Il Metron Aero è un manubrio innovativo, che vuole garantire il massimo sostegno in termini di performance e di comodità. La superficie piatta della parte superiore è studiata per essere il più aerodinamica possibile. Anche il passaggio dei fili è totalmente integrato grazie al sistema ACR di Vision (Aerodynamic Integrated Cable Routing) e non è finita qui. Le scalanature infatti sono state migliorate ulteriormente per ottimizzare il sistema Di2 del gruppo elettronico.
Il manubrio Vision Metron AeroIl manubrio Vision Metron Aero
Leggero e confortevole
Per garantire una guidabilità ancora più efficace, Vision ha inclinato di 10 gradi in avanti, come tutti i suoi manubri, anche il nuovo Metron Aero, per permettere al ciclista di assumere una posizione più naturale possibile. E’ realizzato in fibra di carbonio, motivo per cui pesa appena 215 grammi, tenendo come riferimento la misura da 42 millimetri.
Le misure disponibili sono da 38, 40, 42 e 44 centimetri, inoltre il Metron Aero, presenta un drop di 125 millimetri e un reach di 80 millimetri. Ricordiamo che rientrano nella gamma Aero anche i manubri in carbonio Trimax Carbon Aero e la versione omonima in alluminio. Entrambi hanno le stesse caratteristiche e lo stesso design del Metron Aero. Il prezzo consigliato al pubblico è di 409 euro.
Come abbiamo detto altre volte tra i componenti in piena evoluzione c’è sicuramente il manubrio. Uno dei più particolari è certamente quello montato sulle Cervélo S5 della Jumbo Visma. Abbiamo parlato con Edoardo Affini per capire meglio le qualità di questo manubrio e in generale della S5.
Il cambio di bici
Con la nuova stagione la Jumbo Visma è passata dalle biciclette Bianchi alle Cervélo e Wout Van Aert dichiarava a inizio stagione che era curioso di vedere come si sarebbe trovato con il nuovo materiale, soprattutto a cronometro. Dai risultati ottenuti alla Tirreno-Adriatico potremmo dire che il cambio di bicicletta sia stato metabolizzato bene e il campione belga si proietta verso la Milano-Sanremo con l’aerodinamica Cervélo S5.
Edoardo Affini tira il gruppo alla Tirreno AdriaticoEdoardo Affini tira il gruppo all’ultima Tirreno Adriatico
Veloce e reattiva
Anche il nostro Edoardo Affini è passato allo squadrone olandese da pochi mesi e anche per lui c’è stato il cambio di bicicletta, infatti ricordiamo che la scorsa stagione pedalava su Scott. «Devo dire che finora in gara ho usato sempre la S5 – ci dice il corridore mantovano – anche perché è la bicicletta che si addice maggiormente alle mie caratteristiche». Ricordiamo che Affini è un passista molto forte a cronometro, tanto che ha vestito la maglia azzurra nella prova contro il tempo agli ultimi mondiali di Imola. «E’ una bicicletta molto veloce che mantiene bene le alte velocità – continua Affini – ed è anche reattiva, risponde bene ai cambi di ritmo. Certo io non ho la potenza dei velocisti puri, però nei rilanci ho visto che è molto efficiente».
Wout Van Aert in allenamento con la S5 nei primi raduni dell’annoWout Van Aert in allenamento con la Cervélo S5 nei primi raduni dell’anno
Rigido e aerodinamico
Tra gli elementi che rendono la S5 molto veloce c’è sicuramente il cockpit, composto dall’attacco manubrio CS28 a forma di V e dal manubrio AB08. «All’inizio ero molto curioso di questo manubrio – ci spiega Affini – anche perché è molto particolare e balza subito all’occhio. Devo dire che dopo qualche mese che lo sto provando mi trovo molto bene».
Il corridore della Jumbo Visma sottolinea alcune qualità: «E’ molto rigido e aerodinamico. Inoltre, la parte superiore piatta è molto confortevole e riesco ad avvolgerlo con tutta la mano senza problemi. E’ molto comodo per appoggiarsi con i gomiti e mettersi in posizione, ma adesso non lo posso più fare – dice ridendo – lo trovo meglio di un manubrio con la forma tonda tradizionale».
