Marco VIlla, Jonathan Milan, Fabio Masotti, Montichiari, 2020

Bertazzo e Scartezzini positivi. Villa, cosa fai?

08.11.2020
4 min
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«Il virus è proprio invisibile – diceva venerdì Marco Villa – e non è facile da capire come gira. Comunque oggi facciamo tutti i tamponi programmati e li ripetiamo domani o domenica, se troviamo il modo di farne una serie rapidi. Pippo è stato in pista solo martedì col tampone fresco negativo. Sono stati sempre lontano giù dalla bici, come avete potuto vedere anche voi. Ma a questo punto avere due tamponi qualche giorno prima di partire mi tranquillizza di più».

Altri due

Il virus è stato davvero invisibile e ha giocato un brutto scherzo al cittì della nazionale della pista e ad altri due dei suoi atleti.

«Gli azzurri Liam Bertazzo e Michele Scartezzini – si legge infatti nel comunicato della Federciclismo rilasciato nella notte di sabato 7 novembre – che sarebbero dovuti partire nella giornata di domani, domenica 8 novembre, per gli Europei Pista in Bulgaria, dall’ultimo tampone effettuato oggi, sabato 7 novembre, sono risultati positivi al Covid-19.

«Gli atleti stanno bene e sono in isolamento presso il proprio domicilio. Tutti gli altri azzurri selezionati per la prova continentale e sottoposti anche loro nella giornata odierna al tampone, sono risultati negativi.

«In via precauzionale, la partenza della Nazionale Uomini fissata per domani, domenica 8 novembre, è stata posticipata nella giornata di martedì 10 novembre, per effettuare un ultimo tampone prima di raggiungere la Bulgaria, nella giornata di lunedì 9 novembre».

Michele Scartezzini, Montichiari 2020
Michele Scartezzini positivo al tampone di sabato 7 novembre
Michele Scartezzini, Montichiari 2020
Scartezzini positivo al tampone del 7 novembre

Ha senso partire?

Marco Villa ha accolto la notizia con la consueta flemma e quel pizzico di rassegnazione di chi non può fare altro che aspettare e sperare. E alla domanda se abbia senso partire, la sua risposta è piena di responsabilità.

«Lo stesso senso che aveva prima – dice – è sempre un campionato europeo. Mi sembra giusto rispettare il tipo di competizione. Enrico Della Casa (segretario generale dell’Unione europea di ciclismo, ndr) ha fatto di tutto per riuscire a mettere in piedi gli europei e in ottica olimpica, visto che è da marzo che non facciamo un quartetto, ci faceva e ci fa ancora comodo. Voltargli le spalle perché non ho i top non mi sembra giusto. Non andare vuol dire perdere punti e magari perdere posti nel ranking e il primo posto nel ranking del quartetto. Ai mondiali partire per ultimi non è tanto bello».

Chi arriva?

Poi la testa corre ai rimedi. Così se da un lato ci saranno altri screening e altri tamponi, dall’altro c’è la necessità di richiamare altri atleti per il quartetto.

«Ho il pulmino con materiale e parte dello staff già al velodromo – dice Villa – mi restano Milan, Lamon e Moro. Per averne almeno 4 per il quartetto, prendo Gidas Umbri della Colpack. Ha corso domenica la cronosquadre del campionato italiano ed era nel quartetto under 23 di Fiorenzuola, che ha fatto secondo assieme a Milan, Boscaro, Masotto e Nencini. Quindi un corridore in attività, che ha girato in pista fino a 15 giorni fa. Poi penso di portare Donegà per completare il gruppo in qualche gara di gruppo. Questo è il piano B. Se mi salta ancora qualcuno e non è Milan (i due sono insieme nella foto di apertura, ndr), il piano C sarà andare con lui per provare a vincere l’inseguimento di sabato. Poi spero in un 2021 meno stressante, altrimenti salto!!!

«Domani comunque faccio partire lo staff previsto in aereo. I ragazzi ed io restiamo qui fino a martedì, così lunedì faccio un altro tampone. E martedì mattina, se tutto okay, partiamo. Arriviamo verso le 15 in pista e ho chiesto a Della Casa se mi sposta l’allenamento all’ultimo turno, verso le 18-19,30».

