Il pro’ e il Garmin Edge 840: Battistella ha qualcosa da dirci

20.05.2023
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REGGIO EMILIA – Garmin è in continuo fermento. Evoluzione segue evoluzione e l’ultimo gioiellino del brand tecnologico è il Garmin Egde 840, che punta molto sulla grafica e le info relative al percorso.

Peculiarità di questo ciclocomputer sono la versione Solar e la funzione ClimbPro. La versione Solar è una ricarica ad energia solare che aumenta la capacità della batteria fino a 25′ in più per ogni ora. Mentre la funzione ClimbPro visualizza le salite (planimetria e profilo) su ogni percorso che si sta affrontando e non bisogna precaricarle.

Il Garmin Edge 840 ha uno schermo di 2,6”, pesa meno di 89 grammi e la sua batteria arriva fino a 32 ore di uso consecutivo. Ma se queste sono (brevemente) le sue caratteristiche, come può essere ottimizzato nel suo uso?

A questa domanda può rispondere Samuele Battistella che lo sta utilizzando già in questo Giro d’Italia. Nelle prime frazioni glielo avevano fornito e il corridore dell’Astana-Qazaqstan ne ha subito approfittato. A lui abbiamo chiesto alcune info su questo strumento e in particolare come se ne serve un professionista.

Il corridore dell’Astana sta utilizzando l’Edge 840 al Giro
Il corridore dell’Astana sta utilizzando l’Edge 840 al Giro
Samuele, come utilizza il Garmin un corridore professionista?

Parlo per me, ma credo che valga per molti altri colleghi, ho due schermate principali, una per gli allenamenti e una per la gara. Nella prima metto tutte le informazioni per allenarsi, quindi velocità, velocità media, distanza, elevazione… In più ho una pagina dedicata ai lavori. Quando “faccio il lap” ho i watt medi di quel giro appunto, la frequenza cardiaca… in modo da capire bene come sto facendo i lavori.

E poi c’è quella dedicata alla gara…

In gara voglio vedere la mappa, la distanza e il tempo, perché comunque in gara non guardo i battiti o la velocità media.

La mappa?

Esatto, la mappa la guardo e anche spesso perché tante volte affrontiamo percorsi che non conosciamo. Soprattutto discese che non conosciamo. Con la planimetria sul display riesco a capire come impostare le curve. Riesco a vedere se stringono, se ci sono tornanti… Questo magari non molti lo fanno, però secondo me aiuta. Se devo decidere di spingere in discesa almeno sono abbastanza sicuro di com’è. Anche perché non abbiamo tanto margine di errore, appena sbagliamo una curva c’è il guardrail o qualcos’altro. Meglio affrontarle in sicurezza.

Per Battistella due grandi schermate: una per gli allenamenti e una per le corse
Per Battistella due grandi schermate: una per gli allenamenti e una per le corse
Questo nuovo Garmin Edge 840 ha anche delle funzioni specifiche per la salita, come la ClimbPro…

Esatto e sono molto utili perché tra le altre cose c’è l’indicazione della pendenza. Tu sai quando spiana, quanti chilometri mancano alla fine e ti aiuta anche di testa. Quando sei al limite sai quanto devi tener duro, quanto devi andare oltre il limite per scollinare la salita. Oppure in certi punti vedi che la pendenza molla un po’ e recuperi un attimo.

E lo hai usato per esempio verso Fossombrone quando eri in fuga?

Ammetto che uno sguardo l’ho buttato, però avevo studiato bene la tappa, anche perché era molto semplice, c’erano solo 3-4 salite nel finale. Poi lì poi dipende sempre dalle gambe, anche se hai uno strumento che ti permette di conoscere la salita!

A livello di touch come ti trovi?

Molto bene, secondo me questa è la misura migliore perché non è troppo grande, né troppo piccola. Quindi si riesce a vedere bene la schermata, ma allo stesso tempo il ciclocomputer è leggero. Il giusto compromesso insomma.

E invece la funzione ClimbPro, appunto con tutte queste info sulla scalata, quando si guarda di più in corsa?

Quando ci sono le salite lunghe, specie se sono davanti. Mi aiuta a gestirmi bene. In una salita di 30′-40′ non puoi andare a tutta dall’inizio alla fine. Devi rispettare i tuoi watt perché magari la prima la tieni, ma poi nelle altre salti. Mentre non uso questa funzione nelle tappe nervose o nelle salite corte.

La schermata della funzione ClimbPro
La schermata della funzione ClimbpPro
Perché?

Perché essendo “velocino” devo cercare di restare lì per poi fare la volata.

Passo indietro, Samuele, oltre alla schermata, cosa controlli principalmente quando ti alleni?

Chiaramente i watt, ma dipende sempre dal tipo di allenamento che devo fare. Se devo fare un segmento in un certo modo, spingo il lap e osservo: potenza, il tempo del lap stesso, la potenza media, la cadenza, la frequenza cardiaca istantanea e quella media, la distanza e la velocità. Tanto più se devo fare 2-3 minuti a un determinato wattaggio, per poi aumentare ancora. Così ho sempre tutto sotto controllo e riesco a vedere bene cosa faccio.

