La crescita di Urska Zigart, uscita dall’ombra di Tadej

La crescita di Urska Zigart, uscita dall’ombra di Tadej

23.10.2025
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Europei di Ronse. Tadej Pogacar conclude la sua ennesima cavalcata trionfale e i fotografi presenti sul posto, come anche gli operatori Tv, inquadrano i suoi compagni che gli si fanno intorno per congratularsi, ma poi lasciano spazio alla ragazza bionda che va ad abbracciarlo. A Urška Zigart però il ruolo di compagna del campione vincitutto ormai va stretto perché parliamo di una ciclista che nel frattempo ha trovato la sua dimensione.

Questa, per la ventottenne di Slovenska Bistrica, è stata sicuramente la stagione migliore come quantità di risultati, soprattutto dall’estate in poi, con ben 5 podi, un Romandia corso da protagonista e una top 10 sfiorata agli stessi europei, quand’era Tadej quello all’arrivo ad aspettarla.

Il bacio fra Urska e Tadej al suo arrivo a Ronse, replicando una settimana dopo quanto avvenuto a Kigali
Il bacio fra Urska e Tadej al suo arrivo agli europei, replicando una settimana dopo quanto avvenuto a Kigali
Il bacio fra Urska e Tadej al suo arrivo a Ronse, replicando una settimana dopo quanto avvenuto a Kigali
Il bacio fra Urska e Tadej al suo arrivo in Francia, replicando una settimana dopo quanto avvenuto a Kigali

«All’inizio non sembrava un granché – afferma la slovena parlando della sua annata – ma quando sono tornata alle gare dopo essermi ripresa dall’influenza a maggio, ho finalmente trovato la giusta onda e sono riuscita a cavalcarla fino alla fine della stagione. Ho ottenuto alcuni ottimi risultati in questi ultimi due mesi, ma penso sia importante anche che abbia iniziato a divertirmi di più a gareggiare e questo conta più di ogni altra cosa».

Da giugno hai ottenuto 13 top 10: in che cosa pensi di essere migliorata per arrivare a tanto?

Penso che il potenziale ci sia sempre stato, quindi in termini di allenamento o numeri non è cambiato molto. Sono sempre stata molto professionale nel mio approccio al ciclismo. Ma ciò che è cambiato è il modo in cui vedo le gare ora, come il mio team AG Insurance Soudal mi vede nella squadra. Insieme siamo riusciti finalmente a ottenere il meglio da me anche in termini di risultati. Spero di poter ancora migliorare e continuare a ottenere buoni risultati l’anno prossimo.

Soudal la slovena ha trovato più spazi e maggiore supporto alle sue ambizioni
Alla Ag Insurance Soudal la slovena ha trovato più spazi e maggiore supporto alle sue ambizioni
Soudal la slovena ha trovato più spazi e maggiore supporto alle sue ambizioni
Alla Ag Insurance Soudal la slovena ha trovato più spazi e maggiore supporto alle sue ambizioni
Quale pensi sia stato il risultato più importante per te quest’anno?

E’ molto difficile scegliere, perché sono stati tutti importanti per motivi diversi. Forse la prima tappa del Giro di Svizzera è stata fondamentale per aprirmi gli occhi sull’essere lì con i più grandi nomi del ciclismo femminile. Il Giro di Romandia è stato ovviamente il più vistoso, affrontato con determinazione, ma anche con una calma e una disinvoltura che non avevo mai provato prima in una gara. Alla fine ovviamente cambierei alcune cose ora, ma ha anche acceso un fuoco dentro di me per perseguire ciò che è possibile in futuro.

Ti vedi meglio nelle corse di un giorno o nelle corse a tappe?

Sicuramente nelle corse a tappe, perché penso che uno dei miei punti di forza sia avere un buon recupero giorno dopo giorno.

