in anteprima.

Il canale è ampio, ma non sono sacrificati i punti di appoggio
Il canale è ampio, ma non sono sacrificati i punti di appoggio

Fra storia e futuro

Selle SMP ha fatto del design un vero e proprio simbolo, un’icona e un modo per distinguersi dagli altri. Non si tratta solo di strategia promozionale, perché alle spalle c’è da sempre una ricerca legata al benessere, alla salute e anche all’efficacia di un marchio di selle emulato da molti. Se pur con concetti e disegni differenti, oggi come oggi ogni marchio che produce selle ha nel proprio roster almeno un modello con il foro e/o canale di scarico.

Grazie al modello Evo, Selle SMP getta le basi per un’evoluzione dei suoi prodotti che adottano (e adotteranno) una nuova tecnologia di costruzione. Il progetto si basa sul pad di appoggio in EVA. Non esiste una fodera o copertura che copre la schiuma sottostante. Un’anima sola, resistente e capace di dissipare ancora di più le vibrazioni, di stabilizzare ed è anche longeva. Sostiene e distribuisce le pressioni. Ha un design minimale, il che significa anche un notevole risparmio di peso. Selle SMP Evo con telaio in carbonio, la sella più leggera di sempre dell’azienda di Casalserugo.

Selle SMP Evo, come è fatta

La larghezza è unica (140 millimetri) e Selle SMP la consiglia a chi ha la larghezza delle ossa ischiatiche comprese tra i 90 e 130 millimetri), mentre gli spessori sono due: standard (con l’imbottitura spessa 5 millimetri) oppure Plus (che è spessa 12). Lo scafo è in nylon 12 caricato al carbonio, un blend resistente e non eccessivamente rigido.

E’ disponibile nelle versioni con telaio in acciaio Inox, oppure la CRB in carbonio (che nei punti di ancoraggio con il reggisella è rinforzata con due piastrine in alluminio). E’ una sola anche la lunghezza di 250 millimetri (una sella corta). Non è piatta, ma ha un’importante spoileratura posteriore. Ha un prezzo di listino di 239 euro, ottimo a nostro parere, se consideriamo la categoria nella quale è inserita e le rifiniture complessive della sella.

Le nostre impressioni

La Evo CRB è difficilmente accostabile alle altre selle della gamma, con o senza imbottitura. Il primissimo impatto è di una sella più comoda, soprattutto nella sezione centrale e dove il canale entra in contatto con l’imbottitura del pantaloncino. Al tempo stesso trasmette un feeling race, perché è leggerissima, perché è una di quelle selle che sostiene (tantissimo); non affonda nei punti appoggio. Supporta quando si pedala per molto tempo da seduti, senza alzarsi in piedi sui pedali e quasi da l’impressione di spalmare su una superficie maggiore (rispetto ad una sella tradizionale) le vibrazioni che arrivano dal basso. Una elevata sensazione di stabilità è più che reale.

Lateralmente non frena la ricerca della pedalata profonda tramite la coscia e nella zona posteriore il supporto che crea è esponenziale e tanto sfruttabile. Questo accade grazie allo “spoiler” menzionato in precedenza e grazie ad una sella che diventa tutta sfruttabile (ovviamente tranne il becco). E’ doverosa una precisazione: una sella di Selle SMP prevede un montaggio in bolla. E’ nostra abitudine scaricare la punta verso il basso, in modo da sfruttare ancora di più la zona del retrotreno in salita, ricercando un sostegno per i glutei e scaricare l’intera zona lombare.

SELLESMP

VT20C Gel – Gravel Edition: tecnica e sostenibile

28.11.2023
2 min
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Selle SMP sposa sempre più il mondo del fuoristrada, in particolare quello del gravel. E lo fa con uno dei modelli studiati per le lunghe percorrenze: la VT20C Gel. Questa sella è perfetta per l’endurance, anche quando si tratta di pedalare lontano dal canonico asfalto. Ora Selle SMP non bada solamente alla tecnica, ma anche al fatto che la produzione sia sostenibile. La sella VT20C Gel simboleggia proprio questo impegno a sostegno del pianeta, l’azienda infatti riduce le emissioni nei trasporti mantenendo la produzione negli stabilimenti di Casalserugo, in provincia di Padova.

