Q36.5 e il perfezionamento continuo tra ricerca e sviluppo

17.10.2024
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BOLZANO – Il quartier generale di Q36.5 nella città altoatesina è circondato da pendii e alberi, tra i quali si incastrano nuvole grigie pesanti e piene di pioggia. La stanza in cui sono riuniti i giornalisti è la più grande dello store ed è ricca di capi d’abbigliamento e collezioni differenti. Dal kit utilizzato dal team professional (in apertura foto Moises Aguilera), alle giacche invernali, passando per pantaloni di diversa conformazione e utilizzo. Da anni il marchio bolzanino ha come obiettivo quello di realizzare prodotti in grado di offrire ai ciclisti la miglior performance possibile. Il nome Q36.5 ha una duplice “composizione”. La prima è la “Q” della parola latina quaerere” ovvero ricercare. La seconda parte, ovvero 36.5, rappresenta l’obiettivo della ricerca dei tecnici nel realizzare questi capi. E’ stato studiato infatti che la temperatura corporea ideale per il corpo umano, grazie alla quale è possibile avere le migliori prestazioni sportive, è 36,5 gradi centigradi. 

La ricerca e lo sviluppo di Q36.5 sono andati sempre in questa direzione. Dalla maglietta estiva alla giacca più pesante per l’inverno. L’obiettivo è garantire all’utente finale il giusto clima e la corretta temperatura per performare al meglio una volta salito in sella. 

I test di Q36.5 non riguardano solamente l’abbigliamento ma anche le scarpe
I test di Q36.5 non riguardano solamente l’abbigliamento ma anche le scarpe

Il mondo di ricerca e sviluppo

Dietro una porta a vetri scorrevole si accede a delle scale che portano agli uffici di Q36.5. Qui si lavora alla ricerca della qualità, del gusto e della tecnica che contraddistinguono questo marchio. Un mondo che abbiamo deciso di esplorare insieme a Manuel Cazzaro, Product Manager, Production Manager & R&D Assistant di Q36.5. 

«Ovviamente per noi è un pallino – racconta – ogni prodotto ha una tecnicità e cerchiamo di mantenere più stabile possibile la temperatura nel corso dell’attività sportiva. Il nostro obiettivo è di dare un’offerta ampia a livello di collezione ma con determinate scelte specifiche per coprire i diversi range di temperatura. I capi devono essere il più versatili possibile, in modo da adattarsi a diverse condizioni, senza però esagerare. Ad esempio, per la stagione invernale abbiamo due giacche termiche in grado di coprire qualsiasi temperatura. Il fulcro è l’adattabilità a diverse condizioni». 

Grazie alla collaborazione con Eurac è stato possibile studiare e perfezionare nuovi tessuti
Grazie alla collaborazione con Eurac è stato possibile studiare e perfezionare nuovi tessuti
La vostra ricerca parte quindi dai tessuti?

Esattamente, in questo abbiamo incentrato gran parte della ricerca e dello sviluppo. Q36.5 ha un’esperienza più che trentennale e collaboriamo con diverse realtà per lo sviluppo di tessuti che sono proprietari e a nostro uso esclusivo. La ricerca e lo sviluppo sono la nostra “ossessione” e già dal 2015-2016 siamo partiti con un’analisi completa della catena di vestizione. La combinazione di diversi capi per formare l’outfit utilizzando e combinando diversi parametri.

Quanto è importante per voi l’appoggio a istituti esterni?

Per anni abbiamo collaborato con l’Eurac, un centro di ricerca privato qui nella provincia di Bolzano. Loro hanno progettato una camera termoclimatica che si chiama Terra X-Cube nella quale si possono effettuare diversi test. Si stabiliscono i parametri: altitudine, pressione, temperatura, ecc… Riusciamo anche a replicare la velocità del vento. In questo modo fissiamo una serie di parametri di azione del ciclista: riscaldamento, salita, discesa, spinta. Il tutto grazie a dei sensori di temperatura e umidità i quali, alla fine del test, ci forniscono le performance di ogni singolo capo

Q36.5 ha come obiettivo la ricerca e l’innovazione al fine di migliorare la performance
Q36.5 ha come obiettivo la ricerca e l’innovazione al fine di migliorare la performance
In modo da avere prodotti che rispecchiano il famoso standard di 36,5 gradi centigradi?

Esatto. Dal 2020 la nostra collaborazione si è allargata anche a Core, la quale con i suoi sensori sviluppati all’Università di Vergata ci ha dato una grande mano nella crescita e nello sviluppo. Utilizziamo un sensore modificato rispetto a quello che viene comunemente venduto, dedicato proprio alla ricerca. L’algoritmo sviluppato da Core permette di calcolare la temperatura interna del corpo. A noi come Q36.5 interessa l’heat flux ovvero il flusso di calore che esce dal corpo dell’atleta. Si tratta di un dato interessante, perché più un capo è traspirante maggiore sarà questo numero.

Ci sono altri parametri rilevanti?

Noi ne usiamo diversi. Grazie a Core riusciamo ad avere un confronto rapido con: temperatura, tempi di asciugatura e tanti altri dati che entrano a far parte dell’analisi finale. 

I continui test con i corridori del team professional hanno permesso lo sviluppo di materiale sempre nuovo (foto Moises Aguilera)
I continui test con i corridori del team professional hanno permesso lo sviluppo di materiale sempre nuovo (foto Moises Aguilera)
Ad esempio?

