Corsa Presa Dynamic e Comfort: i nuovi nastri manubrio

26.10.2023
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Una novità firmata da Selle San Marco riguarda la collezione dei nastri manubrio, un tocco di classe che vi farà contraddistinguere in ogni situazione. Quando si pedala ogni dettaglio fa la differenza e il manubrio è una parte delicata della bici. Sulle mani del ciclista si scarica gran parte del suo peso, quindi è necessario il più elevato comfort

Il nastro manubrio Presa Corsa Dynamic pesa 20 grammi
Il nastro manubrio Presa Corsa Dynamic pesa 20 grammi

Nuovo tocco

Selle San Marco mette nella sua collezione di nastri manubrio Presa Corsa Dynamic un tocco di novità. Ecco che nascono delle varianti esteticamente interessanti con delle nuove colorazioni tutte da scoprire: Ice Gray, Brick Red, Ocean Blue, Natural e ovviamente Black. 

Non si parla solamente di estetica, ma anche di tecnica: Selle San Marco ha studiato infatti delle caratteristiche differenti per i propri nastri. La nuova collezione si chiama Presa Corsa Comfort, si tratta di un nastro più spesso ed imbottito (4,5 millimetri di spessore) ed è disponibile nell’unica colorazione Black. Questa scelta deriva dal fatto che non tutti cercano la performance, ma tanti guardano prima la comodità. Il nastro Presa Corsa Comfort è rivolto proprio a loro. 

Il modello Presa Corsa Comfort è pensato per chi ama pedalare fuoristrada senza rinunciare alla comodità
Il modello Presa Corsa Comfort è pensato per chi ama pedalare fuoristrada senza rinunciare alla comodità

Tutto in Italia

Questi nastri, realizzati in materiale EVA e Made in Italy, sono incredibilmente aderenti, tattili e facili da posizionare. La superficie antiscivolo garantisce sempre una presa sicura e resistente. 

Il nastro Presa Corsa Comfort è adatto anche a chi pedala nel fuori strada, in particolare nel mondo del gravel. Il suo maggior spessore permette un utilizzo per tante ore senza soffrire di dolori o formicolii.

Per il Presa Corsa Dynamic il prezzo è di 18,90 euro, mentre il prezzo per il Presa Corsa Comfort 25,90 euro.

Selle San Marco

Selle Italia e Selle San Marco: stessa tecnologia, anime diverse

15.09.2022
3 min
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La tecnologia 3D di Selle Italia e Selle San Marco

Selle Italia e Selle San Marco con la tecnologia 3D. Le avevamo presentate in anteprima ad Eurobike lo scorso luglio, le abbiamo viste, toccate e abbiamo iniziato ad approfondire l’argomento all’IBF di Misano.

La selle non si sviluppato intorno alla tecnologia, ma è quest’ultima che viene adattata ai modelli di punta già presenti nelle collezioni dei due brand: la SLR Boost per Selle Italia e la Shortfit per Selle San Marco.

Le due selle 3D a confronto, Selle San Marco in alto, Selle Italia in basso
Le due selle 3D a confronto, Selle San Marco in alto, Selle Italia in basso

Tecnologia 3D

I due brand, Selle Italia e Selle San Marco, due aziende che sono sotto il medesimo cappello, ma che mantengono un core molto differente. Selle Italia punta ad accontentare maggiormente un pubblico di agonisti, Selle San Marco si rivolge ad un’utenza meno race oriented.

E’ chiaro che alcune soluzioni vengono mutuate per l’una e per l’altra ed è il caso della tecnologia 3D. La tecnologia 3D si vede già da qualche tempo e ha dei grossi riscontri nell’ambito ciclistico. E’ pur vero che necessita di uno sviluppo specifico, per nulla semplice, con processi produttivi che non possiamo considerare ad oggi su larga scala. Aver adattato questa tecnologia non è un fattore banale e secondario.

