795 Blade RS, la Look buona per fare tutto (e bene)

07.11.2023
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Look 795 Blade RS, è stata sviluppata a braccetto con corridori del Team Cofidis, è una bicicletta da agonista, eppure è adatta a molti e a diverse tipologia di guida. E' molto curata, adotta delle soluzioni di design moderne che analizzate nel dettaglio diventano anche dei segni di distinzione

Look torna a livelli di performances elevati e la 795 Blade RS ne è la dimostrazione. L’impatto estetico ci mostra una bicicletta che segue le concezioni moderne, eppure se osservata nel dettaglio, mostra dei segni di distinzione propri.

Abbiamo provato la versione Pro Team, quella con il pacchetto Ultegra Di2 e le ruote Corima 47 WS Evo (7,7 chilogrammi rilevati nella taglia media, senza pedali), predisposte alle gomme tubeless. Il prezzo di listino di questa versione è di 8.490 euro.

Una bici prestazionale su tutti i terreni e con allestimenti diversi
Una bici prestazionale su tutti i terreni e con allestimenti diversi

Blade 795 RS, come si presenta

L’inserzione ribassata degli obliqui è in linea con le soluzioni attuali adottate da molti (ma la forma degli obliqui non è comune). Eppure, una volta che si inizia ad osservare da vicino questa bicicletta, sono ben altri gli aspetti che tengono banco nell’argomentazione del prodotto.

La forcella ad esempio, con la parte superiore che prima spancia verso l’esterno, per poi stringersi vicino al punto di unione del tubo sterzo. Dove si abbina all’obliquo c’è una “piccola pinnetta”, funzionale all’aerodinamica e nulla di troppo invasivo, apprezzabile anche da chi ama le bici non eccessivamente ingombranti. I terminali della forcella sono asimmetrici.

C’è il manubrio Look Combo Aero Carbon, integrato certo e tutto in carbonio, ma anche un vero e proprio componente modulabile. In origine lo stem e la piega sono due cose separate (comunque studiate per completare il nuovo pacchetto Look), ma collimano perfettamente tra loro una volta montati. Nessuna guaina e filo all’esterno, con un’ergonomia vantaggiosa, per il posizionamento degli shifter, per il raggio della curva e anche per il prolungamento notevole della parte bassa del manubrio.

Non è sloping

Il telaio non è sloping e considerando gli standard attuali del mercato, non è un fattore banale. «La soluzione è voluta per sfruttare a pieno le potenzialità aerodinamiche della bici completa, incluso il corridore – ci aveva spiegato Jean Marc Hillairet al momento della presentazione ufficiale – oltre a sfruttare meglio anche il nuovo manubrio Aero nella varie posizioni. Inoltre, non aver usato il disegno sloping ci ha permesso di lasciare il carro posteriore a 41 centimetri, molto corto, senza sacrificare la stabilità e contenendo a valori ridotti l’interasse, taglia per taglia».

Per fare un esempio relativo alla bici in prova, una taglia M, questa ha un passo totale inferiore al metro di lunghezza, un angolo anteriore di 73° e quello del piantone a 74,5°. Insomma, una bici corta, agile e reattiva.

La 795 Blade RS non è una bici ingombrante. E’ più massiccia sull’avantreno e nella porzione centrale, per sfinarsi e smagrire i volumi dei tubi man mano che si passa verso il retrotreno, senza mai perdere di equilibrio ed ergonomia.

Come va

Una bici da corridore. La 795 Blade RS lo è a prescindere dalle ruote e dalla configurazione generale, anche se non è mai eccessiva nelle risposte e non da mai l’idea di essere “troppo” rigida.

In salita invita ad uscire di sella e portare in avanti il corpo. Sostiene e trasmette quella sensazione di “ritorno” della performances, ovvero quando la bici non mostra flessioni e cedimenti.

In discesa è parecchio agile, va guidata e va tenuta, ma è capace di perdonare qualcosa. La fa quando l’asfalto non è perfetto ed è necessario corregegre la traiettoria all’ultimo istante, oppure quando si montano “i ruotoni altissimi”. Ed ecco un altro punto a favore, ovvero la capacità ottimale di interfacciarsi con allestimenti molto diversi tra loro.

In conclusione

Look 795 Blade RS non è accostabile a nessuna delle bici Look prodotte nell’era dei freni a disco. Di certo è superiore per tutti gli aspetti con i quali ci confronta quando c’è da spingere (a prescindere dal contesto ambientale), maggiormente votata ad una performance a tuttotondo.

Non scontenta nessuno, lo scalatore che magari preferisce la bici con le ruote basse, risparmiando del peso, fino ad arrivare al corridore più veloce che esige una configurazione più aggressiva in fatto di velocità.

