Ferri, toscana d’attacco con l’offroad nel sangue

28.10.2024
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O prima o seconda. La stagione italiana di ciclocross, se parliamo di juniores femminili, non sfugge a questa regola e le attrici di questo balletto sono Giorgia Pellizotti ed Elisa Ferri. Se la prima, per via del cognome decisamente importante nel mondo delle due ruote è già abbastanza conosciuta, la seconda è meno famosa, anche se parliamo di una ragazza che vanta già ben 8 maglie tricolori nelle categorie giovanili, fra ciclocross e mountain bike.

A Osoppo la sua unica vittoria nel Giro delle Regioni, gareggiando con le Elite (foto Billiani)
A Osoppo la sua unica vittoria nel Giro delle Regioni, gareggiando con le Elite (foto Billiani)

Invogliata seguendo papà

D’altronde per Elisa l’offroad è sempre stata la sua passione, ci è praticamente nata, per “colpa” di suo padre: «Lo seguivo nelle sue gare perché era un corridore di downhill e la sua passione per la velocità mi ha subito contagiato. Io però ho cercato altro, infatti la mia più grande passione è il cross country di mtb, amo la guida, la tecnica, le capacità di scelta delle traiettorie e di valutazione del terreno, caratteristiche che poi sono utili anche nel ciclocross».

Elisa, nata a Montevarchi nel 2007 affronta questa sua passione con grande professionalità senza assolutamente trascurare la scuola, al punto da dare appuntamento per l’intervista telefonica alle 7,15 di mattina, prima di entrare. Se non è disponibilità questa…: «Sono una delle tante ragazze che amano il ciclismo a 360°, faccio anche gare su strada, ma l’attività in superleggera l’interpreto soprattutto come preparazione per i miei impegni offroad. Che cosa sceglierò in futuro è difficile a dirsi, è troppo presto e so bene che la strada schiude possibilità che le altre discipline non danno, ma per ora non voglio pensarci, ho già la testa piena…».

Giorgia Pellizotti in azione, anche lei protagonista con 3 successi stagionali (foto Billiani)
Giorgia Pellizotti in azione, anche lei protagonista con 3 successi stagionali (foto Billiani)

Una sfida finora alla pari

La stagione come detto ha visto finora la toscana battagliare spesso con la Pellizotti. Nelle prove del Giro delle Regioni (dove la portacolori della Fas Airport Service Guerciotti ha saltato il primo appuntamento a Corridonia) il conteggio è 1-1, considerando però che si corre insieme alle categorie più grandi e questo dà alle più giovani anche l’opportunità di acquisire maggiore esperienza. Nell’ultimo fine settimana, si è invece gareggiato in prove a sé stanti e la Ferri ha portato a casa il prestigioso successo di Brugherio.

«E’ stata una grande soddisfazione anche perché si gareggiava su un tracciato molto tecnico come piace a me – racconta Elisa – dove le curve hanno avuto un grande peso per il rilancio, facendo alla fine la differenza. Sin dall’inizio mi sono trovata con Giorgia, poi nel secondo giro ho provato ad andar via sfruttando i punti più tecnici e dove serviva il “manico”, alla fine ho accumulato un buon distacco che ho mantenuto fino alla fine».

La Ferri ha preso parte agli europei 2023, finendo 21esima, ma centrando la Top 10 in World Cup a Benidorm
La Ferri ha preso parte agli europei 2023, finendo 21esima, ma centrando la Top 10 in World Cup a Benidorm

Le ambizioni europee

37” secondi per la precisione, il giorno dopo a Salvirola la figlia d’arte ha però restituito pan per focaccia con 1’32” di vantaggio, pari e patta anche in questo caso e questo dimostra come la lotta fra le due sarà uno dei leif motiv della stagione: «Fra noi ragazze c’è molta competitività in gara e non nascondo che qualche volta ne nasce anche qualche piccola discussione, ma appena tagliato il traguardo è tutto dimenticato. Ci conosciamo tutte, facciamo gruppo e questo aiuterà quando saremo in nazionale».