Quando invece devi andare via regolare?

In quel caso ho la schermata generale, quindi il tempo, la pendenza, l’ora del giorno, la velocità. Però sinceramente quando ho questa schermata vuol dire che non ho lavori e non guardo molto il ciclocomputer.

Komoot ancora più facile con i device Garmin

15.05.2023
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Una delle novità a cui abbiamo assistito a BCA in Toscana è stata quella presentata da Komoot, la piattaforma di navigazione, panificazione dei percorsi dedicata ai ciclisti e non solo. La novità è che da adesso in poi si può inviare un tour direttamente sul proprio dispositivo Garmin (in apertura foto Rupert Fowler). 

L’idea è quella di rendere il tutto più smart, più facile, più intuitivo. Così Komoot, ha sviluppato un sistema grazie al quale sul device Garmin si possono caricare direttamente i percorsi senza altri passaggi da altri periferiche. E non si tratta dei percorsi personali, ma anche quelli si trovano segnati sulle mappe delle zone interessate e quindi creati da altri profili.

Tutto più semplice

Questa opzione di condivisione si effettua con l’app di Komoot disponibile su Garmin Connect IQ Store. Questa funzione “Invia a dispositivo”, appunto disponibile su tutti i dispositivi Garmin. A quel punto basta cliccare il tour interessato e far partire normalmente la navigazione.

Un passaggio più diretto e utile soprattutto per chi magari si trova in una zona nuova, è fuori per vacanza o per lavoro e non sa bene quali percorsi fare. E questa è un’esigenza che emerge soprattutto quando si va offroad, in mtb o in gravel.

La presentazione dei tecnici di Komoot presso il Cicalino (foto Rupert Fowler)
La presentazione dei tecnici di Komoot presso il Cicalino (foto Rupert Fowler)

Foto utili

A tal proposito sempre Komoot, oltre ai dati più noti, come distanza, dislivello… fornisce anche una classificazione dei percorsi in base al livello di difficoltà e fornisce anche delle foto per capire cosa s’incontrerà strada facendo. Questa soluzione è particolarmente gradita da chi va off road: si ha un’idea ben più precisa del fondo. Per evitare di ritrovarsi su un rock garden con una gravel! Le foto tra l’altro sono lavorate da un sistema che ne elimina dati sensibili e tutela la privacy: volti, cartelli particolari, targhe di veicoli… Un “servizio” ulteriore per far accrescere la comunity Komoot.

Altra chicca offerta da Komoot riguarda gli utenti che al posto del Garmin al manubrio possiedono uno smartwatch (sempre Garmin): per loro c’è una funzione aggiuntiva che consente di aggiornare i tour durante la navigazione senza  interrompere l’attività in corso.

Senza contare che ci sono anche nuovi filtri per tipo di superficie, altitudine, distanza e altro consentono agli utenti di personalizzare le ricerche e scegliere un percorso su misura per le proprie avventure.

Komoot

Garmin Varia eRTL615: il radar da attaccare alla e-bike

09.05.2023
2 min
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La visibilità per un ciclista è fondamentale, essere al sicuro sulle strade permette di godersi al meglio la pedalata. Questo è importante anche quando la bici diventa il mezzo che usiamo tutti i giorni per spostarci in città o altrove. Per aumentare la sicurezza le luci giocano un ruolo fondamentale, Garmin presenta il nuovo Varia eRTL615. 

La luce diventa visibile fino ad un chilometro e seicento metri, per avere la massima sicurezza in ogni situazione
La luce diventa visibile fino ad un chilometro e seicento metri, per avere la massima sicurezza in ogni situazione

Luce per e-bike

Si tratta della prima luce dedicata al mondo della pedalata assistita, è in grado di collegarsi automaticamente alla e-bike. Utilizza i classici avvisi acustici e sonori che tutti gli utilizzatori di Garmin hanno imparato a riconoscere ed apprezzare. Il radar segnala l’avvicinarsi di un pericolo, come un’auto, fino a 140 metri di distanza. 

Le modalità di illuminazione invece sono addirittura quattro, ognuna ad intensità diversa. La prima è quella fissa, la seconda è la modalità gruppo, la terza è quella notturna e l’ultima, invece, è il flash diurno.

Il Varia eRTL615 si collega direttamente alla batteria della e-bike
Il Varia eRTL615 si collega direttamente alla batteria della e-bike

Senza batteria

La Varia eRTL615 non utilizza alcuna batteria, Garmin infatti ha deciso di sfruttare la carica della bici elettrica. Si collega direttamente all’applicazione per telefono Varia, oppure a dispositivi Garmin selezionati. 

Tra le tante caratteristiche di rilievo di questo nuovo radar c’è da sottolineare la potenza della luce posteriore, che in condizione di luce diurna diventa visibile fino ad un chilometro e seicento metri. La luce cambia automaticamente in modalità lampeggiante quando viene rilevato un veicolo vicino a noi.  

Il design del Varia eRTL615 è compatto, ed è dotato inoltre di diverse opzioni di montaggio grazie alla staffa universale applicabile sul portapacchi o anche sul sellino. Il prezzo al pubblico è di 299,99 euro.

