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L’eccellenza rh+ accende il mondo del Triathlon

24.01.2023
3 min
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I primi giorni del nuovo anno ci hanno raccontato di una interessante partnership tecnica nel mondo del Triathlon che riguarda rh+, uno dei brand sportivi più rinomati a livello internazionale. Anche per il 2023 rh+ proseguirà nella propria collaborazione con ToDoTRI e Doloteam iniziata lo scorso anno.  

Degasperi e Duchi seguono il disegno dei nuovi body
Degasperi e Duchi seguono il disegno dei nuovi body

Un’app per imparare

ToDoTRI è un’applicazione nata nel 2018 con l’obiettivo di aiutare quanti decidono di avvicinarsi per la prima volta al Triathlon, fornendo loro informazioni utili e chiare in tema di preparazione, allenamenti, nutrizione e materiali tecnici da utilizzare. Grazie alla realizzazione di questa applicazione, ToDoTRI è diventata nel tempo una vera e propria community che rappresenta il top dei triathleti in Italia. Siamo quindi di fronte a un vero e proprio punto di riferimento del settore in grado di creare nuove connessioni e collaborazioni tra aziende, atleti ed eventi. 

Nel Doloteam corre uno degli atleti più blasonati e conosciuti: Alessandro Degasperi (foto Facebook)
Nel Doloteam corre Alessandro Degasperi: uno dei riferimenti nel panorama internazionale (foto Facebook)

Un team di prestigio

Terzo soggetto di questa felice collaborazione è Doloteam, uno dei team più prestigiosi nel mondo triathlon. Nel 2022 ha conquistato i titoli di Campione Italiano Media Distanza a Squadre e Campione Italiano Duathlon a Squadre. Entrambi i successi sono arrivati sia a livello maschile che femminile. Dai maschi è arrivato anche il titolo di Campioni Italiani Coppa Crono mentre dal settore femminile la medaglia d’argento nel Campionato Italiano Triathlon Crono.

In ambito maschile, tra gli atleti più blasonati e conosciuti troviamo Alessandro Degasperi, leader del team e tra agli atleti di riferimento nel panorama italiano e internazionale. Accanto a lui possiamo sicuramente citare Nicola Duchi.

La collaborazione si amplia

Nel corso della stagione 2022 rh+ ha supportato gli atleti Doloteam con caschi, road a crono, occhiali e abbigliamento after ride. Con il 2023 la collaborazione si amplia con l’aggiunta dell’abbigliamento cycling, running e soprattutto con due nuovi body, long e short distance, in versione uomo e donna. Entrambi i body stati realizzati da rh+ utilizzando tessuti e partner tecnici italiani, come Elastic Interface per i fondelli. Siamo quindi di fronte a due prodotti interamente Made in Italy. Fitting, dettagli e accorgimenti sono stati sviluppati seguendo le indicazioni di Alessandro Degasperi, che ha testato a lungo i vari prototipi simulando durante i suoi allenamenti tutte le possibili condizioni di gara

Alessandro Degasperi e Nicola Duchi in allenamento a Lanzarote (foto Facebook Degasperi)
Alessandro Degasperi e Nicola Duchi in allenamento a Lanzarote (foto Facebook Degasperi)

Nomi speciali

La scelta dei nomi dei due nuovi body è curiosa ed è strettamente legata alla carriera agonistica dello stesso Alessandro Degasperi: Timanfaya e Noosa. Timanfaya è il vulcano di Lanzarote, Canarie, dove Degasperi ha vinto per ben due volte la gara per eccellenza del triathlon, l’Ironman. Questo il nome scelto, ovviamente, per il modello Long distance. Per la versione studiata per la distanza olimpica, la scelta è invece ricaduta su Noosa, località australiana che ospita una delle gare più iconiche, storiche ed ambite nel mondo del triathlon olimpico. 

In questi giorni Alessandro Degasperi e Nicola Duchi si trovano in allenamento a Lanzarote. Nelle loro uscite indossano naturalmente capi della collezione cycling di rh+.

La presentazione ufficiale della formazione 2023 di Doloteam è prevista a inizio marzo a Riva del Garda in provincia di Trento. Sarà un’occasione di incontro con tutti gli sponsor, atleti e stampa per dare il via alla nuova stagione agonistica, ma soprattutto sarà il momento in cui verranno svelati i due nuovi body Timanfaya e Noosa.

Zero Industry srl

rh+ è un riferimento a prescindere dalla stagione

17.12.2022
6 min
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I capi tecnici di rh+ sono un riferimento per molti e lo sono a prescindere dalla collezione. Lo stile, la fattura e il confezionamento, ma anche la stessa tecnicità, fanno dei capi rh+ indumenti funzionali e belli da indossare.

Abbiamo provato la giacca Gotha Thermo e la calzamaglia All Road Wind, entrambi della categoria PowerLogic, ovvero il massimo in termini di ricerca e sviluppo.

