Una novità firmata da Selle San Marco riguarda la collezione dei nastri manubrio, un tocco di classe che vi farà contraddistinguere in ogni situazione. Quando si pedala ogni dettaglio fa la differenza e il manubrio è una parte delicata della bici. Sulle mani del ciclista si scarica gran parte del suo peso, quindi è necessario il più elevato comfort.
Il nastro manubrio Presa Corsa Dynamic pesa 20 grammiIl nastro manubrio Presa Corsa Dynamic pesa 20 grammi
Nuovo tocco
Selle San Marco mette nella sua collezione di nastri manubrio Presa Corsa Dynamic un tocco di novità. Ecco che nascono delle varianti esteticamente interessanti con delle nuove colorazioni tutte da scoprire: Ice Gray, Brick Red, Ocean Blue, Natural e ovviamente Black.
Non si parla solamente di estetica, ma anche di tecnica: Selle San Marco ha studiato infatti delle caratteristiche differenti per i propri nastri. La nuova collezione si chiama Presa Corsa Comfort, si tratta di un nastro più spesso ed imbottito (4,5 millimetri di spessore) ed è disponibile nell’unica colorazione Black. Questa scelta deriva dal fatto che non tutti cercano la performance, ma tanti guardano prima la comodità. Il nastro Presa Corsa Comfort è rivolto proprio a loro.
Il modello Presa Corsa Comfort è pensato per chi ama pedalare fuoristrada senza rinunciare alla comodità Il modello Presa Corsa Comfort è pensato per chi ama pedalare fuoristrada senza rinunciare alla comodità
Tutto in Italia
Questi nastri, realizzati in materiale EVA e Made in Italy, sono incredibilmente aderenti, tattili e facili da posizionare. La superficie antiscivolo garantisce sempre una presa sicura e resistente.
Il nastro Presa Corsa Comfort è adatto anche a chi pedala nel fuori strada, in particolare nel mondo del gravel. Il suo maggior spessore permette un utilizzo per tante ore senza soffrire di dolori o formicolii.
Per il Presa Corsa Dynamic il prezzo è di 18,90 euro, mentre il prezzo per il Presa Corsa Comfort 25,90 euro.
Da osservare e da apprezzare, per le sue forme e per il suo design, unico e distintivo, ma anche le sue prestazioni. La Basso Palta è sotto molti punti di vista il simbolo del gravel interpretato all'italiana, senza estremizzazioni e con quel tocco di classe che non guasta mai
IL PORTALE DEDICATO AL CICLISMO PROFESSIONISTICO SI ESTENDE A TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE:
NASCE BICI.STYLE
bici.STYLE è la risorsa per essere sempre aggiornati su percorsi, notizie, tecnica, hotellerie, industria e salute
La tecnologia 3D di Selle Italia e Selle San Marco
Selle Italia e Selle San Marco con la tecnologia 3D. Le avevamo presentate in anteprima adEurobikelo scorso luglio, le abbiamo viste, toccate e abbiamo iniziato ad approfondire l’argomento all’IBF di Misano.
La selle non si sviluppato intorno alla tecnologia, ma è quest’ultima che viene adattata ai modelli di punta già presenti nelle collezioni dei due brand: la SLR Boost per Selle Italia e la Shortfit per Selle San Marco.
Le due selle 3D a confronto, Selle San Marco in alto, Selle Italia in bassoLe due selle 3D a confronto, Selle San Marco in alto, Selle Italia in basso
Tecnologia 3D
I due brand, Selle Italia e Selle San Marco, due aziende che sono sotto il medesimo cappello, ma che mantengono un core molto differente. Selle Italia punta ad accontentare maggiormente un pubblico di agonisti, Selle San Marco si rivolge ad un’utenza meno race oriented.