Garmin

Edge 540 e 840: la nuova frontiera del ciclocomputer

17.04.2023
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Nascono i nuovi Edge 540 e 840, ai quali si aggiunge anche la versione Solar. Dei prodotti che segnano un notevole passo in avanti per i ciclocomputer di casa Garmin, sviluppati con nuove funzioni e tecnologie ancora più precise. Non solo, perché questa gamma di strumenti sono destinati a far evolvere ulteriormente una categoria intera, molto ambita da un’ampia schiera di utilizzatori, tra i quali anche i più “evoluti”, che sfruttano il device per allenarsi in modo specifico. Abbiamo iniziato a prendere confidenza con i nuovi Garmin, con una pedalata che ci ha portato in cima alla salita del Ghisallo. La presentazione si è svolta all’interno del Museo dedicato al ciclismo.

«La serie precedente – spiega Alberto Villata, brand manager di Garmin Italia – è stata presentata nell’aprile del 2019. Nel frattempo il mondo si è evoluto, così come la tecnologia di Garmin».

La presentazione dei nuovi Garmin Edge 540 ed 840 è avvenuta all’interno del Museo del Ghisallo
La presentazione dei nuovi Garmin Edge 540 ed 840 è avvenuta all’interno del Museo del Ghisallo

Test sul campo

Il percorso scelto per presentare i nuovi Edge 540 e 840 Solar non è stato casuale, una delle novità è il miglioramento della modalità ClimbPro. Un modo per pianificare e studiare in tempo reale il percorso, grazie a questa funzione il nostro ciclocomputer è in grado di fornire dati completi sulla salita che andremo ad affrontare (lunghezza, pendenza media e dislivello rimanente) anche se non si è programmato il percorso prima di partire. I dati da leggere nella modalità ClimbPro sono personalizzabili, potendo scegliere di accoppiarli come meglio si crede a seconda delle esigenze. 

La caratteristica che si nota subito, appena montato il ciclocomputer (nel nostro caso si è trattato dell’Edge 840 Solar), è la dimensione dello schermo. Il display da 2,6 pollici permette una visione maggiore delle mappe, agevolando così la navigazione. Inoltre, i campi dati risultano chiari e leggibili anche quando si sceglie di visualizzarli tutti insieme. Nel complesso l’esperienza dell’Edge 1040 Solar (e della serie 1040 in genere) viene mutuata e riportata sui nuovi ingressi, comprensiva anche delle ultime funzioni e aggiornamenti, lanciati da Garmin di recente. I vantaggi sono diversi, per bike gps sempre più ricchi, precisi e facili da usare per diverse tipologie di ciclisti.

Solar, che cos’è?

La denominazione Solar, aggiunta a questi nuovi modelli, determina l’utilizzo della ricarica solare. Non si tratta di un vero e proprio modo di caricare la batteria del ciclocomputer, ma aumenta l’autonomia del dispositivo. Portando la durata della batteria fino a 32 ore in caso di utilizzo intenso o fino a 60 ore nella modalità Eco. 

Tutto questo avviene attraverso la Power Glass, due “mezze lune” posizionate al sopra e sotto lo schermo che catturano i raggi solari. Si tratta di un sistema che rende l’Edge 540 ed 840 adatti anche ad attività di ultracycling.

Nella versione Solar la durata della batteria viene prolungata grazie ai Solar Power Glass, posizionati sopra e sotto o schermo
Nella versione Solar la durata della batteria viene prolungata grazie all’utilizzo dei Solar Power Glass

Per tutte le attività

Un’altra tecnologia, già presente nel modello Edge 1040, ed ora aggiunta anche a questi altri ciclocomputer, è la GNSS multi banda. Si tratta della ricerca potenziata del segnale migliore, facendo agganciare il ciclocomputer più velocemente ai satelliti. Prende molto meglio in zone di bassa copertura (ad esempio nei boschi) o ad alta schermatura (città con palazzi alti). 

Garmin ha migliorato il Popular Routing, questo significa che il ciclocomputer è in grado di indirizzarvi sulle rotte più battezzate dai ciclisti. Limitando quindi l’accesso a strade con traffico elevato. Nel caso si sia impossibilitati ad evitare questi percorsi, il ciclocomputer vi segnalerà sullo schermo il pericolo. 

Una delle caratteristiche presenti solamente nell’Edge 840, che lo rende adatto a tutte le attività, è la possibilità di scegliere se utilizzare il touchscreen oppure i pulsanti. E’ infatti possibile disattivare l’uso del primo, cosa consigliata, o comunque utile, per chi pratica attività off-road. Il modello Edge 540 non prevede il touch screen.

A termine allenamento il ciclocomputer fornisce il Training Effect con un riassunto dell’uscita e dello sforzo prodotto
A termine allenamento il ciclocomputer fornisce il Training Effect con un riassunto dell’uscita e dello sforzo prodotto

Nuove metriche di allenamento

Garmin ha inserito una varietà ancora più ampia di metriche di allenamento: la prima è l’Abilità ciclistica e requisiti del percorso. Il ciclocomputer, basandosi sullo storico degli allenamenti, identifica i punti di forza e di debolezza di un ciclista.

