Nizzolo fermo ai box, ma già pensa a un grande ritorno

22.01.2024
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Non sono state feste davvero fortunate per Giacomo Nizzolo. Neanche il tempo di stappare lo spumante che il lombardo si è ritrovato a terra, vittima di una caduta in allenamento a Chur, in Svizzera, che di fatto ha interrotto sul nascere la sua stagione, la prima nella Q36.5.

Passato qualche giorno, l’ex campione europeo sta reagendo innanzitutto nello spirito, primo passo verso la completa ripresa: «Il 12 febbraio – racconta – farò la lastra per vedere se e come si è formato il callo osseo. In base ai risultati si stabiliranno i necessari tempi di ripresa. Intanto vado avanti con la fisioterapia e cerco di affrontare tutto con il sorriso perché sono i rischi del mestiere».

Nizzolo resta tra i più riconosciuti e amati dal pubblico. Alla Q36.5 è come tornare a casa, ha corso in quel gruppo 3 anni
Nizzolo resta tra i più riconosciuti e amati dal pubblico. Alla Q36.5 è come tornare a casa, ha corso in quel gruppo 3 anni
Come è successo?

Non potrei neanche raccontare nulla di speciale. La cosa che più mi dispiace è che è stata una caduta stupida, da solo, di quelle che ne capitano tante nel corso di una carriera. Ma stavolta ha avuto danni davvero pesanti. Proprio non ci voleva.

Il milanese ha chiuso il biennio all’Israel – Premier Tech con due vittorie all’attivo
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Oltretutto è arrivata in un periodo delicato, quello del cambio di squadra…

Una caduta simile non è mai piacevole, a maggior ragione quando capita prima del ritiro prestagionale. Avevo avuto occasione di conoscere i miei compagni, lo staff devo dire lo conosco già bene, dai tempi della Ntt e della Qhubeka. Ero contento perché era come se fossi tornato a casa, poi è bastato un attimo di disattenzione per stravolgere tutto.

Cerchiamo di mettere da parte la disavventura e pensare al futuro. Per te approdare alla Q36.5 è, come hai detto giustamente, un po’ ritrovare la strada di casa…

La cosa che più mi ha colpito è che ho rivisto lo stesso entusiasmo di allora, di prima che tutti i problemi portassero alla cancellazione della squadra WorldTour. C’è una gran voglia di crescere e un gruppo affiatato, fra l’altro sin dai primi momenti non mi hanno mai fatto mancare il loro sostegno e il responsabile sanitario Lorenz Emmert segue la mia guarigione con attenzione pressoché costante. L’impressione è stata davvero entusiasmante.

La vittoria più importante in carriera, il titolo europeo conquistato nel 2020 a Plouay
La vittoria più importante in carriera, il titolo europeo conquistato nel 2020 a Plouay
Quando hai chiuso la stagione ti sentivi abbattuto per com’era andato il biennio all’Israel Premier Tech e soprattutto per la tua stagione?

Abbattuto no, perché ho combattuto fino alla fine: non posso rimproverarmi davvero nulla. Certamente però mi aspettavo risultati migliori: ho chiuso la stagione con una sola vittoria in Francia e non è da me. Ma cambiando aria, ho recuperato entusiasmo, sin dalle prime pedalate avevo voglia di ritornare il Nizzolo che tutti conoscono.

Oltretutto tu sei abituato a partire sempre forte, molti tuoi risultati di spessore sono arrivati proprio nella primissima parte dell’annata agonistica…

E’ vero, mi è stato tolto un pezzo importante, ma questo non mi turba. Vorrà dire che troverò la forma un po’ più tardi e per me saranno comunque le prime settimane, dove poter ottenere risultati, solo che saranno altre gare. Il problema è che dovrò ripartire da zero, quanto ho fatto prima è stato pressoché annullato da questo maledetto infortunio. La cosa importante sarà comunque non avere fretta, seguire tutti gli step secondo i tempi giusti. In questo la squadra mi dà sicurezza. Il primo passo sarà recuperare il tono muscolare.

Nonostante il brutto infortunio, Nizzolo guarda con ottimismo al futuro, puntando alla seconda parte dell’anno
Nonostante il brutto infortunio, Nizzolo guarda con ottimismo al futuro, puntando alla seconda parte dell’anno
Entri in una squadra molto composita, con giovani e anziani in egual misura. Dal tuo punto di vista, lavorerai in un team che imposterà le corse in maniera diversa dall’Israel? Quale supporto avrai per le volate?

E’ certamente presto per dirlo, ma io credo che ci siano tanti buoni corridori, ci sia un bellissimo potenziale per costruire un treno di qualità che possa pilotarmi verso il finale nella maniera migliore, possa permettermi di giocare le mie carte al cospetto di chiunque. Poi dipenderà dalla forma che avrò io e quella che avranno gli altri, ma sono ottimista. Ora devo solo aspettare e fare quello che serve, poi verrà il mio momento.