Ruote Elitewheels: tutti i dettagli dello sbarco tra i pro’

29.01.2025
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Biciclette Pardus e ruote Elitewheels (i due marchi cinesi legati da un filo direttissimo, ma sono due aziende separate): il rinnovamento dell’attuale Team Solution Tech-Vini Fantini passa anche dai materiali, come peraltro ci aveva già raccontato Kristian Sbaragli.

Elitewheels è un’azienda fondata nel 2013 e altamente specializzata nella lavorazione del carbonio (gli studi interni di ingegneria legati al ciclismo risalgono al 2009). L’intento è chiaro, ovvero produrre ruote in carbonio di altissima qualità, cerchi e componenti. Elitewheels sbarca in modo ufficiale e per la prima volta nel ciclismo occidentale al fianco di un team professionistico. Cerchiamo di scoprire qualche dietro le quinte dei prodotti in dotazione al team diretto da Serge Parsani.

Bici Pardus e ruote Elitewheels, il rinnovamento del team passa anche dai materiali (foto Niccolò Lucarini)
Bici Pardus e ruote Elitewheels, il rinnovamento del team passa anche dai materiali (foto Niccolò Lucarini)

Una visione ad alte prestazione

Le ruote fornite al team sono le medesime disponibili per il normale acquirente, tra profili differenti, raggi in carbonio oppure in acciaio, mozzi con sfere ceramiche, oppure in acciaio. Insomma, si tratta di prodotti che non lasciano nulla al caso, in termini di materiali, tecnologie e sviluppo, valore alla bilancia ridotto.

«Produciamo, progettiamo – ci racconta Patrick Clark, Brand Manager di Elitewheels – e testiamo tutti i nostri prepreg (materiale composito preimpregnato, ndr) in resina, fibra di carbonio, cerchi, mozzi e ruote complete. Quando è stata avviata la produzione ci siamo concentrati prima di tutto sulla produzione per conto terzi, ma poco dopo abbiamo creato un marchio nostro, Elitewheels per l’appunto.

«La produzione e tutte le fasi di testing sono interne – prosegue Clark – fattore che ci aiuta a ridurre i costi e a controllare meglio ogni processo. Ecco perché offriamo ruote di altissimo livello a prezzi contenuti. Oltre ai processi di costruzione e assemblaggio, anche le resine sono prodotte in azienda, mentre per la fibra di carbonio ci appoggiamo alla giapponese Toray. Entriamo ufficialmente nel ciclismo professionistico occidentale con il Team Solution Tech-Vini Fantini – conclude Clark – anche se in passato abbiamo collaborato con diversi team per lo sviluppo delle ruote».

Raggi in carbonio e sfere ceramiche

«I raggi in carbonio che montiamo – prosegue Clark – aumentano del 7% la rigidità laterale, rispetto ai normali raggi in acciaio e a parità di tensione. Ovviamente sono più leggeri, più efficienti in fatto di aerodinamica e sono più facili da sostituire in caso di necessità. Anche in termini di reperibilità, i raggi in carbonio sono disponibili tanto quanto quelli in acciaio.

«Per i cuscinetti usiamo anche le sfere ceramiche. Abbinate ai nostri mozzi, che sono disegnati e costruiti internamente con macchine ad altissima precisione, hanno mostrato una longevità altissima in ogni fase dei test condotti».

Le Elitewheels in dotazione al team

Le ruote in dotazione al team toscano sono di tre categorie diverse: due dedicate all’impiego per le corse in linea, allenamenti ed ognuna di loro presenta 3 altezze differenti per i cerchi (per un totale di sei profili), mentre la terza categoria è specifica per le cronometro.

Drive rappresenta il top di Elitewheels. 40D, 50D e 65D, i numeri identificano i profili dei cerchi, con pesi dichiarati rispettivamente di 1.260, 1.300 e 1.460 grammi. Sono tubeless ready ed il cerchio è completamente in fibra. Il canale interno è largo 21 millimetri, mentre la larghezza totale del cerchio è di 28 con disegno wide (piuttosto panciuto). I raggi in carbonio hanno uno spessore di 3,2 millimetri, con dei nipples esterni. I mozzi in alluminio hanno delle flange scavate ed alleggerite, le sfere dei cuscinetti sono ceramiche.

«Le ruote Drive hanno già vinto e fatto diversi podi in corse UCI – racconta Clark – una prima scelta per gli scalatori ed in generale per chi vuole ruote veloci, rigide ed eventualmente per chi vuole usare profili differenziati tra anteriore e posteriore, mantenendo di base le stesse caratteristiche tecniche».

Le Drive Helix SS hanno i raggi in acciaio Sapim CX. Sono caratterizzate dai profili ondulati dei cerchi (volendo fare un accostamento, assomigliano alle Princeton) e sono particolarmente efficaci quando il vento laterale è teso ed anche per un impiego intenso in allenamento. Le versione SS del Team Solution Tech-Vini Fantini ha i mozzi con sfere in acciaio. Hanno un canale interno (tubeless) da 21 millimetri di larghezza, mentre il cerchio presenta delle larghezze differenziate tra anteriore e posteriore. Rispettivamente 31,8 e 30,8 millimetri, il che le rende interfacciabili con pneumatici che passano i 30/32 millimetri di sezione (fino a 38). Tre i profili: 46, 57 e 68.