Q36.5 si focalizza molto sul cooling convettivo ovvero quanto un capo permette un effetto di raffreddamento del corpo attraverso il tessuto. C’è una prima fase di carico del sudore, quindi il prodotto si bagna e assorbe liquidi. La cosa importante sono i tempi di asciugatura, che devono essere molto rapidi. E’ un dato fondamentale per la ricerca, al fine di avere un capo in grado di assorbire calore e di dissiparlo velocemente, senza far raffreddare eccessivamente il corpo dell’atleta. 

La collaborazione con Core vi ha permesso di realizzare tessuti nuovi?

I nostri esami mensili ci permettono di avere uno sviluppo continuo, grazie al confronto tra analisi vecchie e nuove. In questo modo non dobbiamo sempre andare nella stanza termoclimatica. Oltre allo sviluppo dei tessuti nuovi la collaborazione con Core ci ha mostrato come il corpo umano sia perfettamente simmetrico. Ci sono diversi studi che dimostrano come la produzione di calore e di sudore del corpo sia perfettamente pari tra la parte sinistra e quella destra.

Questa è una delle maglie “specchiate” dove si studiano e confrontano le risposte tecniche dei vari tessuti
Questa è una delle maglie “specchiate” dove si studiano e confrontano le risposte tecniche dei vari tessuti
Che porte vi ha aperto questa scoperta?

Creando delle maglie con due tessuti diversi, perfettamente simmetriche, possiamo andare ad analizzare il peso del capo prima e dopo l’utilizzo e soprattutto con una serie di sensori Core mettiamo in evidenza subito le differenze tra un tessuto e l’altro. Così da modificare alcuni tessuti e scartarne degli altri. Si tratta di una nuova forma di sviluppo più “leggera”. 

Quali sono i prodotti più difficili da realizzare?

Tutti sono molto complessi, perché un capo estivo può essere estremamente leggero e viene usato dai professionisti. Ma questo non può andare bene per gli amatori perché non producono gli stessi watt e il medesimo sforzo. Dall’altro lato il capo invernale è molto ricercato e ad esempio noi ci siamo discostati già da molti anni dal tradizionale soft shell trilaminato o altri tessuti come il Gore-Tex.

Nei prodotti invernali, come le giacche, sono state scelte una serie di combinazioni di vari tessuti
Nei prodotti invernali, come le giacche, sono state scelte una serie di combinazioni di vari tessuti
Che tipo di tessuti utilizzate?

Le soluzioni che stiamo andando a sviluppare negli ultimi anni prevedono una combinazione di vari tessuti a sé stanti. Un esempio lo si trova nella nostra giacca Gregarius, nella quale l’indirizzamento della membrana verso l’interno ci permette di evitare uno strato di colla, e di avere un tessuto estremamente leggero. Un’altra novità è il tessuto Air Insulation, realizzato al 100 per cento in poliestere. Un materiale naturalmente idrofobo, in grado di caricare meno sudore. La sua struttura molto alta, con questa rete aperta crea uno strato d’aria tra la pelle, il corpo e lo strato esterno del capo. Si crea un cuscinetto in grado di isolare termicamente il ciclista, perché alla fine l’aria è il miglior heat retainer che esista.

Q36.5 quanto è lontana da raggiungere effettivamente l’ottenimento di questo range di temperatura nelle ricerche e nello sviluppo dei suoi prodotti?

Dipende. La cosa bella è che la ricerca non si ferma mai. Anche i capi che sono attualmente in collezione vengono rinnovati per cercare di dare al cliente il miglior prodotto possibile. 

Q36.5, una maglia speciale per i 10 anni dal Tour di Nibali

09.07.2024
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Sono passati dieci anni dalla vittoria del Tour de France da parte di Vincenzo Nibali. Una decade è una bella ricorrenza e il marchio bolzanino Q36.5 ha deciso di festeggiarla con una nuova maglia celebrativa, la Gregarius Pro Roi Nibalì (con l’accento sulla i). La nuova maglia, sviluppata sulla base del modello Gregarius Pro, si ispira alla prima pagina della Gazzetta dello Sport che nel 2014 annunciava la vittoria del corridore italiano alla fine della corsa a tappe più importante del mondo. Andiamo a vederla nel dettaglio.

Sul podio di Parigi, il 27 luglio del 2014, Nibali festeggia il suo Tour de France
Sul podio di Parigi, il 27 luglio del 2014, Nibali festeggia il suo Tour de France

Estetica celebrativa

Nibali, lo sappiamo, è uno dei soli sette ciclisti nella storia ad aver vinto tutti e tre i Grandi Giri: la Vuelta nel 2010, il Giro nel 2013 e nel 2016 e, appunto, il Tour nel 2014. Per ricordarlo, la grafica della maglia presenta sotto la base azzurra quattro fasce – rossa, rosa, gialla e rosa – che avvolgono il torso, a simboleggiare quei successi

Ma la vera chicca si trova sulla tasca posteriore centrale. Lì Q36.5 ha stampato una riproduzione (ovviamente in scala) della prima pagina della Gazzetta dello Sport del 28 luglio 2014. Quella uscita, per l’occasione, in giallo. 

Sul petto, le tre fasce dei colori cherimandano alle vittorie di Nibali al Giro, la Vuelta e il Tour
Sul petto, le tre fasce dei colori cherimandano alle vittorie di Nibali al Giro, la Vuelta e il Tour

Tutta la qualità della Gregarius Pro

Come accennato la nuova maglia Roi Nibalì si basa sulla Gregarius Pro, la jersey aereo di Q36.5. Si tratta di una maglia studiata per non avere tessuti che possano causare irritazioni e resistenza, con le maniche realizzate in materiale a coste leggere che lascia i movimenti delle braccia più liberi possibili.

