E’ Pellizzari il protagonista di “Sportsman by Vocation” di Briko

17.10.2024
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“Briko è orgoglioso di annunciare l’uscita del nuovo video del format “Sportsman by Vocation”, che celebra i suoi Ambassador e la loro passione autentica per lo sport. Protagonista di questa terza puntata è Giulio Pellizzari, giovane talento emergente nel mondo del ciclismo e atleta di punta del Team Bardiani”.

Iniziava proprio con queste parole il comunicato stampa che ci è arrivato nei giorni scorsi da parte di Briko. Incuriositi dalla notizia, e soprattutto desiderosi di sapere qualcosa di più sul format “Sportsman by Vocation”, abbiamo contattato direttamente l’azienda che lo aveva inviato.

Gli atleti della Vf Group-Bardiani usano gli occhiali Komi
Gli atleti della Vf Group-Bardiani usano gli occhiali Komi

Dagli anni ’90

Come ci è stato raccontato, “Sportsman by Vocation” è una definizione ripresa da un catalogo di archivio Briko degli anni ’90. Racchiude in sé la peculiarità degli atleti e più in generale delle persone che utilizzano i prodotti Briko. Questa definizione è stata ripresa per dare il nome a una rubrica social su @briko.official che comprende delle video-interviste ad Ambassador Briko.

Ciascuna intervista ha l’obiettivo di far conoscere al pubblico la vocazione che anima i grandi campioni Ambassador del brand, la loro essenza, sottolineando qual è il loro legame personale con i prodotti Briko.

I caschi a disposizione degli atleti di Reverberi sono due: questo è l’Aero Plus
I caschi a disposizione degli atleti di Reverberi sono due: questo è l’Aero Plus

Tocca a Pellizzari

Giulio Pellizzari, una delle speranze più belle del ciclismo italiano sbocciata all’ultimo Giro d’Italia, è il protagonista della terza puntata di “Sportsman by Vocation”. Prima di lui c’erano stati Giacomo Bertagnolli sciatore alpino italiano ipovedente di cui Briko è sponsor dal 2 novembre 2022 e Niki Terpstra. L’ex professionista olandese nella sua carriera ha saputo conquistare una Parigi-Roubaix e un Giro delle Fiandre. Da quest’anno è ambassador caschi ed eyewear Briko.

Il video con protagonista il corridore marchigiano esplora l’anima sportiva del ciclista della VF Group-Bardiani CSF-Faizanè, mettendo in luce le motivazioni e i desideri che lo guidano nel suo percorso sportivo.

L’altro invece è il Mach4, pensato per le tappe veloci
L’altro invece è il Mach4, pensato per le tappe veloci

Ecco la collezione VF Group 

I prodotti indossati da Giulio nel video realizzato da Briko fanno parte della collezione realizzata per la VF Group-Bardiani. Essa include i caschi Aero Plus e Mach 4 e gli occhiali Komi. Aero Plus è un casco leggero, compatto e ventilato, progettato con doppia calotta e 12 prese d’aria per offrire resistenza e aerazione ottimali. Grazie alla sua struttura robusta, è ideale per il gravel e si adatta perfettamente a percorsi su strade sconnesse o regolari, unendo performance e avventura.

Mach 4 è un casco si distingue per la sua aerodinamica e ventilazione, elementi chiave che lo rendono ideale per il ciclismo su strada e il triathlon. La calotta, quasi completamente chiusa, favorisce l’aerodinamica, mentre i fori frontali e il sistema di canali interni garantiscono un’ottima ventilazione in ogni condizione climatica.

Komi è un occhiale moderno e leggero, perfetto per ogni tipo di utilizzo sportivo. Dotato di lente cilindrica che offre una protezione completa dai raggi UV e dagli agenti atmosferici, garantisce un’eccellente ventilazione grazie alla costruzione half-frame.

La collezione VF Group-Bardiani sarà disponibile all’acquisto online su briko.com e in selezionati rivenditori a partire da marzo 2025. Il video con Giulio Pellizzari è invece già disponibile sui canali social ufficiali di Briko, della VF Group-Bardiani CSF-Faizanè e dello stesso Giulio Pellizzari. 

