Il test completo del nuovo Deda Alanera RS

16.01.2025
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Dopo la presentazione ufficiale del nuovo Deda Alanera RS ci siamo presi il tempo dovuto per montarlo ed usarlo per un lungo periodo. Deda Alanera RS non è un semplice manubrio integrato sviluppato per una categoria di agonisti esperti e pretenziosi, una volta di più Alanera si conferma il manubrio in grado di cambiare il carattere della bici.

Più comodo ed ergonomico rispetto alla versione precedente e al tempo stesso trasmette una secchezza e rigidità meno pronunciate. Entriamo nel dettaglio della prova.

Un integrato da pro’ senza mezze misure
Un integrato da pro’ senza mezze misure

I manubri non sono tutti uguali

Se è vero che l’aerodinamica e la tecnologia ciclistica in genere hanno fatto grandi passi in avanti, è altrettanto vero che è difficile interpretare e quantificare il reale risparmio di watt di un singolo componente. La bicicletta è un sistema complesso ed un insieme di diversi pezzi, ai quali si aggiungono le variabili dell’ambiente esterno e naturalmente le soggettività. I numeri, i dati e le analisi, i seppur validi risultati del laboratorio passano in secondo piano una volta su strada. Il feeling dell’utilizzatore, le sensazioni e proprio l’ergonomia, la capacità di cucirsi addosso quel componente specifico, sono fattori che occupano il primo gradino del podio in una ipotetica scala valori. Da lì arrivano watt, velocità e prestazioni.

E’ il caso del nuovo Deda Alanera RS, una base prestazionale per l’intera bici. Tecnicamente è stato migliorato in tutto, rispetto alla versione precedente, perché è più leggero e confortevole, più efficiente in fatto di aerodinamica, dotato di una tecnica costruttiva che è un vanto. Tutto bene, tutto perfetto, ma la differenza e la sua bontà si notano una volta che è portato nell’ambiente esterno. Solo dopo averlo usato ed immaginato un confronto ad ampio spettro con molti manubri di pari categoria, si percepisce quanto il nuovo RS possa migliorare o cambiare le diverse fasi di guida.

Alanera RS, più comodo

Una comodità che arriva da forme più morbide e sfruttabili, soprattutto per quanto concerne la sezione orizzontale. Il disegno è più tagliente e sfinato, sicuramente più efficiente in fatto di penetrazione dello spazio, ma anche meno invasivo quando in salita si tende ad arpionare la parte alta del manubrio. Rispetto alla versione precedente è stato eliminato lo “scalino” frontale ed il bordo posteriore adotta una leggerissima (quasi impercettibile) squadratura che tende ad assecondare l’appoggio della zona carpale delle mani. Sotto è arrotondato, quasi a voler accompagnare le dita su una superficie più ampia di appoggio, fattore che aiuta anche chi scarica quasi completamente le pressioni attraverso il palmo delle mani.

Scompare la fossetta tra il manettino e la parte alta della curva. Significa un maggiore contatto tra manubrio/shifter/polso. Inoltre, a prescindere dalla larghezza, la svasatura (flare) non è eccessivamente pronunciata, con il risultato di un ottimo equilibrio di forme tra la parte alta ed il limite inferiore della piega. Deda Alanera RS è estremo nello sviluppo e ricerca, sfruttabile nel design, adatto a diverse tipologie di utenza e stili di guida.

Meno profondo

120 e 75 millimetri sono i due valori che nel complesso identificano la profondità del nuovo Alanera RS (più compatto se messo a confronto con il vecchio Alanera). Significa un manubrio integrato top di gamma che non obbliga ad abbassarsi in modo eccessivo e che ha una curvatura regolare (senza spigoli, gomiti, rientranze etc) nel punto più lontano ed in pari alla leva del freno. Significa un manubrio non eccessivamente proteso verso l’anteriore che facilita il passaggio della mano tra la sezione orizzontale, il manettino e la posizione ribassata, con i due terminali della piega che sono piacevolmente sfruttabili anche da mani piccole.

