Il 2022 di Corima? A tutto… professionismo!

17.01.2022
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Cofidis, Astana Qazaqstan e Gazprom-RusVelo: la stagione 2022 del produttore francese di ruote Corima promette davvero grandi risultati e soprattutto grande visibilità mediatica e dunque promozionale…

Dopo la conferma del team Astana, una collaborazione quella con la squadra tornata ad essere quella di Vincenzo Nibali oramai davvero di lunga data, e la “new entry” Gazprom, Corima ha annunciato una terza ed importantissima nuova partnership, ovvero quella con il Team Cofidis: una sponsorizzazione che coinvolgerà anche la nuova squadra femminile, composta da ben undici atlete, e la squadra di paraciclismo.

Cofidis è l’ultima squadra entrata nel mondo Corima ed userà i suoi prodotti nella prossima stagione
Cofidis è l’ultima squadra entrata nel mondo Corima

Le ruote di Nibali

Tutti i team pro’ sono equipaggiati da Corima attraverso la fornitura di modelli di ruote da corsa “premium”. Nello specifico parliamo dei modelli in carbonio altamente aerodinamiche MCC DX, WS Black DX, e WS TT DX.

«Corima e il ciclismo professionistico – ha dichiarato Raphael Jeune, Sponsoring Manager – è sinonimo di un rapporto storico e imprescindibile per la nostra azienda. Sono proprio le corse WorldTour, quelle affrontate ai massimi ai livelli che difatti consentono di certificare la qualità dei nostri prodotti. I pro’sono un banco i prova eccezionale ed una fonte di informazioni e feedback davvero impagabili… ».

Astana Qazaqstan è la seconda squadra che potrà contare sui prodotti Corima per la stagione 2022
Astana Qazaqstan è la seconda squadra Corima per il 2022

«Tutti i team da noi sponsorizzati – continua Rapahel Jeune – hanno modo di utilizzare l’intera gamma dei nostri prodotti. Ad esempio il Team Cofidis avrà l’opportunità di utilizzare i nostri modelli: MCC DX, WS Black DX, WS TT e S Black per l’handbike. Sempre con Cofidis, siamo davvero molto felici di poter sostenere la creazione della squadra femminile professionistica, oltra a partecipare allo sviluppo della squadra di paraciclismo. Promuovere il Made In France ed il know-how a livello internazionale a fianco di una squadra così prestigiosa come Cofidis, è un vero onore».

In Italia con Beltrami TSA

«Siamo estremamente lieti di concedere ai nostri atleti l’opportunità di correre per i prossimi anni su ruote Corima – ha dichiarato Cédric Vasseur, il General Manager del Team Cofidis – ruote che io personalmente considero come le migliori sul mercato. Questa nuova partnership rappresenta un altro passo in avanti segnato dalla nostra squadra nella ricerca della massima prestazione ».

Marco Canola team Gazprom Rusvelo con la sua nuova Look equipaggiata con ruote Corima
Marco Canola con la nuova Look

«Come team siamo sempre molto attenti al livello di prestazione di tutti i nostri singoli atleti. Proprio per questo vogliamo dare loro sempre i prodotti migliori, i più veloci. Per quanto riguarda Corima siamo anche orgogliosi di poter correre con prodotti high-tech al 100% francesi… Siamo convinti che l’accordo tra Cofidis e Corima darà alla nostra squadra maschile World Tour, alla squadra femminile e alla squadra di paraciclismo, la migliore gamma di prodotti in tutte le discipline ciclistiche».

Occorre ricordare che l’intera a gamma prodotto Corima è distribuita sul mercato italiano dalla commerciale reggiana Beltrami TSA.

Corima

Gazprom RusVelo, dopo 9 anni di Colnago ora c’è Look

13.01.2022
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Il valzer delle aziende che hanno ufficializzato le partnership con i team è iniziato. Dopo aver sondato la sponda Giant, che è rientrata nel WorldTour al fianco del Team Bike Exchange Jayco, di fatto prendendo il posto di Bianchi, ora vediamo Look che affianca la compagine Gazprom RusVelo.

