Sidi Prima, leggera e tecnicamente superiore

30.06.2023
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FRANCOFORTE – Arriva una delle nuove produzioni del rinnovato corso di Sidi. E’ una scarpa che si posiziona alla base del catalogo, adotta delle nuove soluzioni per la costruzione e la chiusura, ma il disegno è quello Sidi, elegante e performante al tempo stesso.

E’ stata pensata per essere una scarpa facile, adatta a diverse interpretazioni con un sistema di chiusura semplice da gestire. Entriamo nel dettaglio.

Il disegno è quello Sidi, filante come sempre
Il disegno è quello Sidi, filante come sempre

La talloniera integrata

“Prima” è di fatto la… prima Sidi che nasconde la coppa del tallone dietro la tomaia. Questo aspetto, che non è solo estetico, rende la scarpa molto equilibrata nelle forme, nell’impatto visivo, ma anche in termini di sostegno ci sono dei vantaggi non trascurabili, considerando che la Prima è una calzatura che non ha la suola in carbonio.

Uno sguardo alla suola, molto scaricata e alleggerita
La suola, molto scaricata e alleggerita

Nylon e un po’ di carbonio

La suola è in nylon e ha delle fibre di carbonio caricate al suo interno, con una predisposizione a tre fori e con diversi punti scaricati e rifiniti. Inoltre il tacchetto posteriore in gomma è sostituibile. Lo spessore e il disegno della suola sono molto simili a quelli della suola in carbonio top di gamma, abbondante nella zona della tacchetta.

Rotore e velcro

Il rotore superiore è quello classico Sidi ed ha il cavo in Dyneema. Ha un tiraggio diretto che agisce sulla linguetta. Quest’ultima è ampia, un fattore che le permette di distribuire al meglio le pressioni che inevitabilmente si generano in fase di chiusura. Il velcro, con un spessore ottimizzato per non sacrificare la ventilazione (è quasi trasparente), agisce sulla regolazione del volume della calzatura ed è utile anche per far tirare in modo corretto la tomaia nella zona dell’arco plantare.

Sidi Prima è disponibili in quattro combinazioni cromatiche e con taglie dalla 36 alla 50. Il prezzo di listino è di 169 euro.

Sidi

La vetrina di Eurobike per il nuovo logo Schwalbe

28.06.2023
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FRANCOFORTE – Il 2023 si conferma per Schwalbe un anno tutt’altro che banale. Archiviato il 2022 con il record di fatturato, l’azienda tedesca festeggia quest’anno i suoi “primi” 50 anni di attività e per farlo ha deciso di rinnovare il proprio storico logo. Per svelarlo è stata scelta la fiera di casa, Eurobike, che si è svolta la scorsa settimana a Francoforte. L’azienda di Reichshof si è presentata a stampa, operatori del settore e pubblico con uno stand completamente rinnovato a testimonianza che siamo di fronte ad una svolta importante.

Il logo rinnovato, in onore dei 50 anni dell’azienda
Il logo rinnovato, in onore dei 50 anni dell’azienda

Uno sguardo al futuro

Il nuovo logo, rinnovato nella grafica e nei colori, è stato pensato con l’obiettivo preciso di rispecchiare al meglio quello che è lo spirito attuale di Schwalbe: la consapevolezza della propria storia unita ad uno sguardo rivolto al futuro. La fiducia nel cambiamento è ciò che ha guidato la Ralf Bohle GmbH, proprietaria del brand Schwalbe, in tutti questi anni. Questo messaggio è espresso perfettamente nel nuovo motto del marchio: “Get there”. Uno slogan che è allo stesso tempo una promessa e un invito motivante: partiamo subito e raggiungiamo il nostro obiettivo, ovunque esso sia. 

Anche l‘identità del marchio è stata ripensata in modo coerente. L’obiettivo è quello di rendere visibile e tangibile ciò che Schwalbe promette e offre. Il nuovo logo raffigura una rondine che si innalza verso nuove altezze, simboleggiando i valori dell‘azienda: libertà, gioia della scoperta e ottimismo. 

Contemporaneamente è stato cambiato il colore che da sempre ha contraddistinto il logo Schwalbe. Si è passati infatti a una tonalità di blu molto più chiara. Nelle intenzioni di chi lo ha realizzato e voluto lo “Schwalbe Skyblue“ rappresenta il cielo del mattino e incarna l‘inizio fiducioso di un viaggio. 