Carbon DLS

Quella che categorizziamo come tecnologia 3D, nel caso di queste due selle, è una sorta di evoluzione, che prende vita grazie alla Carbon DLS, acronimo di Digital Light Synthesis. Questo processo produttivo sfrutta la proiezione della luce digitale, permeabile all’ossigeno e alle resine liquide (ecco perché Carbon), con una precisione di ripetizione del processo che non era mai stato raggiunto fino ad oggi.

E’ la luce che dà la forma al prodotto e il processo di costruzione è ripetibile e preciso. Il fattore personalizzazione: si riferisce principalmente alla densità (e anche alla forma dell’intreccio 3D) differenziata del pad.

3D su SLR Boost e Shortfit

Tecnologia 3D Carbon DLS. E’ utilizzata sui modelli Selle Italia SLR Boost Supeflow e sulla Shortfit di Selle San Marco. Entrambe sono disponibili con due larghezze e nelle versioni con i rails in carbonio, oppure in lega Ti.

Selle Italia

Selle Italia e Selle San Marco, arriva la tecnologia 3D

26.07.2022
4 min
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Arrivano due nuovi modelli di selle sviluppate con la tecnologia 3D. La prima è la Selle Italia SLR Boost, la seconda la Shortfit 2.0 di Selle San Marco. Due prodotti diversi, che fanno parte dello stesso gruppo.

Selle Italia punta a soddisfare un pubblico maggiormente rivolto all’agonismo, tanto da sponsorizzare diversi team professionistici, anche grazie alle caratteristiche di supporto del materiale 3D. Il focus di Selle San Marco invece si focalizza sulla versatilità.

Il pattern è dedicato a proprietario, con le zone di appoggio che creano un supporto differenziato. Il processo di lavoro è piuttosto complesso e permette di costruire 4 selle ogni 72 ore. Vediamo le caratteristiche principali delle due selle, che nascono dal medesimo gruppo di lavoro.

La costruzione 3D proprietaria Carbon DLS, in questo caso la Shortfit 2.0 3D
La costruzione 3D proprietaria Carbon DLS, in questo caso la Shortfit 2.0 3D

Si chiama SLR Boost 3D

Selle Italia non è la prima a lanciare un prodotto del segmento selle con la tecnologia 3D, ma è la prima a farlo con un pattern proprietario che la differenzia dalle altre selle 3D del mercato.

Si parte da uno scafo che è quello della SLR Boost, ovvero la sella corta, disponibile nelle due larghezze IDMatch S3 e L3, entrambe con il canale centrale Superflow.

Tecnologia 3D Carbon DLS

La particolarità è nella sezione superiore, che grazie alla tecnologia 3D non prevede due parti staccate tra foam e copertura. Le celle aperte e tutte collegate tra loro (non paragonabili alle altre selle 3D che offre il mercato), prendono forma grazie al concetto Carbon DLS, una stampa 3D che permette anche di avere un supporto progressivo e differente in base alle zone. Questo offre maggiore comfort in alcuni punti e più sostegno in altri, grazie ad una compattezza maggiore.

Selle Italia SLR Boost 3D sarà disponibile a partire da fine Settembre nelle versioni con i rails in carbonio, oppure in lega Ti316.

La Shortfit 2.0 3D di San Marco

Rispetto alla Boost 3D di Selle Italia, San Marco ha l’obiettivo di soddisfare un pubblico meno votato all’agonismo. Questo non è un semplice dettaglio e influisce in maniera importante sul comfort e sulla consistenza della copertura 3D. Quest’ultima adotta sempre il concetto delle zone a supporto differenziato, ma con una comodità pronunciata.

Tutta la parte superiore, sviluppata con la tecnologia 3D Carbon DLS, ha le celle aperte e comunque unite, mentre lo shape della sella è quello tipico della Selle San Marco Shortfit. Si tratta di una sella corta con una sorta di spoiler pronunciato verso il retro.