Briko

Briko sceglie Niki Terpstra come ambassador

10.06.2024
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Non si sono ancora spente del tutto le luci sul Giro d’Italia che ha visto il nostro Giulio Pellizzari fra i grandi protagonisti della corsa rosa. Il giovanissimo atleta della VF Group-Bardiani CSF-Faizanè nelle tre settimane di gara, oltre a mettersi in mostra per se stesso, ha avuto modo di dare una grande visibilità ai partner tecnici del team. Fra questi figura Briko, che alla formazione guidata Bruno e Roberto Reverberi fornisce da alcune stagioni casco e occhiali.

A pochi giorni dalla conclusione del Giro d’Italia è stata però la stessa Briko a rendersi protagonista in prima persona ufficializzando una partnership di assoluto prestigio. Niki Terpstra è diventato il nuovo ambassador caschi e occhiali Briko.

I ragazzi della Vf Group-Bardiani hanno indossato caschi e occhiali Briko al Giro d’Italia
I ragazzi della Vf Group-Bardiani hanno indossato caschi e occhiali Briko al Giro d’Italia

Dalla strada al gravel

Tutti gli appassionati di ciclismo conoscono bene Terpstra. L’ex professionista olandese ha vissuto una lunga carriera durata dal 2007 al 2022. Spesso al servizio dei propri capitani, ha saputo ricavarsi delle giornate di gloria individuale tanto da riuscire a conquistare una Parigi-Roubaix, un Giro delle Fiandre, tre titoli nazionali su strada, una E3 Harelbeke e un Eneco Tour.

Come tanti suoi ex compagni, terminata la carriera su strada, invece di appendere la bici al chiodo si è fatto prendere da una “malattia” chiamata gravel. Dal 2023, l’olandese originario di Beverwijk, ha intrapreso un nuovo percorso nel mondo del ciclismo off-road, che lo ha portato a debuttare all’UCI Gravel World Series e ai Campionati del Mondo Gravel. 

Passione Briko

Al momento di diventarne ambassador, Terpstra ha rivelato che il suo legame con Briko risale alla sua infanzia e al suo esordio sulle due ruote. In quel periodo i suoi idoli italiani indossavano infatti i Detector, un modello di occhiali divenuto iconico, tanto che Briko lo scorso anno ha deciso di ripresentare al grande pubblico. Ecco un curioso aneddoto dello stesso Terpstra, che abbiamo ripreso dai canali ufficiali Briko.

«I miei zii – ha raccontato – mi promisero di regalarmi un occhiale Briko nel caso in cui avessi vinto una gara regionale, e così avvenne… Ero felicissimo. Questo aneddoto mi è tornato in mente di recente, poco dopo aver intrapreso il mio percorso gravel. Ho visto che Briko stava presentando l’iconico modello Detector e così siamo entrati in contatto per sviluppare una partnership».

Taiga è uno degli occhiali più tecnici della collezione di Briko
Taiga è uno degli occhiali più tecnici della collezione di Briko

Prodotti top

Nella sua nuova avventura nel mondo gravel Terpstra potrà contare sul supporto dei seguenti prodotti firmati Briko: i caschi Mach 4 e Aero Plus, e gli occhiali Detector e Taiga.

Mach 4 è un casco che si distingue per le sue caratteristiche di aerodinamicità e ventilazione. La calotta del casco, quasi interamente chiusa, favorisce infatti l‘aerodinamica. Tuttavia, grazie ai fori frontali e al circuito di canali d’aria interni, mantiene e assicura un’ottima ventilazione. 

Aero Plus è invece un casco progettato con doppia calotta e 12 prese d’aria per garantire un’ottima resistenza e ventilazione. Grazie alla sua struttura robusta, è adatto anche al mondo gravel.

Parlando di occhiali non poteva mancare il Detector nella dotazione in uso a Terpstra (occhiali indossati dallo stesso Terpstra nella foto di apertura). Il design aerodinamico della forma offre una vestibilità comoda e la massima protezione in tutte le condizioni. 