Lo staff di Schwalbe Italia alla fiera di Eurobike a Francoforte
Lo staff di Schwalbe Italia alla fiera di Eurobike a Francoforte

La chiusura di un cerchio

A Eurobike, oltre al nuovo logo, Schwalbe ha presentato il Green Marathon, il primo pneumatico al mondo realizzato con pneumatici riciclati. Si è trattato della chiusura di un cerchio in quanto il progetto per la sua realizzazione era stato presentato un anno fa, sempre a Eurobike. Il Green Marathon rispecchia pienamente la filosofia di Schwalbe: realizzare pneumatici con una percentuale del 70% di materiali riciclati e rinnovabili per rispettare al meglio l’ambiente.

Philipp Jahn, Brand Manager di Schwalbe, ha riassunto con questo parole il percorso intrapreso dalla propria azienda in materia di sostenibilità: «Stiamo portando avanti la nostra responsabilità ecologica per i nostri prodotti come pionieri nel riciclo di camere d‘aria e pneumatici, che trova la sua prossima pietra miliare nel Green Marathon. Allo stesso tempo, è necessario uno sforzo congiunto da parte di tutti per rafforzare la cultura della bicicletta per una mobilità più ecologica. Schwalbe vuole essere una forza trainante di questo movimento, nella convinzione che possiamo davvero fare la differenza». 

Schwalbe

Contratto nuovo, numero nuovo: è tornato Girmay

02.05.2022
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Alla vigilia del GP Francoforte, Biniam Girmay da poco tornato in Europa ha ritrovato la stampa dopo più di un mese e ha annunciato il prolungamento del contratto con Intermarché-Wanty-Gobert per altri due anni, sino a fine 2026. E seppure tra le offerte ci sia stata anche quella della Ineos, pare proprio che il vincitore della Gand-Wevelgem non abbia dovuto pensarci troppo a lungo.

«Non ho mai veramente considerato un cambio – ha raccontato – perché non si è trattato solo di questioni finanziarie. Intermarché è la mia seconda famiglia. E questo conta».

Altura africana

Nel corso dell’incontro con la stampa, la squadra belga si è detta consapevole che aver preso l’eritreo sia stato un grosso colpo di fortuna, ma adesso di non volersi lasciare sfuggire l’occasione. Così il prossimo anno fra i suoi obiettivi ci saranno la Milano-Sanremo e ovviamente le classiche fiamminghe. Poi però l’intenzione del team sarà quella di schierare Girmay come velocista in uno dei grandi Giri.

«Non pensavamo che sapesse andare bene sul pavé – ha spiegato Valerio Piva un paio di giorni prima della Liegi – invece ci ha stupiti tutti. Sappiamo però che è anche veloce e l’idea è di farlo crescere su entrambi i fronti. L’idea di tenerlo ancora su per il Fiandre ci è passata per la testa, non lo nascondo, ma gli avevamo dato la parola che sarebbe tornato a casa ed è stato giusto mantenere la parola. Sappiamo che aveva bisogno di stare in famiglia e che in Eritrea riesce ad allenarsi bene. C’è giusto il problema delle comunicazioni. Ma per il resto si tratta di lavorare in altura. Taaramae ad esempio ha iniziato ad andare in Rwanda. C’è un centro sportivo con appartamenti per gli atleti e percorsi quanti se ne vogliono…».

Nella Intermarché è Africa-mania. Taaramae ad esempio trascorre in Rwanda i suoi camp in altura (foto Instagram)
Nella Intermarché è Africa-mania. Taaramae ad esempio trascorre in Rwanda i suoi camp in altura (foto Instagram)

Il Fiandre in tivù

Girmay racconta di aver seguito il Giro delle Fiandre in televisione, assieme alla famiglia e a suo figlio. Biniam ha 22 anni, vive ad Asmara e quando è in Europa ha fissato la base a San Marino. «Non mi è pesato – ha raccontato – aver visto il Giro delle Fiandre in televisione. Ho seguito tutto dall’inizio alla fine».

Eppure durante la diretta, pare fosse più in ansia di quando è sulla bici. Racconta il suo allenatore Visbeek che la corsa era appena partita da Anversa, a dire tanto da 10 chilometri, quando Biniam lo ha chiamato per chiedergli come andassero le cose.