Anche in questo caso il prodotto sarà disponibile e partire da fine Settembre in due versioni: la CarbonFX (con rails in carbonio) e Racing (con il telaio in lega).

Basso Palta, il simbolo della visione gravel all’italiana

07.02.2022
7 min
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Non c’é mai nulla di banale quando un marchio italiano propone una bicicletta, che sia un nuovo prodotto, oppure un’evoluzione. C’è sempre qualcosa che stimola la curiosità: un dettaglio, una forma e una soluzione, ma anche il modo stesso di interpretare la bicicletta. La seconda generazione della Basso Palta è così, una gravel che non dimentica le origini del progetto e il DNA dell’azienda veneta, ma che prende di petto un gravel concept che cambia rapidamente. L’abbiamo provata con un allestimento che diventa il vestito perfetto per questo progetto di Basso Bikes.

Basso Palta seconda generazione
Basso Palta seconda generazione

La seconda generazione della Basso Palta

Per molti aspetti, tecnici e di marketing, la disciplina gravel è vittima del suo successo. E’ una sorta di nuova frontiera, dove l’afflusso di tante idee ha generato quella “confusione” che rende il gravel una sorta di categoria generalista. Questa considerazione non è da applicare esclusivamente ai suoi interpreti, ma anche in termini di tecnica e sviluppo della bicicletta. Il gravel delle origini si è man mano spostato verso un contesto racing e così le biciclette gravel. Ci sono dei brand che hanno mantenuto una linea di sviluppo costante, sena mai sacrificare il concept aziendale e abbinando a quest’ultimo le necessità del gravel. Ne è un esempio la Basso Palta, una bicicletta che non nasconde il suo carattere brioso e corsaiolo, tipico del marchio, ma al tempo stesso non si sbilancia verso gli eccessi e le estremizzazioni. La seconda generazione non è una rivisitazione e non porta un cambio di rotta, ma è la naturale evoluzione della piattaforma Palta.

Dalle gare (future) in ambito gravel, oppure per semplice piacere, difficile trovare un limite a questa bici
Dalle gare (future) in ambito gravel, oppure per semplice piacere, difficile trovare un limite a questa bici

Come è fatta

E’ un monoscocca in carbonio con un design proprietario, forcella inclusa. L’avantreno diventa il simbolo di questa bicicletta, grazie al perfetto abbinamento della forcella e ad un’integrazione esemplare. Lo sterzo, massiccio nelle dimensioni, è la base di un cockpit dedicato, tanto muscoloso quanto elegante ed esclusivo nel design. E’ comodo, moderno e aggressivo, efficiente quando l’adrenalina sale e quando invece si passeggia. La tubazione obliqua ha un’asola dove è possibile montare una piccola borsa. Il seat-post è in carbonio (anche in questo caso il componente è specifico per la Basso Palta).

Ben protetta e la scatola BB è alta da terra 286 millimetri (taglia M)

La sezione inferiore della bici ha una protezione per il tubo obliquo, nel punto in cui è necessario schermare il profilato e la scatola del movimento centrale. Utile per saltare qualche ostacolo senza scendere di sella? Perché no. Molto interessante la tecnica degli stays bassi del retrotreno, leggermente ricurvi e squadrati nei terminali, soluzione che permette di contenere anche la lunghezza del carro.

Un allestimento ideale

C’é la trasmissione Sram Rival AXS a 12 pignoni, di sicuro non la più leggera, ma di sicuro quella più affidabile e consistente nei materiali. Davanti c’é la monocorona (40t) e dietro il cambio con la ruota libera XPLR . Anche l’impianto frenante è Sram, con entrambi i dischi da 160 millimetri di diametro. Il comparto ruote è accattivante, prestazionale e bello da vedere, con le ruote Hunt (cerchio in carbonio wide) da 35 millimetri di altezza e gli pneumatici tubeless Pirelli Cinturato. La sella è firmata Selle San Marco. Il prezzo di listino per il framekit (telaio, forcella e serie sterzo, seat-post e cockpit) si attesta a 2749 euro.

