Q36.5, come indossare la tecnologia dell’abbigliamento

22.07.2023
6 min
Salva

I capi tecnici Q36.5 attraggono lo sguardo perché mostrano sempre qualcosa di particolare, di diverso e unico. Gli indumenti Q36.5 sono il risultato di una continua ricerca sui tessuti e di un insieme di fattori che collimano con una vestibilità unica nel suo genere.

Abbiamo provato la salopette Gragarius Ultra e la shirt Clima nel corso delle giornate torride di mezza estate. Quando i capi tecnici mostrano una qualità elevata e assecondano la termoregolazione, allora fanno la differenza.

Capi da indossare per tante ore e con il caldo
Capi da indossare per tante ore e con il caldo

Cosa c’è dietro

«Non scegliamo tessuti, li sviluppiamo – ci dice Luigi Bergamo CEO di Q36.5 – ed è proprio da qui che hanno origine le nostre collezioni. Come uno scultore vede già qualcosa nel tronco prima di iniziare a lavorare all’opera, così noi partiamo dal tessuto ed in base ai suoi parametri di leggerezza, traspirabilità e resistenza, lo trasformiamo in un prodotto.

«Abbiamo la fortuna di collaborare con l’élite del mondo tessile italiano e la totalità dei tessuti sono di nostra proprietà. Un elemento per noi essenziale – prosegue Bergamo – è l’attenzione alla sostenibilità, abbiamo tessuti che provengono tra il 70% ed il 100% da fonti riciclate. Tra questi alcuni derivati dalla lavorazione dei fondi di caffè, quindi di origine organica».

La salopette Gregarius Ultra

Il modello Gregarius è una delle icone del catalogo Q36.5, un prodotto che nasce per essere versatile, performante e particolarmente apprezzato anche dagli amanti dell’endurance. Nella parte alta ci sono delle bretelle che sostengono e si adattano in maniera ottimale, alle forme del corpo e anche al cambiamento di posizione quando si pedala. La pannellatura posteriore, sufficientemente elastica è una sorta di doppio strato. Quello a contatto con la pelle non blocca la sudorazione e lascia andare all’esterno il vapore prodotto durante lo sforzo. Quello a contatto con la shirt fa si che quest’ultima non si inumidisca, esprimendo un concetto di comfort per nulla banale. E’ molto confortevole anche senza la maglia intima quando fa davvero caldo.

Nella zona addominale la salopette è abbastanza alta e contiene bene, presenta una fascia con un’elasticità pronunciata, mentre la sezione posteriore (lombare e dei glutei) è parecchio sostenuta. Qui la pannellatura (che sembra una sorta di gessato) è piuttosto rigida e la sua azione influisce in modo esponenziale sulla stabilità dell’intera salopette. La tenuta ed il supporto verso l’alto sono più che eccellenti.

Il tessuto sulla coscia è un guanto, mentre il fondo gamba è differenziato grazie ad una sorta di porosità che ha l’obiettivo di dare un grip maggiore. Non ci sono inserti siliconici e/o applicazioni che possono influire negativamente sulla temperatura e sul comfort.

L’ispirazione di ElasticInterface

Non è solo il fondello, perché tutta la sezione è uno dei punti di forza di Gregarius. Sì, all’interno abbiamo un’imbottitura che presenta densità differenziate, un pad che anche nei punti con lo spessore maggiore sembra sparire. E’ posizionato bene, fattore che aiuta a sfruttare le densità differenziate. Anche nel corso dei momenti più caldi della giornata, quando si pedala in salita e si resta seduti per molto tempo consecutivo, l’imbottitura non si muove e sembra mantenere una temperatura costante. Il feeling che si genera è ottimale e il caldo nella zona perianale rimane gestibile. Un bel vantaggio.

Il tessuto a contatto con la sella è ruvido, tosto nella consistenza ed offre un grip elevato. Non è posizionato a caso ed insieme al fondello, contribuisce nel limitare gli spostamenti, diminuendo le frizioni e l’aumento della temperatura.

La maglia Clima

Una maglia leggerissima in termini di valore alla bilancia (105 grammi dichiarati), altrettanto leggera e funzionale per quanto concerne la freschezza. E’ una maglia sufficientemente morbida, è ergonomica il giusto pur senza trasmettere quell’effetto “sottovuoto” che non di rado è controproducente per la sudorazione. Quando è estate, fa caldo e si è sotto sforzo, inevitabilmente si suda ed avere una maglia che non si impregna di calore quando la velocità diminuisce (ad esempio in salita) e non resta fredda per tutta la successiva discesa, non è un fattore da sottovalutare. Ci permette di risparmiare energie, di restare nella zona comfort e senza fastidi.

Frontalmente e nella sezione della schiena il tessuto (un filato di Graphene) è “quadrettato”, una sorta di ondulato che non rimane mai completamente attaccato alla pelle. Insieme ai piccoli fori presenti si crea un’aerazione continua. Il colletto ha un’altezza diversa tra davanti e dietro, come differente è anche il tessuto. Il fondo della shirt, davanti, non ha inserti grippanti o tessuti che possono creare un accumulo di sudore, seguendo il medesimo concetto del fondo gamba della salopette. Dietro invece, nel punto che copre i glutei superiori e la fascia lombare (ma anche ai lati), c’è una banda più elastica e molto morbida che permette alla maglia di adattarsi alle forme del corpo, anche con le tasche piene. Queste ultime sono 4, tre orizzontali ampie e profonde che si formano grazie ad un tessuto a rete che non blocca il sudore. La quarta è laterale ed ha una zip di chiusura.