La sella VT20C Gel – Gravel Edition ha una lunghezza di 255 millimetri
La sella VT20C Gel – Gravel Edition ha una lunghezza di 255 millimetri

Le novità

VT20C Gel è una sella corta che è stata sviluppata sull’esperienza derivata dalla gamma Professional. E’ disegnata seguendo le forme del corpo umano, risultando estremamente adatta per i ciclisti con un bacino medio-stretto. Più precisamente è indicata per chi ha una larghezza delle ossa ischiatiche che va da 9 a 12,5 centimetri. Se trasportiamo il tutto alle taglie dei pantaloncini siamo nell’ordine delle taglie XS, S e M.

Ora è nata la versione VT20C Gel – Gravel Edition. Non è solamente un cambio di stile, con un nuovo colore, ma di concetto. Si tratta infatti di una sella sviluppata e prodotta tenendo come riferimento principale il benessere dei ciclisti e dell’ambiente.

L’imbottitura in gel permette di ridurre del 30 per cento la pressione sui punti di contatto
L’imbottitura in gel permette di ridurre del 30 per cento la pressione sui punti di contatto

Comoda

Una sella dedicata al ciclismo endurance deve giocare tanto sulla comodità, anche dopo tante ore di pedalata. Da questo punto di vista Selle SMP ha utilizzato per l’imbottitura della VT20C Gel – Gravel Edition materiale automodellante che riduce del 30 per cento la pressione sui punti di contatto. 

I numeri vedono una sella con lunghezza di 255 millimetri e larghezza di 144 millimetri. Il peso, invece è di 290 grammi per il telaio AISI 304, mentre per il telaio in carbonio il peso è di 235 grammi. Il prezzo al pubblico è di 169 euro.

Selle SMP

Selle SMP Carbon Lite: rigida, leggera dal design unico

10.08.2023
3 min
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Un design ammaliante ed elegante. Anima devota alle corse e alla massima espressione della velocità. Sorella maggiore del modello Carbon, questa Selle SMP Carbon Lite è un concentrato di leggerezza al servizio di ciclisti con bacino largo amanti delle sedute rigide. 

Rigida e confortevole 

La struttura di questa Carbon lite è realizzata completamente in carbonio. Non è imbottita ed è ideale per chi possiede un bacino largo e preferisce un elevato grado di rigidità. La seduta rigida permette un contatto diretto con le reazioni della bici mentre il telaio, in fibra di carbonio unidirezionale flessibile, assorbe le vibrazioni e allevia le conseguenze dei microtraumi.

Questo modello è leggermente più largo rispetto ai precedenti della linea Carbon ed è pensato per soddisfare le esigenze di tutti i ciclisti che sono alla ricerca di una sella leggera 175 grammi con maggiore comodità di comfort e seduta. Il canale centrale libero, unito al nasello a becco d’aquila e all’innalzamento della parte posteriore, garantiscono un surplus aerodinamico di altissimo livello.

Dettagli preziosi

Le caratteristiche brevettate da Selle SMP, cioè il canale centrale libero, l’originale sporgenza della punta della sella a forma di becco d’aquila e la zona posteriore rialzata, danno ai modelli un interessante tocco di aerodinamicità. La larghezza del canale centrale della sella permette una ventilazione ottimale della zona del sottosella. Inoltre la zona della cavità addominale con i suoi organi poggia sul canale centrale, e non viene schiacciato, assicurando una circolazione sanguigna naturale, completa e continua. Nella parte posteriore della sella c’è un incavo che assicura che il coccige non tocchi la sella, evitando così contraccolpi. 

La Carbon Lite vanta una doppia anima, per uomo e donna. E’ predisposta per una larghezza di ossa ischiatiche che vanno da 11,6 a 15 cm. Può essere utilizzata in ogni specialità per bici muscolari ed elettriche. La larghezza è di 135 cm mentre la lunghezza si attesta in 273 cm. Lo scafo è in Carbonio HS 3K+ Kevlar mentre il telaio è in acciaio Inox AISI 304 Ø 7.1 mm. Il prezzo consultabile sul sito è di 435 euro. 