Vestibilità aderente e ottima visibilità in ogni situazione
Vestibilità aderente e ottima visibilità in ogni situazione

Due capi nuovi al 100%

«Questi due capi sono nuovi, non erano presenti nella precedente collezione – spiega Andrea Pizzi, del reparto marketing – ed entrambi sono inseriti nella fascia PowerLogic. Rappresenta l’alto di gamma di tutte le nostre collezioni, compresi outdoor e sci. I prodotti PowerLogic nascono direttamente dal nostro reparto R&D, PowerLogic Lab. Impiegano i migliori tessuti e gli ultimi aggiornamenti per quanto riguarda fitting e tutte quelle caratteristiche che vengono declinate anche alle due fasce, ProLogic e Logic. La giacca Gotha Thermo copre un range di temperatura tra i 4 e i 14°C, ha un fitting Slim. E’ indicata al mondo road piuttosto che a quello Gravel, comunque con look molto semplice ed elegante».

«La All Road Wind bib – continua Pizzi – è una salopette nella quale abbiamo aggiunto un tessuto a protezione dell’aria nella parte frontale. Il fondello è di Elastic Interface, lo stesso che usiamo sul bibshort estivo Code, top di gamma. Il fondello si rivolge a quell’utenza che mostra una certa abitudine a stare in sella e preferisce non avere troppo spessore, senza rinunciare al comfort».

La giacca Gotha Thermo

E’ di sicuro una delle giacche termiche migliori che il mercato sia in grado di proporre. Questa di rh+ sfrutta una combinazione ottimale, tra una vestibilità aderente che si adatta bene quando si è in posizione ribassata. Al tempo stesso ha una morbidezza da primato e un tessuto quasi impalpabile fuori dove è resistente all’acqua e protegge dal vento freddo. E’ ondulato all’interno dove non blocca il circolo dell’aria e rimane sollevato dal corpo (e dal capo intimo).

Il collo è alto, morbido e con una sorta di patella aggiuntiva e sagomata che aumenta il potere di isolamento. Quest’ultima di adatta anche quando si indossa uno scaldacollo. La cerniera è grande, con un cursore altrettanto grande e facile da raggiungere quando si indossano dei guanti spessi.

I polsini e il fondo giacca posteriore sono elastici e si adattano perfettamente alle forme del corpo. Non solo, perché ai lati delle tasche, questo inserto assume la forma di un triangolo, che incrementa il potere di adattabilità elastica del capo.

La calzamaglia All Road Wind

La sua costruzione è il risultato di un blend di tessuti. Nessuno di questi, anche il più tecnico e protettivo dimentica il comfort, un aspetto che fa parte del DNA di rh+. Così come per la giacca, la vestibilità fit aderente e la protezione, collimano per dare forma ad un capo estremamente tecnico e funzionale. E’ piuttosto specifico e offre un sostegno ottimale in condizioni di freddo e umido, ma anche quando la giornata volge al bello e il sole inizia a scaldare.

Tutte le pannellature proteggono dall’aria e dall’umidità esterna, ma ogni zona ha delle specificità. Il fondo gamba ad esempio è sottile e waterproof. Le zone delle cosce, dei glutei e delle ginocchia sono calde, con un’elasticità marcata e con tanto sostegno alla muscolatura. In generale il tessuto utilizzato è più “duro” rispetto ad una classica Lycra con micropile interno, ma è estremamente plasmabile rispetto alla media di questa categoria di prodotti. Le bretelle sono compatte e hanno un inserto unico di Lycra sulla schiena. Il fondello Elastic Interface è un valore aggiunto da considerare.

In conclusione

La giacca Gotha (169,90 euro di listino) e la calzamaglia All Road Wind (199,90 euro di listino), entrambi i capi hanno un buon rapporto tra la qualità che offrono ed il prezzo, pur rientrando in un categoria di altissimo livello. Sono da sfruttare quando le condizioni meteo sono rigide, con vento teso e freddo, ma anche con umidità che bagna al pari della pioggia. Entrambi si adattano perfettamente alle attività di training endurance, ovvero a lunghe uscite dove difficilmente le temperature superano gli 8/10°C.

La giacca, magari combinata con un buon intimo termico, è una sorta di scudo e aiuta a mantenere il corpo caldo anche quando la temperatura esterna è al di sotto de 4/5 gradi. Quando si decide di fare intensità e inevitabilmente si suda. La giacca non si raffredda quando si va in discesa e la temperatura corporea rimane in un range ottimale di comfort.

La salopette lunga di rh+ tanto è protettiva e tanto è comoda. Lo è anche quando le prime ore di un pomeriggio soleggiato portano un po’ di calore. Sotto il ginocchio il ciclista ha la sicurezza di essere protetto da umidità e schizzi di acqua, ma al tempo stesso di non avere un tessuto spesso che limita il movimento. E’ parecchio efficiente nei termini di adattabilità alla temperatura corporea e non da mai la sensazione di essere eccessiva. Una soluzione come questa diventa una membrana di protezione se indossata sopra i copriscarpe, aumentando il potere di scivolamento dell’acqua che scorre via senza infiltrarsi.