L’appuntamento europeo si avvicina, nel prossimo fine settimana ci si confronterà per la prima volta con le migliori ragazze della categoria e la toscana non nasconde le sue ambizioni: «Abbiamo lavorato tanto per quest’appuntamento e le gare sono servite non solo per acquisire la condizione, ma anche per guadagnare punti nel ranking e permettermi di poter partire dalla prima fila. Io sono convinta che in questa maniera potrò giocarmela ad armi pari, senza paura di nessuna».

I percorsi più tecnici e fangosi sono molto graditi dalla toscana, 4 volte tricolore nel ciclocross (foto Billiani)
I percorsi più tecnici e fangosi sono molto graditi dalla toscana, 4 volte tricolore nel ciclocross (foto Billiani)

Conciliare sport e studio

La Ferri è al suo secondo anno nel team Guerciotti e il militare nel team di riferimento del ciclocross italiano ha un suo peso: «E’ molto professionale, danno un supporto importante non solo in gara o in allenamento ma in tutta la mia attività. Ad esempio tengono molto al mio rendimento scolastico, pur nella consapevolezza che l’attività dei fine settimana richiede dei sacrifici nello studio. E’ la scelta giusta per progredire».

Bertolini continua a collezionare successi: doppietta fra Brugherio e Salvirola (foto Billiani)
Bertolini continua a collezionare successi: doppietta fra Brugherio e Salvirola (foto Billiani)

Il weekend dei soliti noti

Per il resto il weekend delle gare internazionali italiane ha confermato Gioele Bertolini e Carlotta Borello come i riferimenti assoluti fra gli open. Il Bullo ha dominato a Brugherio mentre a Salvirola ha trovato molta più resistenza in Folcarelli, 2° a 11” e a un ritrovato Viezzi in decisa crescita a 21”, ma che non farà il suo esordio internazionale nella nuova categoria U23 agli europei. Per la Borello due prove quasi fotocopia, con un deciso vantaggio sulle avversarie fra cui si inizia a distinguere Beatrice Fontana, ormai qualcosa di più che una semplice U23.

Ferri, giovane regina dei tricolori e speranza del cross

23.01.2024
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Lo scorso ottobre ha compiuto sedici anni e sta continuando a crescere in fretta, ma non sembra accusare troppo il salto di categoria da allieva a junior. Tra ciclocross, Mtb e strada, Elisa Ferri è uno dei simboli moderni della multidisciplinarietà.

Andando in ordine cronologico, domenica nella prova di Coppa del Mondo di ciclocross a Benidorm ha chiuso al settimo posto, risultando la prima tra le atlete nate nel 2007. Un dato ininfluente per la classifica, ma importante per il proprio morale, già alto da un paio di settimane. A Cremona infatti Ferri aveva conquistato agevolmente il campionato italiano di cross (suo ottavo tricolore complessivo nel fuori strada), rispettando il pronostico che ci aveva anticipato il suo team manager Alessandro Guerciotti. All’orizzonte per la giovane di San Giovanni Valdarno – che frequenta il liceo scientifico-sportivo a Montevarchi – ci sono gli ultimi impegni prima di concentrarsi su strada e Mtb. Ne abbiamo parlato con lei durante il ritiro proseguito in Spagna con la nazionale.

Tricolore pronosticato. Ferri festeggiata sul podio da Paolo Guerciotti sotto lo sguardo del cittì Pontoni (foto De Negri)
Tricolore pronosticato. Ferri festeggiata sul podio da Paolo Guerciotti sotto lo sguardo del cittì Pontoni (foto De Negri)
Elisa, ti aspettavi il risultato di due giorni fa?