Passando al Taiga, ci troviamo di fronte ad un occhiale altamente tecnico. Offre la possibilità di rimuovere il pannello lente con un semplice meccanismo magnetico, per favorire la ventilazione quando si pedala in salita, ma allo stesso tempo offrire la massima protezione da pioggia, vento e sporcizia. Realizzato in leggerissimo TR90, il frame presenta un design accattivante ed aggressivo. La lente cilindrica, con specchiatura Full Revo, offre un ottimo campo visivo, mentre il trattamento anti-fog assicura una nitidezza costante. Questo modello inoltre offre un grip estremo in qualsiasi condizione, grazie alle aste e al naso rivestito in gomma. 

Briko

Felt porta in squadra Niki Terpstra

20.03.2023
3 min
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Attraverso i nostri ultimi articoli vi abbiamo raccontato di come Felt quest’anno abbia rafforzato la propria presenza nel mondo del triathlon ingaggiando atleti molto forti e ambiziosi. Oggi la “squadra Felt” si arricchisce di un nuovo prestigioso tassello, destinato a dare visibilità al brand in una disciplina in forte crescita come il gravel. Stiamo parlando di Niki Terpstra. Il forte ex professionista olandese nella sua lunga carriera ha saputo conquistare due “Classiche Monumento” come la Parigi-Roubaix e il Giro delle Fiandre. Stiamo parlando di due gare caratterizzate da percorsi che in qualche modo si avvicinano a quelli tipici del gravel sui quali Terpstra potrà sicuramente mettere a frutto la sua lunga esperienza da professionista.

Niki Terpstra avrà la possibilità di pedalare sulla Felt Breed Carbon
Niki Terpstra avrà la possibilità di pedalare sulla Felt Breed Carbon

Obiettivi precisi 

Il calendario gare di Terpstra andrà da aprile a ottobre. I principali obiettivi stagionali saranno l’Unbound Gravel 2023 e i campionati del mondo gravel recentemente istituiti dall’UCI, oltre che i Campionati Nazionali Gravel olandesi. Terpstra vuole trasferire le competenze acquisite negli anni di professionismo su strada in questa nuova disciplina.

Le sue parole lo confermano: «Dopo tanti anni passati a pedalare in gruppo, volevo intraprendere una nuova sfida. Anche perché la mia esperienza, unita alla recente evoluzione tecnologica delle biciclette, mi hanno fatto capire al volo che le gare gravel sarebbero diventate il mio nuovo obiettivo».

Qualche mese fa abbiamo avuto modo di provare la Felt Breed Carbon
Qualche mese fa abbiamo avuto modo di provare la Felt Breed Carbon

Benvenuto in Felt

Ad accogliere simbolicamente Terpstra in Felt è stato Eric Sakalowsky, vicepresidente di PIERER NEW MOBILITY. «Siamo incredibilmente felici – ha detto – che un atleta del calibro di Niki abbia scelto di gareggiare in sella ad una Felt. Non facendo parte di una squadra, per la prima volta ha avuto autonomia nella selezione di un marchio di biciclette e il fatto che abbia scelto Felt ci rende davvero orgogliosi».

Terpstra debutterà in sella alla sua Felt alla Traka 2023 il 29 aprile e proseguirà la stagione negli Stati Uniti alla Gravel Locos Hico (TX) e all’Unbound Gravel, rispettivamente il 20 maggio e il 3 giugno.

La Breed si è mostrata davvero una bici equilibrata, divertente e con cui è facile trovare il feeling
La Breed si è mostrata davvero una bici equilibrata, divertente e con cui è facile trovare il feeling

In sella ad una Breed Carbon

Nella sua prima stagione nel mondo gravel Terpstra gareggerà in sella ad una Felt Breed Carbon. Si tratta di una bicicletta rigida, reattiva e con una geometria ottimizzata per le corse su sterrato. Il telaio si trova ai vertici della categoria in termini di peso ed è stato perfezionato con il contributo di corridori professionisti di alto livello.