Sulle cosce e sui glutei l’elasticità del tessuto fa la differenza e crea sostegno al tempo stesso, supportando il fondello che è sempre ben centrato dove serve. E poi c’è quella fascia centrale anti-vento che copre il ventre e parte della zona addominale, punti del corpo sempre delicati e soggetti al colpo di freddo.

Gruppo Cytech acquisisce la maggioranza di Pasasport

14.12.2022
4 min
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Il gruppo veneto Cytech, un vero e proprio riferimento su scala mondiale per quanto riguarda la produzione di fondelli per pantaloncini da ciclismo e palmi per guanti, in modo particolare con il marchio di proprietà Elastic Interface, ha acquisito la maggioranza di Pasasport, società veronese anch’essa attiva nella produzione di guanti e accessori conto terzi. Azienda sostenibile e hi-tech, grazie alle proprie innovazioni Elastic Interface ha spesso cambiato il modo di concepire l’abbigliamento da utilizzare in sella ad una bicicletta: dall’invenzione del primo fondello elastico per pantaloncini da ciclismo, all’introduzione della rivoluzionaria tecnologia EIT Palm, che permette di realizzare guanti con palmo tridimensionale, elastico e senza cuciture, fino all’N3X pad, il primo fondello realizzato con imbottitura stampata in 3D e presentato in luglio all’Eurobike di Francoforte

Cytech lavora con i principali brand di abbigliamento da ciclismo di alta gamma del mondo, proponendo soluzioni innovative, proprietarie e all’avanguardia. Più del 90% del fatturato dell’azienda è difatti realizzato sui mercati esteri, con prodotti venduti in oltre 40 paesi. Nel 2021 la maggioranza di Cytech è stata acquisita dall’operatore di private equity PM & Partners SGR generando un ambizioso piano di sviluppo che comprende anche una strategia di crescita per linee esterne. E proprio in questa chiave, il primo traguardo arriva proprio mediante l’acquisizione di Pasasport.

Elastic Interface ha realizzato il primo fondello con imbottitura stampata in 3D
Elastic Interface ha realizzato il primo fondello con imbottitura stampata in 3D

Una visione comune

«Sono molto soddisfatto che Pasasport entri a far parte del Gruppo Cytech (ha dichiarato Massimo Fregonese, il CEO di Cytech, ndr). E questo non solamente per il valore aggiunto che questa acquisizione rappresenta, ma anche per l’affinità culturale e di business che accomuna le due aziende. Con Federica Pasato e Alberto Santinello c’è stato da subito un feeling positivo riguardo la visione strategica e l’opportunità nell’integrare le due aziende. L’acquisizione di Pasasport consolida e valorizza la nostra leadership di mercato permettendoci di offrire alla nostra clientela servizi e prodotti diversificati e a maggior valore aggiunto. Il modello di business, le sinergie commerciali e di sviluppo prodotto e i know-how tecnologici complementari permetteranno di accelerare l’espansione di Elastic Interface in nuovi mercati, diversificando l’offerta di prodotti nel settore del ciclismo e in altri sport, oltre a rafforzare la presenza internazionale con unità produttive nei principali continenti».

«Sono fermamente convinta – ha ribattuto Federica Pasato, Presidente del CdA di Pasasport – che la collaborazione con il gruppo Cytech rappresenti un’ottima opportunità per trasformare la nostra solida azienda familiare in una consolidata realtà del mercato internazionale. L’esperienza maturata in questi cinquant’anni di azienda potrà così essere ulteriormente valorizzata ed integrata all’interno di un nuovo polo. Certamente più strutturato ed all’insegna dell’eccellenza e della professionalità».

La tecnologia per l’imbottitura è all’avanguardia anche per quanto riguarda i guanti
La tecnologia per l’imbottitura è all’avanguardia anche per quanto riguarda i guanti

I dettagli dell’operazione

Corus Corporate Finance ha assistito, in qualità di advisor finanziario, Cytech e PM & Partners nell’acquisizione della partecipazione di maggioranza in Pasasport. Negli aspetti legali Cytech e PM & Partners sono stati assistiti da Gattai Minoli Partners. Il team era composto da: Giovan Battista Santangelo, Enrico Silvestri e Livia Zaccheo per gli aspetti corporate M&A. Per il resto da Gianluca Coggiola, Davide Stracquadanio e Francesco Maria Simonetta. 

E’ possibile acquistare i prodotti anche tramite il sito di Elastic Interface
E’ possibile acquistare i prodotti anche tramite il sito di Elastic Interface

I venditori sono stati assistiti per gli aspetti finanziari e fiscali dallo studio Belluzzo International Partners. Per gli aspetti legali la famiglia Pasato è stata assistita da SLCLEX Studio Legale Commerciale, con un team guidato da Chiara Gandini e Luca Bisconti. Cytech e PM & Partners sono stati inoltre assistiti per la Due Diligence contabile e fiscale da Deloitte e per la parte di business/operations da Gianesin, Canepari and Partners.

L’operazione è stata finanziata da Cassa Centrale Banca-Credito Cooperativo Italiano, assistita da Sherman & Sterling con un team guidato da Pasquale Bifulco. Lo Studio Milano Notai ha infine assistito le parti per tutti gli aspetti notarili. 