Onestamente no. Al mattino durante il riscaldamento sui rulli non sentivo di avere una gran gamba e infatti mi ero già immaginata che tipo di gara fare. Invece appena sono partita ho avvertito subito ottime sensazioni. Ho cercato di restare davanti più che potevo e tenere duro nei tratti più difficili. Alla fine sono molto contenta del mio risultato.

Una bella iniezione di fiducia per l’ultima prova di Coppa e per il mondiale, giusto?

Sì certo. Adesso con la nazionale rimaniamo nella zona di Benidorm per rifinire la condizione sfruttando il clima, poi andremo direttamente in Olanda. A Hoogerheide non so che gara uscirà, però vado su con l’idea di ripetere la prova di Benidorm con qualche consapevolezza in più. Per quanto riguarda il mondiale invece non so ancora nulla. Dovrei partecipare, ma non ho ancora ricevuto la convocazione, quindi non posso sbilanciarmi.

Facendo cross in pratica non hai avuto il tempo di assorbire il passaggio di categoria. Come ti stai trovando?

Alle prime gare ho sentito tanto il salto da allieva a junior, però credo che fosse solo una questione mentale. Sono stati mesi che mi sono serviti per imparare tanto. Ho visto che se mi alleno come devo, posso stare più a lungo con le ragazze più grandi, visto che spesso corro con le elite nelle gare internazionali. Adesso sto sfruttando le mie doti tecniche.

Cioè?

Sono abbastanza brava nel guidare la bici e altrettanto veloce nei passaggi più complicati, però devo allenare di più la gamba, per avere più potenza e spingere maggiormente.

La disciplina preferita di Ferri è la Mtb. L’obiettivo è entrare nel giro azzurro (foto instagram)
La disciplina preferita di Ferri è la Mtb. L’obiettivo è entrare nel giro azzurro (foto instagram)
Ti aspettavi una stagione del genere?

No sinceramente. Sin da piccola ho sempre cercato di arrivare a questi livelli perché ci credevo tanto. Come dicevo prima, la differenza è stata la testa. Avere un sogno davanti ti stimola a volerlo realizzare in fretta e nel miglior modo possibile. Ne avevo vinte altre in passato tra cross e Mtb, ma devo dire che la maglia tricolore di Cremona mi ha dato una grande soddisfazione in questo finale di stagione.

Elisa Ferri come è arrivata a correre in bici?

Il ciclismo è una questione di famiglia. Mio padre faceva downhill e fu lui ad introdurmi nel mondo delle bici. Inizialmente non mi piaceva, poi poco per volta mi sono appassionata. Avevo come riferimento mio fratello Tommaso, che ha tre anni in più di me e che corre anche lui. Quando ero più giovane uscivamo assieme in bici e quando lo vedevo scappare in salita, cercavo in tutti i modi di andarlo a riprendere o di non farmi staccare di troppo. E’ stato uno stimolo per me. Se penso agli inizi, ora amo andare in bici (dice sorridendo, ndr).

Sul traguardo di Cremona, Ferri indica otto con le mani, come i titoli italiani: cinque nel cross e tre nella Mtb (foto De Negri)
Sul traguardo di Cremona, Ferri indica otto con le mani, come i titoli italiani: cinque nel cross e tre nella Mtb (foto De Negri)
In effetti sei impegnata su più fronti. Cosa preferisci?

Nel ciclocross mi diverto ed è una attività ottima per mantenere sempre una buona condizione. I risultati poi aiutano e ti stimolano a migliorare Su strada corro con la Zhiraf-Guerciotti e almeno per quest’anno da primo anno junior non penso che correrò tanto. Le gare che farò saranno come allenamento e preparazione per la Mtb. E’ quella la mia disciplina preferita, dove corro con la Vallerbike. L’obiettivo a breve termine è il campionato italiano, quello a lungo invece è cercare di entrare nel giro della nazionale. Di sicuro cercherò di fare tutte e tre le disciplina finché potrò, poi vedremo quando e se dovrò prendere una decisione.