Abbiamo intervistato Imerio Cima, meccanico del team ed ex corridore che ha militato nel team di matrice russa e ha dovuto arrendersi lo scorso anno per un brutto infortunio. La squadra non ha la licenza WorldTour, ma è presente in molte delle corse di primissima fascia dove ben figura e si fa notare grazie ai suoi uomini. Nell’accordo con il sodalizio russo rientra anche Corima, che fa parte dello stesso gruppo industriale di Look.

Imerio Cima con la divisa del corridore alla Tirreno 2020, ora meccanico del team
Imerio Cima con la divisa del corridore alla Tirreno 2020, ora meccanico del team
Imerio quale è il fattore che ti ha colpito di più nel passaggio da Colnago a Look?

Mi ha colpito molto la disponibilità dell’azienda, che praticamente ci ha messo a disposizione una persona fin da subito. Questo rappresentante di Look ha affiancato lo staff, noi meccanici e ovviamente i corridori, cercando di ricevere quanti più feedback possibili. L’intento è stato chiaro, ovvero quello di migliorare dove possibile ed evolvere, nelle soluzioni e nei materiali. In poco tempo è stata raccolta un’infinità di dati. Questo mi ha fatto, ma in generale a tutto il team, un’eccellente impressione e credo che sia sinonimo di serietà.

Da Colnago a Look, un cambio che fa parlare e che avviene dopo anni di collaborazione. Tutto facile?

Non è stato un cambio semplice, perché siamo passati a Look, dopo l’esperienza Colnago che è durata 9 anni. Inoltre il periodo che stiamo vivendo non ci ha aiutato in questa fase di transizione, anche se ora siamo a buon punto. Mi riferisco ai ritardi, in cui tutti sono coinvolti. Una cosa che mi preme sottolineare è che con Look siamo entrati in una dimensione quasi futuristica, dove si vede e percepisce molta tecnologia. Non voglio dire che Colnago fosse un passo indietro, ma avevamo un modello di bici più tradizionale, la C64. Qui abbiamo due modelli strada e la crono, biciclette con i dischi e tanta integrazione dei componenti.

Quante biciclette sono arrivate, tra le tradizionali e le crono?

Non ricordo il numero esatto, perché l’azienda francese ha fornito uno stock di materiali e noi abbiamo suddiviso l’equipaggiamento. Indicativamente sono 3-4 bici a testa, oltre a quella da crono. I corridori hanno l’opportunità di scegliere tra la più leggera 795 Huez RS e la aero 795 Blade RS, entrambe con i dischi. E poi c’è anche il mondo nuovo, per noi, delle ruote Corima, mentre abbiamo le trasmissioni Campagnolo che avevamo già in precedenza con Colnago. Ora nella versione disco ovviamente.

Un particolare del 795 Blade RS, che utilizza un cockpit semi integrato e aero concept (© LOOK Cycle/Focal77)
Il 795 Blade RS utilizza un cockpit semi integrato e aero concept (© LOOK Cycle/Focal77)
I mezzi sono arrivati completi grazie anche alla collaborazione che esiste tra Look e Corima?

Il materiale non è ancora arrivato tutto, credo che avremo la quasi totale disponibilità nei prossimi giorni. No, il materiale è arrivato con differenti slot di consegna, poi sta a noi montare le bici e assegnare i mezzi ai corridori. Ad esempio le ruote da gara non sono state ancora utilizzate, ma è questione di giorni.

Le bici sono equipaggiate con il power meter? Quale modello?

Sì, le biciclette hanno il Power Meter SRM Origin, quello con le pedivelle in carbonio. Ne sono stati forniti due per ogni corridore, una per la bici da allenamento e uno per quella da gara. Mentre il computerino è Garmin.

Mediamente, quanto tempo impiegate per montare una bici?