La Breed Carbon è compatibile con tre differenti set di ruote: 700c per mantenere il feeling con la velocità tipico della bici da strada, 650b per utilizzare una gomma a sezione più larga e tassellata in grado di fornire migliore trazione in fuoristrada, e infine ruote da 29 pollici per una configurazione più adatta ai trail. L’avantreno è progettato per montare le più recenti forcelle specifiche per il mondo gravel, mentre grazie all’esclusivo sistema reggisella TaperLoc, la Breed Carbon offre una doppia scelta: il reggisella da 27,2 mm, dotato di tubo specifico per attenuare le vibrazioni ad alta frequenza, o il reggisella da 30,9 mm per aumentare la rigidità complessiva. 

Felt

Pierer Mobilty

Da Rotterdam Viviani si proietta verso un grande 2023

21.12.2022
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Lo scarno calendario delle 6 Giorni su pista ha nell’appuntamento di Rotterdam il suo momento clou. L’evento olandese richiama sempre tantissima gente e tutti i migliori specialisti e anche quest’anno Elia Viviani ha voluto essere della partita, facendone il suo primo appuntamento agonistico dopo la ripresa degli allenamenti.

Viviani insieme a Hoppezak, olandese di 23 anni con cui ha guidato la gara nei primi 4 giorni
Viviani insieme a Hoppezak, olandese di 23 anni con cui ha guidato la gara nei primi 4 giorni

A Rotterdam l’olimpionico di Rio 2016 non ha mai vinto, ma forse mai come quest’anno ci è andato vicino, almeno per due terzi di gara, pagando poi la preparazione appena accennata e finendo comunque sul podio. Ma a Rotterdam non voleva mancare, perché è la 6 Giorni per antonomasia e Viviani sa bene il perché: «Innanzitutto pesa il fatto che gli organizzatori sono ex corridori e quindi sanno che cosa significa correre una 6 Giorni. Oltretutto sono proprietari dell’impianto nel centro della città e questo comporta ridurre di molto le spese. Basti pensare che la pista viene montata in due giorni e smontata in uno. Il budget viene utilizzato per rendere l’evento sempre più grande, sono appassionati, il parterre interno è sempre molto affollato, con sponsor e gente che viene per cenare e assistere alle gare. Sono rimasto stupito da quanta gente c’era…».

Avete chiuso al terzo posto lottando fino all’ultima serata: che cosa è mancato per la vittoria?

Ci è mancato il fondo. Nelle prime serate siamo riusciti a rimanere in testa, nelle ultime due si è visto che Terpstra voleva onorare il suo addio nel migliore dei modi e Havik si era già visto ai mondiali che era in crescita e a Rotterdam aveva un colpo di pedale veramente super, ha fatto davvero la differenza. Abbiamo ceduto un po’ nel finale, a me è mancato fare un’altra gara prima venendo da tre settimane di allenamenti, non era il modo migliore per arrivare a una prova difficile come Rotterdam. E’ stata una settimana intensa che mi ritrovo sulle gambe e questo era l’obiettivo, chi veniva dalla 6 Giorni di Gand aveva un altro passo.

Palasport gremito soprattutto nel weekend finale, con tanta gente nel parterre
Palasport gremito soprattutto nel weekend finale, con tanta gente nel parterre
Che cosa puoi dirmi del tuo compagno di avventura, avete trovato subito un buon amalgama?

Vincent Hoppezak è un olandese, una delle nuove promesse del ciclismo arancione, bronzo europeo nella corsa a punti. E’ davvero forte, veloce e tranquillo, ha vinto a Rotterdam sia nel giro lanciato che sui 400 metri, sta raccogliendo più su pista che su strada. Era all’altezza dei migliori, venendo dalla 6 Giorni di Gand. E’ da tenere in considerazione per il futuro, mi ha fatto piacere condividere lo sforzo. Due giorni prima ci siamo trovati, abbiamo fatto un paio di allenamenti insieme ad Amsterdam, in un velodromo di 200 metri dietro derny con cambio all’americana, a diverse velocità. Alla fine eravamo una bella coppia.

Come ti sei trovato a riprendere le gare così in anticipo? In allenamento senti qualche differenza rispetto agli altri?