I nostri feedback

In alcuni frangenti sembra di pedalare su una bici da strada travestita da gravel, grazie alla sua velocità e a un comparto anteriore davvero tosto. Proprio l’avantreno sostiene, è preciso, a tratti esigente, ma è un punto di riferimento grazie alla sua compostezza. E’ necessario prendersi qualche ora per avere una confidenza ottimale, anche nella gestione dello pneumatico: una pressione leggermente inferiore può aiutare. Il carro posteriore in proporzione è più docile, morbido, in un certo senso è più “endurance”. La Basso Palta, a prescindere dal contesto ambientale e dalla tipologia di terreno, colpisce per la sua reattività.

Ruote Hunt: belle e buone

E poi ci sono quelle ruote Hunt, molto corsaiole. Sono rigide e offrono una trazione di altissimo livello, sul posteriore, ma anche sull’anteriore. La stessa trazione si traduce in grip e nella stabilità in fase di cornering (con queste ruote è fondamentale saper gestire e adeguare la pressione dei tubeless). L’ingaggio del ruota libera è immediato e non presenta spazi vuoti nelle fasi di rilancio.

La gravel italiana ha un’impostazione corsaiola, ma non estremizzata nelle quote geometriche
La gravel italiana ha un’impostazione corsaiola, ma non estremizzata nelle quote geometriche

Alcune considerazioni

La Basso Palta fa il suo lavoro e lo fa in modo egregio. E’ una bicicletta da gravel che segue una linea di sviluppo ben precisa. La Palta di seconda generazione non vuole essere una mtb, una bici road, oppure un’ibrida. Con questa Basso si può andare un po’ ovunque, magari con il numero attaccato sulla schiena e quella voglia di aprire il gas, magari per il semplice piacere di pedalare ponendosi sapendo che la tipologia di terreno non è un limite.

Selle San Marco Pedalare sulle lunghe distanze

Pedalare sulle lunghe distanze, ecco come si fa

12.05.2021
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Coltivare le proprie passioni e progettare nuovi traguardi a maggior ragione durante il periodo che stiamo vivendo rappresenta senza dubbio una delle migliori attività che possono essere svolte.
E anche per questo motivo, Selle San Marco ha deciso di sostenere l’iniziativa digitale – Pedalare sulle lunghe distanze – un evento, in programma dall’11 al 14 maggio, pensato per supportare tutti quegli appassionati ciclisti desiderosi di superare i propri limiti.
Allenamento fisico e mentale, alimentazione corretta, equipaggiamento adeguato: gli incontri affronteranno queste tematiche andando a fondo, molto nello specifico e nel concreto. La finalità è quella di offrire gli “strumenti” da utilizzare per trovare la propria soluzione ideale nell’affrontare lunghi viaggi in bici.

Selle San Marco Pedalare sulle lunghe distanze
Equipaggiare bene la bicicletta è un punto fondamentale per viaggiare
Selle San Marco Pedalare sulle lunghe distanze
L’equipaggiamento della bicicletta è molto importante per pedalare sulle lunghe distanze

Una preparazione completa

Il programma è presto illustrato. Si tratta di quattro incontri, uno al giorno, per sviscerare al meglio quattro tematiche fondamentali quali l’allenare il corpo, mangiare correttamente, preparare la mente ed equipaggiare la bici per affrontare un lungo viaggio.
La “mission” è quella di offrire una serie di sessioni formative con il preciso intento di fornire a tutti gli utenti che interverranno informazioni utili che consentano di prepararsi al meglio, e in modo più consapevole, per affrontare in bici una lunga distanza.
Come ci si può allenare se si hanno a disposizione tempi limitati nel corso della giornata/settimana? Come è possibile imparare ad allenare la mente e farla diventare un vero e proprio alleato nei momenti maggiormente critici? Quali regole si posso seguire per organizzare una dieta in modo corretto? E poi, quale equipaggiamento scegliere per evitare di avere problemi?

