Novità e ambizioni in casa Q36.5 nelle parole di Bergamo e Nibali

18.10.2023
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BOLZANO – Abbiamo imparato a conoscere Q36.5 per la continua ricerca dell’innovazione in campo tessile. Nel 2023 il brand bolzanino si è messo in gioco anche dal punto di vista agonistico con il team professional. La scorsa settimana abbiamo partecipato al training camp di Q36.5 al Lago di Caldaro, dove ci siamo immersi nel dietro le quinte del team e del marchio tricolore. Ne abbiamo approfittato per intervistare Luigi Bergamo, Amministratore Delegato e Responsabile R&D di Q36.5 e Vincenzo Nibali, brand ambassador e consulente per la squadra. 

Per quanto riguarda il lato sportivo, nel breve periodo l’ambizione è quella di partecipare al Giro d’Italia e in tre o quattro anni c’è la volontà di fare il salto nel WorldTour. Lato prodotto invece, abbiamo avuto la conferma che negli uffici di Bolzano la parola innovazione sia un dogma che coinvolge tutti e tre i punti di contatto della bici, tra fondelli, guanti e scarpe in continua evoluzione.

Saper testare

La mission di Q36.5 è quella di creare prodotti che si adattino ad ogni esigenza del ciclista con standard di comfort e performance al top. Il mantra è scritto nel nome del brand, creare tecnologie che mantengano la temperatura del corpo ideale e costante in ogni situazione. Il team professionistico in questo ha un ruolo fondamentale, cioè quello di essere il banco di prova per eccellenza.

«E’ sempre un po’ difficile – spiega Luigi Bergamo – all’interno di un team, trovare le persone che hanno quella sensibilità, perché tanti, dicono “sì, va bene” oppure “no, non va bene”. Però il problema è capire che cosa devi correggere. La fortuna nostra interna è che siamo tutti un po’ ciclisti e anche grazie a chi lavora con noi e ha praticato ciclismo a livello professionistico, come Ivan Santaromita o Mario Kummer, riusciamo anche in fase di sviluppo, a correggere e capire come sviluppare al meglio i prodotti. Abbiamo alcuni ragazzi del Pro Team che ci hanno dato un po’ di feedback per migliorarli. Ma soprattutto ci è servito anche per verificarli con lo stress test per eccellenza: cioè l’utilizzo professionistico.

«L’altro aspetto importante – afferma Bergamo – è che ci teniamo a capire la durata di vita del prodotto, quindi nel senso della durevolezza, se nel materiale c’è qualcosa da correggere. Non so, magari la posizione della cucitura da spostare che può dare fastidio. Piuttosto che appunto la qualità dei materiali in termini di usura».

Innovazione continua

Vincenzo Nibali in questi giorni, esattamente un anno fa, chiudeva la sua carriera professionistica. Oggi è un riferimento per Q36.5 come brand ambassador e tester dei prodotti. 

«Partendo dal marchio – dice Nibali, che negli stessi giorni è diventato papà per la seconda volta – sono stato introdotto praticamente quasi da subito, quindi da novembre dello scorso anno fino a oggi. Posso dire di aver provato almeno una ventina di capi d’abbigliamento. Solitamente ogni brand magari ha tre o quattro linee massimo da farti testare, ma avere così tanti prodotti da utilizzare e sviluppare costantemente non mi era mai capitato prima.

«Questo è anche il bello di Q36.5, che non si sofferma soltanto a un singolo capo, bensì ha l’obiettivo di sviluppare sempre e continuamente nuovi prodotti per ogni tipo di di settore, dalla mountain bike al gravel, dalla strada alla crono e infine il triathlon. Magliette più leggere, più areo con diversi capi magari più invernali, primaverili, autunnali e via dicendo. C’è una grandissima cura del prodotto. Luigi (Bergamo, ndr), quando crea o studia qualcosa, la segue dall’inizio alla fine. Sta alzando l’asticella su molti aspetti. Se non conoscessi il brand ed entrassi in un negozio, difficilmente ne uscirei a mani vuote».

The Shark è la collezione esclusiva che Q36.5 ha realizzato in collaborazione con Nibali
The Shark è la collezione esclusiva che Q36.5 ha realizzato in collaborazione con Nibali

Gli obiettivi di Bergamo

Nemmeno un anno di vita e il Q36.5 Pro Cycling Team ha posizionato l’asticella degli obiettivi già ad un livello impensabile anche solo pochi mesi fa. 

«Non siamo WorldTour – afferma Bergamo – ma professional. Abbiamo la fortuna di avere dei partner come UBS o Breitling che ci danno il supporto economico per poter competere. Il team è partito all’ultimo momento come un’idea, se vogliamo un po’ pazza. Basti pensare che si è iniziato a lavorare nella costruzione della squadra da luglio 2022 in poi, diciamo con tempi molto ristretti. Però, nonostante tutto si è riusciti, a mio avviso, a creare un bel team. Possiamo vedere anche dei ragazzi giovani del Continental Team che hanno performato bene. E’ sempre difficile scontrarsi con i giganti WT, soprattutto, appunto, al primo anno. Nonostante non abbiamo partecipato ai Grandi Giri, i nostri atleti hanno avuto modo di farsi vedere e soprattutto i ragazzi di fare una buona esperienza. 

«L’obiettivo per il 2024 – argomenta Bergamo – è di continuare a crescere. Sono stati aggiunti adesso cinque nuovi inserimenti e l’obiettivo è un po’ quello di scalare la classifica e fare questi mitici punti per poter magari nel 2025 o 2026 ambire al grande salto nel WorldTour. Il Giro d’Italia può essere un primo traguardo. Faremo il possibile per esserci, come brand italiano, come squadra con una forte presenza tricolore, da Moschetti e Conca, fino a Brambilla e l’arrivo di Nizzolo.

«Insomma, ci sono tanti italiani di valore, anche promettenti. In questo periodo diciamo dove il circuito italiano magari è un po’, come dire, alla ricerca di talenti noi abbiamo interpreti come Calzoni, ragazzo giovanissimo che promette molto bene. La nostra presenza alla corsa rosa sarebbe anche un riconoscimento e un giusto banco di prova. Sarebbe importante per il team anche per la visibilità perché poter essere lì per tre settimane, sarebbe insomma l’obiettivo massimo».

Vincenzo NIbali si è connesso da remoto per stare vicino alla nuova arrivata Miriam Nibali
Vincenzo NIbali si è connesso da remoto per stare vicino alla nuova arrivata Miriam Nibali

Il bilancio di Nibali

Gli atleti in maglia Q36.5 quest’anno hanno alzato le mani sul traguardo sette volte, chiudendo un anno positivo, ma con ampi margini di miglioramento. Luigi Bergamo e gli sponsor hanno ambizioni importanti. Vincenzo Nibali dall’alto dei suoi 17 anni di professionismo ha il compito di capire cosa c’è da correggere.

«Credo che il bilancio sia ottimo – conclude Nibali – perché la squadra è partita quest’anno con delle ambizioni molto forti. Abbiamo subito raccolto una grandissima vittoria allo sprint con Moschetti e poi successivamente sono arrivati anche tanti altri successi. Chiaramente non dobbiamo fermarci qua, il team deve crescere ancora. C’è ancora da lavorare tanto, ma la partenza è più che buona. Ci siamo posizionati nella categoria professional, ma abbiamo ottenuto già dei risultati molto buoni. Fare uno step successivo sicuramente non è semplice, ma c’è lo spazio per poterlo fare».