Il record di Pinarello per dare a Ganna tre bici in tempo

11.10.2022
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Al centro della pista di Grenchen si è passati in un’ora dalla scaramanzia più cauta a ripetute esplosioni di soddisfazione. Così per tutti. Dai ragazzi della nazionale della pista a quelli del Team Ineos, passando per lo staff azzurro, in cui l’unico assente era per sfortuna Daniele Bennati, bloccato a letto dall’influenza. Forse però il più orgoglioso di tutti è parso Fausto Pinarello, l’artefice della Bolide F HR per l’Ora, tirata insieme in meno di quattro mesi sulle misure di Ganna. Parlandone alla vigilia, Pippo ne aveva commentato i 9 chili di peso, dicendo che Fausto vi avesse versato dentro troppo amore. E proprio con la sua battuta iniziamo il viaggio nell’Ora di Pinarello.

«Pesa perché innanzitutto usa una tecnologia nuova – spiega Pinarello – con un materiale nuovo. E’ fatta in Scalmalloy, una lega di Alluminio, Magnesio e Scandio ed è sicuramente più pesante di qualsiasi composito del mondo. Però per riuscire a fare queste forme, questi spessori, questi diametri, questi tubercoli (si chiamano così) non c’era altra soluzione. Magari in futuro proveremo a farlo in carbonio però questa volta non c’era neanche il tempo di fare i test. In questi quattro mesi, era l’unico sistema».

Pinarello ha raccontato la sua Bolide F HR come un motivo di vanto per l’azienda
Pinarello ha raccontato la sua Bolide F HR come un motivo di vanto per l’azienda
Una bici destinata a durare oppure un prototipo unico?

Potrebbe diventare la bici per il quartetto, però bisognerebbe alleggerirla un po’. Potrebbe andare bene per l’inseguimento individuale, però oggi era un po’ prematuro dire questa cosa. Di base è la stessa tecnologia che abbiamo usato già nel 2014, prima per il record di Bradley Wiggins, poi per le crono di tutti i ragazzi delle squadre. Solamente che loro avevano il manubrio in titanio, mentre questo è in alluminio.

La bici di Bigham ha aiutato nello sviluppo per Ganna?

E’ la stessa bici, sono stati modificati i cuscinetti, le sedi dei cuscinetti dello sterzo e l’asse del movimento centrale. Quella era abbastanza a buon punto. E devo ringraziare i ragazzi, perché hanno fatto un grande lavoro. Ci hanno messo tre mesi e mezzo, quattro, quindi pochissimo. Ne hanno fatte solo tre però (ride, ndr).

E’ la terza Pinarello per il record dell’Ora, la prima fu quella di Indurain, ma nel frattempo è cambiato il mondo…

Dall’Espada di Indurain sono passati quasi trent’anni. Io personalmente in quegli anni non sapevo cosa volesse dire aerodinamica e del composito avevo appena sentito parlare. E’ cambiata completamente la tecnologia. Adesso è molto più veloce, quasi facile. Questa bici stampata in 3D è stata fatta in lega, ma i nostri telai, qualsiasi telaio ora potremmo farlo stampato, perché così è facilissimo. E’ più veloce e ti permette di fare molto più lavoro. Ho sempre detto che la mia politica e la mia filosofia è che a me non importa da che parte arrivi la tecnologia. Se americana o inglese, giapponese o australiana, perché sono stati gli australiani dell’Università di Adelaide ad aiutarci in questo progetto con i loro studi sui tubercoli e la famosa storia delle Megattere.

Pinarello ha costruito 3 esemplari della Bolide per l’Ora, qui nelle mani di Carini. Accanto Roberto Amadio
Pinarello ha costruito 3 esemplari della Bolide per l’Ora, qui nelle mani di Carini. Accanto Roberto Amadio
Che cosa significa per voi aver prodotto questa bici?