E’ chiaro che alcune soluzioni vengono mutuate per l’una e per l’altra ed è il caso della tecnologia 3D. La tecnologia 3D si vede già da qualche tempo e ha dei grossi riscontri nell’ambito ciclistico. E’ pur vero che necessita di uno sviluppo specifico, per nulla semplice, con processi produttivi che non possiamo considerare ad oggi su larga scala. Aver adattato questa tecnologia non è un fattore banale e secondario.
Quella che categorizziamo come tecnologia 3D, nel caso di queste due selle, è una sorta di evoluzione, che prende vita grazie alla Carbon DLS, acronimo di Digital Light Synthesis. Questo processo produttivo sfrutta la proiezione della luce digitale, permeabile all’ossigeno e alle resine liquide (ecco perché Carbon), con una precisione di ripetizione del processo che non era mai stato raggiunto fino ad oggi.
E’ la luce che dà la forma al prodotto e il processo di costruzione è ripetibile e preciso. Il fattore personalizzazione: si riferisce principalmente alla densità (e anche alla forma dell’intreccio 3D) differenziata del pad.
La Shortfit è più morbidaPiù “tosta” la consistenza della SLRLa Shortfit è più morbidaPiù “tosta” la consistenza della SLR
3D su SLR Boost e Shortfit
Tecnologia 3D Carbon DLS. E’ utilizzata sui modelli Selle Italia SLR Boost Supeflow e sulla Shortfit di Selle San Marco. Entrambe sono disponibili con due larghezze e nelle versioni con i rails in carbonio, oppure in lega Ti.
Selle Italia ha lanciato la nuova Novus Boost Evo. Una sella con forma ondulata adatta a chi ha una rotazione del bacino posteriore. Disponibile in quattro versioni differenti.
Selle Italia presenta la Watt 3D, la prima sella da triathlon stampata in 3D che combina l'efficienza aerodinamica e il comfort della tradizionale Watt
Arrivano due nuovi modelli di selle sviluppate con la tecnologia 3D. La prima è la Selle Italia SLR Boost, la seconda la Shortfit 2.0 di Selle San Marco. Due prodotti diversi, che fanno parte dello stesso gruppo.
Selle Italia punta a soddisfare un pubblico maggiormente rivolto all’agonismo, tanto da sponsorizzare diversi team professionistici, anche grazie alle caratteristiche di supporto del materiale 3D. Il focus di Selle San Marco invece si focalizza sulla versatilità.
Il pattern è dedicato a proprietario, con le zone di appoggio che creano un supporto differenziato. Il processo di lavoro è piuttosto complesso e permette di costruire 4 selle ogni 72 ore. Vediamo le caratteristiche principali delle due selle, che nascono dal medesimo gruppo di lavoro.
La costruzione 3D proprietaria Carbon DLS, in questo caso la Shortfit 2.0 3DLa costruzione 3D proprietaria Carbon DLS, in questo caso la Shortfit 2.0 3D
Si chiama SLR Boost 3D
Selle Italia non è la prima a lanciare un prodotto del segmento selle con la tecnologia 3D, ma è la prima a farlo con un pattern proprietario che la differenzia dalle altre selle 3D del mercato.
Si parte da uno scafo che è quello della SLR Boost, ovvero la sella corta, disponibile nelle due larghezze IDMatch S3 e L3, entrambe con il canale centrale Superflow.
Il canale Superflow e le due zone separate nel posteriore
Il naso della SLR Boost
Le celle 3D e la scocca esterna, tipica delle ultime produzioni Selle Italia
La SLR Boost fatta in 3D
Il canale Superflow e le due zone separate nel posteriore
Il naso della SLR Boost
Le celle 3D e la scocca esterna, tipica delle ultime produzioni Selle Italia
La SLR Boost fatta in 3D
Tecnologia 3D Carbon DLS
La particolarità è nella sezione superiore, che grazie alla tecnologia 3D non prevede due parti staccate tra foam e copertura. Le celle aperte e tutte collegate tra loro (non paragonabili alle altre selle 3D che offre il mercato), prendono forma grazie al concetto Carbon DLS, una stampa 3D che permette anche di avere un supporto progressivo e differente in base alle zone. Questo offre maggiore comfort in alcuni punti e più sostegno in altri, grazie ad una compattezza maggiore.
