Cos’è cambiato nelle scelte di Pidcock? Proviamo a capire

03.02.2025
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Prime corse, primi dislivelli degni di nota e Pidcock timbra subito il cartellino. Materiali e bici differenti, ma qualcosa è cambiato anche nel fitting del corridore britannico.

Scott Addict RC e Foil a disposizione (le due vittorie la ha ottenute con la nuova Addict), trasmissione Sram Red e ruote Zipp, tubeless Vittoria. Grazie al contributo del suo meccanico Edgar Coso Ferrer vediamo però cosa (e se) è cambiato rispetto al bikefitting usato fino all’anno passato.

I materiali a disposizione di Pidcock

Appena entrato nell’orbita del Q36.5 Pro Cycling Team, a Pidcock è stata fornita la nuova versione della Scott Addict RC, in una livrea particolare: non la medesima in dotazione alla squadra. Durante i primi ritiri sono arrivate le bici ufficiali e alla Addict si è aggiunta anche la Foil: la prima da usare per le corse con i dislivelli importanti, la Foil per le tappe pianeggianti e vallonate.

Durante i test invernali il corridore britannico ha usato per la maggiore il plateau 54-41 e la scala pignoni 10-33 posteriore, combinazione utilizzata anche all’ALUla Tour. La trasmissione è Sram Red, il power meter Quarq, pedali Shimano e sella Prologo Scratch M5 PAS (forse non ufficiali, ma evidenti, entrambi usati in precedenza sulla Pinarello). Le ruote Zipp 454 NSW, con tubeless Vittoria Corsa Pro da 28 millimetri di sezione. Spicca inoltre il reggisella con il massimo arretramento disponibile e le pedivelle da 165 (in precedenza usava le 170).

Edgar Coso Ferrer, meccanico della squadra svizzera in cui da quest’anno milita Pidcock (foto Team Q36.5)
Edgar Coso Ferrer, meccanico della squadra svizzera in cui da quest’anno milita Pidcock (foto Team Q36.5)
Quando avete messo in misura le bici di Pidcock?

Dal primo di dicembre in avanti abbiamo iniziato sulle bici di Pidcock, immediatamente dopo il suo arrivo ufficiale. Come è facile pensare abbiamo aspettato i telai da Scott. Dal primo ritiro siamo andati a tutta per preparare le bici ufficiali, da allenamento e gara.

Rispetto a quella da lui usata al Team Ineos, avete fatto delle variazioni?

Le misure sono rimaste identiche, solo qualche piccolo aggiustamento legato alle geometrie della bici, differente tra Scott e Pinarello, ma le misure sono quelle anche per richiesta del corridore.

Un arretramento della sella che sembra fuori tempo!

Lui pedala in questo modo, comunque ben centrato sulla bici e sul piantone, ma con una sella molto scaricata verso il retro. Potrebbe usare una bici di una misura maggiore, invece preferisce una taglia più piccola, arretrare la sella e usare un attacco manubrio lungo.

La taglia delle sue bici e quanto pesano?

Taglia XXS per Addict e Foil, potrebbe usare anche una XS, ma preferisce la XXS. La Addict è a norma UCI, 6,8 chilogrammi nella versione pronto gara, con il numero ed il trasponder applicati. La sua Foil è 7,09: entrambe a parità di allestimento con le ruote Zipp 454 NSW.

La lunghezza delle pedivelle che usa Pidcock?

165 millimetri, una delle primissime richieste, forse la prima che ci ha fatto quando abbiamo preparato tutti i componenti per le sue bici.

Ha fatto delle richieste in termini di bike fitting e per il montaggio delle bici?

Non ha avanzato richieste particolari, anche se è lampante il suo essere attento e curioso. Parla poco e sa quello che vuole, ascolta sempre, ma alla fine è lui che decide. Si percepisce che è convinto delle sue scelte, ed è molto professionale. Inoltre chiede molte informazioni sulle bici e sulla tecnica in genere.

Una Addict RC in mezzo alle Foil RC dei compagni
Una Addict RC in mezzo alle Foil RC dei compagni
C’è una delle due bici che considera primaria?

Per lui è la Addict la bici numero uno, la scelta principale. In diverse occasioni ha fatto apprezzamenti sulla reattività, facilità di guida e prontezza della bici, nervosa e scattante come lo è lui.

Scott RC Ultimate, leggere con la rigidità “giusta”

27.04.2023
5 min
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Abbiamo provato le nuovissime calzature top di gamma di casa Scott, ovvero le Ultimate RC. Hanno il doppio rotore Boa in Li2 in alluminio, ma la vera particolarità è la tomaia che abbina il tessuto Carbitex con gli inserti in mesh 3D.