L’assolo di Casasola, il tricolore di Cremona è tutto suo

14.01.2024
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CREMONA – Quando il timido sole compare sul rettilineo d’arrivo del campionato italiano di ciclocross, Sara Casasola sta completando il suo assolo tricolore con un margine incolmabile per le inseguitrici. Una gara condotta in testa dal primo all’ultimo metro, gestendo curva dopo curva anche gli inequivocabili favori del pronostico.

Alle spalle della friulana della Fas Airport Services Guerciotti Premac chiude ad 1’17” Letizia Borghesi (EF Education Cannondale), brava prima a recuperare piano piano su Rebecca Gariboldi, lesta poi ad approfittare di una caduta della stessa lombarda del Team Cingolani, terza al traguardo. Casasola torna a vestire la maglia “verde-bianco-rossa” dopo il titolo da U23 nel 2019, quando anche allora la gara era valevole come Trofeo Guerciotti. Per lei questo è stato il sesto successo della sua buonissima stagione, ennesimo risultato dove spiccano il bronzo europeo e tre top cinque in Coppa del Mondo. Ed ora lo sguardo si sposta un po’ più avanti di qualche settimana.

Per Casasola è il secondo tricolore dopo quello del 2019 da U23. Ed è anche la sesta vittoria stagionale (foto De Negri)
Per Casasola è il secondo tricolore dopo quello del 2019 da U23. Ed è anche la sesta vittoria stagionale (foto De Negri)

Vista dal fidanzato

Sotto il podio delle premiazioni c’è anche Davide Toneatti, fidanzato di Casasola ed anche lui con un passato da crossista, nel quale vinse il campionato italiano da U23 nel 2022. L’atleta della Astana Qazaqstan Development Team sorride, ben contento dei progressi complessivi fatti da Sara.

«Penso che quest’anno abbia fatto un bel salto in avanti – racconta Toneatti mentre la attende sotto le scale del palco – e naturalmente sono felice per lei. Tutto il lavoro che ha fatto la scorsa estate, anche con una stagione su strada corposa, sembra aver ripagato. Adesso ha gli ultimi obiettivi. Spero che vadano bene anche perché la scorsa settimana non è stata bene. Teoricamente potrebbe anche migliorare di condizione.

«Ho notato che ultimamente – prosegue Toneatti – sta anche attenta alla cosiddetta dieta. Infatti si è asciugata. Su strada ha sempre corso abbastanza, ma non seriamente. La vedeva più come preparazione al ciclocross. Credo che quest’anno ci punterà un po’ di più, ora che è in una squadra con un buon progetto. Secondo me le capacità le ha. Se nel cross vai forte, significa che il motore c’è. Ovvio che poi su strada le gare sono diverse può fare bene. Se posso cerco di rendermi utile dandole consigli (ride, ndr), però anche lei ne dà a me».

Casasola ha spinto forte fin dal primo metro, restando concentrata fino alla fine
Casasola ha spinto forte fin dal primo metro, restando concentrata fino alla fine

Una vittoria da favorita

Vincere quando hai tutti gli occhi addosso e quando tutti ti pronosticano, non è mai facile. Però Casasola sembra non averci pensato tanto. Da quando al via ha spinto sui pedali, per le altre non c’è stata partita. La concentrazione era evidente ad ogni passaggio, quando ormai aveva scavato il solco e il campionato italiano stava diventando realtà.

«Sono molto contenta per come è andata – spiega Casasola – anche se all’inizio ero titubante perché sono stata poco bene. Era un’incognita per me, ma sono partita forte, cercando di allungare subito. Quando ho visto che avevo guadagnato qualche secondo, ho insistito e tirato dritto fino alla fine. Ringrazio il mio team che mi ha sostenuto tutto l’anno e questo è stato il mio modo ringraziamento a loro. La dedica la divido fra il team, la mia famiglia ed anche Davide.