Selle Italia SLR Boost 3D sarà disponibile a partire da fine Settembre nelle versioni con i rails in carbonio, oppure in lega Ti316.
Le Shortfit in 3D di Selle San Marco
Il naso della Shortfit 3D
Lo shape “spoilerato” tipico del modello Shortfit
Le Shortfit in 3D di Selle San Marco
Il naso della Shortfit 3D
Lo shape “spoilerato” tipico del modello Shortfit
La Shortfit 2.0 3D di San Marco
Rispetto alla Boost 3D di Selle Italia, San Marco ha l’obiettivo di soddisfare un pubblico meno votato all’agonismo. Questo non è un semplice dettaglio e influisce in maniera importante sul comfort e sulla consistenza della copertura 3D. Quest’ultima adotta sempre il concetto delle zone a supporto differenziato, ma con una comodità pronunciata.
Tutta la parte superiore, sviluppata con la tecnologia 3D Carbon DLS, ha le celle aperte e comunque unite, mentre lo shape della sella è quello tipico della Selle San Marco Shortfit. Si tratta di una sella corta con una sorta di spoiler pronunciato verso il retro.
Anche in questo caso il prodotto sarà disponibile e partire da fine Settembre in due versioni: la CarbonFX (con rails in carbonio) e Racing (con il telaio in lega).
Non c’é mai nulla di banale quando un marchio italiano propone una bicicletta, che sia un nuovo prodotto, oppure un’evoluzione. C’è sempre qualcosa che stimola la curiosità: un dettaglio, una forma e una soluzione, ma anche il modo stesso di interpretare la bicicletta. La seconda generazione della Basso Palta è così, una gravel che non dimentica le origini del progetto e il DNA dell’azienda veneta, ma che prende di petto un gravel concept che cambia rapidamente. L’abbiamo provata con un allestimento che diventa il vestito perfetto per questo progetto di Basso Bikes.
Basso Palta seconda generazioneBasso Palta seconda generazione
La seconda generazione della Basso Palta
Per molti aspetti, tecnici e di marketing, la disciplina gravel è vittima del suo successo. E’ una sorta di nuova frontiera, dove l’afflusso di tante idee ha generato quella “confusione” che rende il gravel una sorta di categoria generalista. Questa considerazione non è da applicare esclusivamente ai suoi interpreti, ma anche in termini di tecnica e sviluppo della bicicletta. Il gravel delle origini si è man mano spostato verso un contesto racing e così le biciclette gravel. Ci sono dei brand che hanno mantenuto una linea di sviluppo costante, sena mai sacrificare il concept aziendale e abbinando a quest’ultimo le necessità del gravel. Ne è un esempio la Basso Palta, una bicicletta che non nasconde il suo carattere brioso e corsaiolo, tipico del marchio, ma al tempo stesso non si sbilancia verso gli eccessi e le estremizzazioni. La seconda generazione non è una rivisitazione e non porta un cambio di rotta, ma è la naturale evoluzione della piattaforma Palta.
Dalle gare (future) in ambito gravel, oppure per semplice piacere, difficile trovare un limite a questa biciDalle gare (future) in ambito gravel, oppure per semplice piacere, difficile trovare un limite a questa bici
Come è fatta
E’ un monoscocca in carbonio con un design proprietario, forcella inclusa. L’avantreno diventa il simbolo di questa bicicletta, grazie al perfetto abbinamento della forcella e ad un’integrazione esemplare. Lo sterzo, massiccio nelle dimensioni, è la base di un cockpit dedicato, tanto muscoloso quanto elegante ed esclusivo nel design. E’ comodo, moderno e aggressivo, efficiente quando l’adrenalina sale e quando invece si passeggia. La tubazione obliqua ha un’asola dove è possibile montare una piccola borsa.Il seat-post èin carbonio (anche in questo caso il componente è specifico per la Basso Palta).