La Gregarius Pro è pensata per l’utilizzo prettamente estivo, infatti il pannello posteriore è costituito da una rete a nido d’ape, mentre quello anteriore con un materiale microforato ultra-traspirante. Q36.5 dichiara che la combinazione di questi materiali e tecnologie garantisce la stabilità della temperatura corporea a 18°C. Per quanto riguarda la composizione generale è al 79% in poliestere e al 21% in elastan.

Sistema-tasche a rete elastica

Le tasche della Gregarius Pro Roi Nibalì meritano un accenno particolare. Si tratta delle tre tasche classiche (con in aggiunta un taschino con chiusura a zip), realizzate però in una rete leggera che offre tutto lo spazio sufficiente per riporre gli oggetti necessari. La particolarità di questa speciale rete è che si espande quando viene utilizzata, per tornare poi ad aderire perfettamente alla schiena quando le tasche sono vuote. 

La maglia Gregarius Pro Roi Nibalì è estremamente leggera, solo 112 grammi. Essa è disponibile sul sito di Q36.5 e nei migliori negozi di ciclismo al prezzo suggerito al pubblico di 130,00 euro.

Q36.5

Q36.5 veste i leader del Tour de Suisse

11.06.2024
4 min
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Dovremo aspettare fino a domenica prossima per conoscere il vincitore dell’edizione numero 87 del Tour de Suisse. Se ci sono ancora delle incertezze sul nome di chi succederà nell’albo d’oro della corsa tappe elvetica a Mattias Skjelmose, vincitore dell’edizione 2023, non ci sono dubbi su chi ogni giorno “veste” i leader delle singole classifiche (in apertura, Yves Lampaert, leader dopo la tappa di ieri). Per il terzo anno consecutivo Q36.5 è infatti partner tecnico del Tour de Suisse, da sempre considerato il “quarto giro” in ordine di importanza dopo Tour, Giro e Vuelta.

Q36.5 mette tutta la sua conoscenza tecnica al servizio della squadra professional che porta il suo nome
Q36.5 mette tutta la sua conoscenza tecnica al servizio della squadra professional che porta il suo nome

Protagonista anche in corsa

Il marchio Q36.5 non è presente al Tour de Suisse solamente nel ruolo di fornitore tecnico delle maglie dei leader di classifica. Lo ritroviamo quotidianamente in gara grazie al Q36.5 Pro Cycling Team che ha ottenuto una wild card per la corsa “di casa”.

Sebbene Q36.5 sia a tutti gli effetti un brand italiano, i suoi fondatori, Luigi Bergamo e Sabrina Bergamo Emmasi, hanno infatti un forte legame con la Svizzera. Qui hanno costruito una buona parte della loro esperienza professionale che li ha portati a sviluppare un personalissima visione sull’abbigliamento da ciclismo, innovativo e orientato alle alte prestazioni.

Le maglie dei leader

Come da tradizione, le maglie dei leader delle singole classifiche sono quattro: gialla, destinata al capo classifica; nera, per il leader della classifica a punti; rossa, per il re della montagna; bianca per il miglior giovane.

A unire tutte queste maglie la qualità tecnica tipica di ogni prodotto Q36.5. Rigorosamente Made in Italy, le maglie dei leader del Tour de Suisse sono state sviluppate sul modello Gregarius Pro della collezione del brand bolzanino. Gregarius Pro utilizza gli esclusivi tessuti Q36.5 e presenta un taglio aerodinamico che segue la mappatura del corpo per offrire una vestibilità confortevole. Il posizionamento più efficiente dei pannelli e delle cuciture, la scelta di utilizzare i materiali di alta qualità completano la maglia, che risulta leggera e ultra-traspirante, perfetta per le giornate estive. La maglia è dotata di tre tasche posteriori per offrire spazio per riporre gli oggetti senza aggiungere ingombro o causare resistenza all’aria. La rete delle tasche, infatti, si espande quando necessario e aderisce alla schiena quando non utilizzata.

Per chi fosse interessato, segnaliamo che le maglie replica, e i relativi accessori, sono già disponibili in store selezionati ed online sul sito www.q36-5.com.

Chiudiamo con le parole di Luigi Bergamo, CEO e Responsabile Ricerca e Sviluppo di Q36.5: «Il nostro obiettivo è sempre stato quello di sviluppare prodotti che consentano agli atleti, sia professionisti che amatori, di ottenere il massimo in termini di prestazioni e permetter loro di spingersi al limite senza dover pensare ad altro se non a concentrarsi sui propri traguardi. Questa è una promessa su cui possono contare anche i leader di classifica del Tour de Suisse».

Ricordiamo che il Tour de Suisse è scattato domenica scorsa da Vaduz e si concluderà domenica prossima 16 giugno a Villars-sur-Ollon con una cronoscalata che decreterà il successore di Mattias Skjelmose.

Q36.5

La Q36.5 fuori dai Giri: la frustrazione dello sponsor

20.05.2024
5 min
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Luigi Bergamo, il signor Q36.5, probabilmente domani si affaccerà al Giro che raggiunge la Val Gardena e la provincia della sua Bolzano. La squadra che porta il nome della sua azienda di abbigliamento ne è rimasta fuori per il secondo anno consecutivo, allo stesso modo in cui la continental ad essa collegata non prenderà parte al Giro Next Gen. Il discorso potrebbe essere spinoso. Se è vero che il Giro d’Italia è la vetrina che dà un senso alle squadre di matrice italiana, è chiaro che non farne parte sia un disagio da gestire. A ciò si aggiunga il fatto che un buon aggancio col Giro, Vincenzo Nibali, da agosto dovrebbe interrompere la sua collaborazione come consulente con la squadra diretta da Ryder Douglas.