Il podio finale del Romandia, con la Zigart a sinistra, battuta dalla Chabbey per 7"
Il podio finale del Romandia, con la Zigart a sinistra, battuta dalla Chabbey per 7″
Il podio finale del Romandia, con la Zigart a sinistra, battuta dalla Chabbey per 7"
Il podio finale del Romandia, con la Zigart a sinistra, battuta dalla Chabbey per 7″
Quanto ha influito il cambio di squadra sulla tua crescita?

Credo che abbia avuto un impatto notevole. A volte hai bisogno di questo cambiamento e di un ambiente nuovo, perché dopo un po’ di tempo con la stessa squadra puoi avere la sensazione di essere stato inserito in un circolo vizioso su chi è Urška e che cosa può fare, ed è difficile uscirne. Qui, in AG Insurance Soudal ho trovato un nuovo approccio sia ai miei punti deboli che ai miei punti di forza. Grazie alla fiducia, alle opportunità e agli incoraggiamenti di tutta la squadra, quest’anno sono riuscita a fare un passo avanti e a rivelare un po’ del mio potenziale agonistico.

Per la Zigart la nazionale ha un grande valore e ha sofferto la mancata convocazione per Parigi 2024
Per la Zigart la nazionale ha un grande valore e ha sofferto la mancata presenza a Parigi 2024
Per la Zigart la nazionale ha un grande valore e ha sofferto la mancata convocazione per Parigi 2024
Per la Zigart la nazionale ha un grande valore e ha sofferto la mancata presenza a Parigi 2024
I successi di Tadej stanno avendo un impatto anche sul ciclismo femminile sloveno? Ci sono più atlete?

I successi di tutti i ciclisti sloveni negli ultimi due anni hanno portato a un grande boom del ciclismo in Slovenia, anche tra le donne. Ci sono molte più donne in bici, ma purtroppo non abbiamo ancora assistito a un grande aumento nelle categorie più giovani. Ce ne sono ovviamente molti di più rispetto a quando ho iniziato, ma c’è ancora un grande divario tra i ragazzi che vogliono diventare ciclisti e le ragazze che lo vedono come qualcosa che desiderano diventare da grandi. Ci sono alcuni giovani talenti che stanno emergendo ora. Ora gareggiano di più in mountain bike, ma sono sicuro che abbiano un grande potenziale per brillare anche su strada. Non vedo l’ora di vederli crescere, perché non sono più la più giovane e c’è un bel divario tra me e i prossimi che arriveranno.

Dopo questo salto di qualità, cosa ti aspetti dal prossimo anno?

Ogni anno il ciclismo femminile fa un altro grande passo avanti, quindi spero di poter seguire questo ritmo e continuare a migliorare. Vorrei consolidare i risultati di quest’anno e, avvicinandomi a una grande vittoria, ho assaporato un po’ di ciò che posso ottenere. Abbiamo appena finito questa stagione, quindi è la prima volta che ci prendiamo un po’ di vacanza e poi, a novembre o dicembre, ci riuniremo con la squadra e faremo la giusta programmazione.

Zigart e Pogacar insieme, è il momento della ricognizione sul percorso degli ultimi mondiali
Zigart e Pogacar insieme, è il momento della ricognizione sul percorso degli ultimi mondiali
Zigart e Pogacar insieme, è il momento della ricognizione sul percorso degli ultimi mondiali
Zigart e Pogacar insieme, è il momento della ricognizione sul percorso degli ultimi mondiali
Secondo te, quanto è importante che tu e il tuo partner facciate lo stesso lavoro? E’ un vantaggio o uno svantaggio?

Ha i suoi pro e contro, ma alla fine penso che funzioni per noi. Sappiamo cosa sta vivendo l’altro nei momenti belli e in quelli brutti e possiamo supportarci a vicenda nel modo migliore. I periodi peggiori sono quelli in cui non possiamo vederci e corriamo dall’altra parte del mondo, ma ci sono anche giornate a casa in cui possiamo stare insieme tutto il tempo e fare tutte le cose insieme, perché abbiamo lo stesso lavoro.

