Alla vigilia del GP Francoforte, Biniam Girmay da poco tornato in Europa ha ritrovato la stampa dopo più di un mese e ha annunciato il prolungamento del contratto con Intermarché-Wanty-Gobert per altri due anni, sino a fine 2026. E seppure tra le offerte ci sia stata anche quella della Ineos, pare proprio che il vincitore della Gand-Wevelgem non abbia dovuto pensarci troppo a lungo.
«Non ho mai veramente considerato un cambio – ha raccontato – perché non si è trattato solo di questioni finanziarie. Intermarché è la mia seconda famiglia. E questo conta».
Rinnovo di contratto fino al 2026 per Girmay (foto Intermarché-Wanty) L’attenzione dei media inizia a essere per Girmay una presenza abituale
Altura africana
Nel corso dell’incontro con la stampa, la squadra belga si è detta consapevole che aver preso l’eritreo sia stato un grosso colpo di fortuna, ma adesso di non volersi lasciare sfuggire l’occasione. Così il prossimo anno fra i suoi obiettivi ci saranno la Milano-Sanremo e ovviamente le classiche fiamminghe. Poi però l’intenzione del team sarà quella di schierare Girmay come velocista in uno dei grandi Giri.
«Non pensavamo che sapesse andare bene sul pavé – ha spiegato Valerio Piva un paio di giorni prima della Liegi – invece ci ha stupiti tutti. Sappiamo però che è anche veloce e l’idea è di farlo crescere su entrambi i fronti. L’idea di tenerlo ancora su per il Fiandre ci è passata per la testa, non lo nascondo, ma gli avevamo dato la parola che sarebbe tornato a casa ed è stato giusto mantenere la parola. Sappiamo che aveva bisogno di stare in famiglia e che in Eritrea riesce ad allenarsi bene. C’è giusto il problema delle comunicazioni. Ma per il resto si tratta di lavorare in altura. Taaramae ad esempio ha iniziato ad andare in Rwanda. C’è un centro sportivo con appartamenti per gli atleti e percorsi quanti se ne vogliono…».
Il Fiandre in tivù
Girmay racconta di aver seguito il Giro delle Fiandre in televisione, assieme alla famiglia e a suo figlio. Biniam ha 22 anni, vive ad Asmara e quando è in Europa ha fissato la base a San Marino. «Non mi è pesato – ha raccontato – aver visto il Giro delle Fiandre in televisione. Ho seguito tutto dall’inizio alla fine».
Eppure durante la diretta, pare fosse più in ansia di quando è sulla bici. Racconta il suo allenatore Visbeek che la corsa era appena partita da Anversa, a dire tanto da 10 chilometri, quando Biniam lo ha chiamato per chiedergli come andassero le cose.
Tre giorni di follia
Ieri a Francoforte, Girmay ha toccato con mano la sua grande popolarità. Sulle strade della città tedesca ha riconosciuto uno sventolare chiassoso di bandiere eritree, a dare continuità ai festeggiamenti ricevuti a casa dopo la vittoria della Gand.
«Ho girato la capitale – ha raccontato – con un’auto scoperta per quattro ore. C’era una folla di persone ovunque. Vecchi che altrimenti non uscirebbero di casa, studenti che si prendevano una pausa dallo studio. Le scuole erano addirittura chiuse, in modo che potessero venire anche i più piccoli. L’ultima volta, quando tornai dopo la medaglia d’argento ai mondiali U23 di Leuven, fu una follia. Questa volta è stato molto di più. Ho festeggiato per tre giorni senza sosta. Selfie e omaggi. Anche il presidente mi ha invitato nel suo palazzo. Ma da noi si festeggia in modo diverso da qui. Non beviamo alcolici e iniziamo nel primo pomeriggio. Balliamo e poi mangiamo. E quando scende la notte, siamo già a letto. Al terzo giorno però, sono tornato a casa e ho anche cambiato numero di cellulare. E poi finalmente ho potuto allenarmi bene per tre settimane. A volte sul livello del mare, altrimenti sempre oltre i 2.000».
Una tappa al Giro
A Francoforte si è piazzato al 38° posto dopo aver aiutato Kristoff, salito sul terzo gradino del podio. E adesso nel mirino di Girmay ci sono il Giro d’Italia e possibilmente una vittoria di tappa.
«I grandi Giri – ha spiegato Biniam – godono di molta più attenzione in Eritrea rispetto alle classiche di primavera. E col fatto che siamo stati una colonia italiana, tante parole legate al ciclismo derivano dall’italiano e lo stesso Giro d’Italia è un appuntamento importante anche laggiù».
Nel frattempo però pare che la maglia dell’Intermarché-Wanty-Gobert sia la più diffusa sulle strade dell’Eritrea. E con il contratto prolungato fino al 2026, i ragazzini non correranno il rischio di doverne comprare un’altra per almeno quattro anni.