Un manubrio che deve essere montato da mani capaci
Un manubrio che deve essere montato da mani capaci

Mani esperte per il montaggio

Alanera RS è compatibile esclusivamente per passaggi totalmente interni (freno e cambio). Può essere abbinato alle tipologie di serie sterzo che fanno passare le diverse guaine al proprio interno. E’ perfetto con la serie sterzo DCR (specifica Deda) ed è compatibile (grazie ad adattatori specifici) con la stragrande maggioranza delle serie sterzo presenti sul mercato. E’ compatibile con le forcella che hanno lo stelo D-Shape.

Se messo a confronto con la generazione precedente, RS è stato alleggerito nella zona posteriore, quella del morsetto, che ha le viti in titanio con sede torx (fare attenzione con il serraggio, usare sempre chiavi di qualità e chiusura dinamometrica). Un fattore da considerare è la possibilità di lasciare 5 millimetri aggiuntivi al canotto della forcella, nascosti dal top cap aerodinamico.

In conclusione

Deda Alanera RS è prima di tutto un componente top di gamma in senso assoluto. E’ ricco di tecnologia ed è molto costoso: 795 euro di listino non sono pochi, ma è giusto sottolineare che rientra in una categoria di strumenti pensati per massimizzare le performance dei professionisti.

Il grande vantaggio di questo cockpit integrato è il design, capace di sfruttare quel binomio tra comfort/design funzionali per la piena sfruttabilità del componente in diverse situazioni, per differenti tipologie di mani (grandi e piccole) e stili di guida (dallo sprinter fino ad arrivare al corridore più leggero che pedala sempre in piedi). Mancano a nostro parere due piccoli sedi o incavi sotto l’orizzontale, dove posizionare i due “pulsanti satellitari scalatore”, molto utilizzati dai salitomani e da chi tiene le mani alte/orizzontali per lunghi periodi durante le scalate.

E’ rigido e si sente, ma rispetto al passato è una rigidità “migliore”, perché meglio distribuita, perché le mani tendono ad avvolgere quasi completamente le diverse sezioni del manubrio, senza ostacoli. Deda Alanera RS è una sorta di punto di arrivo per chi vuole effettuare un vero upgrade di altissima caratura.

Deda

Parkpre KL85, nasce per le gare e ha la velocità nel DNA

23.09.2024
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Parkpre KL85, nasce per le gare e ha la velocità nel DNA. Le corse e le competizioni fanno parte della storia del marchio toscano, questo è innegabile, ma la tecnologia ed i materiali permettono di sviluppare e produrre bici che, da un lato non sacrificano il core aziendale, dall'altro si rivolgono ad un ampio delta di pubblico. La nuova KL85 nasce proprio con questo intento, corsaiola si, ma senza esagerazioni.

Con grande piacere siamo a descrivere una delle ultime creazioni Parkpre. L’azienda toscana che propone costantemente delle biciclette ricercate nel progetto, nei materiale e componentistica, ma anche in fatto di personalizzazione. Dalle sue bici trasuda passione.

KL85 è la novità che entra nel listino Parkpre, una bici aerodinamica che nasce per un pubblico di agonisti, ma non presenta eccessi e rientra in una fascia di bici leggere. E’ un coincidere di fattori voluti e ricercati, in modo da ampliare l’interesse. A partire da agonisti con diverse interpretazioni, da quelli più veloci, toccando gli amanti della salita, fino ad arrivare a chi pedala e si allena, ma è lontano dalle competizioni.

La KL85 con un montaggio di fascia media e sempre race ready
La KL85 con un montaggio di fascia media e sempre race ready

Il numero 85 sta per 850 grammi

Parkpre KL85 si basa su un telaio full carbon monoscocca da 850 grammi (dichiarati e senza verniciatura) nella taglia media. La fibra utilizzata è la T800 e di matrice UD, con le pelli di carbonio orientate in modo specifico in fase di posa. L’obiettivo è quello di ottenere il miglior compromesso tra valore alla bilancia, rigidità, design di ogni singola tubazione e comfort, quest’ultimo per nulla sacrificato. Le taglie disponibili sono 6, a partire dalla xs, fino ad arrivare alla xl.