SelleSMP

Selle SMP Well, comfort e performance green per il gravel

16.06.2023
3 min
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Selle SMP presenta Well in una nuova colorazione. Questa sella è stata sviluppata sull’esperienza della gamma Professional, con caratteristiche tecniche che la rendono la scelta ideale e sicura per chi si avvicina alla pratica ciclistica intensa in discipline come il gravel, la mtb e anche la strada. Un prodotto green che vanta un processo produttivo eco-friendly e un’attenzione ai dettagli maniacale.

Produzione sostenibile

Al giorno d’oggi l’ambiente deve essere tutelato in ogni settore. Selle SMP è attore protagonista anche in questo con l’esempio della Well che viene realizzata tramite un processo produttivo eco-friendly, senza l’utilizzo di colle. La Green Supply Chain dell’azienda è infatti orientata a ridurre le emissioni nel ciclo dei trasporti, grazie alle partnership con fornitori locali e alla produzione nei propri stabilimenti di Casalserugo, in provincia di Padova. 

Il 100% Made in Italy non è solo indicatore di eccellenza e qualità ma rappresenta un consumo etico e sostenibile. Selle SMP valorizza la produzione locale, le persone della sua comunità creando lavoro e riconoscendo la ricchezza del know-how del nostro paese. Tutto ciò si unisce all’importanza di avere una lunga esperienza in campo ciclistico e alla stretta collaborazione con i team professionistici.

Per quale ciclista

Adatta sia per uomo che donna, la Well è una sella che si posiziona tra comfort e performance. Può essere montata sia su bici classiche che elettriche. L’imbottitura volta a favorire le ore in sella è di uno spessore intermedio. Questo favorisce il contenimento del peso che si attesta con telaio AISI 304 a 295 grammi e con telaio carbonio a 240 grammi. E’ pensata per un utilizzatore che ha una larghezza delle ossa ischiatiche tra gli 11,6 e i 15 centimetri.

La Well ha una dimensione che segna 144 millimetri in larghezza e 280 in lunghezza. L’imbottitura è in Poliuretano mentre il rivestimento è in SVT Velvet Touch. Lo scafo è realizzato in Nylon 12 caricato carbonio. Il telaio è disponibile in due versioni tubo in acciaio Inox AISI 304 Ø 7.1 millimetri con un prezzo di 135 euro. Oppure carbonio unidirezionale 7.1 x 9.0 millimetri, con un prezzo di 245 euro. I colori disponibili sono tre: nero, bianco e il nuovo speciale colore che vediamo in foto.

Selle SMP

Selle SMP e Covili: la scelta cade sulla Composit

06.05.2023
4 min
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ROVERETO – La sella per un corridore professionista è una scelta fondamentale, soprattutto quando si sta sulla bici per tante ore tutti giorni. Non si deve escludere nulla, nemmeno un dettaglio, partendo dalla conformazione fisica, fino ad arrivare al comfort. Luca Covili, atleta della Green Project Bardiani CSF Faizanè utilizza, come tutta la squadra, le selle del marchio Selle SMP

Sella Composit

La scelta di Covili è ricaduta sul modello Composit, una decisione presa assieme ai tecnici di Selle SMP, i quali offrono un ottimo supporto agli atleti. Di modelli ce ne sono tanti, ma le caratteristiche fisiche del corridore della Green Project lo hanno portato verso la scelta di questo modello. La Composit, infatti, accoglie al meglio i bacini medio-stretti, con larghezza delle ossa ischiatiche che va da 9 centimetri a 11,5 centimetri.

«Sono già quattro anni che utilizzo questa sella – ci dice – mi sono sempre trovato bene. Io ho il bacino stretto e la sella Composit si è rivelata quella che si adattava meglio alle mie caratteristiche. Siamo riusciti anche a trovare la posizione giusta fin da subito, e per questo non mi sono mai stato costretto a cambiarla».

