Dopo la presentazione ufficiale del nuovo Deda Alanera RS ci siamo presi il tempo dovuto per montarlo ed usarlo per un lungo periodo. Deda Alanera RS non è un semplice manubrio integrato sviluppato per una categoria di agonisti esperti e pretenziosi, una volta di più Alanera si conferma il manubrio in grado di cambiare il carattere della bici.
Più comodo ed ergonomico rispetto alla versione precedente e al tempo stesso trasmette una secchezza e rigidità meno pronunciate. Entriamo nel dettaglio della prova.
I manubri non sono tutti uguali
Se è vero che l’aerodinamica e la tecnologia ciclistica in genere hanno fatto grandi passi in avanti, è altrettanto vero che è difficile interpretare e quantificare il reale risparmio di watt di un singolo componente. La bicicletta è un sistema complesso ed un insieme di diversi pezzi, ai quali si aggiungono le variabili dell’ambiente esterno e naturalmente le soggettività. I numeri, i dati e le analisi, i seppur validi risultati del laboratorio passano in secondo piano una volta su strada. Il feeling dell’utilizzatore, le sensazioni e proprio l’ergonomia, la capacità di cucirsi addosso quel componente specifico, sono fattori che occupano il primo gradino del podio in una ipotetica scala valori. Da lì arrivano watt, velocità e prestazioni.
E’ il caso del nuovo Deda Alanera RS, una base prestazionale per l’intera bici. Tecnicamente è stato migliorato in tutto, rispetto alla versione precedente, perché è più leggero e confortevole, più efficiente in fatto di aerodinamica, dotato di una tecnica costruttiva che è un vanto. Tutto bene, tutto perfetto, ma la differenza e la sua bontà si notano una volta che è portato nell’ambiente esterno. Solo dopo averlo usato ed immaginato un confronto ad ampio spettro con molti manubri di pari categoria, si percepisce quanto il nuovo RS possa migliorare o cambiare le diverse fasi di guida.
Alanera RS, più comodo
Una comodità che arriva da forme più morbide e sfruttabili, soprattutto per quanto concerne la sezione orizzontale. Il disegno è più tagliente e sfinato, sicuramente più efficiente in fatto di penetrazione dello spazio, ma anche meno invasivo quando in salita si tende ad arpionare la parte alta del manubrio. Rispetto alla versione precedente è stato eliminato lo “scalino” frontale ed il bordo posteriore adotta una leggerissima (quasi impercettibile) squadratura che tende ad assecondare l’appoggio della zona carpale delle mani. Sotto è arrotondato, quasi a voler accompagnare le dita su una superficie più ampia di appoggio, fattore che aiuta anche chi scarica quasi completamente le pressioni attraverso il palmo delle mani.
Scompare la fossetta tra il manettino e la parte alta della curva. Significa un maggiore contatto tra manubrio/shifter/polso. Inoltre, a prescindere dalla larghezza, la svasatura (flare) non è eccessivamente pronunciata, con il risultato di un ottimo equilibrio di forme tra la parte alta ed il limite inferiore della piega. Deda Alanera RS è estremo nello sviluppo e ricerca, sfruttabile nel design, adatto a diverse tipologie di utenza e stili di guida.
Meno profondo
120 e 75 millimetri sono i due valori che nel complesso identificano la profondità del nuovo Alanera RS (più compatto se messo a confronto con il vecchio Alanera). Significa un manubrio integrato top di gamma che non obbliga ad abbassarsi in modo eccessivo e che ha una curvatura regolare (senza spigoli, gomiti, rientranze etc) nel punto più lontano ed in pari alla leva del freno. Significa un manubrio non eccessivamente proteso verso l’anteriore che facilita il passaggio della mano tra la sezione orizzontale, il manettino e la posizione ribassata, con i due terminali della piega che sono piacevolmente sfruttabili anche da mani piccole.
Mani esperte per il montaggio
Alanera RS è compatibile esclusivamente per passaggi totalmente interni (freno e cambio). Può essere abbinato alle tipologie di serie sterzo che fanno passare le diverse guaine al proprio interno. E’ perfetto con la serie sterzo DCR (specifica Deda) ed è compatibile (grazie ad adattatori specifici) con la stragrande maggioranza delle serie sterzo presenti sul mercato. E’ compatibile con le forcella che hanno lo stelo D-Shape.
Se messo a confronto con la generazione precedente, RS è stato alleggerito nella zona posteriore, quella del morsetto, che ha le viti in titanio con sede torx (fare attenzione con il serraggio, usare sempre chiavi di qualità e chiusura dinamometrica). Un fattore da considerare è la possibilità di lasciare 5 millimetri aggiuntivi al canotto della forcella, nascosti dal top cap aerodinamico.
In conclusione
Deda Alanera RS è prima di tutto un componente top di gamma in senso assoluto. E’ ricco di tecnologia ed è molto costoso: 795 euro di listino non sono pochi, ma è giusto sottolineare che rientra in una categoria di strumenti pensati per massimizzare le performance dei professionisti.
Il grande vantaggio di questo cockpit integrato è il design, capace di sfruttare quel binomio tra comfort/design funzionali per la piena sfruttabilità del componente in diverse situazioni, per differenti tipologie di mani (grandi e piccole) e stili di guida (dallo sprinter fino ad arrivare al corridore più leggero che pedala sempre in piedi). Mancano a nostro parere due piccoli sedi o incavi sotto l’orizzontale, dove posizionare i due “pulsanti satellitari scalatore”, molto utilizzati dai salitomani e da chi tiene le mani alte/orizzontali per lunghi periodi durante le scalate.
E’ rigido e si sente, ma rispetto al passato è una rigidità “migliore”, perché meglio distribuita, perché le mani tendono ad avvolgere quasi completamente le diverse sezioni del manubrio, senza ostacoli. Deda Alanera RS è una sorta di punto di arrivo per chi vuole effettuare un vero upgrade di altissima caratura.