Un’altra modalità di grande rilievo è il Coaching adattativo mirato, funziona sia che si pedali al chiuso o all’aperto. Il nostro dispositivo sarà in grado di inviare suggerimenti personalizzati che si adattano in base al carico di allenamento, al recupero e alle prossime gare.

Il sistema di misurazione della Stamina (resistenza) in tempo reale permette di monitorare i livelli di sforzo durante l’uscita in bici, così da visualizzare quanta energia rimane per terminare il proprio allenamento. La Power Guide, invece, consente di gestire gli sforzi con obiettivi di potenza durante il percorso.

Garmin

Usiamo le luci, facciamoci notare anche di giorno

30.03.2023
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L’utilizzo intermittente delle luci ci rende più visibili, perché il potere di catturare l’attenzione di chi guida un veicolo aumenta di circa tre volte. Le luci sono lo strumento più efficiente per la categoria del “traffico lento” e il ciclista rientra in questa categoria.

Proseguono i nostri approfondimenti legati alla sicurezza. Abbiamo provato il set di luci Bontrager, Commuter Pro per l’anteriore, potente ed adatta anche a chi utilizza la bici di notte e come veicolo di spostamento cittadino e la posteriore Flare RT, dalle dimensioni compatte.

I dispositivi di segnalazione si configurano con il computerino
I dispositivi di segnalazione si configurano con il computerino

Previste dal Codice della Strada

L’Articolo 68 del Codice della Strada è piuttosto chiaro sulle dotazioni delle biciclette e recita: “anteriormente luci bianche o gialle, posteriormente di luci rosse e di catadiottri rossi”. Questa norma è entrata in vigore nel 2021, mentre in precedenza l’obbligo di montare delle luci entrava in vigore dopo mezz’ora dal tramonto.

Non si tratta esclusivamente di rispettare una norma del Codice della Strada, c’è sempre la nostra vita in gioco e la base dalla quale partire dovrebbe essere proprio questa. Le scuse lasciamogli ad altri.

Poco ingombranti

La Commuter Pro, ovvero la luce anteriore è più grande e massiccia, la Flare RT ha dimensioni davvero compatte, nonostante una potenza di luce notevole. La Commuter Pro è adatta per i manubri rotondi ed è munita di una serie di adattatori. Anche per questo motivo è orientabile e anche grazie al suo design frontale limita l’effetto abbagliante. Il range di autonomia varia tra le 2 e 4 ore, in base alla modalità, ma è presente anche l’indicatore di ricarica. In fatto di utilizzo è particolarmente adatta anche a chi pedala nelle ore notturne, perché il fascio di luce bianca illumina molto bene la strada a prescindere dall’orientamento.

La Commuter Pro ci rende visibili fino a 2 chilometri di distanza. Inoltre è dotata dei protocolli Bluetooth e Ant+ ed è configurabile con il Garmin (solo per fare un esempio). La luce non funziona come un radar, ma può essere personalizzata attraverso il device, limitando le distrazioni in marcia. C’è anche la funzione che la attiva in maniera automatica quando siamo in movimento e la spegne quando terminiamo l’attività. Inoltre, tramite l’associazione con il device, il ciclista è avvisato quando la batteria delle luci entra in riserva.

Flare RT (la luce posteriore) segue lo stesso filone funzionale, ovviamente con la luce rossa posteriore e dimensioni davvero contenute. Sparisce sotto la sella o ancorata al suo canotto ed è una sorta di piccolo cubo che pesa meno di 100 grammi. Ha un potere di 200 lumen e rende visibile il ciclista a circa 2 chilometri di distanza, mentre l’anteriore Commuter Pro arriva fino a 1000 lumen nella modalità a massima potenza. Entrambi le luci sono ricaricabili con il cavo usb.

Luce anche ai lati

Entrambi le luci hanno delle piccole “finestrelle” laterali e non è un semplice dettaglio. Quelle della Commuter sono di colore arancione, quelle della Flare RT sono rosse. Non creano un’illuminazione vera e propria, ma fungono come una sorta di rifrangente laterale di tutto rispetto.

In conclusione

Il pacchetto completo delle luci Bontrager ha un costo di listino di 224,99 euro, ma possono essere acquistate anche singolarmente. La sola Commuter RT ha un prezzo di 169,99 euro, mentre la posteriore Flare RT di 59,99 euro. Ma lasciateci scrivere che la sicurezza ed avere un valido deterrente a disposizione sono fattori che non hanno prezzo. La vita è una sola.

Le luci sono uno strumento attivo per la sicurezza, perché prima di tutto ci rendono visibili da lontano, nelle ore di buio e all’imbrunire, ma anche di giorno e quest’ultima è forse la situazione peggiore da gestire. Di notte l’attenzione del traffico veloce è attirata proprio dal contrasto tra le luci ed il buio, di giorno le variabili e i motivi di distrazione aumentano. Essere visti, farsi notare diventa una necessità e un dovere del ciclista.