Look

Alessandro D’Amore entra nella squadra Look e Corima

19.09.2023
3 min
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Look Cycle e Corima hanno recentemente deciso di rafforzare la loro presenza in tre mercati strategici come quelli di Francia, Italia e Spagna. Nel farlo hanno voluto nominare un nuovo Responsabile delle Vendite, unico per tutti e tre i Paesi. Si tratta di Alessandro D’Amore presentato tramite un comunicato stampa.

«Alessandro – riporta il comunicato – porta con sé un’eccezionale esperienza nelle vendite e nella gestione all’interno dell’industria ciclistica. Con oltre 14 anni di esperienza in ruoli di leadership nelle vendite e nel marketing presso aziende rinomate del settore, è riconosciuto per la sua visione strategica e la capacità di stimolare la crescita delle vendite».

D’Amore assume il suo incarico in una fase “sportiva” estremamente importante per entrambi i brand, quest’anno partner tecnici del Team Cofidis.

Alessandro D’Amore sarà il nuovo responsabile delle vendite di Look e Corima
Alessandro D’Amore sarà il nuovo responsabile delle vendite di Look e Corima

Un compito ambizioso

La nomina di Alessandro D’Amore vuole rappresentare per Look Cycle e Corima una tappa significativa nell’espansione e consolidamento della loro presenza nel mercato ciclo europeo.

Nel suo nuovo ruolo di Responsabile delle Vendite per i mercati di Francia, Italia e Spagna, D’Amore sarà chiamato a svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo della strategia commerciale di Look Cycle e Corima in questi Paesi. La sua competenza sarà essenziale nel rafforzare la posizione de due brand e nel consolidare la loro presenza in mercati chiave, come lo sono appunto quello francese, italiano e spagnolo.

Look è un’azienda francese che da tempo è legata al mondo del ciclismo
Look è un’azienda francese che da tempo è legata al mondo del ciclismo

Un ruolo estremamente importante

A confermare l’importanza del ruolo che D’Amore andrà a ricoprire è stato Sébastien Coue, Direttore delle Vendite e del Marketing presso Look Cycle Group.

«Siamo fiduciosi che la sua leadership stimolante e il suo impegno per l’eccellenza – ha dichiarato Sébastien Coue – consentiranno a Look Cycle e Corima di continuare a crescere in questi mercati strategici. I suoi sforzi contribuiranno a rafforzare la nostra posizione come riferimento indispensabile nell’industria ciclistica».

«Sono entusiasta di unirmi a Look Cycle e Corima – ha dichiarato D’Amore – due marchi con una reputazione eccezionale nel mondo del ciclismo. Il mio obiettivo è continuare a far progredire questi marchi concentrandomi sull’innovazione, sulla qualità del prodotto e sull’eccellente servizio clienti».

In Look Cycle e Corima sono assolutamente convinti che con la sua profonda conoscenza dell’industria ciclistica e la padronanza delle dinamiche di mercato in Francia, Italia e Spagna, Alessandro D’Amore sia il responsabile ideale per aumentare la visibilità dei loro prodotti, e nel contempo rafforzare le relazioni con i partner di distribuzione e rivendita.

Look

Corima MCC EVO, equilibrio e bilanciamento da manuale

26.06.2023
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Fatte a mano, con esperienza e qualità in Francia. Corima presenta le MCC EVO, un set di ruote dal carattere unico e un design iconico. Testate dai professionisti e perfezionate dagli artigiani della casa francese (i cui prodotti sono distribuiti in Italia da Beltrami TSA), queste ruote offrono il meglio a chi cerca il connubio tra performance e comfort. Un bilanciamento tra leggerezza, aerodinamica e rigidità pronto a performare a tutti i livelli, dalle corse dei pro’ agli amatori più esigenti.

Le MCC EVO da 32 mm sono progettate per offrire una nuova generazione di prestazioni per i percorsi di montagna. Nella versione da 47 mm invece offrono un’anima versatile, in grado di raggiungere l’equilibrio tra prestazioni e comfort. Oltre ad una versione per tubolare, questi cerchi in carbonio possono incorporare la tecnologia tubeless, consentendo ai ciclisti di scegliere copertoni più larghi e pressioni più basse, migliorando la comodità e la protezione dalle forature su strada.

Bilanciamento ideale

Corima ha ottimizzato la composizione del carbonio delle MCC EVO riducendo il peso e mantenendo allo stesso tempo rigidità, reattività e affidabilità senza pari. Nel creare questo nuovo modello i progettisti si sono concentrati sulla necessità di offrire una rigidità e un’efficienza di alto livello. La rigidità è un fattore critico per i ciclisti che puntano alla performance: più è accentuata, più consente al ciclista di spendere meno watt per trasferire la propria potenza nell’accelerazione.