Selle Italia Pedalare sulle lunghe distanze
Selle San Marco supporta l’iniziativa Pedalare sulle lunghe distanze
Selle Italia Pedalare sulle lunghe distanze
Selle San Marco supporta l’iniziativa digitale Pedalare sulle lunghe distanze

Il programma? Ricco e ben studiato

Questo di seguito è invece in sintesi il programma dei quattro eventi Pedalare sulle lunghe distanze:
11 maggio, ore 21,15 Il fascino del limite nello sport endurance – come gestirlo con la mente (relatore Laura Ceccon).
12 maggio, ore 21,15 L’alimentazione corretta nel ciclismo endurance (relatore Marco Perugini).
13 maggio, ore 21,15 Preparazione fisica e allenamenti per le lunghe distanze (relatore Fabio Vedana).
14 maggio, ore 21,15 Equipaggiamento per l’ultracycling: trucchi per affrontare l’avventura in bici (relatore Alessandro Grisotto).

La partecipazione agli incontri Pedalare sulle lunghe distanze è totalmente gratuita.

Per maggiori informazioni e per registrarsi: altrociclismo.com

Dynatek Italia ML 1, forme generose e peso piuma

02.04.2021
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Abbiamo pedalato sulla Dynatek Italia ML 1, una bicicletta che viene realizzata su misura grazie alla tecnologia costruttiva del tube to tube. Il marchio veneto oltre a personalizzare le geometrie permette di scegliere anche la colorazione per una bicicletta che possiamo definire unica. A un primo impatto le forme generose dei tubi fanno pensare ad una bicicletta adatta ai percorsi veloci. In realtà l'utilizzo della fibra di carbonio T1100K unita ad alcune scelte tecniche, come la chiusura del reggisella molto semplice, rendono questa bici leggera e reattiva, perfetta per i percorsi misti e per i ciclisti a cui piace rilanciare in continuo l'azione.

Dynatek è un marchio italiano che in questa stagione rifornisce la formazione Work Service dove milita anche Davide Rebellin. Per il nostro test abbiamo avuto il piacere di pedalare sul modello Italia ML 1, una bicicletta che potremo definire unica.

Su misura

Il telaio della Italia ML 1 è realizzato con la fibra di carbonio Torayca T1100K che permette di fermare l’ago della bilancia a 780 grammi nella taglia 55. Una caratteristica di questa bicicletta è che viene realizzata su misura, adattandosi alle caratteristiche del ciclista. Oltre alle geometrie, si possono personalizzare anche i colori, per una bicicletta veramente unica, sia nelle geometrie che nello stile.

Carro posteriore profilo Dynatek Italia ML 1
Si notano i foderi bassi massici
Carro posteriore profilo Dynatek Italia ML 1
Si notano i foderi bassi massicci del carro posteriore e la forma particolare dei tubi

Carro solido

Il telaio viene realizzato con la tecnologia tube to tube con una lavorazione specifica del carbonio in ogni zona della bicicletta. Quello che colpisce è la forma dei tubi. Il carro posteriore asimmetrico è caratterizzato dai foderi orizzontali massicci e dal monostay dei pendenti verticali. Queste scelte sono state fatte per avere un carro posteriore solido e molto rigido, che reagisce bene ai cambi di ritmo.

Carro posteriore Italia ML 1 da dietro
Il monostay dei pendenti posteriore
Carro posteriore Italia ML 1 da dietro
I pendenti posteriori si attaccano al tubo verticale tramite un monostay

Rigida dove serve

Il tubo obliquo ha una forma triangolare che si allarga con l’avvicinarsi alla zona del movimento centrale. Il tubo verticale segue la tendenza dell’obliquo con l’allargamento nella zona del movimento centrale. Oltre alla forma, questi due tubi si distinguono per una lavorazione del carbonio specifica, infatti più ci si avvicina al movimento centrale e maggiori sono i fogli di carbonio usati. Questo è stato fatto per dare maggiore rigidità nella parte dove viene trasmessa la forza.