Con le bici disco ci vuole più tempo rispetto alla tradizionale. La Look Huez è più facile e ha bisogno di una tempistica inferiore, rispetto alla Blade. Questa ha un’integrazione maggiore, soprattutto per quello che riguarda il manubrio e la zona dello sterzo e bisogna prestare una maggiore attenzione. Si tratta comunque di un’oretta circa, per ogni singola bici con i freni a disco, inclusa l’operazione di spurgo dell’impianto idraulico.

Il modello aero è tra quelli più apprezzati e richiesti, anche da alcuni scalatori (© LOOK Cycle/Focal77)
Il modello aero è tra quelli più apprezzati e richiesti, anche da alcuni scalatori (© LOOK Cycle/Focal77)
Quali sono i primi feedback che ricevi dai corridori in merito ai nuovi materiali? Ci puoi dire il commento che ti ha colpito maggiormente?

Non c’è stato un solo commento che ha fatto la differenza, ma l’unanimità dei consensi. In fatto di performance e per i primi feedback, ha colpito positivamente la velocità della Blade, a detta dei corridori, molto, molto veloce e non solo in pianura. Tutti entusiasti e motivati. Partire per una nuova stagione e avere a disposizione dei materiali al top, non è cosa da poco!

Bontrager RSL 37

Ruote WorldTour: aerodinamica first

06.11.2020
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Nel “pacchetto dei materiali”, le ruote (e le gomme) contribuiscono più di ogni cosa alla scorrevolezza. Le gomme sono il contatto della bici con l’asfalto, le ruote sono l’avanzamento: va da sé che loro efficienza è fondamentale. Dicevano i “vecchi” meccanici: «Meglio una bici più pesante ma con buone ruote, che un telaio leggero ma ruote pesanti che non scorrono». E per questo l’aerodinamica conta più di tutto.

Profili da 60 millimetri per Demare
Profili da 60 millimetri per Demare

Aerodinamica “first”

Se il discorso del peso è “relativamente” superato, oggi i marchi lavorano soprattutto nella direzione dell’aerodinamica. Le velocità medie crescenti inducono ad insistere su questa direzione. Con le fibre attuali il peso è abbastanza leggero per tutte le ruote, a parità di materiale utilizzato.

A fare la differenza sono i profili, che a loro volta sono legati all’aerodinamica. Più il profilo è alto e meglio è, questo lo sappiamo. Quello che invece sta cambiando è che le sezioni diventano sempre più larghe. Il canale interno è anche di 21 millimetri e procedendo verso i raggi alcuni modelli “spanciano”, arrivando anche a 27 millimetri di proiezione interna, per poi appunto restringersi verso i raggi. E’ il cosiddetto “effetto goccia”.

Le Enve della NTT: profilo differenziato tra anteriore e posteriore
Le Enve della NTT: profilo differenziato tra anteriore e posteriore

Effetto goccia

Quando la pioggia cade dal cielo ha nella sua parte verso terra, cioè quella che prende vento, la porzione più larga. Questo concetto è stato più che ripreso nella vela. In Coppa America è stato talmente ottimizzato che le imbarcazioni ormai vanno quasi più forte di bolina (controvento) che di poppa (vento a favore). In bici ci si sta arrivando.

Questo effetto poi si lega moltissimo con lo scarico dell’aria. Il cerchio anteriore più grande consente a quello posteriore di essere più libero.

I grandi brand che guarda caso supportano i team WorldTour investono molto su questo tipo di ricerca. E il rapporto con i loro corridori è ormai costante.

In gruppo si parla molto bene delle ruote Enve e Lapierre. Il marchio francese sta lavorando molto più che sul Cx (coefficiente di penetrazione) sulla capacità di scarico dell’aria. Enve invece così come Specialized sta insistendo sulle differenze tra anteriore e posteriore: sia dei profili che delle larghezze.

«Questa soluzione – dice Giampaolo Mondini, tecnico Specialized che lavora a stretto contatto con i corridori – oltre ad avere effetti aerodinamici positivi, aiuta molto nella stabilità in caso di vento laterale o trasversale, la situazione che si verifica più spesso».