Elastic Interface

Assos Mille GTS anche per la mezza stagione

20.10.2022
5 min
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Assos propone un abbinamento davvero interessante con la salopette corta e la giacca antivento. Entrambe fanno parte della linea Spring-Fall Mille GTS Clima Code 2/3.

I bib short hanno un potere isolante di buon livello, sono idrorepellenti e sono dotati del pad Mille GTS C2, con un comfort e una stabilità eccellenti anche sullo sterrato. La maglia ha un peso ridotto e sfrutta diverse pannellature, maggiormente votate alla protezione davanti, traspirante dietro.

Il kit fa parte del concept Clima Code 2/3
Il kit fa parte del concept Clima Code 2/3

Soluzioni che fanno la differenza

La salopette Mille GTS C2 è un’icona in fatto di comfort e versatilità. La si può usare su strada, ma anche in ambito gravel (anche se non ha le tasche sulle cosce), quando il clima è asciutto e quando piove, perché è protettiva e repellente. Inoltre il fondello è uno dei massimi esponenti per adattabilità e comodità long distance, cosa per nulla scontata su capi tecnici sviluppati per le stagioni intermedie e fredde.

La Maglia Assos è una sorta di tuttofare. Se usata da sola con un intimo tecnico leggero si adatta bene anche nelle giornate autunnali soleggiate. Protegge dal fresco e dall’umidità del mattino, non diventa bollente quando il sole inizia a scaldare. Questo grazie anche alle diverse membrane che agevolano la ventilazione e lo scambio continuo di aria. Con un intimo termico (invernale) è un capo protettivo, caldo e ampiamente sfruttabile durante il training intenso. Non è ingombrante grazie alla sua ergonomia e vestibilità asciutta; Assos docet.

La salopette Mille GTS C2

Ci sono ben poche salopette che definiamo “felpate” e che sono in grado di far collimare un’aderenza e una stabilità ottimali, con un comfort superiore anche svariate ore di sella e un elevato grado di protezione. Questa di Assos mette insieme tutti questi fattori e il fondello è un valore aggiunto non da poco, ampiamente sfruttabile anche in off-road. Forse anche per questo motivo il pad Assos Mille GTS C2 è montato sul bib short gravel Mille GTC. La sua finitura esterna, quella a contatto con la pelle sembra alcantara, impercettibile anche quando si suda in modo importante. Sembra non creare frizioni sulla cute e permette di limitare l’utilizzo delle creme.

Non c’è il taglio vivo sulla coscia e il potere compressivo è buono, ma non eccessivo. Sono due aspetti da considerare e che portano dei vantaggi anche in termini di sfruttabilità durante la mezza stagione e l’inverno, momenti dell’anno nei quali è naturale prendere un po’ di peso e dove la tonicità muscolare scende. Una comodità maggiore non guasta. Questa salopette di Assos è da usare con o senza i gambali e anche per quanto concerne l’estetica è gratificante una volta indossata.

Il tessuto e la sua consistenza sono omogenei anche nella zona della parete addominale, non c’è la rete mesh e il taglio in vita non è troppo alto. Questi due fattori messi insieme “obbligano” ad usare un intimo tecnico, che sia leggero, oppure più spesso e termico.

Mille GTS Intermediate

Le maniche della maglia GTS Intermediate sono elastiche, idrorepellenti e dotate di un tessuto caldo all’interno. I polsi sono con taglio vivo. La medesima tipologia di costruzione è riproposta nella zona (nera) del collo. Tutta la parte gialla invece è una sorta di doppio strato differenziato, idrorepellente, anti-vento e più rigido rispetto al precedente. Il suo spessore è comunque contenuto e protegge alla grande dall’aria più fredda che si incontra in discesa.

La pannellatura sulla schiena (e subito sotto le tasche, queste ultime belle ampie e profonde, abbiamo apprezzato tanto questo dettaglio) è al pari di una rete sottilissima. Ha il compito di non bloccare l’aria e la fuori uscita dell’umidità prodotta durante lo sforzo, evitando accumuli e conseguenti raffreddamenti. Non è idrorepellente. Le tasche hanno una sorta di orlatura interna che permette di bloccare il contenuto, come una sorta di chiusura, un dettaglio non banale.

Infine il taglio arrotondato che scende sui glutei. Protegge senza dare fastidio e mantiene un’aderenza ottimale anche quando si è in presa bassa. La Assos Mille GTS non è comprimibile ed è un peccato, ma ci stà, perché è da integrare all’interno di un pool di capi tecnici che strizzano l’occhio alla stagione fredda. Tecnicamente è un capo che rasenta l’eccellenza.

Gobik Ultralite, per le giornate da canicola

29.07.2022
7 min
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In realtà la nostra prova non si concentra solo sul pantaloncino Ultralite di Gobik, ma considera anche la maglia Carrera 2.0.

Sono due capi ultraleggeri, per il valore alla bilancia e per la ventilazione massimizzata che sono in grado di fornire in ogni momento della pedalata. Vediamo le caratteristiche principali e i nostri feedback.