La lunghezza della sella Composit è di 263 millimetri, mentre la larghezza è di 129 millimetri, per questo si adatta ai bacini stretti. 

Al posto dell’imbottitura viene utilizzato uno speciale elastomero espanso

Leggera e performante

La sella Composit non ha l’imbottitura al suo interno, nonostante ciò rimane un prodotto estremamente comodo. Selle SMP utilizza uno speciale elastomero espanso, il quale ha una grande memoria elastica, portando all’atleta il giusto mix di morbidezza, resistenza e compressione

«Mi trovo molto bene anche a livello di comfort – prosegue Covili – questa sella ha il foro centrale che permette di scaricare il peso. E’ stato un fattore importante per me perché in passato, prima di usare questo modello, ho avuto parecchi problemi. Anche quando pedalo, in fase di massima spinta, mi permette di rimanere stabile e di concentrarmi solo sulla pedalata. In discesa, invece, questa stabilità va ad aiutarmi a trovare un punto centrale che mi permette di guidare la bici al meglio. In salita mi supporta molto, quando mi trovo a pedalare in punta sono sempre comodo e composto».

Il peso della sella Composit è molto contenuto, solamente 175 grammi
Il peso della sella Composit è molto contenuto, solamente 175 grammi

I dettagli tecnici

Il telaio è realizzato in fibra di carbonio unidirezionale “ad alto modulo”, ovale 7.1 x 9.0 mm. Una struttura che offre la massima leggerezza e resistenza. La durata nel tempo è importante, e se Covili per quattro anni ha deciso di usare il modello Composit vuol dire che questa sella ha superato tutti i test di resistenza e stabilità nel tempo. Offrendo al contempo la necessaria leggerezza, gli scafi, infatti, sono realizzati in Nylon 12 caricato con fibra di carbonio. Le esclusive geometrie sviluppate da Selle SMP proprio nella realizzazione degli scafi sono il risultato di anni di studi sulla morfologia del ciclista.

Il peso per un corridore professionista è importante, la sella Composit, con telaio in carbonio, è estremamente leggera: solo 175 grammi.

Selle SMP

Selle SMP F20C SI, la sella corta senza imbottitura

05.03.2023
6 min
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Selle SMP lancia una nuova sella che riprende il design e le forme che hanno reso celebre l’azienda veneta. Dopo l’ampliamento della famiglia VT e lo sviluppo di versi modelli “dritti”, arriva la F20C SI, che ha l’iconica depressione centrale e non ha l’imbottitura.

La nuova F20C SI è una sella parecchio versatile. Offre tanto sostegno nella sezione posteriore ed è molto sfruttabile anche da chi preferisce scaricare quasi completamente il becco verso il basso. L’abbiamo provata.

La F20C SI è una sella race oriented
La F20C SI è una sella race oriented

Design e qualità

Il becco d’aquila, l’ampio canale centrale che solca la sella dall’inizio alla fine. E c’è anche la depressione centrale che aiuta a mantenere sempre la stessa posizione quando si pedala, a prescindere dal contesto planimetrico. Se posizionata in modo corretto, una sella con un’ergonomia del genere evita continui scivolamenti e cambi di posizione.

In sostanza le Selle SMP sono uniche proprio per il loro sviluppo ed impatto estetico, fattori ai quali si uniscono un’elevata qualità produttiva e di controllo, ma anche dei materiali stessi. L’azienda di Casalserugo torna con una novità che ha molto del DNA di Selle SMP, grazie al modello F20C SI.

Come è fatta

La Selle SMP F20C SI è una sella corta, con una larghezza di 135 millimetri ed è lunga 250 (è disponibile anche la versione F30C si, larga 150 millimetri e con la medesima lunghezza). Abbiamo quella con i due supporti in acciaio Inox AISI304. Hanno uno spazio utile per lo scarrellamento di ben 11 centimetri, tantissimo. Questi presentano una sorta di zigrinatura nella porzione dedicata al bloccaggio del morsetto, soluzione efficace proprio per fermare la sella ed evitare uno slittamento indesiderato. Ha lo scafo in nylon caricato al carbonio e anche in questo caso abbiamo una soluzione mutuata per buona parte delle selle. La mescola che si ottiene offre una grandissima durata nel tempo, al pari di una resa tecnica che non subisce i rigori del tempo e dell’utilizzo.