Nei test effettuati sulla rigidità laterale, la MCC EVO 47 è risultato avere il miglior rapporto rigidità-peso, con una media del 15% di rigidità in più rispetto alla concorrenza. Questo aumento previene la deformazione, favorendo l’estensione della durata del prodotto, ma non influisce sul comfort, un aspetto definito dalle dimensioni del copertone e dalla pressione corretta.

Nuovo sistema

C’è una novità che innalza ulteriormente la caratura di questo nuovo modello. Sviluppato internamente da Corima, il nuovo sistema a cricchetto presenta 36 denti e un angolo di innesto di 10 gradi, garantendo un elevato livello di reattività e affidabilità. Alloggiato all’interno di un mozzo con tecnologia a doppia coppia a forma di stella, progettato per assorbire le forze frenanti opposte. Il nuovo sistema offre ai ciclisti una velocità di innesto e trasmissione del 17% superiore rispetto al modello precedente, oltre a una distribuzione bilanciata della potenza per una maggiore affidabilità.

«Quando si valutano le prestazioni di una ruota – ha spiegato Hugo Poudrel, Product Category Manager di Corima – è fondamentale considerare diversi fattori: aerodinamica, reattività, rigidità e peso. Un parametro importante è il rapporto rigidità-peso. Grazie alle tecnologie brevettate da Corima e all’approccio progettuale delle ruote, siamo lieti di aver raggiunto rapporti eccezionali, migliori di qualsiasi concorrente. Non vedo l’ora che i ciclisti di tutto il mondo sperimentino le prestazioni e il carattere puro delle ruote MCC EVO, costruite a mano e in carbonio, sia che scelgano di montare tubolari sia tubeless».

Il nuovo sistema a cricchetto alleggerisce il peso complessivo e migliora l’affidabilità
Il nuovo sistema a cricchetto alleggerisce il peso complessivo e migliora l’affidabilità

Caratteristiche principali

Le nuove gamme MCC EVO offrono, come si diceva in avvio, due diverse altezze del cerchio: 32 mm per i percorsi di alta montagna, 47 mm per le corse a tutto tondo, con un risparmio di 145 grammi per entrambe rispetto alle generazioni precedenti. Design al 100% in carbonio (raggi in carbonio brevettati, mozzo con tecnologia D2T) con 12 i raggi (anch’essi in carbonio) che migliorano rigidità e peso sotto ogni punto di vista. 

Struttura interna da 21 mm che utilizza schiuma proveniente dall’industria aerospaziale. La larghezza esterna di queste MCC Evo è di 26 mm. La compatibilità degli penumatici va da 25 a 32 mm. Il peso per il set set di ruote tubeless è di 1.445 gr (32 mm) e 1.480 gr (47 mm). Il peso invece per le ruote tubolari è di 1.280gr (32 mm) / 1.330gr (47 mm).

Corima

BeltramiTSA

La nuova Look della Cofidis già vince, ma tutto tace

26.01.2023
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La nuova Look in dotazione all’Equipe Cofidis non è più un segreto, ma alla maison francese le bocche rimangono cucite.

La bicicletta ha già vinto in terra australiana grazie a Bryan Coquard, ma è stata messa in ottima luce anche nelle tappe con dislivello positivo per merito di Victor Lafay. Cerchiamo di analizzare e approfondire i dettagli utilizzando le immagini a disposizione.

La rivoluzione è completa

«Look sta finalizzando lo sviluppo di diverse piattaforme per il futuro – dice Alberto Fumagalli di Look Italia – lavorando a stretto contatto con l’Equipe Cofidis. Gli atleti stanno utilizzando i prototipi da strada e crono, già approvati dall’UCI. Come per tutte le bici, la tempistica di sviluppo è lunga e coinvolge informatica, prove in laboratorio e test sul campo. Attualmente stiamo sviluppando in parallelo degli studi aerodinamici per ottimizzare la sensazione di guida, la stessa aerodinamica del mezzo, considerando il peso e altri punti chiave. Il team ci offre una porta d’ingresso privilegiata per finalizzare lo sviluppo».

Questa è la dichiarazione di Look ed è assolutamente apprezzabile, oltre che comprensibile. La squadra WorldTour è un’eccellente vetrina e strumento di comunicazione, ma al pari di questo e dello sviluppo delle piattaforme, traspare la volontà di Look di rendere disponibili le biciclette non a spot, ma con un criterio di disponibilità affidabile. Ci vorrà ancora qualche settimana e di sicuro saranno veicolate delle informazioni precise, ma intanto…

Aerodinamica e filante

La sensazione è quella di raccontare una bicicletta Look che non abbandona il fil rouge della 795 Blade, ma con una versatilità maggiore e, siamo convinti anche di un valore alla bilancia molto interessante. A nostro parere non si tratta “solo” di una bici aerodinamica.