«E’ un po’ la situazione – dice Bergamo – non do colpe a nessuno. Sono i problemi legati alle squadre professional. Se non hai certi punti o comunque certi corridori, principalmente i punti, fai fatica ad accedere alle gare. Noi siamo stati fortunati nella prima parte della stagione, perché abbiamo avuto accesso a tutte le gare di RCS. Abbiamo parlato. Già l’anno scorso avevamo chiesto se fosse possibile partecipare al Giro. Però logicamente, avendo solo tre wild card, è legittimo che due siano andate alla VF Group-Bardiani e alla Polti, che sono due squadre italiane. Saremmo parzialmente italiani anche noi, ma l’entrata della Tudor come sponsor ha cambiato le cose. Poteva esserci una minima speranza se qualche squadra WorldTour, come in passato la Lotto, avesse rinunciato, ma così non è stato».

Luigi Bergamo è fondatore e CEO del marchio Q36.5 (foto Jim Merithew)
Luigi Bergamo è fondatore e CEO del marchio Q36.5 (foto Jim Merithew)
Che cosa significa per uno sponsor italiano non essere al Giro?

Non essere al Giro e poi ovviamente nemmeno al Tour è una bella frustrazione. Abbiamo avuto visibilità nella prima parte della stagione, ma nella seconda sparisci. Certo, faremo il Giro di Svizzera, magari il Delfinato, però tre settimane di Giro sono un’altra cosa. Ora ho visto anche della development team, però non so cosa sia successo.

Cosa ne pensa?

Anche quello è un peccato, perché di fatto è una squadra italiana. Non conosco le cause, è una cosa ancora fresca.

Pensa che il suo gruppo possa avere qualche problema con Rcs Sport?

No, direi di no. Tutti coloro con cui ho parlato anche lo scorso anno li ho trovati disponibili. Però è vero che l’asticella si alza e ogni anno si pretende sempre di più. Siamo stati sfortunati con diversi corridori che si sono fatti male oppure hanno avuto problemi e questo di certo ha tolto visibilità e risultati.

L’aspetto sportivo è un po’ al di sotto delle attese?

Parlerei di sfortuna. Nizzolo ha cominciato a correre praticamente ieri a Veenendaal per l’infortunio (foto di apertura). Il canadese Zukowski si è rotto la clavicola ed è fuori anche lo spagnolo Azparren. Si puntava sull’esperienza del belga Frison per le classiche, ma è stato fuori a lungo ed è appena rientrato. Insomma, un po’ di acciacchi e altri che l’anno scorso erano andati bene e quest’anno non vanno. La squadra ha performato meno rispetto a quello che era stato l’anno scorso. L’avvio era stato più che positivo, speravamo che si continuasse anche con qualche giovane che l’anno scorso era andato benino e invece fa ancora fatica.

In compenso, si può dire che avere una squadra sia utile per un’azienda che produce abbigliamento sportivo?

Almeno quello ci dà soddisfazione, è un bel banco di prova, anche per valutare quello che a volte chiamo l’abuso del prodotto. Quello di strapazzare i capi che forniamo è il vero test, anche per trovare nuove soluzioni. Essendo votati per scelta e per passione all’innovazione dell’abbigliamento, una squadra che metta tutto alla prova è sicuramente un buono strumento e una fonte di ispirazione.

I corridori sono buoni tester?

Non tutti sono attenti o ti danno degli input appropriati, però ce ne sono alcuni che per passione sono un po’ più attenti e vicini al prodotto. Cercano sempre il limite, sia con la bici che con i capi che indossano. Oltre al nome del brand o del marchio, che ha il punto di forza nella termoregolazione, la sfida è legata alle velocità sempre più alte, che richiedono una performance superiore da parte dell’abbigliamento. C’è sempre maggiore attenzione nel portare concetti di aerodinamica che una volta erano legati solo alla cronometro, mentre adesso si sono spostati anche alle corse su strada.

Nel 2024 tanti piazzamenti per Moschetti, che indossa un body anche su strada
Nel 2024 tanti piazzamenti per Moschetti, che indossa un body anche su strada
Ormai si corre sempre più col body: pensa che diventerà una tendenza anche per il mercato?

L’amatore vuole maglietta e salopette. Anche se lo abbiamo proposto, vedo che il pezzo singolo funziona molto poco, anche perché è più difficile da abbinare. Tante volte hai bisogno del pantalone di taglia M e la maglia S e non possiamo fare lavorazioni su misura per ogni cliente. La persona normale, al di là di quelli che corrono e fanno delle vere competizioni, è più comoda con i due pezzi separati. Diciamo che per l’azienda le cose legate alla squadra procedono bene. Per il resto, si tratta di aspettare. Ci vediamo a Santa Cristina Valgardena, un salto dovrei farlo di sicuro.