Teutenberg: «Realini cresce, ma non pressatela troppo…»

20.09.2024
4 min
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Terzo posto al Giro di Romandia, a poca distanza dai due mostri sacri della Sd Worx Lotte Kopecki e Demi Vollering. E quei 46” di margine in classifica danno l’idea che il divario fra le primedonne del ciclismo mondiale e Gaia Realini si vada assottigliando sempre più. Per dare la giusta misura alla sua prestazione, era importante sentire direttamente il parere di chi la sta seguendo con grande attenzione, anche dall’alto della sua profonda esperienza come campionessa delle due ruote: Ina Yoko Teutenberg, la sua diesse.

Il podio del Romandia con Realini insieme a due mostri sacri come Vollering (da sinistra) e Kopecki
Il podio del Romandia con Realini insieme a due mostri sacri come Vollering (da sinistra) e Kopecki

Pur mantenendo saldamente i piedi per terra, la Teutenberg sa di avere per le mani un gioiello e giudica molto positivamente la sua prestazione elvetica: «E’ tutto merito suo. Ma più che guardare il risultato fine a se stesso, io sono abituata a giudicare la prestazione nel suo complesso. E i segnali sono stati importanti, nel senso che ha fatto bene, che in salita si è dimostrata superiore a quasi tutte e quel quasi comprende campionesse come Garcia e Labous finite alle sue spalle».

La sensazione è che rispetto a Kopecki e Vollering, le specialiste della SD Worx, il divario si sia ridotto e che l’italiana sia sempre più competitiva. Sei di questo avviso?

Io sono ottimista, credo che effettivamente Gaia stia migliorando sensibilmente, anche se le due campionesse in questione sono ancora superiori. Io dico che lei può fare tutto se ci mette la testa, ossia ci crede prima di tutto lei. E’ un processo in evoluzione, con l’età che è dalla sua parte.

Realini ha saputo mettere alla frusta le più blasonate avversarie della Sd Worx
Realini ha saputo mettere alla frusta le più blasonate avversarie della Sd Worx
Secondo te proprio considerando la giovane età della Realini, quali margini di crescita ha?

Penso che ci sia ancora un grande margine di miglioramento, come le tecniche di gara, il posizionamento nel gruppo e tutto il resto. E come dici tu, è ancora giovane. Deve imparare a gestire la pressione perché solo l’anno scorso è uscita dall’ombra. Quest’anno c’è un po’ più di attenzione su di lei, deve farci l’abitudine. Ma ha 23 anni, crescerà, continuando a lavorare sodo.

Il suo punto debole sono le discese, pensate di fare lavori specifici per la prossima stagione?

Ci sta già lavorando e noi con lei, ci stiamo focalizzando sul problema. Che, non dobbiamo dimenticarlo, ha un po’ a che fare anche con le sue dimensioni. Voglio dire, è davvero piccola e non riesce a vedere molto nel gruppo, per questo accennavo prima al discorso del posizionamento. Ma ci sta lavorando, ci tiene molto e se guardate bene le sue prestazioni anche al Giro d’Italia, è già migliorata. Ci arriverà. Fa tutto parte del gioco.

La marchigiana ha finora colto il 7° posto al Giro e il 5° al Tour, confermandosi portata per le grandi corse a tappe
La marchigiana ha finora colto il 7° posto al Giro e il 5° al Tour, confermandosi portata per le grandi corse a tappe
In questo momento la Realini è più competitiva nelle corse a tappe di 3-4 giorni o il numero di tappe non influisce sul suo rendimento?

Non credo che influisca. Voglio dire, ha avuto qualche piccolo disagio al Tour de France, ma c’erano un paio di corridori più grandi lì, in un grande evento. Non credo che la durata faccia la differenza, le sue doti di recupero ci sono, comprovate dai dati, anche al Tour è andata in crescendo e nell’ultima tappa sull’Alpe d’Huez è stata protagonista.

Gli arrivi di Markus e Fisher Black sono pensati anche per aiutarla nelle corse a tappe?