L’avantreno è caratterizzato da una forcella abbastanza sfinata, con delle piccole “pinnette” vicino alle sedi del perno passante. La testa invece ha un vistoso becco che si abbina alla sede obliqua, ma non entra completamente al suo interno. Rigida di certo, ma non estrema, veloce e guidabile, la potremmo descrivere così. La parte alta dello sterzo ha una svasatura che contiene la serie sterzo, aiuta a rendere omogeneo l’impatto estetico, anche se si utilizzano diversi spessori e aiuta ad abbassare lo stack. Gli spacers sono specifici e con una forma a goccia.

Un nuovo manubrio

E’ Look e sembra una sorta di semi-integrato. Il manubrio vero e proprio, di cui avevamo già parlato a proposito del fitting di Cimolai, ha una sezione alare e si innesta nell’attacco, anche questo completamente in carbonio e con il passaggio interno delle guaine.

Nella zona del cap dello sterzo si nota la doppia possibilità di inserire un tappo di chiusura specifico e piatto, oppure uno classico rotondo. Questo fa presupporre anche ad un diametro tradizionale dello stelo della forcella, che naturalmente deve agevolare il passaggio dei tubi idraulici.

Linee dritte e marcate, inserzione ribassata del carro (@cofidis team ROMAIN_LAURENT)
Linee dritte e marcate, inserzione ribassata del carro (@cofidis team ROMAIN_LAURENT)

Non è troppo sloping

La tubazione orizzontale si sfina man mano che prosegue verso il retro. La geometria nel complesso non è marcatamente sloping. C’è un reggisella con una forma dedicata e il blocchetto di serraggio è contenuto tra l’orizzontale ed il piantone. Quest’ultimo ha il profilo posteriore tronco e rientra per lasciare una maggiore luce alla ruota.

L’inserzione degli obliqui è ribassata, una novità per Look, che in questo senso si adegua agli standard di design del mercato. Nel punto di unione i due profilati obliqui sono molto sottili, con un’aerodinamica pronunciata. Il design è parecchio interessante.

Scatola muscolosa

La scatola del movimento centrale è squadrata, imponente e voluminosa, ricorda quella di una bici da crono di ultimissima generazione. Con tutta probabilità si tratta di una larghezza da 86 millimetri con soluzione T47. Ma è la forma dei foderi bassi ad attirare la nostra attenzione, che tendono ad abbassarsi in uscita dalla zona centrale. Una soluzione così concepita potrebbe aiutare ad alzare leggermente il drop a vantaggio della stabilità e dell’agilità, ma senza sacrificare la penetrazione dello spazio.

Gli altri componenti per Cofidis

C’è la trasmissione Shimano Dura Ace a 12 rapporti, ma la guarnitura è la Look Carbon sviluppata in collaborazione con SRM (ovviamente integra questo power meter) e le corone sono Kronos. Le pedivelle hanno le bussole filettate che permettono di cambiare la lunghezza: 170 e 172,5, 175, tutte e tre in una sola pedivella. C’è Selle Italia.

Ci sono le ruote Corima e questo componente rimanda all’utilizzo dei tubolari, che sono Michelin. Corima non ha ancora sviluppato (per lo meno non lo ha ufficializzato) un pacchetto ruote road tubeless.

Look ritorna nel ciclismo che conta con Cofidis

10.11.2022
3 min
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In casa Look ricorderanno a lungo il 2022, che lentamente si sta avviando alla sua conclusione. Come tutti ricorderanno, la stagione ciclistica si era aperta con l’esclusione della Gazprom-RusVelo da tutte le gare a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Una decisione che aveva coinvolto non solo atleti e personale del team, ma anche la stessa Look, che alla squadra russa forniva le biciclette. L’azienda francese non è rimasta ferma a guardare e nel giro di pochi mesi ha creato i presupposti per rientrare nuovamente nel ciclismo e soprattutto dalla porta principale, quella del WorldTour. E’ infatti di qualche giorno fa l’annuncio che a partire dal 2023 Look fornirà le biciclette al Team Cofidis, una delle formazioni storiche del ciclismo francese.

Il ritorno nel WorldTour segue di qualche mese l’annuncio della partnership tecnica con USA Cycling e il suo programma USA Track Sprint. 

Dal 2023 il Team Cofidis sarà insieme al marchio francese: un nuovo inizio
Dal 2023 il Team Cofidis sarà insieme al marchio francese: un nuovo inizio

Non solo i maschi

L’accordo fra Look e Team Cofidis avrà una durata pluriennale e non riguarderà solamente la formazione maschile ma interesserà anche quella femminile e il team di paraciclismo, vero orgoglio di casa Cofidis. 

Va comunque ricordato che quello fra Look e il team guidato da Cédric Vasseur è un rapporto che dura ormai da diversi anni. Dal 2010 la formazione transalpina utilizza i pedali Look Keo Blade Ti. Quest’anno invece il team maschile e quello femminile hanno utilizzato i seguenti modelli di ruote Corima: MCC DX, WS Black DX e WS TT DX.