Le stesse geometrie evidenziano uno solo valore comune a tutte le taglie, ovvero quello relativo alla lunghezza del fodero basso del retrotreno: 40,8 centimetri. Il dettaglio di reach e stack, così come la lunghezza del profilato dello sterzo, mostrano una bici compatta e corta, piuttosto bassa verso l’anteriore a conferma di una vocazione corsaiola che è parte del DNA di Parkpre.

Top di gamma con Deda Alanera

Alcuni valori sono standard, come ad esempio una scatola del movimento centrale press-fit con sedi 86×41 relative ai cuscinetti e le sedi dello sterzo da 1”1/2. Non lo riteniamo un semplice dettaglio, ma un fattore che permette di reperire con facilità i componenti adeguati per l’eventuale sostituzione e manutenzione, ovunque ed in qualsiasi situazione.

La KL85 top di gamma del listino prevede il montaggio della nuova versione Alanera di Deda, pacchetto completo Shimano Dura-Ace e ruote PFR con cerchio full carbon da 38 millimetri. Il passaggio per gli pneumatici, anteriore e posteriore, è al massimo di 30 millimetri di sezione. Il reggisella tutto in carbonio è specifico per la KL85.

La verniciatura? Anche custom

KL85 rientra nel programma MyBike di Parkpre che prevede la customizzazione della livrea cromatica da parte del cliente finale. Non ci sono costi aggiuntivi. Le richieste di personalizzazione possono riguardare anche il montaggio nella sua completezza. Parkpre KL85 parte da una base di 6000 euro circa, per un rapporto tra la qualità ed il prezzo molto, molto interessante.

Parkpre

Nuovo Deda Alanera RS, il manubrio che cambia la bici

25.06.2024
6 min
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Deda Alanera, ovvero uno dei manubri integrati capace di aver cambiato i riferimenti della categoria, capace di cambiare la resa tecnica di un'intera bicicletta. Il cockpit integrato cambia e si rinnova, diventa più leggero, rigido e adotta il suffisso RS, ma sopratutto diventa più efficiente in termini di aerodinamica ed ergonomia. E' stato sviluppato anche grazie al contributo della galleria del vento del Politecnico di Milano, un'eccellenza tutta italiana e sempre più un riferimento per il settore del ciclismo. Fausto Parodi, ingegnere Deda alza il velo sul nuovo Alanera RS.

MILANO – Il nuovo Deda Alanera RS nasce anche grazie al contributo tecnologico di una delle eccellenze che il mondo ci invidia, ovvero il Politecnico di Milano e la sua galleria del vento. Il wind tunnel del Politecnico è uno strumento che nel corso degli anni ha visto passare tante biciclette, ciclisti e componenti, testimone fisso dell’evoluzione del ciclismo.

E’ stato emozionante poter entrare nella galleria del vento e vedere per la prima volta il nuovo manubrio Deda, un cockpit integrato che fin dalla prima versione ha cambiato le regole del gioco (e le performances) in questa categoria di prodotti, ora diventati una sorta di standard. Ma Alanera rimane unico, uno dei quei pochissimi manubri super performanti in grado di cambiare il carattere di una bicicletta. Entriamo nel dettaglio.

Minimale e aggressivo nell’impatto estetico
Minimale e aggressivo nell’impatto estetico

Deda Alanera RS, cambia tutto

Accostabile alla versione precedente? Solo per alcuni dettagli che hanno reso celebre la “vecchia” Alanera, ad esempio la nervatura centrale dello stem e per il fatto che è un manubrio integrato in carbonio, nulla più. Il nuovo Deda Alanera RS è un monoscocca in carbonio vero e proprio, che non prevede nessuna sezione incollata in un secondo momento. Non è un semplice dettaglio e non è una soluzione adotatta da molti. Il metodo obbliga ad utilizzare degli stampi appositi con dei margini di errore che sono ridottissimi. Per costruire un singolo Alanera RS sono necessari oltre 180 fogli di carbonio con relative stratificazioni delle pelli. Vengono utilizzate due tipologie di tessuti, il 3D e quello con finitura 3K.