La suola è completamente in carbonio HMX, la stessa matrice di fibra composita utilizzata per costruire i telai di alta gamma. E’ fatta bene, curata e gli inserti in gomma aiutano a preservare la scarpa. Prende forma seguenzo l’ultimo filone di Scott, dove c’è anche l’ultima versione della Foil.

La suola è full carbon ed è ben protetta sulla punta e sul tallone
La suola è full carbon ed è ben protetta sulla punta e sul tallone

Comoda e disegnata per l’agonista

E’ una scarpa che è comoda, grazie ad un avampiede largo se pur non troppo abbondante, a prescindere dalla misura e con una tomaia elastica nella sezione frontale. Quest’ultima si adatta alla forma del piede, non spancia verso l’esterno e si adegua al meglio anche nei momenti caldi, quando inevitabilmente il piede aumenta di volume.

La parte mediana e superiore invece, grazie alla membrana Carbitex (usata anche per le scarpe da running e da calcio di altissima caratura) che la avvolge da destra a sinistra e anche al Boa con il cavo che incrocia, è rigida e sostenuta, fascia bene il piede e nel punto dell’arco plantare “tira” parecchio, con un’efficienza di alto livello. Non è un dettaglio a nostro parere, perché sfruttare al meglio il punto dell’arco non è comune neppure alle scarpe di altissima gamma. La linguetta è sottile e ha spessori diversi che permettono di dissipare le compressioni dei rotori e dei relativi cavi, che incrociano per entrambi.

La suola è di quelle rigide, scaricata nella parte centrale e ha un valore di rigidità dichiarato di 10 (come riferimento prendiamo la scala valori Scott). Non ha una curvatura accentuata ed ha uno spessore importante nella zona dell’arco. Ottimo lo spazio per il posizionamento delle tacchette, con le tre asole che hanno un margine di avanzamento/arretramento di quasi 2 centimetri (tantissimo).

Che bella soletta…

Più che una soletta è da considerare un vero e proprio plantare da personalizzare in base alle necessità. Si chiama ErgoLogic, è rinforzata nella sezione posteriore perimetrale, si può modificare nell’arco plantare, grazie agli inserti specifici e anche nel “bottone” metatarsale. E’ una delle pochissime che ha questa combinazione riferita alla customizzazione da fare con le “proprie mani”.

Le nostre considerazioni

La Scott RC Ultimate è una calzatura top di gamma votata al comfort e con una personalizzazione dei volumi interni davvero eccellente, per nulla comune in questa categoria di prodotti. Questo si ottiene grazie ad una soletta con una rigidità superiore alla media nella parte posteriore ed ampiamente customizzabile nell’arco e nel punto metatarsale, ma anche grazie ad una linguetta morbida che permette di chiudere “forte” i due rotori, spalmando bene le pressioni da destra a sinistra e viceversa. Inoltre la stessa chiusura contribuisce a tenere il piede ben dritto e saldo, il che aiuta a sfruttare tutto il piede nella dinamica della pedalata. Internamente la Scott RC Ultimate non ha punti di pressione.

E’ aerata il giusto, principalmente nella sezione frontale e superiore, è più “calda” invece verso il tallone, dove il tessuto controtrama, che aumenta il grip della calza, trattiene un po’ il calore, ma non l’umidità.

Una serie di vantaggi arrivano anche dalla suola, dalla sua rigidità che non è eccessiva e dalla forma, che sostiene bene e non da fastidio nei punti più sensibili, ad esempio all’arco plantare, il tallone e tutta la zona metatarsale.

La membrana Carbitex e la talloniera esterna
La membrana Carbitex e la talloniera esterna

In conclusione

La tomaia arricchita con il tessuto Carbitex è un valore aggiunto non da poco, ma è uno dei tanti tasselli che fanno della Scott RC Ultimate un prodotto super performante, ma tecnicamente sfruttabile da un’ampia schiera di utenti.

Questa scarpa di Scott è l’esempio lampante che una prestazione superiore alla media non si ottiene solo con le estremizzazioni, ma con una serie di fattori e peculiarità ben combinate tra loro. Il nodo da affrontare è quello legato al prezzo di listino, perché i circa 450 euro fanno rientrare questa scarpa in una fascia altissima del mercato, non accessibile a tutti. Ma chi entra in questa categoria di “strumenti votati alla ricerca della massima resa” è anche in grado di affrontare l’argomento spesa.

La nuova scarpa Scott è un concentrato di tecnologia e rispetto alla versione versione è stata completamente cambiata, stravolta e migliorata in ogni sezione.

Scott Sports