Gregarius Pro Nibali Ocean: la maglia approvata dallo “Squalo”

15.05.2024
3 min
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L’estate alle porte ci regala i primi giorni di grande caldo e le prime uscite con il sole che scotta la pelle. Pedalare con questo clima è piacevole, ma bisogna comunque munirsi dei capi tecnici giusti, per questo Q36.5 propone la maglia Gregarius Pro, nella nuova versione Nibali Ocean. Un capo che è pensato per sconfiggere il grande caldo, ma con grandi prestazioni aerodinamiche. “Lo Squalo” Vincenzo Nibali, con il suo mitico soprannome che campeggia sulla maglia Gregarius Pro, è l’ambassador d’eccezione.

Nibali è il volto della collazione con al centro la maglia Gregarius Pro Nibali Ocean
Nibali è il volto della collazione con al centro la maglia Gregarius Pro Nibali Ocean

Nel nome di Nibali

Q36.5 è un’azienda leader nel settore dell’abbigliamento tecnico da ciclismo, fattore che è andato via via crescendo grazie anche alla collaborazione con il team professional che porta il nome del marchio. L’azienda bolzanina però affianca la sua qualità anche al nome e all’esperienza di Vincenzo Nibali che firma una linea a lui dedicata: la Collezione Nibali SS2024. 

Al centro di questa collezione c’è la maglia Gregarius Pro Nibali Ocean, da abbinare al pantaloncino Gregarius Pro Nibali Shark e tutta una serie di accessori come gilet, guantini e calze. Capi realizzati per garantire il massimo comfort in sella, una grande aerodinamicità ed una perfetta termoregolazione.

La maglia Gregarius Pro

I dettagli tecnici da sottolineare appartengono alla maglia Gregarius Pro Nibali Ocean, vera protagonista della collezione. Si tratta di un prodotto realizzato con un taglio reglan, moderno e che porta ad avere ottime prestazioni aerodinamiche. Il tessuto scelto ha una struttura a navetta tridimensionale, integrato con filo d’argento. Nella parte posteriore la struttura della maglia è a nido d’ape, questo porta ad avere una sensazione di fresco e asciutto durante tutta la pedalata. 

Q36.5 ha curato in particolar modo anche la vestibilità, con un taglio che segue la mappatura del corpo, per non perdere mai il giusto comfort. Il peso della maglia Gregarius Pro Nibali Ocean è di soli 112 grammi. Le tre tasche posteriori hanno una rete elastica che si espande quando necessario e aderisce alla schiena quando non utilizzata.

La grafica evoca le sfumature blu e nere che caratterizzano le acque in cui nuotano gli squali, il logo “Shark” e la firma di Vincenzo Nibali rendono questo capo unico.

Q36.5

Il test completo delle nuove Q36.5 Dottore Clima

25.04.2024
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Con le Q36.5 Dottore Clima la tomaia in tessuto knit entra in una dimensione totalmente differente. Più che ventilate, le Dottore Clima sono traspiranti ed il piede trasmette una sensazione di comfort, di stabilità e benessere costanti, anche quando le velocità si abbassano, ad esempio in salita.

La stessa tomaia è molto diversa da altri prodotti di pari categoria che usano questo concetto, perché sostiene tanto (forse anche di più) quanto una tomaia tradizionale di qualità eccellente. E poi la suola, ergonomica il giusto. Le abbiamo provate.

Forma regolare e non troppo arcuata
Forma regolare e non troppo arcuata

La scarpe Q36.5 sono diverse

Al momento del lancio ufficiale del modello Unique, avevamo visto qualcosa di differente rispetto agli standard tradizionali. Una suola nuova, una tomaia con i suoi inserti diversi dal solito, una calzatura che nel complesso proponeva qualcosa di curioso, forte di un concetto di termoregolazione massimizzata e funzionale. Le nuove Dottore Clima sono la conferma di questo percorso intrapreso dall’azienda di Bolzano e si pongono in modo netto all’apice della categoria delle calzature con la tomaia in tessuto knitted.

Quello che però colpisce durante l’utilizzo è il perfetto bilanciamento tra i diversi fattori in gioco, considerando che la scarpa è uno dei tre punti di appoggio più importanti, che molta della nostra energia passa proprio dai piedi e che, non di rado, l’espressione della forza che imprimiamo sui pedali è condizionata dalle estremità corporee. Se i piedi soffrono il caldo smettiamo di pedalare, se soffrono il freddo il nostro corpo perde sensibilità e forza.

La suola è un marchio di fabbrica

Per quanto concerne il design ed in parte anche la rigidezza (è rigida, ma non estrema) la Dottore Clima eredita molte caratteristiche dalla Q36.5 Unique. Cambiano alcuni dettagli e finiture, anche se di fatto è la combinazione con la tomaia a fare la grande differenza. La stabilità ed il grande potere fasciante dell sezione superiore permette di sfruttare a pieno una suola parecchio sostenuta che non presenta punti di pressione o zone che si percepiscono più rigide rispetto alle altre.

Ne guadagnano le fasi di spinta e trazione che non hanno cedimenti, a prescindere anche dalla soletta interna utilizzata (quella Solestar in dotazione è tanta roba). C’è comunque un buon volume interno “adattabile” ad un eventuale impiego di un plantare customizzato. Lo stesso sostegno dell’arco plantare è il risultato di quel riempimento/sostegno che arriva dalla tomaia e da una sorta di neutralità della suola, che non da fastidio e non mette in crisi proprio l’incavo del piede. Le asole per il posizionamento delle tacchette non sono eccessivamente arretrate e lasciano al tempo stesso un centimetro circa di scorrimento.