Il profilato dello sterzo, grande belle dimensioni e il nodo sella che “abbraccia” il piantone
La forcella ha una sorta di pinna superiore che si abbina alla tubazione obliqua
L’asola sulla tubazione orizzontale dove può essere integrata un piccolo bag, coperto da un inserto in gomma
Basso Palta seconda generazione
Il profilato dello sterzo, grande belle dimensioni e il nodo sella che “abbraccia” il piantone
La forcella ha una sorta di pinna superiore che si abbina alla tubazione obliqua
L’asola sulla tubazione orizzontale dove può essere integrata un piccolo bag, coperto da un inserto in gomma
Basso Palta seconda generazione
Ben protetta e la scatola BB è alta da terra 286 millimetri (taglia M)
La sezione inferiore della bici ha una protezione per il tubo obliquo, nel punto in cui è necessario schermare il profilato e la scatola del movimento centrale. Utile per saltare qualche ostacolo senza scendere di sella? Perché no. Molto interessante la tecnica degli stays bassi del retrotreno, leggermente ricurvi e squadrati nei terminali, soluzione che permette di contenere anche la lunghezza del carro.
I foderi bassi del carro con le loro sagomature
Basso Palta, curata nei dettagli. I punti sensibili sono ben protetti, come ad esempio la zona diero la corona che presenta una schermatura ben fatta e ben applicata. Si può montare (e rimuovere) il deragliatore per il doppio plateau
La massiccia scatola del movimento centrale
La protezione alla base della tubazione obliqua
Oltre alla zona di chiusura, sono identificativi anche i foderi obliqui, squadrati e sfinati
Il punto del serraggio sella che adotta l’acronimo 3B Clamp. Tre viti in totale per una distribuzione ottimale delle pressioni sul seat-post
I foderi bassi del carro con le loro sagomature
Basso Palta, curata nei dettagli. I punti sensibili sono ben protetti, come ad esempio la zona diero la corona che presenta una schermatura ben fatta e ben applicata. Si può montare (e rimuovere) il deragliatore per il doppio plateau
La massiccia scatola del movimento centrale
La protezione alla base della tubazione obliqua
Oltre alla zona di chiusura, sono identificativi anche i foderi obliqui, squadrati e sfinati
Il punto del serraggio sella che adotta l’acronimo 3B Clamp. Tre viti in totale per una distribuzione ottimale delle pressioni sul seat-post
Un allestimento ideale
C’é la trasmissione Sram Rival AXS a 12 pignoni, di sicuro non la più leggera, ma di sicuro quella più affidabile e consistente nei materiali. Davanti c’é la monocorona (40t) e dietro il cambio con la ruota libera XPLR . Anche l’impianto frenante è Sram, con entrambi i dischi da 160 millimetri di diametro. Il comparto ruote è accattivante, prestazionale e bello da vedere, con le ruote Hunt (cerchio in carbonio wide) da 35 millimetri di altezza e gli pneumatici tubeless Pirelli Cinturato. La sella è firmata Selle San Marco. Il prezzo di listino per il framekit (telaio, forcella e serie sterzo, seat-post e cockpit) si attesta a 2749 euro.
I nostri feedback
In alcuni frangenti sembra di pedalare su una bici da strada travestita da gravel, grazie alla sua velocità e a un comparto anteriore davvero tosto. Proprio l’avantreno sostiene, è preciso, a tratti esigente, ma è un punto di riferimento grazie alla sua compostezza. E’ necessario prendersi qualche ora per avere una confidenza ottimale, anche nella gestione dello pneumatico: una pressione leggermente inferiore può aiutare. Il carro posteriore in proporzione è più docile, morbido, in un certo senso è più “endurance”. La Basso Palta, a prescindere dal contesto ambientale e dalla tipologia di terreno, colpisce per la sua reattività.