Bontrager/Trek Bikes

Garmin partner di prestigio del Toscano Enduro Series

17.03.2023
4 min
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Nei giorni scorsi Garmin Italia ha ufficializzato una nuova partnership per il 2023. Sarà accanto al Toscano Enduro Series che, proprio in virtù di questa nuova collaborazione, assumerà il nome di Toscano Enduro Series powered by Garmin.

Per quanti ancora non lo conoscono, stiamo parlando di un vero e proprio campionato articolato in 6 tappe che vede mountain bike ed e-bike gareggiare su alcuni dei percorsi più belli della Toscana. La prima tappa è in calendario il prossimo 26 marzo a Castiglione della Pescaia. Si proseguirà poi a Campo nell’Elba il 16 aprile. Il 7 e il 21 maggio sarà la volta rispettivamente delle tappe di Vaiano e  Pistoia, mentre il 23 luglio i biker si sfideranno all’Abetone. La tappa conclusiva si svolgerà l’1 ottobre quando a Massa Marittima verranno proclamati i vincitori finali

Lo scorso anno il Toscano Enduro Series ha registrato circa 600 partecipanti per tappa e altrettanti sono attesi anche per l’edizione 2023 che avrà appunto in Garmin un partner di assoluto prestigio.

Garmin sarà partner della Toscano Enduro Series
Garmin sarà partner della Toscano Enduro Series

Orgoglio Garmin

Ecco le prime dichiarazioni di Alberto Villata, Brand Manager di Garmin Italia in merito a questa nuova partnership: «Siamo orgogliosi di supportare Toscano Enduro Series e portare i nostri prodotti in un viaggio che attraversa tutta la splendida Toscana. In questa cornice d’eccezione, siamo certi che la passione per lo Sport e le due ruote saranno il denominatore comune di sei tappe sviluppate lungo percorsi straordinari, che non si risparmieranno in quanto a spettacolo ed emozioni».

Alle parole di Alberto Villata hanno fatto eco quelle di Stefano Congregati, organizzatore di Toscano Enduro Series: «E’ con immenso piacere che Toscano Enduro Series annuncia una importante collaborazione. Garmin, azienda leader nel settore sport outdoor, sarà main sponsor per il TES 2023 – Toscano Enduro Series powered by Garmin. Nelle prossime settimane scopriremo le novità e le sorprese di questa stagione».

I premi Garmin

Garmin premierà al termine di ogni tappa vincitore e vincitrice delle categorie Open e Giovani e il primo assoluto della categoria Ebike. I vincitori delle singole tappe riceveranno in premio i prodotti Garmin, come l’Edge Explore 2 o l’Edge 530.

L’Edge Explore 2 è un navigatore GPS per biciclette intuitivo e affidabile. E’ dotato di barometro e di una batteria che dura fino a 16 ore di uso intensivo e 24 ore in modalità risparmio energetico. L’Edge Explore 2 consente di pedalare più a lungo e di usufruire di mappe specifiche per bici che evidenziano le strade e i sentieri più popolari, le aree ad alto traffico e i punti di interesse.

L’Insinct 2 è uno smartwatch multisport concepito e sviluppato per resistere in qualsiasi ambiente. Si contraddistingue per una durata estrema della batteria. Il display ad alta risoluzione e facile da leggere, protetto da un vetro chimicamente rinforzato. L’Instinct 2 è stato concepito secondo lo standard militare 810, garanzia di resistenza termica e agli urti, e classificato fino a 100 metri di immersione in acqua.

Combinando un design accattivante con le principali funzioni fitness, la serie Venu Sq 2 è dotata di un luminoso display AMOLED touchscreen, protetto da una lente in Corning Gorilla Glass 3, che consente di accedere rapidamente alle statistiche sulla salute, alle oltre 25 app sportive integrate, alle notifiche smart e a molto altro ancora.

L’Edge 530 combina funzioni di navigazione cartografica rinnovate e avanzate a funzioni di analisi delle performance e di sicurezza per il ciclista, un aspetto fondamentale Garmin. Fornisce un’analisi dettagliata e precisa delle zone in cui si è lavorato nei precedenti allenamenti, in modo da ottenere le giuste indicazioni per migliorare la propria preparazione tramite il widget Training Load Balance, il dato EPOC e la frequenza respiratoria.

Garmin

Le funzioni Garmin, valore aggiunto per la sicurezza

06.03.2023
4 min
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Il Garmin, quasi un simbolo per il ciclista che utilizza questa parola per identificare un prodotto: una categoria, un ecosistema e sempre più lo si usa anche come strumento di supporto. Il computerino ed i suoi accessori diventano un valore aggiunto, che non azzera i rischi, ma può essere d’aiuto quando si tratta di sicurezza stradale.

Come utenti della strada, i ciclisti devono utilizzare tutto quello che la tecnologia gli mette a disposizione, per diminuire le variabili di pericolosità e per essere visibili, sempre, comunque e a lunga distanza.