Profili alti anche nelle tappe di montagna
Profili alti anche nelle tappe di montagna

Addio profilo basso

Diamo adesso un numero molto semplice che rende l’idea di quanto si possa risparmiare con una ruota efficiente. Già a 20 chilometri orari l’aerodinamica conta, soprattutto se si viaggia in salita dove quella velocità, unitamente alla pendenza, indica uno sforzo intenso. Ebbene si va più forte con una ruota da 35 millimetri piuttosto che con una bassa, nonostante quei 100-110 grammi in più.

Nonostante ciò, questo tipo di profilo sta quasi sparendo. Sempre Mondini conferma: «Le Roval di Specialized erano da 32 millimetri ma ormai viste le medie elevate anche in tappe di salita, quasi nessuno utilizza questo profilo, salvo rari casi. Si preferisce comunque quello da 50 millimetri. Ormai le bici sono talmente leggere che non si ha l’esigenza di limare peso qua e là, pertanto si può lavorare sull’aerodinamica. Dai nostri test abbiamo visto che il punto di rottura nella scelta tra una ruota aero e una bassa avviene a 23 chilometri orari, mentre il peso incide con pendenze dal 7,5 per cento in su».

In base a questi dati e alle velocità medie si capisce perché solo in rari casi si vedono profili bassi, cioè da 32-35 millimetri. Sotto in pratica proprio non si va più. 

Roval: sezione esterna larga 35 millimetri all’anteriore e 30 al posteriore
Roval: sezione esterna larga 35 millimetri all’anteriore e 30 al posteriore

Dati, mozzi, raggi

I cerchi poi non solo sono alti o bassi, dritti o spanciati, ma hanno anche altri particolari. C’è chi propone un profilo variabile, come le Princeton usate da Ganna. Chi i puntini effetto “pallina da golf”, chi appunto la forma a goccia. In più ci sono in ballo i raggi. Tralasciando la tre-raggi e la lenticolare, che si vedono solo nelle crono, ci sono ruote che vanno da 12 a 24 raggi. Raramente oggi si supera questo numero.

Si presta più attenzione al non disperdere energie, piuttosto che a limare altri grammi. Inutile fare ruote leggere se poi flettono. A tal proposito si lavora molto sui mozzi e sul loro raccordo con i raggi. Corima ne è un esempio con le MCC Dx.

«Nel 2008 – conclude Mondini – iniziammo a lavorare con le ruote Roval. Non avevano una campanatura, erano dritte. Sì, erano leggere e aerodinamiche, ma bastava alzarsi sui pedali e il cerchio fletteva a tal punto che toccava sui pattini freno. Iniziando a lavorare a stretto contatto con i professionisti negli anni siamo arrivati ad avere un prodotto efficiente in tutte le direzioni: peso, aerodinamica, rigidità, scorrevolezza. Questo sia nella ruote che in altro. Oggi per noi di Specialized la Sl7 è la bici “definitiva”, aero e leggera. Ebbene la proponiamo in due setup: quello “Alpinist” con ruote da 32 millimetri in su e quello “Rapid” con profili da 50 anteriore e 60 posteriore. Entrambi con clincher o tubeless per noi più scorrevoli».

Bontrager RSL 37

Le ruote sulle strade del Giro d’Italia (2ª parte)

24.10.2020
4 min
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Continua la nostra analisi delle ruote utilizzate al Giro d’Italia. Nella prima parte abbiamo visto i modelli ad alto profilo partendo dalle Roval Rapide CLX 50 fino alle Cadex 42 Tubolar. Ora analizziamo le ruote con i profili più bassi. Una famiglia orientata alla ricerca del minor peso e più adatte alle strade in salita.