Tra lo scafo e la cover non c’è nessun foam, o imbottitura e inserti di varia natura. Per gli amanti degli accostamenti, in parte ricorda lo storico modello Composit, perché non c’è nessuna schiuma e per via delle due fossette nella parte larga della sella. Queste ultime due aiutano parecchio nel mantenere la posizione da seduti quando si pedala per dei lunghi tratti in salita, con la schiena meno arcuata in avanti e verso il basso. In una situazione come questa, non di rado, si usa anche la parte lombare come coadiuvante nella fase di spinta e avere un supporto aggiuntivo non è cosa da trascurare.

Per quello che concerne il design, la F20C SI ha la depressione centrale marcata.

La regola della sella in bolla

Una Selle SMP dovrebbe essere posizionata sempre in bolla, o con una leggera inclinazione negativa del becco. L’obiettivo è quello di sfruttare al 100% la conca centrale e l’ampio canale di scarico prostatico della porzione centrale e anteriore. Eppure una sella come la F20C SI da modo di usare al pieno delle potenzialità diverse angolazioni.

Ad esempio, se inclinata quasi completamente verso il basso/avantreno, offre un grande appoggio di tutta la porzione del retro, che diventa un vero e proprio spoiler. Al contempo si elimina la gobba frontale.

Inoltre non c’è da meravigliarsi se dopo il primo utilizzo e/o qualche ora di sella, si ha la necessità di portare in avanti la sella, di mezzo o anche 1 centimetro. A parità di misurazione del punto anatomico e di altezza dal movimento centrale, rispetto ad una sella convenzionale, una Selle SMP invita a sfruttare maggiormente il centro ed il retro della sella e molto meno la punta.

Al tempo stesso, non avendo l’imbottitura la F20C SI impone il fatto di adeguare l’altezza sella. Infatti può essere necessario un abbassamento di qualche millimetro (noi abbiamo l’abbiamo abbassata addirittura di 5 millimetri), perché non c’è il naturale abbassamento dell’imbottitura.

Si tende a sfruttare la zona larga della sella
Si tende a sfruttare la zona larga della sella

Due modelli, due versioni

Come scritto in precedenza, i modelli sono due e si differenziano per la larghezza. F20C SI larga 135 e F30C SI che è larga 150. Entrambi sono disponibili con i rails in Inox, oppure in carbonio unidirezionale, per un totale di tre colorazioni: nero, bianco e rosso. Le selle nere hanno i prezzi di listino di 215 e 325 euro, rispettivamente con rails in acciaio e in fibra, mentre quelle con la cover colorata hanno un prezzo di listino di 225 e 335 euro.

Il canale centrale si allarga verso il retro
Il canale centrale si allarga verso il retro

In conclusione

La F20C SI è una sella dedicata a chi ama delle risposte dirette, a tratti secche e perentorie, che fanno sentire la strada e la bicicletta. E’ una sella marcatamente race. Una sella di Selle SMP è difficilmente paragonabile ad una sella standard, sia essa corta o con una lunghezza tradizionale. E’ diversa nel design e nei concetti, fattori che influiscono inevitabilmente sulla seduta e quando si pedala. Per sfruttare a pieno una Selle SMP bisogna prendersi qualche ora, capire quale è il giusto setting, che deve essere in linea con le proprie esigenze e modo di pedalare.

Se montata nel modo corretto, ribadendo che la soggettività di utilizzo e della morfologia del fisico giocano un ruolo importantissimo, si impara ad usare dei punti di appoggio differenti, rispetto ad una sella con un design convenzionale. E poi c’è quell’ampia apertura centrale, importante perché non crea pressioni sulle parti molli ed è un vero strumento per fare circolare dell’aria in un punto dove l’aumento della temperatura è esponenziale.

Selle SMP