Innanzitutto è il consolidamento del marchio, che praticamente ci dovrebbe permettere di rimanere lì. Un marchio di biciclette veloci: ecco quello che è sempre piaciuto a me e quello che sto cercando di tramandare a tutto lo staff. Dai ragazzi agli ingegneri, il marketing, la produzione stessa e tutti quelli che stanno arrivando. Chiaro che se il motore è Filippo, con lui è molto più facile. Tra l’altro giochiamo in casa con un italiano, per me personalmente è un orgoglio. Ho sempre avuto questa mentalità di fare bici veloci, poi con un team come Ineos…

Cosa cambia?

Trent’anni fa c’era Miguel (Indurain, ndr), c’era la Banesto e noi che costruivamo la bici, qui è tutto elevato all’ennesima potenza. Noi siamo cresciuti con il team Sky, adesso Ineos. Ci hanno aiutato molto, quindi benvenga la collaborazione e non finisce qui. Perché fra poco ci saranno altre news. C’è Filippo. Ci sono corridori per le corse a tappe. Parliamo di ciclocross e non solo, faremo molte cose… 

La Pinarello per l’Ora è stata realizzata con una lega di Alluminio, Scandio e Magnesio
La Pinarello per l’Ora è stata realizzata con una lega di Alluminio, Scandio e Magnesio

Nuove misure

In pista c’era anche Michael Rogers, per interesse e per rappresentare l’UCI, dato che il presidente Lappartient nel weekend si è dedicato al Lombardia e al mondiale gravel. E così fra una cosa e l’altra, l’australiano ha spiegato che dal prossimo anno cambieranno le misure della distanza fra punta sella e manubrio: non più due standard come ora, bensì tre. Con diverse possibilità di altezza per le protesi da crono. Come dire che Ganna dal primo gennaio avrebbe potuto avere misure diverse. E quando le bici le stampi su misura, non basta fare una regolazione, ma va rifatto (ad esempio) il manubrio. Ha ragione Pinarello, probabilmente per certi aspetti siamo appena agli inizi.

L’altra sera a Grenchen anche “il Principe” era commosso. Uno storico marchio italiano. Un atleta che più italiano non si può. Scherzando gli abbiamo detto che la perfezione sarebbe stata aver fatto il record a Spresiano. Ma a quel punto anche Fausto ha allargato le braccia. Chissà che in futuro Ganna non possa tornare a sfidare la sua misura in una pista anch’essa italiana…

Pinarello Bolide F HR: per l’Ora la prima bici 3D

03.10.2022
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Pinarello Bolide F HR 3D è la bicicletta che accompagnerà Filippo Ganna nel tentativo del record dell’Ora. Si tratta del primo progetto/bicicletta ad elevate prestazioni stampato interamente 3D.

«Vogliamo sempre spingere il livello del design del prodotto – ha detto Fausto Pinarello – a nuovi livelli per permettere ai nostri campioni di raggiungere i loro obiettivi. Innovazione costante e ricerca sono le basi del successo se vuoi assemblare la più veloce bicicletta da crono per la pista. Dal record dell’ora di Miguel Indurain, alle recenti medaglie d’oro nell’Inseguimento a squadre di Tokyo, Pinarello è sempre stata il punto di riferimento in questo settore».

Una parte dell’avantreno della nuova Bolide F HR 3D
Una parte dell’avantreno della nuova Bolide F HR 3D

La famiglia Bolide

Bolide è diventato con gli anni un simbolo ed un’icona, non solo il nome di una bicicletta. Pinarello Bolide è la categoria più evoluta delle biciclette sviluppate per la velocità. Le forme che hanno segnato un’era e che non smettono di fare da volano alla strenua ricerca della perfezione tra ciclista e mezzo meccanico, si fondono con un design avveniristico.

Il telaio della Bolide F HR 3D è stato progettato per ridurre ancor di più l’impatto dell’aera frontale e questo grazie anche all’abolizione della regola 3:1 imposta precedentemente dall’UCI. Ma entriamo nel dettaglio.