Selfie e foto dai tifosi eritrei, ma nulla rispetto all’accoglienza ad Asmara
Selfie e foto dai tifosi eritrei, ma nulla rispetto all’accoglienza ad Asmara

Tre giorni di follia

Ieri a Francoforte, Girmay ha toccato con mano la sua grande popolarità. Sulle strade della città tedesca ha riconosciuto uno sventolare chiassoso di bandiere eritree, a dare continuità ai festeggiamenti ricevuti a casa dopo la vittoria della Gand.

«Ho girato la capitale – ha raccontato – con un’auto scoperta per quattro ore. C’era una folla di persone ovunque. Vecchi che altrimenti non uscirebbero di casa, studenti che si prendevano una pausa dallo studio. Le scuole erano addirittura chiuse, in modo che potessero venire anche i più piccoli. L’ultima volta, quando tornai dopo la medaglia d’argento ai mondiali U23 di Leuven, fu una follia. Questa volta è stato molto di più. Ho festeggiato per tre giorni senza sosta. Selfie e omaggi. Anche il presidente mi ha invitato nel suo palazzo. Ma da noi si festeggia in modo diverso da qui. Non beviamo alcolici e iniziamo nel primo pomeriggio. Balliamo e poi mangiamo. E quando scende la notte, siamo già a letto. Al terzo giorno però, sono tornato a casa e ho anche cambiato numero di cellulare. E poi finalmente ho potuto allenarmi bene per tre settimane. A volte sul livello del mare, altrimenti sempre oltre i 2.000».

Girmay ha corso a Francoforte in appoggio a Kristoff, 4 volte vincitore in Germania (foto Instagram)
Girmay ha corso a Francoforte in appoggio a Kristoff, 4 volte vincitore in Germania (foto Instagram)

Una tappa al Giro

A Francoforte si è piazzato al 38° posto dopo aver aiutato Kristoff, salito sul terzo gradino del podio. E adesso nel mirino di Girmay ci sono il Giro d’Italia e possibilmente una vittoria di tappa.

«I grandi Giri – ha spiegato Biniam – godono di molta più attenzione in Eritrea rispetto alle classiche di primavera. E col fatto che siamo stati una colonia italiana, tante parole legate al ciclismo derivano dall’italiano e lo stesso Giro d’Italia è un appuntamento importante anche laggiù».

Nel frattempo però pare che la maglia dell’Intermarché-Wanty-Gobert sia la più diffusa sulle strade dell’Eritrea. E con il contratto prolungato fino al 2026, i ragazzini non correranno il rischio di doverne comprare un’altra per almeno quattro anni.

EDITORIALE / Riparte da Francoforte il volo di Eurobike

07.03.2022
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Ripartito il ciclismo, pur con le ombre della situazione internazionale, si rimette in moto anche il mondo delle Fiere di settore. E così Eurobike, che ha scritto a Friedrichshafen pagine memorabili ma sembrava ormai destinata al declino, si sposta a Francoforte e ritrova la spinta. Appuntamento dal 13 al 17 luglio.

In un mondo che vive spesso di ricordi e ti sbatteva in faccia i numeri di quando non esisteva internet e la fiera era la sola piazza – non virtuale – per presentare al mondo la novità, il ritornello era piuttosto un de profundis: le fiere sono ormai destinate a morire.

I grandi marchi le snobbavano e, onta persino maggiore, allestivano eventi privati nella stessa città e negli stessi giorni. Ebbene, internet o non internet, il Covid ha imposto un cambio di direzione. Prima ha costretto alla cancellazione, poi ha riaperto le porte.

«Eurobike a Francoforte – dice Marco Rossignoli – ha rilanciato completamente la fiera. Le aziende che prima si erano defilate, sono tornate a farsi sentire. Per dare un’idea dei numeri e ricordando che a Friedrichshafen occupavamo 12 padiglioni, adesso ne servirebbero 17».