Look e Corima hanno accompagnato la nazionale francese ai recenti mondiali su pista
Look e Corima hanno accompagnato la nazionale francese ai recenti mondiali su pista

Soddisfazione reciproca

L’accordo è stato accolto con grande soddisfazione da entrambe le parti. Il primo a fornire un commento in merito è stato Federico Musi, Ceo di Look Cycle e Corima.

«Siamo orgogliosi di annunciare questa partnership a lungo termine insieme al Team Cofidis – ha dichiarato – che permetterà ai corridori di beneficiare dell’intera gamma di bici Look, dei pedali e delle ruote Corima. Siamo inoltre particolarmente entusiasti di poter contribuire alla diversificazione e all’espansione della comunità di ciclisti, sostenendo la squadra femminile e lo sviluppo della squadra di paraciclismo. Promuovere il “Made In France”, il know-how francese e il patrimonio di eccellenza a fianco di una squadra prestigiosa e storica come Cofidis è un vero onore».

Federico Musi, Ceo di Look Cycle e Corima
Federico Musi, Ceo di Look Cycle e Corima

Parola al team

Le prime dichiarazioni da parte della squadra transalpina non potevano che arrivare da Cédric Vasseur, Direttore Generale del Team Cofidis.

«Siamo entusiasti di dare ai nostri corridori – ha detto – l’opportunità di pedalare su biciclette Look per i prossimi anni. Questa nuova partnership è un ulteriore passo nello sviluppo della nostra squadra verso la ricerca della performance. Siamo inoltre orgogliosi di utilizzare prodotti high-tech francesi al 100%. Siamo convinti che l’accordo fra Cofidis e Look fornirà alla nostra squadra maschile, a quella femminile e alla squadra di paraciclismo i prodotti migliori per tutte le discipline, dalla strada alla pista fino allo sterrato».

Chiudiamo con una breve nota storica che è anche un auspicio. Il primo successo dei pedali Look nel professionismo risale al 1984 grazie a Bernard Hinault. L’asso transalpino è stato anche l’ultimo francese a vincere il Tour de France nel 1985. Chissà che dopo tanto tempo non sia nuovamente arrivato il momento di vedere un francese sul gradino più alto del podio, magari in sella proprio ad una bicicletta Look.

Look

Corima Essentia 40, le ruote gravel con cerchio hookless

21.09.2022
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E’ il nuovo pacchetto ruote di Corima dedicato al gravel e a chi ricerca una ruota stilosa e confortevole, con cerchio in carbonio da usare su strada. Ruote che fanno collimare la capacità di lavorazione del carbonio, che fa parte del DNA dell’azienda transalpina, ad un rapporto qualità/prezzo davvero eccellente.

C’è un cerchio full carbon da 40 millimetri senza PowerBox, ma con il foam interno. C’è il canale hookless largo 23 millimetri e un mozzo con meccanismo d’ingaggio a 51 denti. Vediamole nel dettaglio.

Il canale hookless
Il canale hookless

Corima sinonimo di carbonio

Se scrivi Corima, scrivi carbonio. La lavorazione della fibra è un core aziendale a prescindere dalla categoria ciclistica. Essentia 40 è la ruota gravel con cerchio full carbon hookless (quindi compatibile con le gomme tubeless), gratificante in fatto di estetica, leggera e con un prezzo davvero interessante, anche in considerazione della qualità complessiva della coppia di ruote, disponibile nella sola versione per freni a disco.

Il cerchio è alto 40 millimetri ed ha una larghezza totale di 28. E’ costruito in carbonio 3K (applicato a mano), con la finitura tipica delle ruote francesi. Al suo interno non c’è la struttura PowerBox che unisce le due pareti del cerchio, questo per non irrigidire in modo eccessivo il carbonio. E’ comunque presente il foam. La ruota ha un’ampia interfaccia di compatibilità con gli pneumatici, da 28 a 50 millimetri di sezione.

Il mozzo è in alluminio

Il mozzo è completamente in alluminio, si scompone facilmente e presenta un sistema della ruota libera con due ruote dentate contrapposte a 51 denti. Questo si può tradurre in un ingaggio sempre pronto ed efficace. Gli stessi ingranaggi hanno dei punti di ancoraggio all’interno del mozzo che hanno un design proprio, unico nel loro genere, soluzione votata alla massima rigidità e stabilità.

La raggiatura ricorda la famiglia WS

I raggi sono Sapim e in acciaio, con i nipples esterni al cerchio. Le ruote adottano una raggiatura che le accosta alla famiglia road WS e forma una sorta di coppia vicino al cerchio, con un incrocio in seconda nei pressi del mozzo.

Il prezzo di listino è di 1.390 euro, davvero molto interessante se consideriamo la qualità delle ruote e il fatto che sono costruite a mano in Francia.