Cominciare presto con le gare era programmato, dopo un riposo con il matrimonio in mezzo ho fatto 24 giorni senza bici, poi ho ripreso con tre settimane di base di allenamento prima di andare a Rotterdam. E’ servito ad accelerare per partire forte in Argentina e per gli europei di febbraio. Dovrò essere pronto subito per avere una stagione sempre migliore. Gli europei sono una prima prova di qualificazione olimpica, poi sempre a febbraio c’è l’Uae Tour e tra Argentina e Uae mi voglio togliere qualche soddisfazione. Nella 6 Giorni fare da 90 a 110 chilometri a 50 all’ora con sforzi e accelerazioni continue mi ha dato una bella spinta. E’ presto per dire quali saranno i frutti, ma penso insieme alla squadra che possa farmi partire forte.

Per Terpstra quinta vittoria a Rotterdam, la prima insieme a Yoeri Havik
Per Terpstra quinta vittoria a Rotterdam, la prima insieme a Yoeri Havik
C’è il rischio che l’impegno continentale su pista così fuori stagione influisca sulla preparazione per il periodo delle classiche a cominciare dalla Sanremo o viceversa può essere addirittura un vantaggio?

Vogliono inserire due europei nel periodo di qualificazione olimpica, anticiparli era l’unica soluzione per farlo. Non penso che influiscano più di tanto sul calendario, non è nel mezzo di gare importantissime, possono anzi essere un vantaggio e noi italiani lo abbiamo già dimostrato, fare qualche gara su pista prima di appuntamenti importanti su strada può darti qualcosa in più, anche guardando alle classiche. Verremo dall’Argentina, avremo una settimana di tempo per fare quella qualità che serve su pista, poi ci sarà l’Uae Tour dove le volate saranno prevalenti e avere una settimana su pista nelle gambe mi farà bene. Il problema sono invece le tre prove di Coppa del Mondo, mal posizionate nel calendario fra classiche e Giro, oltretutto poste in luoghi molto lontani. Lì sarà complicato esserci, quasi impossibile.

Quella di Rotterdam è stata l’ultima uscita agonistica di Terpstra, corridore importante tanto su pista quanto su strada. Che feste gli sono state tributate e ti hanno emozionato?

Niki è quel corridore speciale che da avversario non vorresti averlo intorno, da compagno capisci che persona è. Noi abbiamo condiviso l’esperienza alla Quick Step, è nata un’amicizia che è continuata. Ero a Rotterdam anche per lui, ha avuto una carriera super, ha vinto 5 volte a Rotterdam. Ha davvero una passione smisurata, se non è su pista è su strada, oppure in mtb, oppure sulla gravel… Averlo festeggiato così è fantastico, ho visto l’addio di Keisse a Gand e il suo in due 6 giorni e sono stati momenti molto intensi. Una serata speciale al sabato quand’era tutto il velodromo pieno, credo almeno 6 mila persone. Si è emozionato nel discorso, con tanti video, il giro in bici in pista con i bimbi, tutti illuminavano con i telefonini. E’ stato davvero emozionante. Un corridore può solo sognare un saluto così.

Terpstra e il suo discorso d’addio, con i figli al fianco (foto Marcel Krijgsman/ANP)
Terpstra e il suo discorso d’addio, con i figli al fianco (foto Marcel Krijgsman/ANP)
Parlando qualche tempo fa con Villa e Milan, si parlava di che effetto avrebbe un ritorno della 6 Giorni a Milano. Secondo te sarebbe positiva come promozione?

Sicuramente, avremmo bisogno di una 6 Giorni importante. Ci si sta lavorando, spero che torni presto perché il movimento la vorrebbe. Si può fare, la sede non è un grande problema, vedi la Fiera di Milano oppure Cremona. Servono persone che vogliano davvero provarci, riportare una bellissima manifestazione in Italia. Basta affittare una di quelle piste in giro per il mondo com’è stato fatto a Monaco per gli europei. Bisogna incastrare un po’ di tasselli, ma avrebbe un effetto positivo come promozione e da lì inizierebbe la sfida per farla diventare un punto fisso della stagione. Riprenderebbe facilmente il prestigio che aveva.