Le maniche hanno una trama molto fitta, sono particolarmente elastiche e seguono un concetto di aerodinamica non banale. Coprono anche parte della scapola, in modo che tutta la sezione che impatta con l’aria frontale non sfarfalli quando si è in velocità.

In conclusione

Con i capi tecnici Q36.5 (compresi anche la maglia intima, i guanti e le calze) siamo in una categoria di eccellenza, con un pool di capi che fanno davvero la differenza. Non si tratta di un set di abbigliamento a buon mercato, ma se consideriamo la cura del dettaglio, l’insieme delle diverse tecnologie dei tessuti ed il comfort anche nel lungo periodo, abbiamo un kit tanto performante e piacevole da indossare.

Tutti i dettagli sono di alto livello. Non c’è una cucitura che da fastidio e che lascia il segno, anche dopo molte ore di attività e di calore. La maglia e la salopette non prendono odori fastidiosi e non è un semplice dettaglio.

Q36.5

Assos Equipe R, quando la salopette fa la differenza

23.03.2023
5 min
Salva

La Equipe R di Assos è discendente diretta della versione RS, una salopette sviluppata per l’ambito World Tour. La Equipe R presenta la medesima base di sviluppo, materiali di altissima qualità ed è adatta ad un utilizzo intenso.

Una salopette perfetta per sostegno, compressione e comfort anche quando la temperatura esterna cambia in modo importante, come succede durante le giornate di primavera. L’abbiamo provata.

Una salopette che ha nella stabilità uno dei punti di forza
Una salopette che ha nella stabilità uno dei punti di forza

L’insieme che funziona

Quando si indossa una salopette c’è una parte, un punto e un dettaglio che colpisce più di altri. Può essere il fondello, il tessuto più o meno compressivo sulle cosce, oppure il sostegno delle bretelle, solo per fare alcuni esempi. Quando è l’indumento nella sua totalità a trasmettere un senso di benessere, allora si è fatto centro ed il capo tecnico è quello che può fare la differenza.

Assos Equipe R S9 è così, un bib short che pur non essendo un top di gamma, ruolo che rimane della salopette Equipe RS, fa collimare in modo ottimale tutti quei fattori che vanno a favore della performance quando si pedala.

Il sostegno

Non arriva esclusivamente dalle bretelle. Più che altro è un supporto vero e proprio che arriva da un concerto di parti diverse tra loro. Sì, ci sono le bretelle che tirano tantissimo, ma non creano fastidi e distribuiscono al meglio le pressioni, in particolar modo quando si è in posizione ribassata e si pedala. Rispetto alla salopette Equipe RS sono ancorate in modo diverso nella zona lombare. Tutto il girovita non costringe ed il taglio ribassato nella zona addominale contribuisce a non accumulare sudore e vapore prodotto durante lo sforzo.

La banda elastica a fine gamba, che ferma il pantalocino, contribuisce alla sua stabilità generale, ma non stringe il muscolo e anche quando lo si indossa per più ore consecutive non compaiono, sulla pelle, i segni degli inserti grippanti. La salopette Assos Equipe R è un gran prodotto, ben studiato e ben confezionato.

La costruzione delle bretelle incrociate dietro
La costruzione delle bretelle incrociate dietro

Perfettamente aderente

Ci riferiamo in modo particolare al tessuto presente sui muscoli delle cosce. E’ indemagliabile con una trama fitta e al tatto sembra quasi di toccare il velluto. Ha una consistenza importante, pur essendo elastico e malleabile. Si adatta alle forme dei muscoli, anche quelli laterali come ad esempio il vasto laterale. Non lascia spazi vuoti, zone di aria dove il bib perde contatto con la pelle. Questo non è un dettaglio secondario, perché mette in primo piano la bontà strutturale del prodotto e la sua aderenza, uno dei punti di forza della salopette Assos.

Appena al di sotto della fascia addominale c’è un triangolo di tessuto che è più morbido e anche più sottile, lo è in modo quasi impercettibile. Questa soluzione contribuisce ad espellere l’umidità.

Fondello SuperAir

E’ sviluppato e prodotto con la collaborazione di Elastic Interface ed è il modello SuperAir. E’ ampio e quasi fasciante, è spesso dove serve ed è più scaricato dove è fondamentale garantire comfort, ma senza appesantire il capo. Lo strato superiore, quello a contatto con la pelle prende il nome di 3D Waffle ed ha un’effetto che ricorda l’alcantara: gratificante. Gli spessori e le densità differenti vanno al pari di una zona centrale completamente aperta, staccata dal pantaloncino, che si adatta al movimento e lascia l’aria libera di circolare. Questa soluzione funziona: si percepisce fin dalle prime pedalate. Ed è utilissima quando si pedala in salita alle basse velocità, oppure per tante ore consecutive.

Lo stesso pad scende parecchio verso il muscolo adduttore, molto di più rispetto alla media, coprendo la zona che in molti categorizzano come una porzione dell’inguine. Anche in questo caso ci confrontiamo con un dettaglio che non è messo lì per caso, perché il fondello così disegnato protegge dalle frizioni che si possono creare con la sella e offre ulteriore supporto/sostegno ad una zona del corpo delicata e sollecitata.