Corima

All’Inferno con bici speciali: il nostro taccuino tecnico

18.04.2022
8 min
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Quest’anno, purtroppo non ci sono corridori italiani sul podio, ma la vittoria di Van Baarle porta una Pinarello sul gradino più alto, una bici diametralmente opposta a quella vittoriosa tra le donne. La Parigi-Roubaix, l’Inferno del Nord, è anche molta tecnica legata alle biciclette, ai componenti e alle scelte fatte dai team. Abbiamo fatto una selezione e ci sono anche delle curiosità molto interessanti.

La Roubaix di Pinarello

Una Dogma F per il vincitore, con pneumatici tubeless, manubrio full carbon integrato (il Most di Pinarello) e una sella Fizik che ad oggi non compare sul catalogo. Ha il design della Vento Argo (quella short nose) ed ha i rails in lega d’alluminio, ma non è una Vento Argo. Prima della partenza le biciclette esterne, erano di Rowe, Turner e proprio Van Baarle, quella di Ganna era al centro del tetto dell’ammiraglia. Un segno questo che va ad identificare il capitano/capitani designati dal team.

Tubolari e tubeless per la BikeExchange

Giant TCR Advanced SL per tutti i corridori del team australiano, con un paio di Propel (modello aero) sulle ammiraglie. Fin qui nulla di strano. Ma come ci aveva anticipato Fausto Oppici, meccanico del team, i corridori avevano libertà di scelta tra i tubeless e i tubolari. Le bici in effetti avevano tutte le medesime ruote Cadex con profilo da 42 millimetri, ma con predisposizione differente. Gli pneumatici erano palesemente Vittoria, ma con il logo ed il modello non visibili.

Sezioni differenziate Movistar

Solo Ivan Cortina ha utilizzato la CF SLX, mentre gli altri corridori hanno usato la Aeroad, diciamo lo stesso modello usato da MVDP (ma con allestimento differente). Curiosa la scelta riferita agli pneumatici, tutti tubeless Continental GP5000 S TR e montati sulle Zipp. I corridori del team iberico hanno usato un 28 anteriore, 30 oppure 32 per la ruota posteriore.

Le Cube di Kristoff e Pasqualon

La Cube Litening TE rimane davvero impattante in fatto estetico, aggressiva e muscolosa. Le immagini televisive spengono nettamente la livrea di frame e forcella, mentre “dal vivo” compare la trama del carbonio, sotto un trasparente blu lucido. Le scelte tecniche però, sono quelle che devono trovare menzione.

Andrea Pasqualon ha montato le ruote con profilo da 42 e tubeless da 32. Kristoff invece ha optato per due profili da 65, tubeless Continental da 25 con dicitura hookless. Il design è perfettamente identico a quelli standard TR. “Il range delle pressioni varia tra le 2,5 e 4,5 bar, in base alle preferenze del corridore e alla scelta tecnica della gomma”, queste le poche parole dello staff.

Due power meter sulle Cannondale EF

Una SuperSix Evo per tutti, con ruote Vision e doppio misuratore di potenza. Due power meter? Evidente il pedale SpeedPlay che integra il power meter sviluppato in collaborazione con Wahoo, ma le guarniture hanno lo spider P2M. I pedali potrebbero essere quelli dedicati al misuratore, ma senza il power meter al loro interno. Ottima la scelta, in termini di efficienza (oltre al colore anodizzato), quella di usare il braccetto del cambio posteriore con una sorta di aletta per evitare di far cadere la catena all’esterno del telaio.

Corima tubeless per le Wilier

Wilier Zero SLR per il Team Astana, con le ruote Corima e una scelta degli pneumatici tra tubolari e tubeless. I tubeless Vittoria Control da 30 millimetri di sezione, sulle ruote Corima non è una cosa scontata. Inoltre sulla bicicletta di Boaro compare una sella Prologo Proxim PAS, con rails TiRox, modello dedicato agli utilizzatori di e-bike. Il suo design è paragonabile a quello della Scratch M5, ma ha un’imbottitura maggiorata.

Cervélo con Vittoria Dugast

Van Aert e compagni erano equipaggiati, tutti, con i tubolari da 30 millimetri di sezione, montati sulle ruote Dura-Ace da 60 millimetri. La particolarità è negli pneumatici con il logo Dugast ben visibile. Se è vero che Dugast fa parte del gruppo Vittoria, è pur vero che la novità c’è, per un brand maggiormente conosciuto per le produzioni legate al ciclocross di altissima gamma. Tutti gli pneumatici Dugast sono fatti a mano.