I mozzi delle ruote Hunt sono in alluminio
L’abbinamento Hunt-Pirelli
L’ampio canale interno delle ruote Hunt, tende a far allargare lo pneumatico, aspetto da considerare anche per le pressioni da utilizzare
I mozzi delle ruote Hunt sono in alluminio
L’abbinamento Hunt-Pirelli
L’ampio canale interno delle ruote Hunt, tende a far allargare lo pneumatico, aspetto da considerare anche per le pressioni da utilizzare
Ruote Hunt: belle e buone
E poi ci sono quelle ruote Hunt, molto corsaiole. Sono rigide e offrono una trazione di altissimo livello, sul posteriore, ma anche sull’anteriore. La stessa trazione si traduce in grip e nella stabilità in fase di cornering (con queste ruote è fondamentale saper gestire e adeguare la pressione dei tubeless). L’ingaggio del ruota libera è immediato e non presenta spazi vuoti nelle fasi di rilancio.
La gravel italiana ha un’impostazione corsaiola, ma non estremizzata nelle quote geometricheLa gravel italiana ha un’impostazione corsaiola, ma non estremizzata nelle quote geometriche
Alcune considerazioni
La Basso Palta fa il suo lavoro e lo fa in modo egregio. E’ una bicicletta da gravel che segue una linea di sviluppo ben precisa.La Palta di seconda generazione non vuole essere una mtb, una bici road, oppure un’ibrida. Con questa Basso si può andare un po’ ovunque, magari con il numero attaccato sulla schiena e quella voglia di aprire il gas, magari per il semplice piacere di pedalare ponendosi sapendo che la tipologia di terreno non è un limite.
Assos Mille GTC, una linea di capi tecnici sviluppata appositamente per gli amanti del gravel e per chi ama stare molte ore in sella. La salopette ha tante tasche ed un fondello che aumenta la qualità del comfort, la jersey sembra un capo casual dal taglio morbido.
Coltivare le proprie passioni e progettare nuovi traguardi a maggior ragione durante il periodo che stiamo vivendo rappresenta senza dubbio una delle migliori attività che possono essere svolte. E anche per questo motivo,Selle San Marco ha deciso di sostenere l’iniziativa digitale – Pedalare sulle lunghe distanze – un evento, in programma dall’11 al 14 maggio, pensato per supportare tutti quegli appassionati ciclisti desiderosi di superare i propri limiti. Allenamento fisico e mentale, alimentazione corretta, equipaggiamento adeguato: gli incontri affronteranno queste tematiche andando a fondo, molto nello specifico e nel concreto. La finalità è quella di offrire gli “strumenti” da utilizzare per trovare la propria soluzione ideale nell’affrontare lunghi viaggi in bici.
Equipaggiare bene la bicicletta è un punto fondamentale per viaggiareL’equipaggiamento della bicicletta è molto importante per pedalare sulle lunghe distanze
Una preparazione completa
Il programma è presto illustrato. Si tratta di quattro incontri, uno al giorno, per sviscerare al meglio quattro tematiche fondamentali quali l’allenare il corpo, mangiare correttamente, preparare la mente ed equipaggiare la bici per affrontare un lungo viaggio. La “mission” è quella di offrire una serie di sessioni formative con il preciso intento di fornire a tutti gli utenti che interverranno informazioni utili che consentano di prepararsi al meglio, e in modo più consapevole, per affrontare in bici una lunga distanza. Come ci si può allenare se si hanno a disposizione tempi limitati nel corso della giornata/settimana? Come è possibile imparare ad allenare la mente e farla diventare un vero e proprio alleato nei momenti maggiormente critici? Quali regole si posso seguire per organizzare una dieta in modo corretto? E poi, quale equipaggiamento scegliere per evitare di avere problemi?