La Cervélo S5 della Jumbo VismaLa Cervélo S5 della Jumbo Visma, si notano le sue forme aerodinamiche
Facilità di regolazione
Cervélo ha sempre dichiarato che è stato scelto di realizzare questo manubrio in due pezzi separati, anziché in un pezzo unico, per dare più soluzioni di regolazioni ai ciclisti. In effetti Affini ci conferma questa qualità. «Come misure ho riportato quelle che ho sempre avuto e non ho avuto particolari problemi, anche perché questo tipo di manubrio in due pezzi permette di avere diverse regolazioni sia come attacco che come spessori».
Si nota la sezione piatta del manubrio e la forma a V dell’attaccoSi nota la sezione piatta del manubrio e la forma a V dell’attacco
Misure disponibili
Ricordiamo che l’attacco CS28 è disponibile in diverse misure, che vanno da 80 millimetri fino a 130 millimetri, con incrementi di 10 millimetri. Il manubrio AB08 è disponibile in 4 misure di larghezza, che partono da 38 centimetri fino a 44 centimetri. Il manubrio può essere ruotato fino a +5 gradi con incrementi di 2,5 gradi. Ovviamente il massimo vantaggio aerodinamico si ha con un angolo di 0 gradi.
Come abbiamo detto in altri articoli, i punti di contatto fra ciclista e bicicletta sono soltanto tre: sella, pedali e manubrio. Proprio quest’ultimo è stato oggetto di un’evoluzione molto accentuata. Abbiamo voluto approfondire con Eros Capecchi, corridore professionista del Team Bahrain Victorious, quali siano le qualità del suo manubrio Vision Metron 6D.
Inclinazione
I corridori del team possono contare su un’ampia scelta di manubri, grazie alla ricchezza del catalogo Vision. «Io monto il Vision Metron 6D – inizia Capecchi – anche se ho provato gli altri modelli». Ma in base a quali criteri si sceglie un manubrio piuttosto che un altro? «Il Metron 6D ha un angolo di inclinazione di 0 gradi, mentre il Metron 5D ha 10 gradi di inclinazione in avanti. Io preferisco avere il manubrio piatto, visto che devo andare forte anche in salita mi trovo meglio con questo tipo di inclinazione. Magari un velocista preferisce avere il manubrio inclinato, anche perché sta poco con le mani nella parte alta del manubrio. E’ una questione di trovare il miglior comfort anche in base alle proprie caratteristiche».
Ampia scelta per la Bahrain Victorious, qui il manubrio Metron 5DAmpia scelta per i corridori della Bahrain Victorious, qui vediamo il Vision Metron 5D
Tradizione o novità?
Capecchi usa soprattutto la Merida Scultura, che è il modello più indicato per la salita. Capita di vedere sulle biciclette da salita di alcuni corridori i manubri con attacco separato e con un design più tradizionale. «I corridori che usano il manubrio con l’attacco separato – ci spiega Capecchi – preferiscono la forma di quella curva oppure preferiscono la forma più stretta e tondeggiante della presa alta, che è più tradizionale. Per quel che mi riguarda io sto molto comodo con l’appoggio piatto del Metron 6D».
Eros Capecchi mentre “misura” la sua Merida SculturaEros Capecchi mentre “misura” la sua Merida Scultura dotata di manubrio Vision Metron 6D
I vantaggi
Capecchi sottolinea una serie di vantaggi nell’usare il manubrio integrato.
«A me piace molto il manubrio integrato perché avendo quattro biciclette diverse è più semplice avere la stessa identica posizione su ognuna. Il manubrio integrato non avendo viti di chiusura è anche più rigido e leggero».
Il Vision Metron 6D con sezione superiore piattaIl Vision Metron 6D con sezione superiore piatta
Rigido e leggero
Il manubrio Metron 6D di Vision è interamente realizzato in carbonio, e come ci ha detto anche Capecchi, ha una sezione superiore dalla forma piatta e con un angolo di 0 gradi. La costruzione rinforzata di Vision gli conferisce una grande rigidità e anche un ottimo rapporto resistenza/peso. Proprio quest’ultimo dato si attesta sui 415 grammi nella misura con 110 millimetri di lunghezza di attacco e 420 millimetri di larghezza manubrio. Ovviamente il Metron 6D permette il passaggio interno dei cavi per favorire ulteriormente l’aerodinamica. Fra le caratteristiche c’è anche un offset di 5 millimetri per le code della curva manubrio, in modo da favorire una presa più stabile in presa bassa.