Leggero e anche aerodinamico
Leggero e anche aerodinamico

La salopette…

E’ una salopette che rappresenta la massima cura per il dettaglio e la ricerca più alta nell’ambito della guerra al calore quando si va in bicicletta. Non solo, perché questo pantaloncino è anche gratificante da indossare e il suo taglio ergonomico fornisce un’immagine professionale.

Il tessuto impalpabile si adatta alle forme del corpo. Le cuciture sono minime e quelle presenti sono del tutto impercettibili. Il fondo gamba ha il taglio vivo, ma al tempo stesso al suo interno è presente una sorta di puntinatura che azzera l’effetto sigaretta del tessuto. Sempre in questa zona il tessuto è forato.

C’è una pannellatura sulla schiena che unisce le bretelle, è altamente traspirante e ha il compito di fornire un sostegno ottimale. Funge anche da seconda pelle nelle giornate bollenti, quando non viene indossato l’intimo tecnico.

La parte frontale delle bretelle riprende la densità del tessuto adottato per il pantalone ed è impercettibile, anche nella zona addominale. In questa porzione il taglio è lineare e non eccessivamente alto. Non ci sono ribattiture e cuciture, a tutto vantaggio del comfort.

Il must K12

E’ sviluppato con la collaborazione di Elastic Interface, ha una doppia densità ed è pensato per un utilizzo endurance, che si avvicina alle 8 ore di attività. E’ diviso in due parti, ma la cucitura mediana sembra essere inesistente; non si sente. Si adatta immediatamente alle forme del corpo e alla sella, anche durante il movimento.

E’ scaricato nei punti cruciali, anche verso l’anteriore e questo fattore è un vantaggio quando si ricerca la posizione più bassa sul manubrio. K12 è un fondello sagomato, con una forma allungata ed asciutta ai lati.

La maglia…

E’ una maglia costruita con una sorta di tessuto mesh, forato e dalla vestibilità aero ultra-fit. E’ molto aderente in ogni sua parte, gratificante anche per l’immagine che offre. Il concetto ultra-fit di Gobik si riferisce ad una gamma di prodotti dedicati agli agonisti e anche per questo motivo offre il meglio di se una volta indossato e in bicicletta.

Il fondo delle maniche presenta una fascia elastica compatta, che stabilizza il capo, ma non costringe il braccio, il tutto senza inserti di silicone.

La pannellatura frontale è disegnata come un nido d’ape. Non è ruvida, ha una zip lunga ed il collo ribassato, quest’ultimo con un tessuto orlato e liscio, a favore di un comfort maggiore. Il giro vita ha un tessuto con una trama più fitta e un orlo che gira lungo tutto il perimetro della shirt. L’obiettivo è anche quello di fornire un sostegno ottimale e di non “sfarfallare”, rimanendo sempre perfettamente aderente al busto.

Le tasche posteriori sono tre, profonde e comode, adatte ad essere riempite per le lunghe uscite. Quella centrale ha una forma classica, mentre le due laterali sono leggermente ribassate, soluzione che permette un accesso facilitato alla mano.

Nonostante la grande capacità non si abbassano e non cedono, grazie anche un tessuto posteriore che sostiene in modo importante.

Le nostre sensazioni

Indossare due capi di questa caratura è gratificante, lo è per l’impatto estetico che offrono, lo è per le performances di ventilazione e comfort, anche dopo tante ore di sella e con un caldo atroce. La salopette Gobik Ultralite ti fa sentire sempre a posto ed in ordine, tanto lungo le cosce e sul torace, tanto nella zona dell’imbottitura.

Quest’ultima offre dei vantaggi che vanno oltre la soggettività e non ha bisogno di un paio di uscite per “prendere le forme”, perché va bene da subito. Anche il rapporto tra la qualità ed il prezzo di listino è buono: 160 euro non sono pochi, intendiamoci, ma è pur vero che in una categoria di altissima fascia, troviamo delle salopette decisamente più costose che in fatto di tecnica non raggiungono il livello della Gobik Ultralite.

La stessa considerazione si può fare per la maglia Carrera 2.0, tanto semplice da vedere, capace di soddisfare i più esigenti e i macinatori di chilometri. E’ una shirt da atleta che deve essere valutata durante la pedalata, una volta che si è in bici e si pedala.

A prescindere dalla posizione che si assume, la maglia è sempre perfettamente aderente e non sbarra l’accesso all’aria. Anche per questo è confortevole e si asciuga in un attimo, magari dopo una lunga scalata. Ha un prezzo di listino di 85 euro e li vale tutti. Anche in questo caso, come sottolineato per la salopette Utralite, abbiamo un capo molto tecnico, di altissima fascia, con un costo che è al di sotto della media della categoria.

Confronto “in casa”

La shirt CX Pro 2.0 e il pantaloncino Abosulte Revolution sono i capi che abbiamo provato (anche) in Edizione Limitata Nove Colli. Entrambi, rispetto alla Carrera 2.0 e alla salopette Ultralite, hanno una struttura importante e un tessuto con una trama più fitta, pur dimostrando una traspirabilità di alto livello.