Le versione RCT del Garmin Varia, con mini cam integrata registra filmati e immagini (foto Garmin)
Le versione RCT del Garmin Varia, con mini cam integrata registra filmati e immagini (foto Garmin)

Garmin e luci sempre accese

La luce posteriore dovrebbe essere uno strumento dal quale non si può e non si deve prescindere. Aumenta la visibilità del ciclista e permette allo stesso all’automobilista di vedere il ciclista, che è mediamente più lento rispetto al traffico motorizzato. Lampeggiante oppure fissa, intermittente o personalizzabile nelle modalità, il led posteriore ha degli ingombri minimi che non infastidiscono neppure il più agonista dei ciclisti. Essere avvistati in lontananza ad 1,5 chilometri non è cosa da sottovalutare (lo strumento Varia Radar attira l’attenzione dell’automobilista anche oltre questa distanza). Capire che un veicolo (o una serie di veicoli in sequenza) giunge alle nostre spalle, senza per forza voltarci perdendo di vista la strada davanti a noi, è un altro dei fattori che contribuiscono a limitare le distrazioni. Acceso e configurato, il radar rileva fino ad 8 veicoli motorizzati che dovessero eventualmente sopraggiungere.

La strada è di diversi attori e tutti sono protagonisti. Talvolta non sono sufficienti il buon senso e l’educazione, perché le variabili in gioco sono diverse e la più importante è quella umana. Così come noi ciclisti abbiamo imparato a usare il device gps, il casco ed il power meter, perché non imparare ad usare le luci su strada quando usciamo ad allenarci? La tecnologia di oggi ci aiuta, sta a noi imparare a sfruttarne le potenzialità a nostro favore. Se poi vogliamo andare oltre e fare uno step aggiuntivo, allora una luce con la mini-cam integrata può offrire un ulteriore vantaggio (e può anche essere divertente). E in caso di sinistro ci può fornire un aiuto.

Come un salvavita

L’ecosistema, che poi è quello di Garmin ed è una grande famiglia di strumenti tutti connessi tra loro, ci permette inoltre di comprendere quanto la connessione tra i vari strumenti porti dei vantaggi. Il radar posteriore è acceso e comunica con il device che avvisa quando un veicolo è in avvicinamento. La luce lampeggia e la mini-cam si attiva in loop e registra dei brevi filmati e immagini.

La funzione di rilevamento incidente è in modalità on, così a casa stanno più tranquilli. Si attiva quando viene rilevata un’avaria e ai contatti pre-impostati viene inviata la propria posizione, all’istante. Questa permette a chi è dall’altra parte di vedere esattamente dove siamo, con una risoluzione degna di nota. Il tutto avviene con un semplice messaggio.

In conclusione

Diminuire le variabili negative che si generano inevitabilmente quando siamo sulla strada e la stessa sicurezza stradale vanno ben oltre l’utilizzo di un prodotto Garmin. Ma è pur vero che se questo stesso dispositivo mi rende visibile e mi asseconda nell’attività outdoor, ben venga tutto quello che la tecnologia è in grado di offrire.

Garmin

Garmin: una serata sui Navigli a pedalare con Ballan

31.01.2023
5 min
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Nella sala del centro Canottieri Olona dedicata al test dei rulli di Garmin: Tacx Neo Bike Plus e Tacx Neo 2T si vede scorrere il Naviglio Grande. In realtà le vetrate permettono di guardare ben più in là: persone, tram e negozi che fanno da sfondo alla nostra fatica. A guidare il ritmo delle nostre gambe c’è Alessandro Ballan, ed il test prende subito un altro sapore.

Il centro Canottieri Olona si affaccia sul Naviglio Grande
Il centro Canottieri Olona si affaccia sul Naviglio Grande

Un allenamento per tutti

I rulli e il conseguente allenamento indoor sono nati come sostitutivo di quello su strada, prendendo sempre più piede nel periodo della pandemia. L’idea di Garmin, come spiega bene Alberto Villata, brand manager di Garmin Italia, è stata quella di ampliare il mondo dell’allenamento smart.

In Canottieri Olona, partner di Garmin, è stata creata quella che si può definire una “sala di allenamento”. Il tutto è possibile grazie ad un’applicazione che permette al coach di riferimento di gestire il livello di fatica che si andrà a fare. Il tutto proporzionato alle capacità dei singoli.

«La cosa bella di avere una sala del genere – spiega Villata – è che permette di allenarsi comodamente anche in gruppo. Che sia la mattina prima di andare al lavoro, in pausa pranzo, o dopo il lavoro».

I giornalisti presenti all’evento hanno avuto la possibilità di pedalare sui rulli Tacx Neo 2T
I giornalisti presenti all’evento hanno avuto la possibilità di pedalare sui rulli Tacx Neo 2T

A “ruota” di Ballan

La nostra pedalata virtuale viene fatta, grazie alla tecnologia che vi abbiamo spiegato sopra, in relazione allo sforzo di Alessandro Ballan. In più l’ex professionista veneto ha deciso di accompagnarci su uno dei percorsi che conosce meglio: il Giro delle Fiandre, che ha vinto nel 2007

Lasciamo a Villata le parole giuste per spiegare ciò che siamo stati chiamati a fare.