Selle San Marco supporta l’iniziativa Pedalare sulle lunghe distanzeSelle San Marco supporta l’iniziativa digitale Pedalare sulle lunghe distanze
Il programma? Ricco e ben studiato
Questo di seguito è invece in sintesi il programma dei quattro eventiPedalare sulle lunghe distanze: 11 maggio, ore 21,15 Il fascino del limite nello sport endurance – come gestirlo con la mente (relatore Laura Ceccon). 12 maggio, ore 21,15 L’alimentazione corretta nel ciclismo endurance (relatore Marco Perugini). 13 maggio, ore 21,15 Preparazione fisica e allenamenti per le lunghe distanze (relatore Fabio Vedana). 14 maggio, ore 21,15 Equipaggiamento per l’ultracycling: trucchi per affrontare l’avventura in bici (relatore Alessandro Grisotto).
La partecipazione agli incontri Pedalare sulle lunghe distanze è totalmente gratuita.
Abbiamo pedalato sulla Dynatek Italia ML 1, una bicicletta che viene realizzata su misura grazie alla tecnologia costruttiva del tube to tube. Il marchio veneto oltre a personalizzare le geometrie permette di scegliere anche la colorazione per una bicicletta che possiamo definire unica. A un primo impatto le forme generose dei tubi fanno pensare ad una bicicletta adatta ai percorsi veloci. In realtà l'utilizzo della fibra di carbonio T1100K unita ad alcune scelte tecniche, come la chiusura del reggisella molto semplice, rendono questa bici leggera e reattiva, perfetta per i percorsi misti e per i ciclisti a cui piace rilanciare in continuo l'azione.
Dynatek è un marchio italiano che in questa stagione rifornisce la formazione Work Service dove milita anche Davide Rebellin. Per il nostro test abbiamo avuto il piacere di pedalare sul modello Italia ML 1, una bicicletta che potremo definire unica.
Su misura
Il telaio della Italia ML 1 è realizzato con la fibra di carbonio Torayca T1100K che permette di fermare l’ago della bilancia a 780 grammi nella taglia 55. Una caratteristica di questa bicicletta è che viene realizzata su misura, adattandosi alle caratteristiche del ciclista. Oltre alle geometrie, si possono personalizzare anche i colori, per una bicicletta veramente unica, sia nelle geometrie che nello stile.
Si notano i foderi bassi massiciSi notano i foderi bassi massicci del carro posteriore e la forma particolare dei tubi
Carro solido
Il telaio viene realizzato con la tecnologia tube to tube con una lavorazione specifica del carbonio in ogni zona della bicicletta. Quello che colpisce è la forma dei tubi. Il carro posteriore asimmetrico è caratterizzato dai foderi orizzontali massicci e dal monostay dei pendenti verticali. Queste scelte sono state fatte per avere un carro posteriore solido e molto rigido, che reagisce bene ai cambi di ritmo.
Il monostay dei pendenti posterioreI pendenti posteriori si attaccano al tubo verticale tramite un monostay
Rigida dove serve
Il tubo obliquo ha una forma triangolare che si allarga con l’avvicinarsi alla zona del movimento centrale. Il tubo verticale segue la tendenza dell’obliquo con l’allargamento nella zona del movimento centrale. Oltre alla forma, questi due tubi si distinguono per una lavorazione del carbonio specifica, infatti più ci si avvicina al movimento centrale e maggiori sono i fogli di carbonio usati. Questo è stato fatto per dare maggiore rigidità nella parte dove viene trasmessa la forza.
La zona del movimento centraleLa zona del movimento centrale dove convergono il tubo verticale e obliquo
Chiusura reggisella leggero
Nell’Italia ML 1 anche il tubo sterzo può essere personalizzato al millimetro grazie allo stampo di proprietà di Dynatek. Per mantenere basso il peso è stato ideato un sistema di chiusura del reggisella molto semplice e snello, con un tubo reggisella tondo in carbonio da 27,2 millimetri.