Il sistema di chiusura

Il doppio Boa è una sorta di standard, ma è il posizionamento dei due rotori la particolarità da sottolineare. Sono ancorati ad una vera appendice di tessuto esterno alla tomaia. Quale è il vantaggio tecnico e quello percepito? Il primo è relativo al fatto che la sede delle due rotelle non è diretta sul piede, con il rischio di creare pressioni sulle dita e sul piede. Inoltre, i cavi di tiraggio (molto potenti) distribuiscono la loro azione su uno spessore maggiore e su zone diverse.

Il percepito è una tomaia knit che avvolge il piede in modo quasi inaspettato per ergonomia e sostegno (anche e soprattutto laterale), pur facendo rimanere il piede in una zona comfort ottimale. Tutto la sezione del dorso del piede e del retinacolo è quasi immune a pressioni concetrate e dirette su un solo punto. Un’ottima soluzione difficilmente riscontrabile su altre calzature che seguono lo stesso concetto di tomaia e con il medesimo disegno della chiusura.

Talloniera chiusa e stretta, riempita dal “cuscino” interno
Talloniera chiusa e stretta, riempita dal “cuscino” interno

Ne troppo caldo, ne troppo ventilato

Il piede, una volta all’interno della Dottore Clima, è in una sorta di zona di compromesso, quasi ovattato. Mantiene una temperatura di esercizio ottimale, quando si pedala a velocità sostenute ed inevitabilmente l’aria che impatta con il corpo è molta, quando in salita la velocità scende e la temperatura si alza.

Anche dopo una salita lunga (oltre i 40 minuti) al sole, il piede è caldo, ma non è sudato, così come la tomaia che non è inzuppata di umidità, un fattore tecnico che fa una grande differenza nell’ottica della stagione estiva (ma anche per un utilizzo invernale grazie al binomio scarpa leggera e traspirante, copriscarpa protettivo).

In conclusione

Se l’estetica ci dice molto della scarpa Q36.5 Dottore Clima, sono l’utilizzo e la sfruttabilità del prodotto che permettono di capire i vantaggi che arrivano da una termoregolazione perfetta. La Dottore Clima non è una scarpa estrema, non è eccessivamente rigida tanto da far formicolare la pianta del piede la prima volta che viene indossata, ma si capisce subito quanto sostegno arriva dalla suola, dal fronte verso il retro e viceversa.

La nuova scarpa di Q36.5 è una di quelle calzature che hanno bisogno di qualche ora di utilizzo per essere capite al 100% e di questo ne è un esempio anche il “grande cuscino” che protegge e blocca il tallone, qualcosa di non comune nelle scarpe superleggere da agonista. Il prezzo di 470 euro è elevato, comunque in linea con questa fascia di prodotti che non vogliono essere per tutti.

Q36.5

Elemental, la nuova collezione primavera/estate di Q36.5

24.02.2024
4 min
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Q36.5 lancia Elemental, la nuova collezione primavera/estate 2024 con una ricca gamma di prodotti che impiegano i migliori materiali, per migliorare le prestazioni aerodinamiche e il comfort. Capi ideali per gli allenamenti di resistenza più impegnativi con il mantra ricorrente della termoregolazione attiva, volta a mantenere la temperatura del corpo stabile a 36,5 gradi. A comporre la nuova proposta troviamo le due linee di riferimento del marchio bolzanino: Dottore Pro e Gregarius Pro

Dottore Pro

Ad aprire la nuova collezione Elemental c’è la linea Dottore Pro, composta dai pantaloncini e le maglie a maniche corte. Partendo dai nuovissimi pantaloncini, va fatto notare il rivoluzionario fondello Q LAB, di sviluppo proprietario, che fornisce una soluzione adattiva per la migliore vestibilità sul corpo dell’atleta, indipendentemente dalla posizione di seduta sulla sella o dalla sua anatomia. Viene confezionato con il nuovo tessuto proprietario ad alta densità, arricchito da un filo d’argento intrecciato nella trama del materiale, che contribuisce a migliorare le prestazioni e il recupero grazie alla sua conduttività. Riduce l’impatto negativo delle cariche elettriche prodotte naturalmente dal corpo durante l’esercizio fisico, oltre a stimolare il flusso sanguigno e ad aumentare l’apporto di ossigeno alle cellule. Inoltre, protegge dallo smog elettromagnetico ambientale, limitando l’affaticamento muscolare. I pantaloncini hanno un prezzo di 240 euro. 

In completa sintonia si consiglia l’abbinamento con la Maglia Dottore Pro, per una resa omogenea che favorisce la termoregolazione del corpo sotto sforzo. Questo capo presenta un tessuto proprietario con struttura tridimensionale ad asciugatura rapida, che facilita il trasferimento dell’umidità, per mantenersi sempre freschi. Il taglio è caratterizzato dall’uso minimo di cuciture. Inoltre, grazie alla struttura del tessuto e alla costrizione frontale, la maglia scivola attraverso il vento con maggiore aerodinamicità a velocità comprese tra 40 e 59 km/h. L’aggiunta di filo d’argento rievoca tutte le caratteristiche presenti nella linea Dottore Pro. Disponibili in tre nuove colorazioni: Acquamarina Blue, Giallo Napoli e Rosso Langhe ad un prezzo di 180 euro.