In conclusione

La Assos Equipe R è una salopette di alto livello e ha poco da invidiare alla sorella Equipe RS, affermazione che vuole considerare anche il rapporto con il prezzo. La versione R S9 ha un prezzo di listino di 180 euro (la Equipe RS 230 euro), di sicuro non un capo tecnico economico, ma al tempo stesso è una salopette che fa la differenza nei termini di comfort e di versatilità. La immaginiamo anche in un contesto gravel competitivo? Certamente.

E’ confezionata e concepita per essere sostanziosa, fattori che si toccano con mano ogni volta che la si indossa e che si traducono in un indumento robusto, ergonomico e gratificante da indossare. Assos Equipe R è adatta ad un utilizzo intenso anche nel corso delle giornate primaverili dove il sole si accende e scalda dalla mezza giornata in avanti, con dei range di temperature che variano tantissimo.

Assos

L’eccellenza rh+ accende il mondo del Triathlon

24.01.2023
3 min
Salva

I primi giorni del nuovo anno ci hanno raccontato di una interessante partnership tecnica nel mondo del Triathlon che riguarda rh+, uno dei brand sportivi più rinomati a livello internazionale. Anche per il 2023 rh+ proseguirà nella propria collaborazione con ToDoTRI e Doloteam iniziata lo scorso anno.  

Degasperi e Duchi seguono il disegno dei nuovi body
Degasperi e Duchi seguono il disegno dei nuovi body

Un’app per imparare

ToDoTRI è un’applicazione nata nel 2018 con l’obiettivo di aiutare quanti decidono di avvicinarsi per la prima volta al Triathlon, fornendo loro informazioni utili e chiare in tema di preparazione, allenamenti, nutrizione e materiali tecnici da utilizzare. Grazie alla realizzazione di questa applicazione, ToDoTRI è diventata nel tempo una vera e propria community che rappresenta il top dei triathleti in Italia. Siamo quindi di fronte a un vero e proprio punto di riferimento del settore in grado di creare nuove connessioni e collaborazioni tra aziende, atleti ed eventi. 

Nel Doloteam corre uno degli atleti più blasonati e conosciuti: Alessandro Degasperi (foto Facebook)
Nel Doloteam corre Alessandro Degasperi: uno dei riferimenti nel panorama internazionale (foto Facebook)

Un team di prestigio

Terzo soggetto di questa felice collaborazione è Doloteam, uno dei team più prestigiosi nel mondo triathlon. Nel 2022 ha conquistato i titoli di Campione Italiano Media Distanza a Squadre e Campione Italiano Duathlon a Squadre. Entrambi i successi sono arrivati sia a livello maschile che femminile. Dai maschi è arrivato anche il titolo di Campioni Italiani Coppa Crono mentre dal settore femminile la medaglia d’argento nel Campionato Italiano Triathlon Crono.

In ambito maschile, tra gli atleti più blasonati e conosciuti troviamo Alessandro Degasperi, leader del team e tra agli atleti di riferimento nel panorama italiano e internazionale. Accanto a lui possiamo sicuramente citare Nicola Duchi.

La collaborazione si amplia

Nel corso della stagione 2022 rh+ ha supportato gli atleti Doloteam con caschi, road a crono, occhiali e abbigliamento after ride. Con il 2023 la collaborazione si amplia con l’aggiunta dell’abbigliamento cycling, running e soprattutto con due nuovi body, long e short distance, in versione uomo e donna. Entrambi i body stati realizzati da rh+ utilizzando tessuti e partner tecnici italiani, come Elastic Interface per i fondelli. Siamo quindi di fronte a due prodotti interamente Made in Italy. Fitting, dettagli e accorgimenti sono stati sviluppati seguendo le indicazioni di Alessandro Degasperi, che ha testato a lungo i vari prototipi simulando durante i suoi allenamenti tutte le possibili condizioni di gara

Alessandro Degasperi e Nicola Duchi in allenamento a Lanzarote (foto Facebook Degasperi)
Alessandro Degasperi e Nicola Duchi in allenamento a Lanzarote (foto Facebook Degasperi)

Nomi speciali

La scelta dei nomi dei due nuovi body è curiosa ed è strettamente legata alla carriera agonistica dello stesso Alessandro Degasperi: Timanfaya e Noosa. Timanfaya è il vulcano di Lanzarote, Canarie, dove Degasperi ha vinto per ben due volte la gara per eccellenza del triathlon, l’Ironman. Questo il nome scelto, ovviamente, per il modello Long distance. Per la versione studiata per la distanza olimpica, la scelta è invece ricaduta su Noosa, località australiana che ospita una delle gare più iconiche, storiche ed ambite nel mondo del triathlon olimpico. 

In questi giorni Alessandro Degasperi e Nicola Duchi si trovano in allenamento a Lanzarote. Nelle loro uscite indossano naturalmente capi della collezione cycling di rh+.

La presentazione ufficiale della formazione 2023 di Doloteam è prevista a inizio marzo a Riva del Garda in provincia di Trento. Sarà un’occasione di incontro con tutti gli sponsor, atleti e stampa per dare il via alla nuova stagione agonistica, ma soprattutto sarà il momento in cui verranno svelati i due nuovi body Timanfaya e Noosa.

Zero Industry srl

rh+ è un riferimento a prescindere dalla stagione

17.12.2022
6 min
Salva

I capi tecnici di rh+ sono un riferimento per molti e lo sono a prescindere dalla collezione. Lo stile, la fattura e il confezionamento, ma anche la stessa tecnicità, fanno dei capi rh+ indumenti funzionali e belli da indossare.