Quelle da crono, sempre tubeless

Velo TT sono le ruote per le crono. Tecnicamente vengono definite “bundle”, perché sono un binomio tra la lenticolare posteriore e la 82 millimetri anteriore. Sono in carbonio, compatibili tubeless e per i freni a disco. La ruota davanti hai i raggi in acciaio, mentre la posteriore ha due dischi asimmetrici applicati al cerchio vero e proprio.

Elitewheels

KL85: innovazione, design unico e arriva il bollino UCI

03.12.2024
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Parkpre, azienda nata negli Stati Uniti negli anni ‘90 e portata in Italia all’inizio del nuovo millennio, allarga il proprio catalogo bici con il modello da strada KL85. Una bicicletta realizzata artigianalmente in ogni suo dettaglio e personalizzabile, affinché ogni utente possa trovare la versione che più lo rispecchi. Il mondo della bicicletta continua a evolversi e cambiare: dai telai ai gruppi, passando anche alle scelte di design e geometrie. 

Il modello KL85 è una bicicletta realizzata in carbonio monoscocca UD T800, materiale di ultima generazione e di alta qualità che permette di avere una leggerezza senza pari. Il solo telaio pesa 850 grammi. Eppure una fibra di carbonio di questa qualità permette di modellare la bici in ogni sua forma e dettaglio. Le diverse combinazioni possibili aumentano le prestazioni e mantengono alte le performance.

Rigidità e comfort

Il nuovo modello realizzato da Parkpre è rivolto ai ciclisti che vogliono avere il massimo in termini di prestazioni, leggerezza e reattività. La bilancia non mente, così come i test fatti. La KL85 è una bicicletta dal peso estremamente contenuto ma anche rigida, quindi in grado di scaricare a terra tutti i watt espressi dal ciclista sui pedali.

«E’ una bicicletta – dice Marco Ricci, titolare di Parkpre – realizzata per essere polivalente. Rispetto al modello precedente ha una geometria e un design che le donano una figura più slanciata e aggressiva. Il carro posteriore ribassato porta un grande vantaggio in termini del trasferimento di potenza. Abbiamo usato un tipo di carbonio migliore, sempre se paragoniamo il modello KL85 a quello precedente. La bici è armonica e della linee molto fini

Il carro posteriore ribassato permette il massimo trasferimento di potenza dai pedali alla strada
Il carro posteriore ribassato permette il massimo trasferimento di potenza dai pedali alla strada

Guida brillante

Uno dei dettagli importanti è la guidabilità, una bicicletta leggera richiede determinate abilità per poter essere sfruttata al meglio. Parkpre tuttavia è riuscita a costruire un modello che, grazie alla geometria del telaio, porta il ciclista ad avere una posizione ribassata e aerodinamica. Questo porta anche ad avere una sensazione di guida più completa e sfruttare al massimo la reattività del telaio. La KL85 vi seguirà e asseconderà in ogni movimento e curva in maniera repentina

Tutto ciò anche grazie alla rigidità torsionale fornita dalla costruzione in carbonio monoscocca. Il telaio risponde immediatamente a ogni input, che si tratti di un’accelerazione esplosiva durante una volata o di un cambio di ritmo in salita. La fibra di carbonio è disposta in modo strategico per ottimizzare la resistenza nelle aree più sollecitate, mantenendo al contempo una leggerezza incredibile.

La KL85 ha ricevuto il bollino UCI, garanzia di un prodotto di alta qualità
La KL85 ha ricevuto il bollino UCI, garanzia di un prodotto di alta qualità

Secondo i propri gusti

La particolarità, non ultima in termini di importanza, è la personalizzazione. Parkpre ha investito tanto in questi termini, realizzando un modello che non pone limiti alla fantasia e ai gusti tecnici. 

«Già dal 2006 – spiega ancora Marco Ricci – abbiamo un configuratore in grado di offrire un’ampia scelta. Ora questo programma è in fase di ammodernamento e avremo presto una bella novità: quella della realtà aumentata. La KL85 può montare tutti i gruppi, anche se noi abbiamo scegliamo maggiormente SRAM, mentre le ruote sono quelle di Deda oppure le nostre. L’utente deve poter avere un ampio ventaglio di scelta, così da poter trovare la soluzione migliore».

Parkpre

Spiuk e le nuove scarpe Bruma: comode e leggere

16.10.2024
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Spiuk, marchio spagnolo che progetta e realizza accessori e abbigliamento per il ciclismo, presenta le nuove scarpe per la collezione strada. Sono le Bruma: un modello elegante e dal design minimalista pronte a diventare un caposaldo di tutti gli appassionati. Un’estetica pulita e senza tanti fronzoli votata alla ricerca del comfort. Molte scelte di stile nel mondo del ciclismo su strada stanno portando ad avere prodotti dal design semplice ma efficace, capace comunque di risaltare agli occhi degli appassionati. 