Difficile rispondere. Voglio dire, penso che vedremo cosa succederà l’anno prossimo, cosa faremo. Non posso ancora dire nulla di certo. Cosa faremo con loro, come le impiegheremo sono ragionamenti che faremo a bocce ferme. Ma io non mi focalizzerei su questo, la Realini ha già molto supporto, non le è certo mancato nelle gare di quest’anno. Quindi, voglio dire, faranno anche le loro gare a tappe e ce ne sono molte in calendario.

Per Teutenberg, l’abruzzese sta crescendo, ma c’è troppa pressione da parte della stampa italiana
Per Teutenberg, l’abruzzese sta crescendo, ma c’è troppa pressione da parte della stampa italiana
Dovendo fare un bilancio della sua stagione, sei soddisfatta?

Sì, sicuramente lo sono perché c’è stato un evidente progresso rispetto al 2023. Penso che alcuni media fanno un gran parlare di ciò che è capace o meno perché l’anno scorso ha avuto due podi. Ma è ancora giovane e in evoluzione. Io dico che vincerà quest’anno, ma penso anche che i media italiani l’abbiano celebrata troppo e le abbiano messo troppa pressione e questo non aiuta.

Gobik firma le maglie del primo “Romandia” femminile

07.10.2022
3 min
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La prima edizione del Giro di Romandia femminile scatterà fra circa un’ora e a disegnare, produrre e fornire le maglie ufficiali indossate dalle atlete in testa alle diverse classifiche ci ha pensato il brand spagnolo Gobik. Quello con il Giro di Romandia è per Gobik un rapporto molto particolare, considerando che nello scorso mese di maggio lo stesso marchio produttore di abbigliamento per ciclismo è stato partner anche della corsa riservata agli uomini che ha poi registrato il successo finale di Aleksandr Vlasov.

«L’edizione femminile del Romandia – ha dichiarato Violaine Sauty, la responsabile della corsa – è nata nell’ambito del 75° anniversario del Tour de Romandie: una ricorrenza, quest’ultima, per noi molto importante e che stiamo preparando con attenzione da parecchio tempo. Conosciamo bene Gobik, brand con il quale lavoriamo perfettamente ed in piena sinergia. Ci piace la loro professionalità e l’innovazione che inseriscono in tutti i progetti che ci propongono. E così, come avvenuto per la corsa maschile, è ancora Gobik il partner ufficiale per l’abbigliamento della nostra corsa riservata alle donne».

Il Giro di Romandia femminile è entrato ufficialmente nelle gare vestite da Gobik
Il Giro di Romandia femminile è entrato ufficialmente nelle gare vestite da Gobik

Progetto internazionale

«Per il nostro marchio – ha ribattuto Gino Donà, il brand manager di Gobik – la presenza ad un evento di questo livello significa voler continuare a crescere sui mercati internazionali. Ed è proprio anche grazie a manifestazioni del calibro del Giro di Romandia se Gobik continua ad aumentare la propria visibilità nell’ambito del piano di internazionalizzazione che abbiamo elaborato ad inizio dell’anno. La nostra azienda è molto giovane, pensate siamo nati a Yecla, nella regione spagnola di Murcia, appena nel 2010, ma da allora siamo sempre cresciuti».

FDJ Suez Futuroscope e UAE Team ADQ, la presenza di Gobik sulle maglie del WorldTour femminile è davvero massiccia
FDJ Suez e UAE Team ADQ, la presenza di Gobik sulle maglie del WorldTour femminile è massiccia

«Oggi Gobik – riprende Donà – conta sull’apporto di più di 175 dipendenti ed è quotidianamente impegnata in un percorso di sviluppo continuo, costante e sostenibile. Nel WorldTour femminile siamo partner dei team FDJ Suez Futuroscope e UAE ADQ, mentre a livello globale forniamo, oltre a quelle per il Romandia maschile e femminile, anche le maglie ufficiali dei leader di Giro di Sicilia, Giro dei Paesi Baschi, Giro di Catalogna, Giro della Comunità Valenciana e Vuelta a Burgos. Senza dimenticare che sono ambasciatori del nostro marchio figure del calibro di Alberto Contador, Ivan Basso, Carlos Coloma e Juan Antonio Flecha.

Gobik