Abbiamo provato la giacca Gotha Thermo e la calzamaglia All Road Wind, entrambi della categoria PowerLogic, ovvero il massimo in termini di ricerca e sviluppo.

Vestibilità aderente e ottima visibilità in ogni situazione
Vestibilità aderente e ottima visibilità in ogni situazione

Due capi nuovi al 100%

«Questi due capi sono nuovi, non erano presenti nella precedente collezione – spiega Andrea Pizzi, del reparto marketing – ed entrambi sono inseriti nella fascia PowerLogic. Rappresenta l’alto di gamma di tutte le nostre collezioni, compresi outdoor e sci. I prodotti PowerLogic nascono direttamente dal nostro reparto R&D, PowerLogic Lab. Impiegano i migliori tessuti e gli ultimi aggiornamenti per quanto riguarda fitting e tutte quelle caratteristiche che vengono declinate anche alle due fasce, ProLogic e Logic. La giacca Gotha Thermo copre un range di temperatura tra i 4 e i 14°C, ha un fitting Slim. E’ indicata al mondo road piuttosto che a quello Gravel, comunque con look molto semplice ed elegante».

«La All Road Wind bib – continua Pizzi – è una salopette nella quale abbiamo aggiunto un tessuto a protezione dell’aria nella parte frontale. Il fondello è di Elastic Interface, lo stesso che usiamo sul bibshort estivo Code, top di gamma. Il fondello si rivolge a quell’utenza che mostra una certa abitudine a stare in sella e preferisce non avere troppo spessore, senza rinunciare al comfort».

La giacca Gotha Thermo

E’ di sicuro una delle giacche termiche migliori che il mercato sia in grado di proporre. Questa di rh+ sfrutta una combinazione ottimale, tra una vestibilità aderente che si adatta bene quando si è in posizione ribassata. Al tempo stesso ha una morbidezza da primato e un tessuto quasi impalpabile fuori dove è resistente all’acqua e protegge dal vento freddo. E’ ondulato all’interno dove non blocca il circolo dell’aria e rimane sollevato dal corpo (e dal capo intimo).

Il collo è alto, morbido e con una sorta di patella aggiuntiva e sagomata che aumenta il potere di isolamento. Quest’ultima di adatta anche quando si indossa uno scaldacollo. La cerniera è grande, con un cursore altrettanto grande e facile da raggiungere quando si indossano dei guanti spessi.

I polsini e il fondo giacca posteriore sono elastici e si adattano perfettamente alle forme del corpo. Non solo, perché ai lati delle tasche, questo inserto assume la forma di un triangolo, che incrementa il potere di adattabilità elastica del capo.

La calzamaglia All Road Wind

La sua costruzione è il risultato di un blend di tessuti. Nessuno di questi, anche il più tecnico e protettivo dimentica il comfort, un aspetto che fa parte del DNA di rh+. Così come per la giacca, la vestibilità fit aderente e la protezione, collimano per dare forma ad un capo estremamente tecnico e funzionale. E’ piuttosto specifico e offre un sostegno ottimale in condizioni di freddo e umido, ma anche quando la giornata volge al bello e il sole inizia a scaldare.

Tutte le pannellature proteggono dall’aria e dall’umidità esterna, ma ogni zona ha delle specificità. Il fondo gamba ad esempio è sottile e waterproof. Le zone delle cosce, dei glutei e delle ginocchia sono calde, con un’elasticità marcata e con tanto sostegno alla muscolatura. In generale il tessuto utilizzato è più “duro” rispetto ad una classica Lycra con micropile interno, ma è estremamente plasmabile rispetto alla media di questa categoria di prodotti. Le bretelle sono compatte e hanno un inserto unico di Lycra sulla schiena. Il fondello Elastic Interface è un valore aggiunto da considerare.

In conclusione

La giacca Gotha (169,90 euro di listino) e la calzamaglia All Road Wind (199,90 euro di listino), entrambi i capi hanno un buon rapporto tra la qualità che offrono ed il prezzo, pur rientrando in un categoria di altissimo livello. Sono da sfruttare quando le condizioni meteo sono rigide, con vento teso e freddo, ma anche con umidità che bagna al pari della pioggia. Entrambi si adattano perfettamente alle attività di training endurance, ovvero a lunghe uscite dove difficilmente le temperature superano gli 8/10°C.

La giacca, magari combinata con un buon intimo termico, è una sorta di scudo e aiuta a mantenere il corpo caldo anche quando la temperatura esterna è al di sotto de 4/5 gradi. Quando si decide di fare intensità e inevitabilmente si suda. La giacca non si raffredda quando si va in discesa e la temperatura corporea rimane in un range ottimale di comfort.

La salopette lunga di rh+ tanto è protettiva e tanto è comoda. Lo è anche quando le prime ore di un pomeriggio soleggiato portano un po’ di calore. Sotto il ginocchio il ciclista ha la sicurezza di essere protetto da umidità e schizzi di acqua, ma al tempo stesso di non avere un tessuto spesso che limita il movimento. E’ parecchio efficiente nei termini di adattabilità alla temperatura corporea e non da mai la sensazione di essere eccessiva. Una soluzione come questa diventa una membrana di protezione se indossata sopra i copriscarpe, aumentando il potere di scivolamento dell’acqua che scorre via senza infiltrarsi.

Sulle cosce e sui glutei l’elasticità del tessuto fa la differenza e crea sostegno al tempo stesso, supportando il fondello che è sempre ben centrato dove serve. E poi c’è quella fascia centrale anti-vento che copre il ventre e parte della zona addominale, punti del corpo sempre delicati e soggetti al colpo di freddo.