Gregarius Pro

Arrichisce la proposta Elemental la linea Gregarius Pro: l’equipaggiamento essenziale per gli allenamenti, che offre supporto, comfort e aerodinamica a tutto tondo. Nello specifico troviamo i pantaloncini Gregarius Pro, abbinabili alle nuove maglie omonime. I pantaloncini sono stati progettati per essere un pezzo essenziale dell’equipaggiamento per gli allenamenti di endurance e offrono un supporto muscolare avanzato per gli sforzi più duri. Grazie all’esclusivo fondello Super Molded-Anatomic di Q36.5, garantiscono massimo comfort per le lunghe ore in sella. Sono realizzati in Italia con materiali riciclati al 100%. Acquistabili sul sito con un prezzo di 190 euro

La Maglia Gregarius Pro ha taglio Raglan, con una combinazione di diversi tessuti posizionati strategicamente per aumentare comfort e prestazioni del ciclista (Body Mapping). Le maniche sono realizzate con un tessuto a coste aerodinamico, mentre il pannello frontale è un tessuto microforato. Sul retro della maglia vi è un tessuto a nido d’ape. Nel complesso, questa combinazione innovativa rende la maglia R2 molto leggera (110 grammi) e molto traspirante. Sono disponibili sul sito a 130 euro.

Intimo traspirante per mantenere sempre il corpo asciutto
Intimo traspirante per mantenere sempre il corpo asciutto

Complementi indispensabili

Per agevolare l’efficienza complessiva del proprio outfit ed elevarlo alla performance assoluta ci sono i complementi essenziali. Si parte dall’Intimo tecnico 1, garanzia di leggerezza, traspirabilità e gestione del sudore. La maglia intima vanta massima elasticità e conseguente minore resistenza al movimento in tutte le direzioni. E’ confezionata con materiale leggero resistente e meno fragile, tagliato al vivo e con struttura a nido d’ape. Il suo peso è di soli 75 grammi e si utilizza al meglio sopra i 22°C. Disponibile in tre nuove colorazioni: Grigio Ghiaccio, Bianco e Rosso Siena con un prezzo di 60 euro.

Per proteggersi dal vento senza rinunciare alle qualità costruttive e funzionali di Q36.5 ci sono la Giacca e il Gilet Antivento AIR-Shel. Compatti e traspiranti, vantano un trattamento idrorepellente di lunga durata. Sono ideali per l’uso in condizioni fredde, asciutte e anche con tempo umido. Progettati per una vestibilità ergonomica, il taglio dei due capi consente la massima libertà di movimento grazie alla loro costruzione preformata e all’allungamento del tessuto in quattro direzioni. Le caratteristiche tecniche dei due prodotti sono completate da inserti riflettenti sul retro, sui polsini e lungo la cerniera con chiusura Camlock, dall’utilizzo minimo delle cuciture e rete mesh sulla schiena che permettono di aumentare la traspirabilità e ridurre l’effetto di svolazzamento. Disponibili in due nuove colorazioni: Verde Australia e Blue Navy con un prezzo di 110 e 140 euro.

Q36.5

Maurizio Fondriest entra nella squadra Q36.5

12.02.2024
3 min
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Un nuovo campione del ciclismo si aggiunge alla squadra di Q36.5. Si tratta di Maurizio Fondriest. L’ex iridato di Renaix 1988 è diventato di recente nuovo Ambassador del marchio bolzanino, andando ad affiancare in questo ruolo Vincenzo Nibali.

Il benvenuto di Luigi Bergamo

Ad accogliere Fondriest nel simbolico ruolo di “padrone di casa” non poteva che essere Luigi Bergamo, CEO e Responsabile Ricerca e Sviluppo Q36.5 (in apertura a destra, insieme a Maurizio Fondriest).

«Un altro grande atleta si unisce al gruppo di Ambassador di Q36.5 – ha dichiarato Luigi Bergamo – Conosco Maurizio da quarant’anni. Quando da ragazzo ho iniziato a pedalare, mi allenavo insieme a lui sulle strade della Val di Non, successivamente l’ho seguito con grande ammirazione durante tutta la sua carriera. Sono onorato di poter oggi intraprendere questa nuova collaborazione. Maurizio rimane, oggi come allora, oltre che un grande campione, un grande appassionato di ciclismo. Attento e meticoloso ad ogni aspetto tecnico legato allo sport che più ama. Leggendaria risulta la sua cura per la posizione in sella, alla ricerca della geometria perfetta. Su questo argomento siamo in grande sinergia. Sarà un piacere poter ricevere da Fondriest feedback preziosi per sviluppare e rendere ancora più innovativi i nostri capi e i nostri prodotti».

Maurizio Fondriest è entrato a far parte della famiglia di Q36.5
Maurizio Fondriest è entrato a far parte della famiglia di Q36.5

I consigli del campione

Come anticipato dallo stesso Luigi Bergamo, Maurizio Fondriest non sarà solo Ambassador del brand, ma con i suoi consigli potrà contribuire a sviluppare nuovi prodotti. Il primo passo della collaborazione fra Fondriest e Q36.5 prevede la prova dei capi della nuova stagione primavera/estate 2024. Tra i prodotti di punta della nuova collezione i nuovissimi pantaloncini da ciclismo Dottore Pro e le innovative scarpe Dottore Clima. Si tratta di prodotti che saranno lanciati sul mercato nella seconda metà del mese di febbraio.

Tre Punti di Contatto

Q36.5 ha studiato un sistema di prodotti che permette di supportare i “Tre Punti di Contatto” più sensibili e importanti del corpo del ciclista con la bicicletta: sella, manubrio e pedali. Durante gli studi compiuti dall’azienda è stata analizzata la profonda correlazione tra questi tre punti e tutte le variabili che possono influenzare la posizione del ciclista sulla sella, e quindi il comfort e le prestazioni. Tra le variabili prese in esame i diversi tipi di selle, di scarpe o pedali, così come l’anatomia del corpo e la posizione di pedalata dell’atleta. La ricerca ha dimostrato la necessità di una soluzione adattiva che possa ridurre al minimo la differenza di comfort con tutte queste variabili. Lo studio e la sperimentazione hanno portato Q36.5 allo sviluppo di una nuova tecnologia di fondelli proprietaria chiamata Q36.5 Chamois Adaptive Technology, applicata a tutti i nuovi pantaloncini da ciclismo della prossima stagione estiva.