Movimento centrale Dynatek Italia ML 1
La zona del movimento centrale
Movimento centrale Dynatek Italia ML 1
La zona del movimento centrale dove convergono il tubo verticale e obliquo

Chiusura reggisella leggero

Nell’Italia ML 1 anche il tubo sterzo può essere personalizzato al millimetro grazie allo stampo di proprietà di Dynatek. Per mantenere basso il peso è stato ideato un sistema di chiusura del reggisella molto semplice e snello, con un tubo reggisella tondo in carbonio da 27,2 millimetri.

Chiusura Reggisella Italia ML 1
La chiusura del reggisella è semplice e leggero
Chiusura Reggisella Italia ML 1
La chiusura del reggisella si distingue per essere semplice e leggera

Gomme fino a 30 millimetri

Linee pulite e forme particolari si sposano alla perfezione con il manubrio integrato Vision Metron 5D con il passaggio dei cavi completamente interno. Le ruote sono assemblate con dei cerchi in carbonio prodotti da Dynatek con un mozzo DT Swiss 240, su cui sono montati i tubeless Schwalbe Pro One da 25 millimetri. A proposito di coperture, su questa bicicletta è possibile montare pneumatici fino a 30 millimetri di larghezza. A completare la componentistica ci sono la sella Shortfit di San Marco e il sempre affidabile Shimano Dura Ace Di2.

Manubrio Vision Metron 5D
Il manubrio Metorn 5D e il tubo sterzo di Dynatek
Manubrio Vision Metron 5D
Il manubrio Metron 5D e il tubo sterzo progettato da Dynatek

Adatta ai vallonati

In conclusione, possiamo affermare che la Dynatek Italia ML 1 è una bicicletta adatta ai percorsi vallonati, che strizza l’occhio a chi piace spingere al massimo su salite non troppo lunghe e rilanciare l’azione in ogni curva. La lavorazione specifica del carbonio di ogni tubazione conferisce un’ottima guidabilità specie nelle discese tortuose, dove si avverte una grande stabilità in curva.

dynatekbikes.com

Selle San Marco Aspide

Nuova Aspide di Selle San Marco

08.11.2020
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Selle San Marco ha presentato la nuova Aspide Short, caratterizzata da una prerogativa unica: la scocca a vista. Lunghezza ridotta e ben quattro versioni disponibili.

Il design della nuova Aspide è moderno e accattivante. Selle San Marco ha scelto di ritornare alla forma originaria dei primi modelli, con l’ampio foro centrale Open-Fit e la lunghezza ridotta. Su questo punto si ha una diminuzione di 28 millimetri rispetto alla versione precedente: ora si ferma a 250 millimetri. Questa scelta è stata fatta per aumentare il comfort e trovare il punto di seduta più semplicemente, anche grazie alla gamma di taglie S3 (139 millimetri) o L3 (155 millimetri) del sistema idmatch.

La struttura è stata progettata per supportare le ossa ischiatiche. La versatilità è un altro punto a favore della Aspide, grazie anche all’ampia scelta data dalle quattro versioni: Aspide Short Open-Fit Carbon FX con il rail in carbonio, Aspide Short Open-Fit Racing con rail in XSilite, Aspide Short Open-Fit Dynamic con rail in Manganese e Aspide Short Open-Fit Sport con rail in FEC Alloy.

Proprio l’ultima versione Sport è stata introdotta in gamma per dare un’alternativa in più in chiave economica, ma che garantisce comunque una grande qualità.

Prezzi di euro 199,00 Aspide Short Open-Fit Carbon FX, euro 149,00 Aspide Short Open-Fit Racing e di euro 79,00 Aspide Short Open-Fit Dynamic e euro 49,00 Aspide Short Open-Fit Sport

sellesanmarco.it