Gruppo Cytech acquisisce la maggioranza di Pasasport

14.12.2022
4 min
Salva

Il gruppo veneto Cytech, un vero e proprio riferimento su scala mondiale per quanto riguarda la produzione di fondelli per pantaloncini da ciclismo e palmi per guanti, in modo particolare con il marchio di proprietà Elastic Interface, ha acquisito la maggioranza di Pasasport, società veronese anch’essa attiva nella produzione di guanti e accessori conto terzi. Azienda sostenibile e hi-tech, grazie alle proprie innovazioni Elastic Interface ha spesso cambiato il modo di concepire l’abbigliamento da utilizzare in sella ad una bicicletta: dall’invenzione del primo fondello elastico per pantaloncini da ciclismo, all’introduzione della rivoluzionaria tecnologia EIT Palm, che permette di realizzare guanti con palmo tridimensionale, elastico e senza cuciture, fino all’N3X pad, il primo fondello realizzato con imbottitura stampata in 3D e presentato in luglio all’Eurobike di Francoforte

Cytech lavora con i principali brand di abbigliamento da ciclismo di alta gamma del mondo, proponendo soluzioni innovative, proprietarie e all’avanguardia. Più del 90% del fatturato dell’azienda è difatti realizzato sui mercati esteri, con prodotti venduti in oltre 40 paesi. Nel 2021 la maggioranza di Cytech è stata acquisita dall’operatore di private equity PM & Partners SGR generando un ambizioso piano di sviluppo che comprende anche una strategia di crescita per linee esterne. E proprio in questa chiave, il primo traguardo arriva proprio mediante l’acquisizione di Pasasport.

Elastic Interface ha realizzato il primo fondello con imbottitura stampata in 3D
Elastic Interface ha realizzato il primo fondello con imbottitura stampata in 3D

Una visione comune

«Sono molto soddisfatto che Pasasport entri a far parte del Gruppo Cytech (ha dichiarato Massimo Fregonese, il CEO di Cytech, ndr). E questo non solamente per il valore aggiunto che questa acquisizione rappresenta, ma anche per l’affinità culturale e di business che accomuna le due aziende. Con Federica Pasato e Alberto Santinello c’è stato da subito un feeling positivo riguardo la visione strategica e l’opportunità nell’integrare le due aziende. L’acquisizione di Pasasport consolida e valorizza la nostra leadership di mercato permettendoci di offrire alla nostra clientela servizi e prodotti diversificati e a maggior valore aggiunto. Il modello di business, le sinergie commerciali e di sviluppo prodotto e i know-how tecnologici complementari permetteranno di accelerare l’espansione di Elastic Interface in nuovi mercati, diversificando l’offerta di prodotti nel settore del ciclismo e in altri sport, oltre a rafforzare la presenza internazionale con unità produttive nei principali continenti».

«Sono fermamente convinta – ha ribattuto Federica Pasato, Presidente del CdA di Pasasport – che la collaborazione con il gruppo Cytech rappresenti un’ottima opportunità per trasformare la nostra solida azienda familiare in una consolidata realtà del mercato internazionale. L’esperienza maturata in questi cinquant’anni di azienda potrà così essere ulteriormente valorizzata ed integrata all’interno di un nuovo polo. Certamente più strutturato ed all’insegna dell’eccellenza e della professionalità».

La tecnologia per l’imbottitura è all’avanguardia anche per quanto riguarda i guanti
La tecnologia per l’imbottitura è all’avanguardia anche per quanto riguarda i guanti

I dettagli dell’operazione

Corus Corporate Finance ha assistito, in qualità di advisor finanziario, Cytech e PM & Partners nell’acquisizione della partecipazione di maggioranza in Pasasport. Negli aspetti legali Cytech e PM & Partners sono stati assistiti da Gattai Minoli Partners. Il team era composto da: Giovan Battista Santangelo, Enrico Silvestri e Livia Zaccheo per gli aspetti corporate M&A. Per il resto da Gianluca Coggiola, Davide Stracquadanio e Francesco Maria Simonetta. 

E’ possibile acquistare i prodotti anche tramite il sito di Elastic Interface
E’ possibile acquistare i prodotti anche tramite il sito di Elastic Interface

I venditori sono stati assistiti per gli aspetti finanziari e fiscali dallo studio Belluzzo International Partners. Per gli aspetti legali la famiglia Pasato è stata assistita da SLCLEX Studio Legale Commerciale, con un team guidato da Chiara Gandini e Luca Bisconti. Cytech e PM & Partners sono stati inoltre assistiti per la Due Diligence contabile e fiscale da Deloitte e per la parte di business/operations da Gianesin, Canepari and Partners.

L’operazione è stata finanziata da Cassa Centrale Banca-Credito Cooperativo Italiano, assistita da Sherman & Sterling con un team guidato da Pasquale Bifulco. Lo Studio Milano Notai ha infine assistito le parti per tutti gli aspetti notarili. 

Elastic Interface

Assos Mille GTS anche per la mezza stagione

20.10.2022
5 min
Salva

Assos propone un abbinamento davvero interessante con la salopette corta e la giacca antivento. Entrambe fanno parte della linea Spring-Fall Mille GTS Clima Code 2/3.

I bib short hanno un potere isolante di buon livello, sono idrorepellenti e sono dotati del pad Mille GTS C2, con un comfort e una stabilità eccellenti anche sullo sterrato. La maglia ha un peso ridotto e sfrutta diverse pannellature, maggiormente votate alla protezione davanti, traspirante dietro.