Anche gli orientamenti (con quattro angolazioni diverse per ogni manubrio) della fibra sono stati oggetto di approfondimenti e studi, in modo che ogni singolo strato di carbonio possa rendere al massimo.

Più leggero e più rigido

Deda Alanera RS è più leggero del 6% (il peso dichiarato per la misura 110×42 è di 340 grammi), se messo a confronto con la versione più anziana (a parità di taglia), anche se il confronto preciso tra le misure è difficile. Perché? La piega ha un flare (una svasatura o apertura verso l’esterno) di 6°, con una differenza tra appoggio superiore e terminale della piega di 2,5 centimetri. E’ perfettamente in linea con le nuove normative UCI e con le nuove tendenze che prevedono una sorta di disassamento delle leve rispetto alla linea verticale del manubrio.

Per entrare nel dettaglio dei numeri e considerando le tre larghezze disponibili. 40 centimetri superiore corrisponde a 42,5 inferiore, 42 a 44,5 e la larghezza 44 corrisponde a 46,5 centimetri sul terminale della piega. Le lunghezze dello stem vanno dagli 80 ai 130 millimetri (140 millimetri su richiesta).

I dettagli che fanno la differenza

Partendo dalla sezione posteriore. Il cap che copre la parte superiore dello stelo della forcella è completamente integrato ed in linea con la superficie dell’attacco manubrio. La sua integrazione lascia comunque spazio agli eventuali 5 millimetri di sporgenza dello stelo.

La battuta inferiore dello stem, quella che appoggia sugli spessori è dotata di dentini che vanno ad ancorare gli stessi spessori (con disegno DCR e dedicati). Si azzera il rischio che questi ultimi ruotino su se stessi. La compatibilità (considerando le bici presenti sul mercato) offerta da Deda è molto ampia. La chiusura del collarino si struttura grazie a due viti (in titanio) a brugola ed a un ciclindro metallico, nascosto nel lato opposto. E’ predisposta una cover in TPU che chiude lo spazio delle brugole.

Il passaggio interno delle guaine ed eventuali cavi è stato maggiorato, nonostante un volume esterno del manubrio che è stato ridotto. Infatti, la sezione frontale diventa di 17 millimetri per l’RS, rispetto ai 22 della versione precedente, mentre la superficie di appoggio è aumentata di 2 millimetri (46 rispetto a 44). Anche dal punto di vista estetico, il nuovo integrato Deda è più arrotondato, sinuoso e meno spigoloso rispetto al passato. Significa anche un’efficienza aerodinamica più elevata.

L’angolo dell’attacco è di 82°. Deda è l’unica azienda ad adottare questa angolazione, una soluzione che arriva dal passato e che diventa più che mai attuale con la ricerca estrema dell’aerodinamica. Uno stem con questo angolo sarà sempre perfettamente in linea con l’orizzonte. Infine c’è il supporto frontale specifico. È in alluminio 6061 ed è compatibile anche con la serie Edge 1000 di Garmin. Ogni Alanera è munita di etichetta NFC per l’attivazione della garanzia e per verificare l’originalità del manubrio.

L’ergonomia si basa sul concetto RHM Evo (foto Deda)
L’ergonomia si basa sul concetto RHM Evo (foto Deda)

Estremo nelle prestazioni ed ergonomico

La forma si basa sul concetto RHM Evo di Deda. Significa che il polso può sfruttare un appoggio completo che arriva dal binomio manettino del cambio/manubrio. Sono stati eliminati quegli spazi vuoti che erano presenti sull’Alanera della generazione precedente. La curva ha un’altezza (drop) di 120 millimetri ed una profondità (reach) di 75, valori comuni a tutte le taglie. Il prezzo di listino è di 795 euro, non è poco, ma è perfettamente in linea con una categoria di cockpit integrati hors categorie.

Deda