Volendo contestualizzare i due kit Gobik in un ambiente climatico ottimale, potremmo categorizzare Ultralite e Carrera 2.0 per le giornate caldissime fin dalle prime ore del mattino, dove l’uscita lunga ha nel menù anche scalate lunghe al sole. Mentre i capi CX Pro 2.0 e Absolute Revolution K10 sono per un range di utilizzo maggiore, che comprende anche la primavera e la prima parte dell’autunno.

Le salopette, oltre al tessuto, si differenziano anche per il fondello. Il K10, in dotazione ad Absolute Revolution è meno scaricato ai lati, adatto a chi vuole sentire un contatto costante con la sella anche ai lati ed è un pezzo unico. Anche le parti più imbottite sono conformate in modo differente, in un certo senso meno indipendenti l’una dall’altra, rispetto all’imbottitura K12.

Gobik

La tecnologia 3D è anche per i fondelli

27.07.2022
3 min
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Cambia tutto ci viene da scrivere, perché l’integrazione della tecnologia 3D per i fondelli è un passo deciso verso una grande specificità e customizzazione delle imbottiture.

Elastic Interface ha sviluppato N3X Technology (si pronuncia NEX), che sfrutta la terza dimensione e la applica all’imbottitura, sfruttando inoltre del materiale biobased per uno standard ancora più elevato.

“Zero” limiti

Grazie alla stampa e alla tecnologia 3D, Elastic Interface ridefinisce il concetto dell’imbottitura di altissima gamma e del fondello in generale. Grazie a questa produzione si apre un’altra fase di evoluzione di questa categoria, che ricopre un ruolo fondamentale nella performance complessiva del pantaloncino dedicato al ciclista.

Inoltre, la tecnologia 3D ha ben pochi limiti, per quanto concerne lo sviluppo e la creazione dei prodotti. Questo fattore apre diverse porte in fatto di customizzazione, legata alle richieste dei clienti, in base alla disciplina e all’utilizzo.

Struttura aperta

Le immagini sono piuttosto chiare e mostrano gli inserti stampati 3D che collimano con il foam e la copertura. Le zone 3D sono create grazie ad una struttura completamente aperta che, rispetto ad una schiuma classica e di altissima qualità, garantisce una ventilazione di gran lunga superiore.

Questo si traduce anche in un’asciugatura rapida, una totale permeabilità dell’aria e vengono azzerati gli accumuli di acqua e sudore. Il tutto assicura una totale dissipazione del calore, oltre ad un sostegno ottimale e specifico.

Nel complesso è un altro passo in avanti che permette di combattere uno dei veri nemici per una zona particolarmente delicata del nostro corpo, che talvolta condiziona le performances atletiche; il caldo.

Elastic Interface

Van Rysel Racer e Ultralight, il caldo non fa paura

14.07.2022
4 min
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Van Rysel Racer Ultralight è il kit tecnico della linea top di gamma di Decathlon. Una salopette e una shirt leggeri nel peso e nel concept, costruiti con un design anatomico che sfruttano dei matriali elastici e una grande cura del dettaglio.

Questo è un kit estremamente tecnico, caratterizzato da un peso ridotto e tanta ventilazione. I capi sono adatti anche a chi pratica l’indoor cycling in maniera particolarmente intensa.

Il logo Van Rysel sulla manica della maglia
Il logo Van Rysel sulla manica della maglia

La maglia Racer

E’ confezionata con tessuto leggerissimo e quasi impalpabile, che cambia trama con diverse soluzioni. Davanti abbiamo una pannellatura unica e più consistente, ai lati e sotto le ascelle è una sorta di rete. Dietro invece ha dei microfori, per aumentare la veicolazione del calore verso l’esterno. Sono presenti ben cinque tasche, tre classiche con l’aggiunta di una con la zip, oltre alle due piccole laterali.

Sull’anteriore, la zip è lunga con due patelle di protezione, sulla parte bassa e sul collo. Van Rysel Racer ha un taglio ProFit, anatomico e aderente. Il giro vita frontale è rialzato, con un taglio racing molto moderno e il fondo delle maniche è elasticizzato.

La salopette Ultralight Racer 2

La sua peculiarità è il tessuto forato sulle cosce, nella parte esterna e in quella interna alla gamba. Esternamente i fori hanno un diametro più ampio e al tempo stesso la salopette non è cedevole. All’interno della coscia i buchi del tessuti diventano più piccoli e ravvicinati (una sorta di rete molto fitta), questo per garantire un ulteriore supporto in un punto molto sollecitato. Il fondo gamba ha una banda elastica con degli inserti grippanti all’interno. Il tessuto forato caratterizza anche tutta la zona addominale, lombare e le bretelle. Queste ultime sono consistenti e contribuiscono alla stabilità del pantaloncino, con una pannellatura in rete che le unisce.

