Specialized, i numeri e le curiosità oltre la sponsorizzazione

22.01.2022
8 min
Salva

Due WorldTour (Bora-Hansgrohe e Quick Step-Alpha Vinyl), una professional (la TotalEnergies di Sagan) e la compagine femminile SDWorks. Queste squadre hanno una cosa in comune e non è un semplice dettaglio: le bici Specialized S-Works.

Abbiamo chiesto a Giampaolo Mondini, ex corridore che ora occupa il delicato ruolo di collegare le squadre sponsorizzate all’azienda di Morgan Hill dell’impegno che comporta il supportare diversi team professionistici nel ciclismo moderno.

La Tarmac SL7 con la livrea dedicata a Peter Sagan (foto Specialized)
La Tarmac SL7 con la livrea dedicata a Peter Sagan (foto Specialized)
Quali sono i fattori principali che spingono un’azienda come Specialized ad avere tre team maschili di questa caratura? E poi c’è anche SDWorks femminile!

Già in passato abbiamo avuto tre team maschili, era l’epoca dell’Astana, della HTC-Highroad e Saxo. Il ragionamento però, parte dal fatto che non c’è mai stata la volontà di fare un team factory. Lavorare con diverse squadre in contemporanea è impegnativo, certo, ma ti permette di avere costantemente un numero maggiore di possibilità di creare interesse intorno al brand e di farlo costantemente. Poi ci sono realtà come la Quick Step-Alpha Vinyl che sono al vertice per organizzazione. Con loro abbiamo un contratto di 6 anni».

Si, ma tre team maschili nel ciclismo attuale sono un impegno enorme!

La volontà di fare una terza squadra non c’era. L’ammirazione che ha Mike Sinyard (fondatore della casa) nei confronti di Peter Sagan è stata fondamentale e la terza sponsorizzazione maschile ha preso forma.

Tecnicamente siamo portati a pensare che avete anche maggiori possibilità di sviluppare i prodotti con l’aiuto di diversi team e tanti atleti. E’ così?

E’ assolutamente così. Tante possibilità e molti feedback. Un esempio è lo sviluppo della nuova categoria di pneumatici, dove la Quick Step ha giocato un ruolo fondamentale. Oppure lo sviluppo di una bicicletta, volendo fare un altro esempio. Vengono utilizzati dai 2 ai 4 mesi di test sul campo con staff e corridori, talvolta anche di più.

L’utilizzo dei copertoncini e dei tubeless, sviluppato con i pro e soluzioni destinate a cambiare la categoria (foto Specialized)
L’utilizzo dei copertoncini e dei tubeless, sviluppato con i pro e soluzioni destinate a cambiare la categoria (foto Specialized)
E’ possibile avere un’idea di quante biciclette vengono fornite ad ogni corridore?

Possiamo fare una media considerando le tre squadre uomini. Per ogni corridore vengono calcolati: 5 frame-kit S-Works Tarmac SL7 e 2 modelli Shiv da crono. A queste si aggiunge una S-Works Roubaix. Quest’ultimo modello non viene fornito a tutti, dipende anche dagli obiettivi del corridore».

E la S-Works Aethos?

Non è contemplata nella fornitura iniziale, ma è disponibile per quei corridori che la vogliono provare. Alaphilippe l’ha utilizzata e gli è piaciuta parecchio, così come Asgreen che l’ha usata al Tour. Oppure le bici gravel, non inserite nel magazzino iniziale e poi fornite in base alle necessità».

Ci sono delle differenze tra le bici di un team ed un altro? Oppure tutte si basano sulla stessa piattaforma S-Works?

«Tutte le biciclette sono S-Works e le forniture sono uguali per tutti, uomini e donne».

Il pacchetto Specialized è completo, telai, ruote ed equipaggiamento in genere. Ci puoi dare un’idea anche in merito a questi numeri?

Indicativamente forniamo 2 set di ruote training ad ogni corridore, 3 set di ruote leggere e 3 set di aerodinamiche. Poi ovviamente è da considerare l’organizzazione di ogni singolo team. Sulla fornitura dei materiali c’è sempre da considerare se la collaborazione è attiva da più stagioni. In un certo senso la storicità del rapporto ha un peso in fatto di numeri e fornitura e ci sono più variabili da considerare.

Quali sono i modelli di sella che utilizzano i corridori?

Potrei dirti che oggi si dividono nel 50% che usa la sella corta Power e l’altro 50% che utilizza la sella standard, ovvero la Romin. In entrambi i casi i corridori apprezzano le versioni Mirror in 3D.

Quali ruote? Invece per quello che concerne il cockpit?

Roval non ha più in gamma le ruote con cerchio da tubolare, questo anche per i pro’, ai quali forniamo le Alpinist e le Rapide per gareggiare. Tutti i team adottano i copertoncini ed i tubeless. Le Rapide Tubeless sono state fornite per la stagione entrante. Per il manubrio e per il cockpit in generale: noi forniamo il nostro kit e si dà merito anche alle eventuali sponsorizzazioni. Vedi ad esempio la Quick Step con Pro Bike Gear.

Come avviene la fornitura dei materiali?

Abbiamo una base in Olanda, un vero Service Course pronto a tutto. Qui ci sono dei telai grezzi pronti ad ogni evenienza, volendo fare un esempio legato alle biciclette. Questo ci permette di preparare delle colorazioni particolari in tempi ridotti. Buona parte dei telai S-Works sono verniciati in Italia. Di solito siamo in grado di consegnare con tempistiche molto ridotte. Talvolta bastano due giorni.