La nuova Pinarello Bolide F usata da Ganna per le crono: qui al mondiale
La nuova Pinarello Bolide F usata da Ganna per le crono: qui al mondiale

La prima bici 3D high performance

La prima stampa 3D in metallo per il ciclismo risale al 2015. Era il manubrio del record dell’ora di Bradley Wiggins. Oggi però non si tratta della sola stampa in tre dimensioni, perché c’è anche l’applicazione di una nuova lega a base di scandio, alluminio e magnesio: Scalmalloy.

Non è di carbonio: la Pinarello Bolide F HR 3D è costruita con questa lega utilizzata nell’ambito dell’aerospazio. Ogni sezione della nuova Bolide è stata realizzata come pezzo singolo ed incollato al successivo grazie alle resine epossidiche aerospaziali. C’è anche il titanio, utilizzato per la testa della forcella e per le appendici del manubrio.

Anche il manubrio è 3D. E’ in titanio ed ha una forma unica nel suo genere, creata ad hoc per Filippo Ganna. Il contributo della tecnologia, della capacità di sfruttarne le potenzialità e della stampa 3D sono state la chiave del successo, anche in questo caso.

Design, efficienza ed estremizzazione

I mozzi delle ruote sono più stretti del normale: quello dietro è di 89 millimetri (invece di 120), mentre quello davanti è largo 69 (invece di 100). Semplice? Decisamente no, perché questi cambiamenti, che sembrano minimi, comportano degli studi e produzioni completamente dedicate, con dei costi enormi. Anche la scatola del movimento centrale è stata ridotta a 54 millimetri di larghezza, invece dei precedenti 70.

I profilati hanno delle sezioni AirFoil. Significa che le tubazioni hanno dei profili aerodinamici più lunghi e sono decisamente più sottili rispetto alle versioni precedenti. La penetrazione dello spazio è sensibilmente migliorata. C’è ovviamente tutta la ricerca legata allo sviluppo CFD e le diverse sovrapposizioni possibili con i modelli matematici.

Il design della forcella e dei foderi riprendono un concept “classico” (considerando la categoria della quale stiamo scrivendo) e più che altro collaudato. Significa che la forcella ha i foderi stretti che scorrono vicino alle ruote lenticolari.

E poi ci sono quelle tubazioni frastagliate, del piantone e del reggisella. Si chiama Tecnologia AirStream.

La soluzione che prende il nome di AirStream (foto Pinarello)
La soluzione che prende il nome di AirStream (foto Pinarello)

Tecnologia AirStream, che cos’é?

Si basa su una ricerca che inizia a prendere forma nel 2006 nell’Università di Adelaide, legata allo studio delle megattere. Le pinne dei cetacei presentano delle protuberanze frontali che facilitano il mammifero a manovrare rapidamente in spazi stretti e con grande rapidità. Inoltre queste stesse creste contribuiscono alla riduzione della resistenza aerodinamica. La soluzione, riportata nell’ambito ciclistico, prende il nome di Tecnologia AirStream.

Se il ciclista e il suo movimento rappresentano la variabile maggiore in termini di efficienza aerodinamica e performance, la bicicletta trova nella tubazione del piantone il punto critico dove lo spazio di scontra. La resistenza dell’aria generata dal tubo verticale, rappresenta il 40% della resistenza totale del telaio e della forcella. Rendere più efficiente questa sezione è un risultato molto importante.

Il record dell’ora di Bigham (foto Pinarello/El Toro Media)
Il record dell’ora di Bigham (foto Pinarello/El Toro Media)

Già sul tetto del mondo

Lo è con Dan Bigham e con il suo record personale di 55,548 chilometri, ottenuto lo scorso 19 agosto. L’atleta, che fa parte del team di ricerca e sviluppo Ineos-Grenadiers, ha contribuito in maniera importante allo sviluppo del nuovo progetto Bolide 3D, ovvero la stessa bici che userà Ganna il prossimo 8 ottobre.