Jonathan Milan, Liam Bertazzo, Montichiari, 2020
Milan, in primo piano, resta in ballo per gli europei. Bertazzo, dietro, il secondo positivo
Jonathan Milan, Liam Bertazzo, Montichiari, 2020
Milan c’è ancora, Bertazzo (dietro) no

Record di tamponi

La conclusione è un grido di battaglia, con i pugni chiusi e le dita incrociate.

«A me non piace mollare facilmente – dice Villa – sempre cercando di fare i passaggi giusti e non avventati per non mettere a rischio gli altri. Ne ho parlato con lo staff medico della Fci e il Presidente. La possibilità di avere ancora 2-3 giorni per ulteriori incubazione e quella di fare un altro tampone lunedì ci mette un po’ più in tranquillità. Poi l’ho già detto. Questo virus è incalcolabile e imprevedibile… e invisibile. E molti calcoli diventano inutili. Ma almeno abbiamo fatto un percorso di controllo al massimo livello. Partiremo con 4 tamponi in 8 giorni».

Marco Villa, Filippo Ganna, mondiali pista Berlino 2020

Ganna, il tampone conferma i sospetti

06.11.2020
2 min
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Quando siamo arrivati in pista, mentre Jonathan Milan si lanciava in un inseguimento individuale di 3.000 metri, l’assenza di Ganna si è notata all’istante.

«Pippo non c’è – ha detto subito Marco Villa – è andato a fare il tampone. E siccome si sentiva debole, l’ho mandato a casa e sarà pronto domenica per partire assieme a noi. Si è caricato la macchina da solo. E’ andato al centro Synlab. Gli hanno misurato la febbre all’entrata. Ha fatto il tampone, poi ha guidato verso casa. Non stava male, solo mal di testa forte, diceva, e poca fame. E questo per lui è strano».

La giornata è cominciata così con un po’ di preoccupazione e la necessaria dose di ottimismo, dato che Ganna e tutti gli altri avevano già fatto un tampone e lunedì erano tutti risultati negativi. Pippo, in particolare, si era ritrovato in pista inizialmente poco convinto, poi gasato dal buon ritmo di pedalata che riusciva ancora a tenere malgrado le fatiche del Giro.

«Nonostante abbia fatto di tutto per schivarla – aveva sorriso Viviani incontrato al campionato italiano delle donne – non c’è stato verso. Va davvero forte. Io invece non sto in piedi e la chiudo qui».

Per rispettare la privacy del piemontese, tuttavia, si è così deciso di pensare agli altri al lavoro per gli europei di Plovdiv, in attesa dell’esito del nuovo tampone.

Marco Villa, azzurri, distanziamento, Montichiari 2020
All’interno della pista di Montichiari, distanziamento fra i corridori della nazionale
Marco Villa, azzurri, distanziamento, Montichiari 2020
A Montichiari distanziamento fra gli azzurri

Purtroppo la notizia è arrivata in casa Italia intorno alle 22, nonostante di solito i tamponi arrivino di mattina, tramite un messaggio con cui Ganna ha avvertito Villa della poco simpatica novità.

«Villa ci vediamo a febbraio».

Era la conferma che purtroppo nessuno avrebbe voluto avere, data appena pochi minuti prima al Team Ineos. E dire che Ganna era già stato fermato subito dopo i campionati italiani della crono, per aver fatto il sopralluogo del percorso assieme al compagno Leonardo Basso, cui un tampone aveva dato un falso esito positivo.

«Speravo fosse altro – dice Villa – e col tampone negativo di tre giorni prima ci speravo forte. Invece è proprio invisibile e non è facile da capire come gira. Comunque oggi facciamo tutti i tamponi programmati e li ripetiamo domani o domenica, se troviamo il modo di farne una serie rapidi. Pippo è stato in pista solo martedì col tampone fresco negativo. Sono stati sempre lontano giù dalla bici, come avete potuto vedere anche voi. Ma a questo punto avere due tamponi qualche giorno prima di partire mi tranquillizza di più».

La nazionale che partirà per la Bulgaria avrà dunque cinque uomini per il quartetto: Lamon, Bertazzo, Milan, Scartezzini e Moro e si deciderà nelle varie prove chi utilizzare nella qualifica. Nell’inseguimento individuale, salvo sorprese, correrà invece soltanto Jonathan Milan.