Scott e Dare

Nessuno dei corridori del Team DSM, con bici Scott, ha utilizzato il mozzo Atmoz di Scoope Cycling, per quella che ci è parsa, prima di tutto, un’operazione di marketing. Lo strumento non è stato utilizzato neppure in ambito femminile. Gli atleti hanno utilizzato le ruote Shimano Dura Ace in versione tubolare. Dare è il marchio di biciclette del team norvegese UnoX, praticamente sconosciuto nell’Europa latina. Telai corti e molto compatti, muscolosi e voluminosi, considerando anche le taglie piuttosto grandi. Ruote DT Swiss ARC, quelle con mozzi 240 e tubeless Schwalbe Pro One.

Specialized

Gli atleti Bora-Hansgrohe e Total Energies hanno utilizzato le Specialized Roubaix S-Works, con ruote Roval e tubeless S-Works. Buona parte degli atleti aveva dei setting “comodi”, in particolare per l’avantreno (gli spessori sotto l’attacco manubrio sono l’elemento ammortizzante anteriore). Stem allungati e molti spessori tra attacco manubrio e cap del sistema ammortizzante in dotazione alla bicicletta. Jonas Koch (Bora) ha montato anche la GoPro.

Look e Corima lanciano in pista USA Cycling

15.04.2022
4 min
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Le Olimpiadi di Parigi sono meno lontane di quanto si possa immaginare. Le singole federazioni stanno già lavorando per mettere i propri atleti nelle condizioni ideali per raggiungere il massimo risultato possibile: le medaglie olimpiche. Rientra in quest’ottica l’accordo siglato nei giorni scorsi da USA Cycling con Look e Corima. Per i prossimi sette anni i due brand supporteranno la federazione ciclistica americana fino al traguardo delle Olimpiadi di Los Angeles 2028.

Dettaglio sui pedali Look Keo Blade Track
Dettaglio sui pedali Look Keo Blade Track

Un programma ambizioso

L’accordo siglato con Look e Corima rientra in un programma molto importante che USA Cycling ha deciso di mettere in atto per puntare con decisione alle prossime due rassegne olimpiche. Brendan Quirk, CEO di Usa Cycling, non ha mancato di sottolineare le ambizioni della propria federazione.

«Con Look e Corima – esordisce – sappiamo di avere bici, ruote e pedali all’avanguardia che daranno ai nostri ciclisti il vantaggio decisivo di cui hanno bisogno quando sprigionano i watt incredibili che si vedono negli sprint. Siamo entusiasti di questa partnership e non vediamo l’ora di iniziare il percorso che ci attende».

La federazione americana avrà a disposizione il meglio dei prodotti marchiati Look e Corima per la pista
La federazione americana avrà a disposizione il meglio dei prodotti marchiati Look e Corima per la pista

Un nuovo tecnico

L’accordo con Look e Corima è stato preceduto da quello con il tecnico Erin Hartwell chiamato a guidare i pistard americani in vista della rassegna olimpica di Parigi. Il nuovo allenatore si è dimostrato entusiasta dell’accordo raggiunto.

« Per anni – racconta – ho osservato con sincera ammirazione le squadre nazionali e gli atleti internazionali che hanno avuto il privilegio di utilizzare le biciclette Look e le ruote Corima ai massimi livelli delle varie competizione. Se mai dovessi assemblare una bicicletta per competere con i migliori del mondo, Look e Corima sarebbero sempre la mia prima scelta».

Questo è il telaio 875 che gli atleti avranno a disposizione nella madison
Questo è il telaio 875 che gli atleti avranno a disposizione nella madison

Grande entusiasmo

L’accordo con Usa Cycling è stato fortemente voluto anche da Look e Corima come ci racconta Federico Musi, Ceo di Look Cycle Group: «La partnership con USA Cycling – esordisce – è una tappa importante per entrambi i brand. Siamo entusiasti di sostenere il loro programma di sviluppo. La nostra esperienza tecnica nella produzione di carbonio e nell’aerodinamica aiuterà la squadra statunitense a rincorrere le medaglie ai Giochi di Parigi e a quelli di Los Angeles».

L’obiettivo di Look e Corima è accompagnare gli atleti della federazione ciclistica americana fino alle Olimpiadi di Los Angeles 2028
Look e Corima vogliono accompagnare gli atleti del tema Usa cycling fino alle Olimpiadi di Los Angeles 2028

Non solo medaglie

Look e Corima portano in dote alla federazione statunitense una dote di 18 titoli olimpici e 49 medaglie totali da Atlanta 1996 a Tokyo 2020. Cosa più importante è sicuramente la dotazione tecnica che sarà messa a disposizione dei pistard americani: il telaio Look T20, dotato di ruote anteriori Corima Monobloc a 4 e 5 razze, di ruote da corsa Disc C+ e degli esclusivi pedali Keo Blade Track. La squadra avrà a disposizione anche i telai 895 Vitesse, 875 Madison, AL464 e le ruote Corima WS-1.