L’ex professionista trentino sarà un ambassador del brand bolzanino
L’ex professionista trentino sarà un ambassador del brand bolzanino

Il parere del campione

Sentita l’azienda attraverso le parole di Luigi Bergamo non potevamo non riportare le prime dichiarazione di Maurizio Fondriest, neo Ambassador Q36.5.

«La ricerca della perfezione in sella – ha dichiarato Fondriest – è sempre stata una priorità per me. Il corretto assetto in bici permette di sentirsi bene, concentrarsi sulla performance o semplicemente godersi la pedalata. L’abbigliamento e le scarpe che si indossano sono in tal senso un elemento chiave, anche se spesso sottovalutato. Q36.5 è un marchio che seguo da diversi anni ed ammiro per l’alta qualità e tecnicità dei suoi capi ed in particolar modo per l’attenzione che il marchio dedica al sostegno di un concetto unico: quello dei Tre Punti di Contatto, che ha come obiettivo il comfort complessivo del ciclista».

Q36.5

Q36.5 Dottore Clima, leggere, ventilate e avvolgenti

03.02.2024
4 min
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Q36.5 non è solo sinonimo di abbigliamento tecnico di altissima qualità. Il brand di Bolzano punta dritto anche sulla categoria delle calzature tecniche, con l’obiettivo principale di fornire un prodotto di elevata caratura, capace di influire in modo positivo sulla termoregolazione.

Le nuove calzature Dottore Clima sono molto diverse dalle Unique, principalmente grazie ad una tomaia realizzata in Knit. Entriamo nelle specificità della scarpa.

I due rotori hanno la sede “annegata” nel tessuto (foto Q36.5)
I due rotori hanno la sede “annegata” nel tessuto (foto Q36.5)

Già viste al Tour 2023

Al Tour de France dello scorso anno le avevamo viste indossate da Jacopo Guarnieri e nello stesso periodo erano apparse alla fiera tedesca di Eurobike. Ma le nuove scarpe sono rimaste secretate fino ad oggi.

Come detto, si tratta di una calzatura molto differente dal modello esistente Unique, perché hanno una tomaia completamente differente, che si riflette su una performance tecnica diversa. Per approfondire ulteriormente da dove nasce l’dea di questa calzatura, abbiamo chiesto a Luigi Bergamo, CEO di Q36.5.

I test per valutare i punti di pressione (foto Q36.5)
I test per valutare i punti di pressione (foto Q36.5)

Punti di pressione e fondello

«Un fattore che ci ha sorpreso – spiega Luigi Bergamo, titolare di Q36.5 – è questa correlazione che esiste tra il piede, i punti di pressione e tutto quello che riguarda i punti di appoggio sul fondello e viceversa. Non solo, perché i test eseguiti in questa direzione ci hanno aiutato e diventano fondamentali anche per lo sviluppo delle nuove generazioni di fondelli.

«La Dottore Clima – prosegue Bergamo – ha richiesto circa due anni di sviluppo e per noi, che produciamo abbigliamento ad elevata tecnicità, avvicina la categoria delle scarpe al settore tessile. L’obiettivo principale per Q36.5 era quello di avere una scarpa in Knitted che non sacrificasse il supporto ed il sostegno in ogni sua parte. Un altro messaggio importante che vogliamo far passare è che si tratta di un scarpa per la stagione estiva e per i momenti più caldi.

«La tomaia in Knit – continua Bergamo – aiuta in una termoregolazione ottimale anche in inverno, con dei copriscarpe adeguati, perché non si inzuppa, né di sudore né di acqua. Di conseguenza il piede è meno soggetto al raffreddamento».

Dottore Clima, come sono fatte

La tomaia è un pezzo unico di Knit, ovvero una maglia, un tessuto che incrementa il comfort dell’estremità corporea, grazie ad una ventilazione costante e al fatto che si adatta in modo perfetto alle forme del piede stesso. Non ci sono cuciture e la densità della tomaia è variabile, per dare sostegno dove serve e alleggerire dove è possibile farlo, senza sacrificare la resa tecnica del prodotto. Lo Knit elimina i punti di pressione, che speso generano calore e fastidi. La struttura della tomaia è realizzata con una tecnologia proprietaria Q36.5.

Gli inserti in TPU, applicati per rinforzare la scarpa, non hanno collanti. La chiusura è garantita dai due rotori Boa Li2, con disegno specifico per la tomaia in tessuto.

La suola è in carbonio e adotta la tecnologia Biomimetica, una sorta di vero e proprio scheletro che fa collimare rigidità ed efficienza della pedalata, non bloccando il flusso sanguigno. Alla rigidità è abbinata la struttura scaricata che non influisce in modo negativo sul movimento del piede e sull’ampiezza della pedalata. C’è anche uno stack (altezza) ridotto, che avvina il piede al pedale. Le colorazioni disponibili sono due, grigio ghiaccio e nero. Il valore alla bilancia dichiarato è di 270 grammi, mentre il prezzo di listino è di 470 euro.

Q36.5