I materiali per Tokyo? Sono (quasi) pronti

05.11.2020
4 min
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Presto ci sono i campionati europei a Plovdiv in Bulgaria, ma la nazionale su pista per certi aspetti è già con la testa alle Olimpiadi di Tokyo 2021. E questi aspetti sono quelli strettamente tecnici. Entro la data di Coppa mondo a Cambridge (dicembre 2019), andavano punzonati i materiali da portare in Giappone.

Il manubrio di Ganna

Ormai il manubrio Most 3D di Filippo Ganna è diventato famoso dopo il Giro d’Italia. E’ stato oggetto del desiderio di altri atleti, delle cronache tv, dei media specializzati. Ma per la pista ci potrebbe essere un cavillo burocratico legato a questo speciale pezzo. Il manubrio di Pippo infatti è arrivato dopo la famosa “tagliola” di Cambridge. Il tecnico della nazionale, Marco Villa, però è relativamente sereno e ha una carta da giocare.

La partenza del quartetto in allenamento a Montichiari

«Proprio in previsione di eventuali cambiamenti – racconta Villa – ai mondiali di Berlino ho già fatto usare questo manubrio ad Elia Viviani. Chiaramente non è quel pezzo specifico, essendo stampato sull’atleta ognuno ha le sue forme e le sue misure. L’unica cosa che ci possono contestare è che Pippo tiene le mani con i palmi paralleli al terreno ed Elia perpendicolari, ma di fatto il pezzo ha la stessa struttura. Ganna ci si è trovato bene questa estate ed hanno realizzato il manubrio che abbiamo visto al Giro anche per la pista».

Quello per il parquet si differenzia perché non ha i fori per il cambio sulla punta delle protesi ed è leggermente più stretto nella zona dei gomiti.

In galleria del vento

La pandemia poi non aiuta Villa e i suoi ragazzi. Il 19 novembre dovevano andare al Politecnico di Milano per fare dei test su body, gomme e corridori stessi, ma il Coni ha fermato tutto: non vuol mettere a rischio la salute degli atleti. L’idea di muovere dell’aria in Lombardia, regione chiusa per Covid, non li convince, nonostante dal Politecnico arrivino rassicurazioni sulla frequenza di pulizia dei filtri. Tutto sarà rimandato a fine febbraio, marzo.

Tuttavia almeno sul fronte dei body gli azzurri sono a posto. Merito del fatto che alcuni body risultavano efficienti per un corridore e non per altri.

«Eh sì, i body indossati da Viviani e Scartezzini reagivano in modo opposto. Quello che era aerodinamico per uno, non lo era per l’altro e viceversa. Così Castelli ne ha già presentati tre».

I materiali per Tokyo

Per la scelta definitiva dei setup da montare alle Olimpiadi bisognerà essere inevitabilmente a Tokyo.

«E’ lì – dice Villa – che valuteremo cosa montare in base al clima che condiziona la pista, in particolare umidità e temperatura». 

Solo allora sceglieranno quali gomme montare e anche quali rapporti. Per le gomme, Villa ha chiesto a Vittoria (partner azzurro) il tubolare Pista Oro da 19 millimetri. In realtà questo già esiste ma non nella nuova mescola in grafene. Il brand lombardo infatti lo produce solo nelle misure 23 e 28 millimetri.

Villa lo vorrebbe all’anteriore nonostante oggi, almeno su strada, si tenda ad avere sezioni più larghe. «Nel quartetto – dice Marco – è l’atleta che apre l’aria».

Sempre legata alle condizioni climatiche, ma anche a quella delle gambe è la scelta dei rapporti.

«Se ci sarà la possibilità – riprende il tecnico – l’idea è quella di utilizzare la corona da 63 denti. Miche l’ha già preparato, ma servono le gambe! Si recupera meglio quando si sta a ruota, ma poi bisogna avere la forza di spingerlo quando si va davanti». Quindi 63×14 per tutti, semmai Michele Scartezzini, che tiene molto bene le altre frequenze ma paga qualcosa in termini di potenza, potrebbe utilizzare un dente in meno.

«Di certo – conclude Villa – non posso avere chi gira a 116 Rpm e chi a 130, come ai miei tempi».