«I prossimi obiettivi – continua – sono le ultime due prove di Coppa del Mondo ed il mondiale di Tabor in Repubblica Ceca. Spero che vada tutto bene. Poi dovrei iniziare anche la stagione su strada, magari sfruttando la condizione prima di un doveroso periodo di riposo. A quel punto mi focalizzerò sulle corse di aprile e maggio, però sto definendo i programmi con la squadra (la Hess Cycling Team, ndr)».

Letizia Borghesi ha conquistato l’argento tra le elite, come la sorella Giada (U23) e la mamma Lara (master 5)
Letizia Borghesi ha conquistato l’argento tra le elite, come la sorella Giada (U23) e la mamma Lara (master 5)

Tris tricolore

Ci sperava e forse ne era sicuro Alessandro Guerciotti. Quando prima di Natale lo avevamo sentito, si era augurato di poter realizzare un bel tris nelle categorie femminili. Detto fatto, anche se con qualche piccolo brivido.

Detto di Casasola nelle elite, tra le U23 la maglia tricolore è andata, o meglio è rimasta a Valentina Corvi che di fatto ha cucinato a fuoco lento Giada Borghesi, a lungo in testa alla gara, andando a bissare il titolo dell’anno scorso a Roma tra le junior. Terzo posto per Carlotta Borello. Curioso invece il weekend vissuto dalla famiglia Borghesi. Oltre agli argenti raccolti Letizia e Giada, anche la loro mamma Lara Torresani ha chiuso seconda nelle Donne Master 5.

«Nonostante l’influenza – dice Corvi nel dopo corsa – sapevo di avere una discreta condizione ed essendo questo italiano organizzato dalla mia società, ci tenevo a fare bene. Credo di essere stata brava a gestire le difficoltà di metà gara senza perdere di vista Giada. Nel finale sono rientrata sulla testa della gara e rilanciare la mia azione. Questa vittoria la dedico in particolare a mio nonno».

A completare l’en-plein della Fas Airport Services Guerciotti Premac c’è il successo di Elisa Ferri nelle junior in un’altra gara a senso unico. Dietro la pisana classe 2007, a più di un minuto sono giunte la veneta Ilaria Tambosco (S.S. Fiorese) e la valdostana Sofia Guichardaz (Beltrami Tsa Tre Colli).

Arianna Bianchi parte subito forte e ha fame di successi

03.10.2023
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Nel presentare la stagione del suo team, Alessandro Guerciotti era stato molto chiaro, sottolineando le ambizioni legate alla categoria junior femminile, con l’approdo dei migliori talenti in circolazione a cominciare da Arianna Bianchi. L’inizio della bresciana, campionessa europea allievi di mtb nel 2022 è stato più che promettente, non solo per la vittoria ottenuta nella prima importante gara svizzera a Illnau, ma per come essa è arrivata.

«Era la prima stagionale e sinceramente non sapevo come stavo – spiega la lombarda – oltretutto gareggiavo insieme alle elite, gente molto più smaliziata e pronta. Ho cercato di tenere il loro passo e per parte della gara ci sono riuscita, poi è emersa la loro maggiore preparazione e ho cominciato a pensare alla vittoria di categoria. C’era una francese che si stava avvicinando, ma non ho mollato e ho portato a casa un successo di buon auspicio per la stagione».

Su di te il team e tutti gli appassionati ripongono molte speranze in questa stagione. Come ci arrivi?

Con tanta voglia di far bene ma soprattutto di mettere presto da parte questo anno che non è stato fortunato come speravo. Subito dopo la stagione del ciclocross sono stata male a febbraio, mentre a marzo ho preso un citomegalovirus che mi ha ostacolato per tutta la preparazione. Nelle gare su strada e in mtb ho sofferto. Per questo sono rimasta particolarmente contenta della mia prestazione in Svizzera.

Sia strada che mountain bike?