E poi il fondello Endurance 2.5 HD, prodotto da Elastic Interface, una garanzia per comfort e longevità. Lo strato superiore, quello a contatto con la pelle sembra di velluto e nasconde due inserti di schiuma ad elevata densità, mentre la parte centrale è scaricata. Non accumula calore in modo eccessivo e si asciuga in tempi ridotti, a tutto vantaggio della comodità nel lungo termine. Le caratteristiche tecniche di questo fondello lo rendono adatto alle lunghe pedalate, anche oltre le 7 ore di sella.

I nostri feedback

Il kit di Van Rysel, una volta indossato è ben al di sopra delle aspettative ed è una gran bella sorpresa. Lo è per la sua vestibilità, aderente ed anatomica, mai fastidiosa. Lo è per la qualità della salopette, che nonostante mostri questo concept di leggerezza e ventilazione massimizzata, è sempre avvolgente e ben aderente. Non cede e non si lascia andare anche dopo diverse ore di attività, anche nella parte interna della coscia. La salopette ha il valore aggiunto del fondello. Un dettaglio che merita un’attenzione particolare sono i fori presenti sulla coscia, che fanno passare la luce e possono dare forma ad un’abbronzatura puntinata durante le giornate più luminose e calde, ma al tempo stesso azzerano l’accumulo di umidità durante lo sforzo.

La maglia Van Rysel Racer è morbidissima ed è curata nei dettagli, con un rapporto tra la qualità ed il prezzo che è eccellente. Le cinque tasche sono un esempio di quello che scriviamo e portano questo capo ad essere un punto di riferimento per gli amanti dell’endurance. Ha un design fitting che si abbina ad un tessuto morbido e sottile, fattori che nell’insieme obbligano ad una scelta oculata e mirata per la taglia da indossare. Il tessuto, molto elastico e con una capacità di adattamento che non passa in secondo piano. Si asciuga in pochi secondi, un ulteriore vantaggio che si traduce in sensazioni positive subito dopo aver terminato una lunga ascesa.

Decathlon

Gobik Ultralite, combinazione perfetta tra leggerezza e freschezza

18.06.2022
4 min
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Gobik presenta il nuovo pantaloncino che fa della leggerezza e traspirabilità i suoi cavalli di battaglia. Ultralite è il nuovo capo firmato dalla casa spagnola, pronta a sbaragliare ogni concorrenza in campo di comfort e vestibilità per l’estate. Un modello in grado di fornire un supporto contro le alte temperature estive per le uscite più lunghe.

Prendendo come esempio la taglia M, l’ago della bilancia si ferma ad appena 155 grammi. Un peso piuma che, combinato all’assenza di cuciture trasversali, rappresenta la ricetta perfetta per accompagnare il ciclista. Per la realizzazione di questo capo Gobik ha attinto a tecnologie, materiali ed esperienza dei team World Tour.

La leggerezza di questo capo è da top di gamma del mercato con appena 155 grammi (tg. M)
La leggerezza di questo capo è da top di gamma del mercato con appena 155 grammi (tg. M)

Comfort e freschezza

Un carattere stilistico semplice ma con un’idea ben precisa: puntare sulla performance e all’eleganza. Ultralite è avvolto dal nero, molto attraente con un grado di opacità che parla dell’eccellenza del tessuto. Le microperforazioni nella parte inferiore del capo favoriscono la traspirazione e aggiungono un tocco estetico molto accattivante.

Gli inserti di silicone interno permettono al pantaloncino di non muoversi e rimanere ben aderente in qualunque situazione. La lunghezza è apprezzabile, grazie alla totale copertura del quadricipite, che permette al tessuto e alla struttura di lavorare in simbiosi con la circolazione e la pelle. A completare l’effetto estetico dell’outfit sono le cuciture ridotte al minimo in ogni sezione. 

I microfori favoriscono la traspirazione e la accelerano
I microfori favoriscono la traspirazione e la accelerano

La parte superiore

A lavorare in sinergia con la parte alta dell’abbigliamento tecnico ci sono le nuove bretelle. Riconoscibili per il loro minimalismo estetico, sono tagliate al laser e molto pulite ed elastiche con due parti distinte. Le bretelle anteriori sono realizzate in un materiale più morbido mentre la zona posteriore occupa gran parte della schiena, fino alla zona lombare. Il tessuto è altamente traspirante e permette di asciugarsi e allontanare il sudore velocemente.

Il capo è stato testato alle temperature più probanti dei mesi estivi e ha superato in maniera egregia la risposta traspirante. Una tecnicità che si traduce in benessere d’utilizzo, grazie all’espulsione rapida del sudore. In altre parole la freschezza diventa quindi una caratteristica omogenea tra le parti del capo.

La vestibilità è confortevole e avvolge il ciclista coprendolo con uno strato traspirante
La vestibilità è confortevole e avvolge il ciclista coprendolo con uno strato traspirante

Fondello al top

La parte del fondello è forse la più delicata e determinante per il comfort generale di vestibilità. Ultralite dispone del modello K12 di Elastic Interface. Un fondello in tessuto Eco-Carbonium a doppia densità, estremamente piatto e con un canale centrale studiato appositamente per l’anatomia maschile, che migliora la circolazione sanguigna e riduce la pressione.