Il pensiero finale è del tecnico americano Erin Hartwell: «E’ impossibile avere successo in questo sport senza un’attrezzatura di livello mondiale. Il sostegno di Look e Corima mi dà la fiducia che il nostro programma dispone ora dei mezzi tecnici necessari per costruire una squadra in grado di affrontare a testa alta l’élite mondiale del ciclismo su pista».

Corima, la lunga storia del carbonio

05.04.2022
4 min
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L’applicazione del carbonio nel ciclismo e delle materie composite in generale è un’attualità più che mai assodata. Eppure proprio le biciclette in carbonio ed i componenti conservano quella modernità che stimola interesse e curiosità. Sarà per via della leggerezza e per le forme che si ottengono. Sarà per l’evoluzione continua che riguarda proprio il settore dei compositi. Sta di fatto che per buona parte dei ciclisti, il carbonio è sinonimo di performance. Siamo stati a Loriol, nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi, nella sede di Corima, una delle primissime aziende a costruire le ruote in carbonio per la bicicletta, con cui oggi corrono i professionisti dell’Astana Qazaqstan Team e quelli della Cofidis.

Corima a Loriol, la parte produttiva dedicata al ciclismo (@BEN_BECKER)
Corima a Loriol, la parte produttiva dedicata al ciclismo (@BEN_BECKER)

Controlli severissimi

Corima nasce nel 1973, un’azienda dedicata allo sviluppo e alla creazione delle macchine per stampi e tecnologie per le materie composite. La prima ruota in carbonio per la bicicletta è costruita nel 1988. Ora Corima ha due rami d’azienda separati e uno dei due è dedicato in modo specifico al ciclismo. Gli standard produttivi sono elevatissimi e pur avendo una produzione di serie, non possiamo considerare Corima un marchio che produce dei volumi enormi.

Le lavorazioni eseguite a mano e la severità dei controlli ai quali vengono sottoposti le produzioni e i materiali, sono alla base di numeri contenuti della produzione. Anche questo fa parte di un marchio che ha un’elevata considerazione, in termini produttivi e di tecnica.

Il tessuto di carbonio viene tirato all’interno dello stampo (@BEN_BECKER)
Il tessuto di carbonio viene tirato all’interno dello stampo (@BEN_BECKER)

MCC, il fiore all’occhiello

La gamma Corima vede diversi prodotti, tutti accomunati dall’utilizzo del carbonio. L’azienda francese utilizza solo la fibra Pre-Preg, pre-impregnata. Non è utilizzata la fibra secca. Le pelli di composito utilizzate sono conservate nei freezer a circa -22°C e portate all’esterno 24 ore prima dell’utilizzo.

Sono impiegate le fibre 3K, UD e Wowen: ognuna di queste usata in maniera specifica in base alle performances che deve elargire. Basti pensare che una ruota può comprendere fino a 1.000 preparazioni di pelli, tagliate e rifinite.

La categoria MCC è l’apice del listino, non solo per il suo design, ma per la tecnologia che porta con sé. Oltre ai cerchi, sono in carbonio anche i raggi ed è tutto hand made. Per ottenere una ruota Corima MCC (processo completo) sono necessarie almeno 12 ore.

Il parere di Guillaume Martin

Se la collaborazione con il Team Astana prosegue da 12 stagioni, quella con l’Equipe Cofidis ha tempi recenti ed ha preso forma proprio in questo 2022. Siamo andati da Guillaume Martin, assiduo utilizzatore delle ruote MCC e gli abbiamo rubato alcune considerazioni tecniche.

Quale modello di Corima MCC utilizzi, clincher oppure tubolare e quale profilo?

Al Team Cofidis utilizziamo quelle con il cerchio con predisposizione tubolare. Alterno le 32 alle 47, in base al profilo altimetrico della corsa, dando comunque la preferenza alle MCC32 per le tappe di montagna con dislivelli positivi importanti.

Quando hai iniziato ad usare le Corima MCC, hai dovuto cambiare il tuo stile di guida?

Direi proprio di no, ma la grande variabile è rappresentata dal fatto che le MCC, a prescindere che siano le 32 oppure le 47, sono più rigide rispetto alle ruote di pari categoria. Questo fattore comporta inevitabilmente delle differenze quando si guida la bicicletta. Rispondono in modo perentorio alle variazioni di ritmo e sono molto sensibili ai cambi di direzione.

Quali sono le differenze più importanti tra il pedalare su una ruota con la raggiatura tradizionale e una con i raggi in carbonio tipo le MCC?

Mi rifaccio in parte alla considerazione precedente. La grossa differenza è la rigidità, ma anche la prontezza nelle risposte che coinvolgono tutta la bici. Di conseguenza la reattività, a tratti la bicicletta sembra scappare via con un’enorme scorrevolezza. Per me diventano un punto di riferimento sulle salite e nelle tappe dure di un grande giro.

beltrami