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Una delle ultime tendenze tecniche è il montaggio di manubri integrati, ovvero con l’attacco e il manubrio in un pezzo unico. Abbiamo notato che però non tutti i corridori professionisti utilizzano la piega integrata, che sulla cartà da maggiori vantaggi aerodinamici. Abbiamo sentito Alessandro Confalonieri Responsabile Marketing di FSA eVision per farci raccontare in base a cosa scelgono i loro corridori professionisti.
E’ una scelta personale
Come sappiamo i professionisti sono sempre alla ricerca delle migliori prestazioni e non sempre per raggiungerle utilizzano il materiale più recente, a volte qualcuno preferisce soluzioni diverse. «Non c’è un criterio particolare di scelta di manubrio integrato o tradizionale – precisa subito Alessandro Confalonieri – è molto soggettivo. In generale il corridore è sempre alla ricerca della massima performance».
Il manubrio integrato Vision Metron 5DIl manubrio integrato Vision Metron 5D con le sue forme aerodinamiche
Obiettivo di tutta la squadra
E proprio la ricerca delle performance è un obiettivo anche della squadra: «Spetta a ogni team in collaborazione con i produttori di biciclette e componentistica, fornire il massimo in termine di tecnologia». FSA ha il sistema di passaggio dei cavi interni ACR, che però come detto da Confalonieri deve trovare delle condizioni precise nelle misure del tubo sterzo del telaio per poter essere applicato.
Una novità 2021 è il manubrio tradizionale aerodinamico Metron AeroUna novità 2021 è il manubrio tradizionale aerodinamico Metron Aero
Integrato per le tappe veloci
E per FSA qual è la scelta migliore? «Al momento l’integrazione gioca un ruolo chiave in termini di aerodinamica e quindi è più indicato per le tappe veloce e gli sprint. I manubri tradizionali garantiscono tuttavia più stabilità e maggiore possibilità di personalizzazione». Paradossalmente bisognerebbe cambiare manubrio come si fa con le ruote in base al percorso che si affronta, ma è ovvio che è un’operazione un po’ complicata e lunga da fare: «Dipende molto anche dalla tipologia di percorso che si va ad affrontare, per le tappe di montagna è sicuramente più utilizzato il manubrio tradizionale, più rigido ed ergonomico in termini di presa».
Energy Super Compact per chi ha le mani piccoleEd ecco il manubrio Energy Super Compact adatto a chi ha le mani piccole
Arriva il Super Compact
Abbiamo approfittato della disponibilità di Alessandro Confalonieri per chiedergli come mai non ci sonomanubri di misura piccola, tipo da 38 centimetri che sarebbero molto apprezzati dalle donne: « Per le donne, ti anticipo che abbiamo a catalogo per il 2021 il nuovo manubrio Energy Super Compact, si tratta di un manubrio ridotto nelle dimensioni da 36 e 38 centimetri e più compatto anche in termini di Drop e Reach così da poter venire incontro alle esigenze di chi ha mani più piccole e spalle più strette».
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Per chi volesse apportare un upgrade alla propria bicicletta, Vision propone il manubrio Metron Aero. Si tratta di un prodotto in carbonio che vanta un’ottima ergonomia e dalle spiccate doti aerodinamiche, che si presta ad impreziosire qualunque tipologia di bicicletta.
Il Metron Aero ha un design piatto della superficie superiore ed è frutto di numerosi studi che lo rendono. Come altri manubri della famiglia Vision, possiede un angolo di inclinazione di 10 gradi in avanti, per garantire una posizione di guida sulla bicicletta il più naturale possibile. L’offset di 5 gradi verso l’esterno permette di seguire la direzione delle leve del cambio. La superficie piatta presente anche nella parte inferiore offre un comfort maggiore anche in presa bassa.
Il Metron Aero è disponibile nelle misure di 38, 40, 42 e 44 centimetri di larghezza e presenta un drop di 125 millimetri e un reach di 80 millimetri. Il peso è di 230 grammi nella misura da 42 centimetri.
Per finire segnaliamo che Vision offre un’ampia scelta di manubri aero, infatti in gamma si trovano anche il manubrio in carbonio Trimax Carbon Aero e la versione in alluminio Trimax Aero. Entrambi si propongono con un ottimo rapporto qualità prezzo.