Le Mavic Cosmic Pro Carbon SL dell’Ag-2r La Mondiale
In primo piano le Mavic Cosmic Pro Carbon SL dell’Ag-2r La Mondiale

Cerchi medi bassi per le salite

Con un profilo di 40 millimetri le Mavic Cosmic Pro Carbon SL accompagnano i corridori del Team Ag-2r La Mondiale. Queste ruote sono disponibili in due versioni: per tubolare e UST, il sistema tubeless di Mavic. La versione UST fa registrare un peso di 1.490 grammi. L’azienda francese sottolinea che grazie al sistema UST si ha un risparmio di 40 grammi rispetto a una ruota tradizionale con camera d’aria. La versione per tubolare pesa 1.410 grammi. Entrambe le varianti hanno un cerchio con un profilo NACA che migliora l’aerodinamica e la stabilità in caso di vento laterale. I raggi a forma ellittica concorrono a migliorare l’impatto con l’aria. La larghezza esterna del cerchio è di 25 millimetri.

Le Fulcrum Speed 40T DB della Cofidis
Le Fulcrum Speed 40T DB in dotazione ai corridori della Cofidis

Anche le Fulcrum Speed 40T della Cofidis hanno un’altezza del cerchio di 40 millimetri con una larghezza esterna di 24,5 millimetri e un peso di 1.320 grammi. I mozzi sono in alluminio con cuscinetti ad alta scorrevolezza CULT. Queste ruote sono realizzate tramite la tecnologia Two-to-One che permette di avere meno raggi. Il vantaggio è che si risparmia peso e si hanno minori flessioni nei momenti di massimo sforzo. I raggi sono in acciaio con profilo arrotondato.

Le Metron 40 SL Disc della Bahrain-McLaren
Le Vision Metron 40 SL Disc in dotazione alla Bahrain-McLaren spiccano per la versatilità

I corridori del Team Bahrain-McLaren sono equipaggiati con ruote Vision della gamma Metron. Per la precisione possono fare affidamento sulle Metron 40 SL Disc con un profilo del cerchio arrotondato per ricercare la migliore efficienza aerodinamica. Anche i raggi sono pensati per la velocità, infatti hanno una forma piatta. Le Metron sono sviluppate tramite test in galleria del vento e analisi CFD. Il canale interno di 19 millimetri permette di montare pneumatici larghi di misura da 25 millimetri in su. I mozzi con sistema P.R.A. facilitano la scorrevolezza della ruota e una durata nel tempo maggiore. Il peso è di 1.350 grammi nella versione per tubolare.

Grafica accattivante per le Ursus Miura TS37 Evo
Le Ursus Miura TS37 Evo Disc ben visibili grazie alla grafica accattivante

Con 37 millimetri di profilo le Ursus Miura TS37 Evo Disc accompagnano le imprese dei corridori della Vini Zabù KTM. Il cerchio è un monoscocca di carbonio UD con larghezza esterna è di 24 millimetri. Il peso della ruota anteriore è di 650 grammi, mentre la posteriore si ferma a 780 grammi per un totale di 1.430 grammi. I mozzi hanno cuscinetti ad elevata scorrevolezza SKF. I raggi a testa dritta sono in acciaio al carbonio.

Le Corima WS 32 Black DX dell’Astana
Le Corima WS 32 Black DX del Team Astana con profilo da 32 millimetri

I corridori del Team Astana utilizzano ruote Corima WS 32 Black DX. La versione per tubolare ha un profilo di 32 millimetri con una larghezza di 26 millimetri. Il cerchio in carbonio ha una finitura 3K. Il peso della ruota anteriore è di 645 grammi, mentre la posteriore fa fermare l’ago della bilancia a 775 grammi.

La Trek-Segafredo monta ruote Bontrager, fra le quali spiccano le Aeolus RSL 37. Realizzate in carbonio OCLV di livello RSL che offre leggerezza e maggiore resistenza. Il profilo del cerchio è di 37 millimetri, che a detta dei tecnici Bontrager garantiscono ottime prestazioni anche nei tratti veloci. La larghezza esterna del cerchio è di 28 millimetri, adatta a coperture larghe. I mozzi sono i DT Swiss 240s e i raggi sono i DT Aerolite sempre del marchio svizzero. Il peso è di 1.325 grammi.