Un’altro bel dettaglio della livrea pensata per Sagan (foto Specialized)
Un’altro bel dettaglio della livrea pensata per Sagan (foto Specialized)
Ci sono dei componenti che sono prodotti su richiesta specifica del team oppure del corridore, oppure vengono forniti i normali componenti standard?

Si ci sono delle richieste e rispetto al passato posso dire che sono un numero sempre inferiore. Ultimamente le particolarità si sbilanciano verso i manubri da crono.

Specialized fornisce delle indicazioni particolari, oppure il corridore è libero di usare i materiali con i quali si trova a suo agio?

L’atleta è libero di usare quello con cui si trova meglio, all’interno della fornitura. Vengono date delle indicazioni, ma l’ultima parola è sempre del corridore.

Ti riferisci alle bici da crono, alle ruote lenticolari, oppure altro?

Il pacchetto crono è un valido esempio. Con il tempo abbiamo sviluppato un sistema che affianca i team e gli atleti, una sorta di piattaforma di simulazioni che fornisce quanti più dati possibili, che vanno dal meteo alla morfologia del territorio, vento e molto altro.

In merito al montaggio. Affiancate i meccanici dei team, magari nelle prime fasi di una sponsorizzazione, ad esempio nel caso della TotalEnergies?

Sì, facciamo dei corsi di formazione per i meccanici».

Nell’ambito del posizionamento in bici. Tutti i team supportati utilizzano la piattaforma biomeccanica Retul?

Sì e non solo quello, perché dietro c’è un lavoro enorme che coinvolge anche la galleria del vento. Retul e test, ai quali si aggiungono delle prove metaboliche. Questo ci porta a lavorare a stretto contatto con i fisioterapisti e ci serve per immagazzinare dati che vengono utilizzati per lo sviluppo dei prodotti. Ci permette di capire le risposte fisiche di un corridore che è stato vittima di un incidente. L’esempio di Jakobsen, che è tornato a pedalare alla grandissima, con una posizione in sella che è paragonabile a quella pre incidente»!

Specialized sceglie il futuro presentato da Shimano

14.09.2021
3 min
Salva

La casa statunitense ha lanciato sul mercato i due modelli già affermati top di gamma, Tarmac SL7 e Aethos con il nuovo Dura-Ace di2 9200 12 velocità. Specialized e Shimano riconfermano la loro partnership, valorizzando le caratteristiche d’elite della propria gamma per fornire il massimo che si possa desiderare da entrambe le aziende. Un equipaggiamento che più che nel presente sembra proiettare nel futuro con componenti esclusivi, diventati ancora più preziosi a causa della carenza di materiale tecnico dovuta ai motivi ridondanti conseguenti alla pandemia.

Specialized Aethos,leggera e versatile, equipaggiata con il nuovo Shimano Dura-Ace 9200
Specialized Aethos,leggera e versatile, equipaggiata con il nuovo Shimano Dura-Ace 9200

Prestazioni e innovazione

Il nuovo gruppo Dura Ace appena presentato è una vera e propria novità nel mercato dei componenti. Le 12 velocità combinate con le innovazioni principali: leggerezza, miglioramento dell’ergonomia dei comandi e freni ancora più potenti, sono una vera e propria rivoluzione. Le due bici selezionate da Specialized sono Tarmac Sl7 e Aethos. La prima studiata per la performance con la quale vengono equipaggiate le squadre professionistiche potrà essere il meglio che il professionista desidera attualmente dalla casa californiana. La seconda è il prodotto ultraleggero studiato per il puro piacere di utilizzo.

Tarmac S7, per non rinunciare a nulla

La Tarmac SL7 è il modello presentato da Specialized come “la bici senza compromessi”, assemblata con il Dura Ace, diventa la miglior scelta per il ciclista in cerca del non plus ultra. La SL7 fa della sue prestazioni il cavallo di battaglia, velocità e leggerezza senza dover rinunciare a nulla. Con il nuovo gruppo montato riesce e lavorare in simbiosi in quanto le novità presentate da Shimano come una velocità di cambiata migliorata del 45% e una frenata più potente e modulabile si sposano al meglio con il concetto di performance del telaio S-Works.

Aethos e il piacere dell’essenziale

Il nuovo Shimano Dura Ace, esclusivamente elettronico, fa della leggerezza uno dei punti forti, proprio come il modello Aethos su cui è montato. Una bici che è considerata “illegale” per il suo peso sotto le soglie limite UCI (6,8 chili). Vanta un telaio da 545 grammi con configurazioni che abbinate al 12v, della casa di Osaka, sono quello che un utilizzatore attento alla leggerezza pretende. Il pacco pignoni configurabile fino ad un 11-34, concorde con l’idea con cui è stato concepito il prodotto Specialized, può essere qualcosa di unico nel mercato mondiale. Un’unione di
intenti volti al godersi ogni uscita, che si traducono in affidabilità e precisione, frutto dello studio dei tecnici delle due case costruttrici.

Misure e prezzo

Il modello S-Works Tarmac SL7 Shimano Dura-Ace è disponibile in 6 taglie: 49, 52, 54, 56, 58, 61. Il prezzo consultabile ufficiale è di 13200€. Non cambiano le taglie disponibili per quanto riguarda S-Works Aethos Dura-Ace Di2, che ha un prezzo di 13400€.


specialized.com