«Il coach Federico deciderà la fatica che andrete a fare per seguire Alessandro Ballan. Ovviamente lo sforzo sarà proporzionato a seconda dei valori. Il modo è estremamente semplice: si prende la FTP di ognuno dei presenti e nel momento in cui Ballan deciderà di fare un tratto del percorso al 200% della sua soglia, ognuno di voi sarà chiamato ad arrivare alla stessa percentuale della propria FTP». 

La nostra guida d’eccezione sulle strade virtuali del Giro delle Fiandre è stata Alessandro Ballan
La nostra guida d’eccezione sulle strade virtuali del Giro delle Fiandre è stata Alessandro Ballan

Realismo estremo

Il campione del mondo di Varese 2008 ha pedalato sulla smart bike Tacx Neo Bike Plus. Un prodotto che permette di vivere appieno l’esperienza dell’allenamento, come se si fosse realmente sulle pietre delle Fiandre. 

«La Neo Bike Plus – spiega ancora Alberto Villata – ha un motore che la fa vibrare quando si affrontano tratti di percorso sconnessi, come il pavé. La cosa particolare è che questo sistema è estremamente sensibile, il tipo di vibrazione cambia a seconda del tratto che si affronta, che sia sterrato o pavè appunto.

«Inoltre, la Neo Bike Plus è personalizzabile dall’utilizzatore, infatti si può settare il comando cambio a seconda di quello che si è abituati ad utilizzare. Passando comodamente da Campagnolo a Sram o Shimano, c’è la possibilità di usare la scala di rapporti che meglio preferite».

Eccoci all’attacco dell’Oude Kwaremont, la pendenza anche se virtuale si sente!
Eccoci all’attacco dell’Oude Kwaremont, la pendenza anche se virtuale si sente!

Tutti al Fiandre

L’applicazione Tacx permette di pedalare su tanti percorsi differenti, da quelli solcati dalle ruote dei professionisti fino a paesaggi inediti e suggestivi: come il Lungo Senna o le coste della Nuova Zelanda. Pedalare sui muri delle Fiandre in compagnia di chi l’ha vinto è divertente ed ascoltare qualche aneddoto fa scorrere via la fatica senza troppi pensieri.

«E’ la prima volta che vedo queste strade – dice ridendo Ballan – in corsa c’era ben poco tempo per guardarsi intorno. Molta gente quando mi incontra mi dice che sono stato fortunato perché ho visto tanti luoghi. Io rispondo che in realtà ho visto ben poco, qualche piazza, dei municipi e soprattutto tanti hotel (conclude con un’altra risata, ndr).

«Questo sistema (il Tacx Neo Bike Plus, ndr) se fossi un corridore lo utilizzerei perché è molto realistico ed in più ti aiuta a visionare i percorsi. Chiaramente non può sostituire una ricognizione reale, ma se uno vuole visionare più volte dei tratti con questo sistema può studiarlo comodamente anche da casa».

Ballan ha pedalato sulla Tacx Neo Bike Plus
Ballan ha pedalato sulla Tacx Neo Bike Plus

Un’ultima curiosità

Alberto Villata, nel presentare il progetto Garmin, ci racconta un’ultima curiosità che fa capire l’importanza del progetto avviato. 

«I mondiali di e-sport di ciclismo – racconta – sono corsi su piattaforma Zwift e rulli Neo 2T, perché sono gli unici che hanno il “tiraggio in discesa”. Si tratta di un sistema che simula il peso dell’atleta sulla bici e permette di avere differenti velocità quando la strada scende. Questo permette a chi pesa qualche chilo in meno di fare meno fatica in salita ma di perdere qualcosa in discesa e viceversa».

Garmin

Garmin Power Guide, la training technology è divertente

11.01.2023
6 min
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Ci siamo messi alla prova utilizzando la funzione Garmin Power Guide presente sul nostro Edge 1040 Solar. Power Guide permette di creare una strategia dello sforzo e se utilizzata nel modo corretto aiuta a comprendere meglio come gestire l’erogazione dei watt nei vari momenti ed in base alla planimetria del tracciato.

La Power Guide si associa e si sviluppa su un percorso caricato in precedenza sul dispositivo (creato direttamente da Garmin Connect, oppure da app esterne come ad esempio Komoot). Questo fattore può essere un enorme vantaggio per diverse categorie di utenti, che anche grazie ai numeri si pongono degli obiettivi stagionali.

Quando i valori rientrano nel range della Power Guide, nessuna cifra va in rosso
Quando i valori rientrano nel range della Power Guide, nessuna cifra va in rosso

Per ciclisti evoluti

Strategia dello sforzo non significa andare costantemente a testa bassa, oppure troppo piano a guardare l’erba dei fossi. Per strategia dello sforzo si intende essere coscienti, capire ed interpretare quanto il nostro motore riesce a performare su quella tipologia di tracciato nel lasso di tempo, creando anche delle sovrapposizioni con la ripetibilità dei numeri. Non è nulla di banale, anzi, proprio l’aspetto legato all’accostamento e valutazione delle nostre prestazioni all’interno dello stesso tracciato, ci facilita il compito di valutazione del nostro stato di forma, dove migliorare e anche il modo di gestione dell’attività. La Power Guide ci aiuta a creare uno storico.