Il kit fa parte del concept Clima Code 2/3
Il kit fa parte del concept Clima Code 2/3

Soluzioni che fanno la differenza

La salopette Mille GTS C2 è un’icona in fatto di comfort e versatilità. La si può usare su strada, ma anche in ambito gravel (anche se non ha le tasche sulle cosce), quando il clima è asciutto e quando piove, perché è protettiva e repellente. Inoltre il fondello è uno dei massimi esponenti per adattabilità e comodità long distance, cosa per nulla scontata su capi tecnici sviluppati per le stagioni intermedie e fredde.

La Maglia Assos è una sorta di tuttofare. Se usata da sola con un intimo tecnico leggero si adatta bene anche nelle giornate autunnali soleggiate. Protegge dal fresco e dall’umidità del mattino, non diventa bollente quando il sole inizia a scaldare. Questo grazie anche alle diverse membrane che agevolano la ventilazione e lo scambio continuo di aria. Con un intimo termico (invernale) è un capo protettivo, caldo e ampiamente sfruttabile durante il training intenso. Non è ingombrante grazie alla sua ergonomia e vestibilità asciutta; Assos docet.

La salopette Mille GTS C2

Ci sono ben poche salopette che definiamo “felpate” e che sono in grado di far collimare un’aderenza e una stabilità ottimali, con un comfort superiore anche svariate ore di sella e un elevato grado di protezione. Questa di Assos mette insieme tutti questi fattori e il fondello è un valore aggiunto non da poco, ampiamente sfruttabile anche in off-road. Forse anche per questo motivo il pad Assos Mille GTS C2 è montato sul bib short gravel Mille GTC. La sua finitura esterna, quella a contatto con la pelle sembra alcantara, impercettibile anche quando si suda in modo importante. Sembra non creare frizioni sulla cute e permette di limitare l’utilizzo delle creme.

Non c’è il taglio vivo sulla coscia e il potere compressivo è buono, ma non eccessivo. Sono due aspetti da considerare e che portano dei vantaggi anche in termini di sfruttabilità durante la mezza stagione e l’inverno, momenti dell’anno nei quali è naturale prendere un po’ di peso e dove la tonicità muscolare scende. Una comodità maggiore non guasta. Questa salopette di Assos è da usare con o senza i gambali e anche per quanto concerne l’estetica è gratificante una volta indossata.

Il tessuto e la sua consistenza sono omogenei anche nella zona della parete addominale, non c’è la rete mesh e il taglio in vita non è troppo alto. Questi due fattori messi insieme “obbligano” ad usare un intimo tecnico, che sia leggero, oppure più spesso e termico.

Mille GTS Intermediate

Le maniche della maglia GTS Intermediate sono elastiche, idrorepellenti e dotate di un tessuto caldo all’interno. I polsi sono con taglio vivo. La medesima tipologia di costruzione è riproposta nella zona (nera) del collo. Tutta la parte gialla invece è una sorta di doppio strato differenziato, idrorepellente, anti-vento e più rigido rispetto al precedente. Il suo spessore è comunque contenuto e protegge alla grande dall’aria più fredda che si incontra in discesa.

La pannellatura sulla schiena (e subito sotto le tasche, queste ultime belle ampie e profonde, abbiamo apprezzato tanto questo dettaglio) è al pari di una rete sottilissima. Ha il compito di non bloccare l’aria e la fuori uscita dell’umidità prodotta durante lo sforzo, evitando accumuli e conseguenti raffreddamenti. Non è idrorepellente. Le tasche hanno una sorta di orlatura interna che permette di bloccare il contenuto, come una sorta di chiusura, un dettaglio non banale.

Infine il taglio arrotondato che scende sui glutei. Protegge senza dare fastidio e mantiene un’aderenza ottimale anche quando si è in presa bassa. La Assos Mille GTS non è comprimibile ed è un peccato, ma ci stà, perché è da integrare all’interno di un pool di capi tecnici che strizzano l’occhio alla stagione fredda. Tecnicamente è un capo che rasenta l’eccellenza.

Gobik Ultralite, per le giornate da canicola

29.07.2022
7 min
Salva

In realtà la nostra prova non si concentra solo sul pantaloncino Ultralite di Gobik, ma considera anche la maglia Carrera 2.0.

Sono due capi ultraleggeri, per il valore alla bilancia e per la ventilazione massimizzata che sono in grado di fornire in ogni momento della pedalata. Vediamo le caratteristiche principali e i nostri feedback.

Leggero e anche aerodinamico
Leggero e anche aerodinamico

La salopette…

E’ una salopette che rappresenta la massima cura per il dettaglio e la ricerca più alta nell’ambito della guerra al calore quando si va in bicicletta. Non solo, perché questo pantaloncino è anche gratificante da indossare e il suo taglio ergonomico fornisce un’immagine professionale.

Il tessuto impalpabile si adatta alle forme del corpo. Le cuciture sono minime e quelle presenti sono del tutto impercettibili. Il fondo gamba ha il taglio vivo, ma al tempo stesso al suo interno è presente una sorta di puntinatura che azzera l’effetto sigaretta del tessuto. Sempre in questa zona il tessuto è forato.

C’è una pannellatura sulla schiena che unisce le bretelle, è altamente traspirante e ha il compito di fornire un sostegno ottimale. Funge anche da seconda pelle nelle giornate bollenti, quando non viene indossato l’intimo tecnico.

