Una Merida Scultura CF5 in Edizione Limitata e prodotta in soli 60 esemplari, così si celebrano i 50 anni di attività.
La livrea è nero e oro con il marchio e il logo tono su tono. La trasmissione è Sram Red eTap AXS e il power meter è incluso nel pacchetto. Ci sono le ruote Vision SC40 gommate Continental, la sella Prologo Scratch e il cockpit integrato Alanera di Deda. Il prezzo di listino? 10990 euro.
Il frameset è mutuato dalla Scultura Team Replica
Il telaio, la forcella e il seat-post sono i medesimi della Merida Scultura CF5 in dotazione ai corridori professionisti. Qualche mese a dietro abbiamo avuto l’opportunità di testare la versione Team Replica, restando positivamente colpiti dall’equilibrio e dal comfort complessivo della bicicletta, dalla bontà delle geometrie e da un avantreno con una forcella davvero ben fatta.
Sotto il profilo tecnico, rimanendo nel comparto kit-telaio, tra quella versione e questa Limited Edition non cambia nulla, se non la colorazione.
Merida Scultura Limited Edition, cosa cambia?
C’è un pacchetto del cambio che è tutto diverso ed è Sram Red eTap AXS. La combinazione che abbiamo provato vede i 12 rapporti posteriori 10/26, 48/35 per il plateau anteriore, munito di power meter Quarq. Un’importante variazione riguarda il manubrio full carbon integrato, che in questa versione 50 anniversary vede l’impiego del Deda Alanera (c’è l’adozione anche della serie sterzo Deda, per una interfaccia perfetta).
Manubrio diverso e più rigido
Rispetto al cockpit SL utilizzato sulla Merida Scultura Team Replica il Deda ha una rigidità maggiore e una sorta di “durezza” che in parte cambia il comportamento dell’avantreno. Qui entra in gioco la geometria della bicicletta, a nostro parere una delle più azzeccate nel panorama di questa categoria di prodotti e una gran forcella. Quest’ultima è capace di “sostenere” la bici ed ha una precisione esemplare.
Cambia anche il valore alla bilancia
A parità di taglia la Limited Edtion paga qualcosa alla bilancia: 7,4 rispetto ai 7,08 della Team Replica. La trasmissione Sram è più pesante (rispetto alla Shimano Dura Ace) e il manubrio Merida è più leggero del Deda. Eppure per quanto concerne l’efficienza in salita, la differenza si sente poco. C’è un retrotreno che spinge e invita a spingere parecchio e anche una distribuzione ottimale dei pesi, fattori che si riflettono su una bicicletta mai severa. Non stanca e non si perde potenza.
Il test della Merida Scultura Limited Edition 50
Pur essendo una bici da agonista e da corridore vero, la Scultura CF5 mette insieme un comfort ottimale, una geometria facile da sfruttare e un grado di leggerezza con il giusto valore. Ha dei valori di reach e stack non troppo aggressivi, che tradotto per i comuni mortali (quindi chi pedala anche per piacere e gratificazione personale), significa non andare mai troppo verso il basso dell’avantreno, con la possibilità di adeguare la taglia della bici alle proprie esigenze. E’ una bicicletta che per le caratteristiche tecniche è adatta a molti, non solo ai pro.
Il piantone non è dritto in piedi e questo lascia spazio ad una pedalata un po’ più aperta. Il comfort nel medio e lungo periodo ne guadagna.
L’avantreno è granitico e il Deda Alanera contribuisce a far risaltare questa caratteristica della bicicletta. La forcella e lo sterzo sono rigidi, si sente parecchio, eppure non sbacchettano mai, anche quando i cambi di direzione diventano tanti e condotti a velocità elevate.
Bene con ruote diverse, che siano alte o più basse. Non è una bici aero, ma con i cerchi alti la bici funziona bene e lo fa anche in salita, perché non subisce “l’effetto pesantezza del ruotone”. Con i profili medi trova la sua configurazione migliore e il compromesso per sfruttarla ovunque al pieno delle potenzialità.