La chiusura del reggisella è semplice e leggeroLa chiusura del reggisella si distingue per essere semplice e leggera
Gomme fino a 30 millimetri
Linee pulite e forme particolari si sposano alla perfezione con il manubrio integrato Vision Metron 5D con il passaggio dei cavi completamente interno. Le ruote sono assemblate con dei cerchi in carbonio prodotti da Dynatek con un mozzo DT Swiss 240, su cui sono montati i tubeless Schwalbe Pro One da 25 millimetri. A proposito di coperture, su questa bicicletta è possibile montare pneumatici fino a 30 millimetri di larghezza. A completare la componentistica ci sono la sella Shortfit di San Marco e il sempre affidabile Shimano Dura Ace Di2.
Il manubrio Metorn 5D e il tubo sterzo di DynatekIl manubrio Metron 5D e il tubo sterzo progettato da Dynatek
Adatta ai vallonati
In conclusione, possiamo affermare che la Dynatek Italia ML 1 è una bicicletta adatta ai percorsi vallonati, che strizza l’occhio a chi piace spingere al massimo su salite non troppo lunghe e rilanciare l’azione in ogni curva. La lavorazione specifica del carbonio di ogni tubazione conferisce un’ottima guidabilità specie nelle discese tortuose, dove si avverte una grande stabilità in curva.
Le Cervélo a disposizione di Wout Van Aert sono come i petali di una rosa, ognuna specifica e capace di rispondere alle esigenze di campione. Vediamo le sue scelte per le gare di questa primavera.
Levius, la nuovissima Dynatek in prova a Davide Rebellin: ottima per le salite, leggera, reattiva e rigida al punto giusto. Una bici ideale per gareggiare
IL PORTALE DEDICATO AL CICLISMO PROFESSIONISTICO SI ESTENDE A TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE:
NASCE BICI.STYLE
bici.STYLE è la risorsa per essere sempre aggiornati su percorsi, notizie, tecnica, hotellerie, industria e salute
Selle San Marco ha presentato la nuova Aspide Short, caratterizzata da una prerogativa unica: la scocca a vista. Lunghezza ridotta e ben quattro versioni disponibili.
Il design della nuova Aspide è moderno e accattivante. Selle San Marco ha scelto di ritornare alla forma originaria dei primi modelli, con l’ampio foro centrale Open-Fit e la lunghezza ridotta. Su questo punto si ha una diminuzione di 28 millimetri rispetto alla versione precedente: ora si ferma a 250 millimetri. Questa scelta è stata fatta per aumentare il comfort e trovare il punto di seduta più semplicemente, anche grazie alla gamma di taglie S3 (139 millimetri) o L3 (155 millimetri) del sistema idmatch.
La struttura è stata progettata per supportare le ossa ischiatiche. La versatilità è un altro punto a favore della Aspide, grazie anche all’ampia scelta data dalle quattro versioni: Aspide Short Open-Fit Carbon FX con il rail in carbonio, Aspide Short Open-Fit Racing con rail in XSilite, Aspide Short Open-Fit Dynamic con rail in Manganese e Aspide Short Open-Fit Sport con rail in FEC Alloy.
Proprio l’ultima versione Sport è stata introdotta in gamma per dare un’alternativa in più in chiave economica, ma che garantisce comunque una grande qualità.
Prezzi di euro 199,00 Aspide Short Open-Fit Carbon FX, euro 149,00 Aspide Short Open-Fit Racing e di euro 79,00 Aspide Short Open-Fit Dynamic e euro 49,00 Aspide Short Open-Fit Sport
Selle Italia ha lanciato la nuova Novus Boost Evo. Una sella con forma ondulata adatta a chi ha una rotazione del bacino posteriore. Disponibile in quattro versioni differenti.
IL PORTALE DEDICATO AL CICLISMO PROFESSIONISTICO SI ESTENDE A TUTTI GLI APPASSIONATI DELLE DUE RUOTE:
NASCE BICI.STYLE
bici.STYLE è la risorsa per essere sempre aggiornati su percorsi, notizie, tecnica, hotellerie, industria e salute