La parte frontale delle bretelle riprende la densità del tessuto adottato per il pantalone ed è impercettibile, anche nella zona addominale. In questa porzione il taglio è lineare e non eccessivamente alto. Non ci sono ribattiture e cuciture, a tutto vantaggio del comfort.

Il must K12

E’ sviluppato con la collaborazione di Elastic Interface, ha una doppia densità ed è pensato per un utilizzo endurance, che si avvicina alle 8 ore di attività. E’ diviso in due parti, ma la cucitura mediana sembra essere inesistente; non si sente. Si adatta immediatamente alle forme del corpo e alla sella, anche durante il movimento.

E’ scaricato nei punti cruciali, anche verso l’anteriore e questo fattore è un vantaggio quando si ricerca la posizione più bassa sul manubrio. K12 è un fondello sagomato, con una forma allungata ed asciutta ai lati.

La maglia…

E’ una maglia costruita con una sorta di tessuto mesh, forato e dalla vestibilità aero ultra-fit. E’ molto aderente in ogni sua parte, gratificante anche per l’immagine che offre. Il concetto ultra-fit di Gobik si riferisce ad una gamma di prodotti dedicati agli agonisti e anche per questo motivo offre il meglio di se una volta indossato e in bicicletta.

Il fondo delle maniche presenta una fascia elastica compatta, che stabilizza il capo, ma non costringe il braccio, il tutto senza inserti di silicone.

La pannellatura frontale è disegnata come un nido d’ape. Non è ruvida, ha una zip lunga ed il collo ribassato, quest’ultimo con un tessuto orlato e liscio, a favore di un comfort maggiore. Il giro vita ha un tessuto con una trama più fitta e un orlo che gira lungo tutto il perimetro della shirt. L’obiettivo è anche quello di fornire un sostegno ottimale e di non “sfarfallare”, rimanendo sempre perfettamente aderente al busto.

Le tasche posteriori sono tre, profonde e comode, adatte ad essere riempite per le lunghe uscite. Quella centrale ha una forma classica, mentre le due laterali sono leggermente ribassate, soluzione che permette un accesso facilitato alla mano.

Nonostante la grande capacità non si abbassano e non cedono, grazie anche un tessuto posteriore che sostiene in modo importante.

Le nostre sensazioni

Indossare due capi di questa caratura è gratificante, lo è per l’impatto estetico che offrono, lo è per le performances di ventilazione e comfort, anche dopo tante ore di sella e con un caldo atroce. La salopette Gobik Ultralite ti fa sentire sempre a posto ed in ordine, tanto lungo le cosce e sul torace, tanto nella zona dell’imbottitura.

Quest’ultima offre dei vantaggi che vanno oltre la soggettività e non ha bisogno di un paio di uscite per “prendere le forme”, perché va bene da subito. Anche il rapporto tra la qualità ed il prezzo di listino è buono: 160 euro non sono pochi, intendiamoci, ma è pur vero che in una categoria di altissima fascia, troviamo delle salopette decisamente più costose che in fatto di tecnica non raggiungono il livello della Gobik Ultralite.

La stessa considerazione si può fare per la maglia Carrera 2.0, tanto semplice da vedere, capace di soddisfare i più esigenti e i macinatori di chilometri. E’ una shirt da atleta che deve essere valutata durante la pedalata, una volta che si è in bici e si pedala.

A prescindere dalla posizione che si assume, la maglia è sempre perfettamente aderente e non sbarra l’accesso all’aria. Anche per questo è confortevole e si asciuga in un attimo, magari dopo una lunga scalata. Ha un prezzo di listino di 85 euro e li vale tutti. Anche in questo caso, come sottolineato per la salopette Utralite, abbiamo un capo molto tecnico, di altissima fascia, con un costo che è al di sotto della media della categoria.

Confronto “in casa”

La shirt CX Pro 2.0 e il pantaloncino Abosulte Revolution sono i capi che abbiamo provato (anche) in Edizione Limitata Nove Colli. Entrambi, rispetto alla Carrera 2.0 e alla salopette Ultralite, hanno una struttura importante e un tessuto con una trama più fitta, pur dimostrando una traspirabilità di alto livello.

Volendo contestualizzare i due kit Gobik in un ambiente climatico ottimale, potremmo categorizzare Ultralite e Carrera 2.0 per le giornate caldissime fin dalle prime ore del mattino, dove l’uscita lunga ha nel menù anche scalate lunghe al sole. Mentre i capi CX Pro 2.0 e Absolute Revolution K10 sono per un range di utilizzo maggiore, che comprende anche la primavera e la prima parte dell’autunno.

Le salopette, oltre al tessuto, si differenziano anche per il fondello. Il K10, in dotazione ad Absolute Revolution è meno scaricato ai lati, adatto a chi vuole sentire un contatto costante con la sella anche ai lati ed è un pezzo unico. Anche le parti più imbottite sono conformate in modo differente, in un certo senso meno indipendenti l’una dall’altra, rispetto all’imbottitura K12.

Gobik

La tecnologia 3D è anche per i fondelli

27.07.2022
3 min
Salva

Cambia tutto ci viene da scrivere, perché l’integrazione della tecnologia 3D per i fondelli è un passo deciso verso una grande specificità e customizzazione delle imbottiture.

Elastic Interface ha sviluppato N3X Technology (si pronuncia NEX), che sfrutta la terza dimensione e la applica all’imbottitura, sfruttando inoltre del materiale biobased per uno standard ancora più elevato.