E’ utile per chi si allena senza tabelle specifiche, ma è un ciclista evoluto ed utilizza una serie di strumenti (come ad esempio il power meter). Può essere un gran punto di riferimento per chi usa la Garmin Power Guide nelle uscite di distanza come una sorta di allenatore virtuale e prima di ogni altra cosa sfida se stesso.

La schermata principale prima di iniziare l’allenamento
La schermata principale prima di iniziare l’allenamento

La fatica è un valore ed è personalizzabile

All’interno della Garmin Power Guide lo sforzo è considerato una sorta di linea orizzontale, semplice, ma anche importantissima ai fini della gestione dell’allenamento. La sua personalizzazione influisce in modo esponenziale sulla qualità complessiva dell’allenamento, su come il nostro corpo metabolizzerà il training nelle ore successive, sui tempi di recupero e ovviamente anche sul nostro stato di salute.

L’intensità può essere modificata durante la corsa. Un bel vantaggio che ci permette di segmentare ulteriormente l’allenamento e metterci alla prova. Possiamo andare a tutta per le prime due ore, facendo una sorta di specifico al medio, alla soglia e con qualche puntata in fuori soglia, per poi continuare ad un ritmo più blando mettendo in saccoccia un’uscita lunga dalla qualità elevata. Oppure possiamo impostare un valore al pari di una Z2 o Z3 bassa per le prime 4 ore, aumentando fino alla soglia negli ultimi 60 minuti e testare le reazioni del nostro fisico (ma anche della testa). Giusto per fare un paio di esempi.

A prescindere dal grado di intensità, il valore di FTP non cambia (quello impostato sul profilo e sul device). In termini numerici cambiano prima di tutto la potenza media stimata, la percentuale di sforzo e il tempo di percorrenza. La differente impostazione di gestione dello sforzo, ovviamente influisce anche sulla funzione Stamina, ovvero su quanta energia rimane nel serbatoio alla fine dell’allenamento.

Facile da vedere e interpretare

La Garmin Power Guide è semplice da impostare, da vedere ed interpretare in ogni momento della corsa. Certo, lo schermo ampio del 1040 aiuta parecchio, ma l’immediatezza della funzione è qualcosa di esemplare. Per semplificare ulteriormente, l’attività è suddivisa in settori in base al cambio di quota (split). All’interno di un percorso programmato di oltre 200 chilometri, gli split possono superare anche le 100 unità.

La schermata specifica della Power Guide è strutturata grazie a 7 campi: la lunghezza del segmento, i valori specifici legati a quello split e la planimetria. C’è una parte del mappale e la potenza media totale del giro prevista dalla Power Guide, sovrapposta alla nostra potenza media erogata. Ci sono la velocità e la pendenza.

L’impostazione del percorso attiva in automatico il navigatore, con le conseguenti indicazioni di ricalcolo del tracciato. Inoltre la Power Guide collima in modo perfetto con la funzione Climb Pro, in modo da gestire la profusione dello sforzo anche nel corso delle ascese. Con particolare riferimento alle ascese più lunghe, il parallelo delle due funzioni (Power Guide e Climb Pro) fa capire l’enorme importanza del “fondo medio”, che molti identificano come Z3.

Un ecosistema completo

In diverse occasioni abbiamo citato il termine ecosistema di Garmin, ovvero quell’insieme di strumenti che ci aiuta ad analizzare le performances e anche lo stato del benessere. A nostro parere una funzione come la Garmin Power Guide ci fa comprendere il mondo di possibilità che offre tutto quello che si cela dietro l’ecosistema fisico, ovvero quello che si può toccare.

Tante funzioni, tanti dati e numeri, grafici e possibilità di valutazioni che originano confronti e valutazioni. Grazie a queste cifre molti di noi sono in grado di interpretare le prestazioni soggettive, cosa che era impensabile solo qualche stagione fa. Questo non significa che la Power Guide e/o la app Garmin Connect sostituiscono le analisi del preparatore. Di sicuro possono alzare il livello medio di conoscenza dell’utente finale, che sia il ciclista fai da te, ma anche quello del pedalatore evoluto che vuole approfondire ulteriormente la conoscenza dei numeri che lo riguardano, confrontandosi con le proprie sensazioni e dando una forma a queste ultime.

Uno split della Power Guide all’interno di un segmento di salita
Uno split della Power Guide all’interno di un segmento di salita

Utile anche per il preparatore

Sviluppare una tabella, oppure delle sedute specifiche che si adattano all’obiettivo dell’atleta, considerando le caratteristiche planimetriche del tracciato (perché la Power Guide prende forma caricando un tracciato sul dispositivo), che sia una gara, oppure un periodo di competizioni consecutive? Perché no. Non è detto che sia semplice, ma di sicuro è possibile farlo e una funzione come la Garmin Power Guide lo rende possibile con qualità e dovizia di particolari strettamente legati alla prestazione fisica. Inoltre, l’insieme di fattori che si crea, permette di far collimare la strategia dello sforzo, ad una strategia ottimale di interpretazione della gara.