Il team di Expotime (Rossignoli è il terzo da sinistra) nei padiglioni di Francoforte (foto Facebook)
Il team di Expotime (Rossignoli è il terzo da sinistra) nei padiglioni di Francoforte (foto Facebook)

Destinazione Francoforte

Rossignoli è l’Amministratore di Expotime Srl, la società milanese cui si rivolge chiunque voglia esporre in un evento fieristico. Il suo legame con l’evento tedesco è diretto perché sin dall’inizio è stata Expotime a seguire gli espositori italiani interessati e poi coinvolti in Eurobike

«La grande città cambia la prospettiva – prosegue Rossignoli – e Francoforte è stata preferita a Monaco perché la fiera si trova praticamente in città, ad appena 15 minuti dal Duomo e dal centro storico. Per chi parte dalla città il miglior modo di raggiungerla è proprio la bicicletta. Gli hotel sono di più e hanno prezzi migliori rispetto a Friedrichshafen. A ciò si aggiunga che l’aeroporto è uno dei più grandi al mondo e bastano 20 minuti di treno per accedere direttamente all’expo. Per noi milanesi forse era più comodo prima perché si arrivava bene in auto, ma il passo in avanti è decisamente notevole».

Tra i vantaggi di Francoforte c’è che la Fiera si trova praticamente in centro
Tra i vantaggi di Francoforte c’è che la Fiera si trova praticamente in centro

Torna Specialized

C’è piuttosto da ragionare sul modello di fiera, la sua efficacia e appetibilità per grandi aziende che da anni gestiscono autonomamente la propria comunicazione con eventi su misura sui vari territori. C’è da dire che gli organizzatori di Eurobike sono stati bravi a leggere i segnali e spostarsi nella grande città, con l’idea di rimanere nel sud della Germania.

«Si pensava che il concetto di fiera fosse in calo – ammette Rossignoli – invece già l’anno scorso ci siamo accorti di una rinnovata voglia di esserci. Stanno rientrando aziende che erano uscite. Addirittura Specialized, sia pure con una presenza limitata all’area esterna, è tornata in partita. Scott ha aumentato i metri espositivi, idem KTM. Se proprio devo dire una cosa, le aziende italiane che un tempo davano il trend, per ora si sono mostrate riluttanti. Ne ho sentite tante, soprattutto le grandi, ma nomi come Colnago, Bianchi, Wilier e Santini si sono chiamate fuori, nonostante ci siano concorrenti diretti come Sportful e gli altri grandi brand del settore abbigliamento che sono dentro. Ma ci saranno anche Campagnolo, Shimano e Sram sul fronte della componentistica. E le bici Cipollini, fra i primi marchi ad aderire».

Eurobike 2022 (13-17 luglio) sarà ospitata dai padiglioni e dalla superficie esterna della Frankfurt Messe
Eurobike 2022 (13-17 luglio) sarà ospitata dai padiglioni e dalla superficie esterna

Modello EICMA

Per rendere l’offerta più appetibile e stimolante per il pubblico, cambia anche la formula. Non più solo esposizione, ma festa ad uso del grande pubblico.

«Eurobike si allunga di un giorno – conferma Rossignoli – e si allinea al modello di EICMA che ha tracciato una nuova via. Dopo il Covid, la gente ha voglia di bicicletta, per cui dopo i primi due giorni rivolti agli operatori, ci si aspetta un afflusso record di persone, in un quadro in cui la città di Francoforte diventa la patria delle biciclette. E’ stata indetta una settimana dedicata alle due ruote e sono previste iniziative collaterali, che magari non partiranno tutte al primo anno perché la struttura di Eurobike non è poi così grande. Ma credo che sia solo l’inizio. Il tempo di capire come sia la risposta di Francoforte e poi verranno messe sul tappeto tutte le iniziative».

Da Friedrichshafen, Eurobike 2022 si sposta dunque a Francoforte
Da Friedrichshafen, Eurobike 2022 si sposta dunque a Francoforte

Voglia di condivisione

Il Covid ha riscritto le priorità. La socialità e la condivisione sono tornate al centro dell’interesse e niente come la fiera può sottolineare la vitalità di un settore che ha bisogno di rendere concreta la proposta tecnica e commerciale. Le lunghe attese dei prodotti e la promessa di ciò che verrà sono bocconi difficili da masticare per clienti che vorrebbero stringere fra le mani alla svelta ciò che hanno ordinato. Vedere di che cosa si tratta, metterci sopra una mano e riscontrare la disponibilità dei costruttori dei propri sogni è forse il modo migliore per restare legati a un mondo che l’e-commerce, comodo ed efficace, rischia comunque di sbriciolare. Mai come questa volta, fare un passo indietro sarà il modo giusto per andare avanti.