La superficie di camoscio, estremamente piatta, forma un contatto liscio con la pelle. La schiuma innovativa ha un’estrema permeabilità e traspirabilità. Mentre la memoria elastica degli inserti ad altissima densità determina un’alta resilienza del materiale, fornendo il massimo comfort fino a 8 ore.

Gli inserti in gel nella parte bassa del quadricipite mantengono fermo il pantaloncino
Gli inserti in gel nella parte bassa del quadricipite mantengono fermo il pantaloncino

Prezzo e taglie

Gobik Ultralite è un pantaloncino atto a fornire le massime prestazioni per ogni tipo di ciclista. Disponibile sul sito in colorazione nera nelle taglie da 2XS a 2XL. Il prezzo consultabile sul sito è di 160 euro. 

Gobik

Gobik, il test dei capi Edizione Nove Colli 2022

01.06.2022
5 min
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Non è mai facile indossare un capo tecnico e buttarsi a capofitto nel test per oltre 200 chilometri e poco meno di 4.000 metri di dislivello positivo. Noi lo abbiamo fatto alla Nove Colli, con i capi tecnici prodotti da Gobik, nell’edizione speciale disegnata proprio per la gran fondo romagnola. Abbiamo pedalato sul percorso lungo con la shirt CX Pro 2.0 e con la salopette Absolute+2 K10 Nove Colli Edition.

Si nota anche la trama del tessuto, intrecciato in obliquo
Si nota anche la trama del tessuto, intrecciato in obliquo

Un’azienda spagnola per la decana delle gran fondo

La Nove Colli di Cesenatico non è solo una manifestazione amatoriale ed è riduttivo classificarla “solo” come una granfondo. Questo evento è una sorta di brand globalmente riconosciuto, con la sua area espositiva, il Ciclo&Vento, la mondanità sportiva, che trova il suo apice nella gara ciclistica della domenica.

Da questo 2022 la Nove Colli trova un nuovo supporter tecnico, Gobik, azienda spagnola che nasce nel 2010. Le diverse tappe del suo percorso, quello di Gobik, vedono un enorme successo e un’esplosione di notorietà dal 2019, quando l’azienda spagnola affianca Alberto Contador. Da quel momento la crescita è esponenziale, sotto molti aspetti, anche quelli legati alle sponsorizzazioni. Gobik è al fianco del Team UAE-Emirates ed Eolo-Kometa.

Un kit aderente e con il fit professionale (@sara carena)
Un kit aderente e con il fit professionale (@sara carena)

La maglia CX Pro 2.0 taglia small

Questa shirt è unisex ed è caratterizzata dalla vestibilità Perfect Fit. Ha un tessuto molto elastico e mai troppo sottile, ma con una sorta di struttura porosa che non ostacola la termoregolazione.

La CX Pro 2.0 ha un’aderenza pronunciata al corpo, grazie proprio al sostegno delle pannellature che compongono la maglia (costruita combinando 4 tessuti diversi), ma anche ad una serie di dettagli. Ad esempio il fondo maglia, con un inserto grippante spesso e personalizzato. Ma anche la fascia elastica sulle maniche, alta e compressiva in maniera adeguata. E’ adatta ad un range di temperatura compreso tra i 20°C e 38°C. Inoltre ha un indice 30 di protezione dai raggi solari.

Un ulteriore vantaggio è dato dal design delle tasche posteriori, con soluzione GRS, acronimo di Gobik Retention System. Tutte e tre sono profonde, comode e facilmente raggiungibili, quella centrale ha il taglio dritto, le due laterali sono angolari. Questa shirt ha una tecnica sopraffina, risultato della vestibilità aderente e anche di un’aerodinamica ottimale. Con le tasche piene non sfarfalla e non cede.

La salopette Absolute+2 K10 Solid

Che gran pantaloncino! Non è scontato indossare un capo tecnico, metterlo (e mettersi) alla prova per oltre 200 chilometri e avere la sensazione di restare in totale comfort. Questo grazie al fitting, nella parte delle cosce e con una compressione leggera, ma anche per merito delle bretelle e della zona addominale, che non comprime.

La sezione lombare e quella addominale sono avvolte da uno strato di rete traspirante, dove si innestano le bretelle e il pannello della schiena. Anche in questo caso, pur senza lasciare nulla al caso in fatto di sostegno, il tessuto non accumula sudore e si asciuga in fretta. Il fondo gamba è alto, aderente e ha l’obiettivo di stabilizzare tutta la salopette. Abbiamo categorizzato questa salopette come una sorta di guanto, bella e gratificante da vedere indossata, capace di offrire una bella immagine, molto professionale.

Il fondello è italiano

Per il fondello, prodotto di altissima gamma, si è puntato sul K10 di Elastic Interface: adatto a supportare e sopportare l’azione del ciclista anche oltre le 8 ore. Ha spessore doppio e differenziato in base alle zone: entrambe sono strutturate grazie a schiume ad alta densità. Il punto di spessore massimo raggiunge gli 11 millimetri.

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