Quartetto maschile, Montichiari, 2020

Montichiari, rifinitura prima della Bulgaria

05.11.2020
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Ultimo giorno di lavoro a Montichiari per le nazionali in vista degli europei bulgari su pista. Le ragazze a dire il vero sono rimaste in tre, le altre sono tutte volate in Spagna per la Vuelta e voleranno direttamente da Madrid a Sofia. Salvoldi lavora in un angolo della pista con Alzini, Barbieri e Martina Fidanza. Dalla parte opposta, Marco Villa e i suoi ragazzi progettano due test di inseguimento a squadra. Un 3.000 senza Milan, che farà invece un 3.000 individuale. Poi un 4.000 con Milan. Mancano due giorni alla partenza, gli automatismi di una vita meritano di essere ripassati.

Gli occhi di Villa

Villa ha la sua flemma, solo gli occhi raccontano della sua vivacità e di come abbia tutto sotto controllo. A Montichiari e trasversalmente nel movimento.

«Doveva essere l’anno olimpico – dice Villa – e ci siamo arrivati come volevamo. Poi è successo quello che ben sappiamo, ma le medaglie ai mondiali su pista e quella di Ganna nelle crono dicono che saremmo arrivati a Tokyo con il giusto passo. A Plovdiv si gareggerà in una data strana. Sono europei che arrivano poco dopo il Tour e il Giro che ci hanno privato di Consonni e Viviani. Per cui si va su convinti di poter fare bene, ma con la consapevolezza di quello che è successo. Piuttosto bisognerà ragionare su cosa fare quest’inverno. Non ci sono Coppe del mondo e magari qualche ritiro per tenerli sott’occhio lo faremo».

Milan e Ganna

Milan è appena sceso di bici e racconta di che cosa significhi fare l’inseguimento a squadre insieme a Ganna.

«Lui è il solo – dice – capace di tirare per tre giri. E quando sei a ruota di uno così, riesci a recuperare bene e quando tocca a te, ne hai ancora. Io con lui ho fatto solo i mondiali e devo dire che è stato esaltante. Se dovessi fare io la sua parte, potrei tirare al massimo per due giri e mezzo e poi dovrei rialzarmi».

Parlando di lui, poco fa Villa ragionava su quanto sia forte e insieme quanto sia diverso da Ganna.

«Ganna è il classico cronoman – diceva Marco – il classico inseguitore. Milan è più veloce, al Giro d’Italia ha vinto una tappa in volata. Lo vedo più come un finisseur o al massimo l’ultimo uomo di un velocista fortissimo».

Lamon, Bertazzo e Scartezzini ingannano l’attesa di Montichiari fra i due inseguimenti sui divanetti al centro della pista. Ne hanno visti e fatti così tanti che ormai questa routine la conoscono a memoria.

Dietro moto

Dino Salvoldi invece è appena sceso dallo scooter dietro il quale ha fatto allenare le tre ragazze. Domani partiranno i mezzi per la Bulgaria: si imbarcheranno verso la Grecia e poi risaliranno verso la destinazione finale. Pare che la strada non sia pessima e che soprattutto si attraversi un solo confine.

«La qualità del gruppo – dice – consente sempre di gareggiare per qualcosa di importante, nonostante il contesto non ci abbia consentito di lavorare e progredire come avremmo voluto. Siamo stati fermi per due mesi e il periodo tecnicamente più fruttuoso è stato quello in cui la strada non era ripartita e abbiamo lavorato in pista. Sono contento che Letizia (Paternoster, ndr) abbia risolto i suoi guai al ginocchio e sono certo che Tokyo sarà un passaggio importante, ma un intermedio. Con queste ragazze andremo a Parigi per vincere».

Quartetto rosa

Agli europei per il quartetto ci saranno Balsamo, Guazzini, Alzini e la quarta da scegliere tra Fidanza, Barbieri, Consonni e Valsecchi. Quella tra Consonni e Barbieri che non farà il quartetto, correrà l’eliminazione.

«C’è un equilibrio da tenere – dice Salvoldi – ne parliamo spesso, da quando il numero delle atlete di talento è cresciuto. Quest’anno poi si è aggiunta la Zanardi. Sono tante e di qualità, grazie anche alla collaborazione dei team e alla loro volontà di correre in pista».

Con l’ultima prova del quartetto maschile, la giornata di Montichiari volge al termine. I ragazzi ora torneranno a casa e domenica saliranno sul volo per Sofia. E noi li seguiremo sognando altre medaglie. Buon viaggio agli azzurri