“Zero” limiti

Grazie alla stampa e alla tecnologia 3D, Elastic Interface ridefinisce il concetto dell’imbottitura di altissima gamma e del fondello in generale. Grazie a questa produzione si apre un’altra fase di evoluzione di questa categoria, che ricopre un ruolo fondamentale nella performance complessiva del pantaloncino dedicato al ciclista.

Inoltre, la tecnologia 3D ha ben pochi limiti, per quanto concerne lo sviluppo e la creazione dei prodotti. Questo fattore apre diverse porte in fatto di customizzazione, legata alle richieste dei clienti, in base alla disciplina e all’utilizzo.

Struttura aperta

Le immagini sono piuttosto chiare e mostrano gli inserti stampati 3D che collimano con il foam e la copertura. Le zone 3D sono create grazie ad una struttura completamente aperta che, rispetto ad una schiuma classica e di altissima qualità, garantisce una ventilazione di gran lunga superiore.

Questo si traduce anche in un’asciugatura rapida, una totale permeabilità dell’aria e vengono azzerati gli accumuli di acqua e sudore. Il tutto assicura una totale dissipazione del calore, oltre ad un sostegno ottimale e specifico.

Nel complesso è un altro passo in avanti che permette di combattere uno dei veri nemici per una zona particolarmente delicata del nostro corpo, che talvolta condiziona le performances atletiche; il caldo.

Elastic Interface

Van Rysel Racer e Ultralight, il caldo non fa paura

14.07.2022
4 min
Salva

Van Rysel Racer Ultralight è il kit tecnico della linea top di gamma di Decathlon. Una salopette e una shirt leggeri nel peso e nel concept, costruiti con un design anatomico che sfruttano dei matriali elastici e una grande cura del dettaglio.

Questo è un kit estremamente tecnico, caratterizzato da un peso ridotto e tanta ventilazione. I capi sono adatti anche a chi pratica l’indoor cycling in maniera particolarmente intensa.

Il logo Van Rysel sulla manica della maglia
Il logo Van Rysel sulla manica della maglia

La maglia Racer

E’ confezionata con tessuto leggerissimo e quasi impalpabile, che cambia trama con diverse soluzioni. Davanti abbiamo una pannellatura unica e più consistente, ai lati e sotto le ascelle è una sorta di rete. Dietro invece ha dei microfori, per aumentare la veicolazione del calore verso l’esterno. Sono presenti ben cinque tasche, tre classiche con l’aggiunta di una con la zip, oltre alle due piccole laterali.

Sull’anteriore, la zip è lunga con due patelle di protezione, sulla parte bassa e sul collo. Van Rysel Racer ha un taglio ProFit, anatomico e aderente. Il giro vita frontale è rialzato, con un taglio racing molto moderno e il fondo delle maniche è elasticizzato.

La salopette Ultralight Racer 2

La sua peculiarità è il tessuto forato sulle cosce, nella parte esterna e in quella interna alla gamba. Esternamente i fori hanno un diametro più ampio e al tempo stesso la salopette non è cedevole. All’interno della coscia i buchi del tessuti diventano più piccoli e ravvicinati (una sorta di rete molto fitta), questo per garantire un ulteriore supporto in un punto molto sollecitato. Il fondo gamba ha una banda elastica con degli inserti grippanti all’interno. Il tessuto forato caratterizza anche tutta la zona addominale, lombare e le bretelle. Queste ultime sono consistenti e contribuiscono alla stabilità del pantaloncino, con una pannellatura in rete che le unisce.

E poi il fondello Endurance 2.5 HD, prodotto da Elastic Interface, una garanzia per comfort e longevità. Lo strato superiore, quello a contatto con la pelle sembra di velluto e nasconde due inserti di schiuma ad elevata densità, mentre la parte centrale è scaricata. Non accumula calore in modo eccessivo e si asciuga in tempi ridotti, a tutto vantaggio della comodità nel lungo termine. Le caratteristiche tecniche di questo fondello lo rendono adatto alle lunghe pedalate, anche oltre le 7 ore di sella.

I nostri feedback

Il kit di Van Rysel, una volta indossato è ben al di sopra delle aspettative ed è una gran bella sorpresa. Lo è per la sua vestibilità, aderente ed anatomica, mai fastidiosa. Lo è per la qualità della salopette, che nonostante mostri questo concept di leggerezza e ventilazione massimizzata, è sempre avvolgente e ben aderente. Non cede e non si lascia andare anche dopo diverse ore di attività, anche nella parte interna della coscia. La salopette ha il valore aggiunto del fondello. Un dettaglio che merita un’attenzione particolare sono i fori presenti sulla coscia, che fanno passare la luce e possono dare forma ad un’abbronzatura puntinata durante le giornate più luminose e calde, ma al tempo stesso azzerano l’accumulo di umidità durante lo sforzo.

La maglia Van Rysel Racer è morbidissima ed è curata nei dettagli, con un rapporto tra la qualità ed il prezzo che è eccellente. Le cinque tasche sono un esempio di quello che scriviamo e portano questo capo ad essere un punto di riferimento per gli amanti dell’endurance. Ha un design fitting che si abbina ad un tessuto morbido e sottile, fattori che nell’insieme obbligano ad una scelta oculata e mirata per la taglia da indossare. Il tessuto, molto elastico e con una capacità di adattamento che non passa in secondo piano. Si asciuga in pochi secondi, un ulteriore vantaggio che si traduce in sensazioni positive subito dopo aver terminato una lunga ascesa.

Decathlon