Sì, con due team diversi, l’Isolmant Premac per la strada e la Ktm Protek Elettrosystem per la mountain bike. Dopo i problemi che ho avuto, ho visto che riuscivo a riprendermi meglio su strada, infatti ho chiuso la stagione discretamente. Ora nel ciclocross spero di proseguire su quell’onda. Il prossimo anno comunque credo che mi dedicherò di più alla strada, sia per emergere nella mia categoria in vista di un futuro a livello maggiore, sia per preparare al meglio in ciclocross che resta il mio grande amore.

Arianna Bianchi con la maglia Isolmant Premac: pochissime gare ma un buon 21° posto al Giro della Lunigiana
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Com’è nato il contatto con Guerciotti?

Mi hanno chiamato a metà estate, ma al tempo non sapevo se potevo passare con la formula del prestito dalla società su strada. Poi è stato risolto tutto a livello burocratico e a quel punto ho accettato. Per me il team Guerciotti è sempre stato un riferimento nel mondo del ciclocross, volevo assolutamente approdare a quella che per me è la squadra principale.

E come ti sei trovata alla tua prima uscita?

Ho visto subito che si tratta di un team altamente professionale, che fa di tutto per metterci nelle migliori condizioni. Il clima in squadra è sereno e il livello è superiore agli altri, so di aver fatto la scelta giusta.

Il nuovo acquisto della Guerciotti in mtb corre con la Ktm Protek, ma ha avuto un’estate ridotta
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Sai che su di te come sulle tue coetanee pesa il passaggio di categoria della Venturelli che vi lascia “orfane”…

Ci mancherà un po’ perché Federica è stata un riferimento per me e le altre che lo scorso erano al primo anno. Con la nazionale abbiamo corso insieme, con lei devo dire che pur in poche occasioni ho avuto modo di imparare tanto. Ma non solo da lei, anche da Valentina Corvi. Ora sta a noi raccogliere la loro eredità soprattutto nelle gare internazionali, cercherò di mettere in pratica quanto ho imparato.

Per te che cosa è cambiato rispetto a un anno fa?

Fisicamente non molto, nel senso che sono rimasta della stessa altezza, non ho avuto grandi mutamenti legati allo sviluppo. In gara però mi accorgo che molto è cambiato, ora mi sento più pronta e avvezza a gareggiare su 50 minuti quando invece era stato un piccolo choc. Un altro elemento è che parto nella stagione del ciclocross con molti più chilometri nelle gambe dopo l’annata su strada, anche se l’ho vissuta a mezzo servizio per varie ragioni. Inoltre essere al secondo anno è un vantaggio, perché posso sfruttare i punti Uci accumulati per partire più avanti: lo scorso anno nelle gare internazionali mi trovavo sempre in fondo al gruppo, ora sarò molto più avanzata nelle griglie di partenza.

Nel 2020, Bianchi aveva vinto a Schio il titolo tricolore Esordienti (foto Soncini)
Nel 2020, Bianchi aveva vinto a Schio il titolo tricolore Esordienti (foto Soncini)
La cosa curiosa di quest’anno è che con te, la Ferri e la Kabetaj (che gareggia per l’Albania ma è a tutti gli effetti italiana) il meglio della categoria è nella stessa squadra…

Secondo me questo è un vantaggio perché ognuna cerca di fare il meglio, avere il confronto in casa non può farci che bene. In questo modo gli stimoli non mancano mai. La nostra è una rivalità sana: ci siamo ritrovate insieme in trasferta e abbiamo subito legato fra noi. Non ci sono invidie, ognuna è a disposizione dell’altra proprio come avviene su strada.

Che cosa ti aspetti ora?

Non posso negare che le mie ambizioni rispetto allo scorso anno siano aumentate. Vorrei far bene soprattutto nelle gare internazionali, agli Europei: lo scorso anno partendo dal fondo sono arrivata a sfiorare la top 10, se tanto mi dà tanto partendo davanti dovrei essere fra le prime. Per questo però bisogna puntare a migliorare il ranking.