Comode e rigide

Spiuk ha scelto come materiale per produrre le nuove scarpe Bruma una matrice polimerica con rinforzi in fibra di vetro. Un modo per avere un modello leggero ma allo stesso tempo resistente, in grado di far trasferire al ciclista tutta la potenza sui pedali ma senza affaticare il piede anche dopo tante ore di utilizzo. Nella parte della suola sono state fatte delle scelte tecniche per avere una grande efficienza di pedalata. L’equilibrio raggiunto dal marchio spagnolo tra rigidità, peso, durata e prezzo è davvero ottimo

Ritornando alla suola, questa è disponibile in due versioni: fibra di vetro e nylon oppure in carbonio, al fine di aumentare ulteriormente la leggerezza e la performance del ciclista. La tomaia è dotata di micro fori che favoriscono il passaggio dell’aria e la ventilazione. Il piede rimarrà sempre fresco all’interno grazie ai flussi d’aria creati che aiutano a espellere il calore in eccesso. 

Chiusura e dettagli

La scelta di avere una suola in carbonio porta l’indice di rigidità ad un livello di 10,2. Un valore molto alto per la categoria. Sul collo del piede non sono previste linguette, nonostante ciò la calzata risulta avvolgente donando un’ottima oscillazione della caviglia. 

Il sistema di chiusura è il BOA Fit System, il quale offre sicurezza, velocità e personalizzazione. L’allacciatura ha una configurazione che evita di avere dei punti di pressione sul piede, mantenendo comunque la presa salda. Il sistema Boa è composto da tre parti: una ghiera microregolabile, un cavo leggero e ultraresistente e guide del cavo a basso attrito.

Disponibile in due colorazioni: bianco e meteor blue. Le taglie disponibili sono dal 37 al 49. 

Il prezzo al pubblico è di: 179,90 euro.

Spiuk

785 Huez: il telaio perfetto per vincere la salita

04.05.2024
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Look ha rimesso mano al suo telaio votato a chi cerca le massime prestazioni anche su salite lunghe e impegnative: il 785 Huez. Un telaio realizzato in fibra di carbonio che, grazie alla tecnologia della casa francese, è realizzato per soddisfare gli standard degli scalatori più esigenti. Risulta quindi leggero, reattivo e molto confortevole.

La particolarità di questo telaio è che incorpora tubi Nano, un design specifico volto a ridurre lo spessore e, di conseguenza, il peso. La rigidità rimane invariata, ma a guadagnarne è il ciclista che si trova una bici leggera ma sempre reattiva. Nei punti più delicati e importanti (foderi, tubo sterzo e movimento centrale) il telaio offre comunque una grande solidità. 

Disegnata sull’utente

Gli ingegneri di Look hanno incentrato la loro scelta su una fibra di carbonio ad alto modulo, con tubi sottili e arrotondati. Il trasferimento di potenza è senza eguali, sia che ci si alzi sui pedali o che si rimanga seduti. Il comfort non è stato messo in secondo piano, anzi, il telaio 785 Huez risulta ideale per chi vuole pedalare per tante ore. Lo spazio per i copertoni è stato ampliato, ora è possibile montare pneumatici con dimensioni fino a 32 millimetri. Una scelta che offre grande versatilità e una sicurezza maggiore in discesa. 

Il telaio 785 Huez offre integrazione completa dei cavi. Mentre gli assi, il movimento centrale e il reggisella sono pensati per combinare performance, semplicità di manutenzione e durabilità, senza compromettere le linee raffinate della bici. 

Le parole di Look

«L’ultima versione della 785 Huez – ha dichiarato Romain Simon, Bike Products Manager di Look – offre ai ciclisti le migliori prestazioni olistiche per lunghe giornate in montagna ed è stata progettata per accelerazioni esplosive su qualsiasi pendenza, offrendo allo stesso tempo ai ciclisti un’esperienza di guida senza precedenti per lunghe giornate in sella. Con la sua costruzione leggera e la tecnologia del carbonio all’avanguardia, crediamo che il 785 Huez consentirà ai ciclisti appassionati di raggiungere obiettivi personali misurandosi con le più grandi salite del mondo del ciclismo».

Look

Deda SL4, più leggere e performanti

28.02.2024
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Deda Elementi presenta le nuove SL4, ruote ad alto profilo pensate per sfrecciare alle alte velocità in qualsiasi condizione. Tecnologie e nuove soluzioni implementate con l’obiettivo di regalare un esperienza di guida sicura ma soprattutto performante. Grazie alla loro anima racing sono pronte ad assecondare ogni richiesta di prestazione. Design iconico di Deda con un profilo asimmetrico da 45 mm che si adatta ad ogni silhouette di bici.

Ruote pensate anche per prestazioni agonistiche
Ruote pensate anche per prestazioni agonistiche

Migliorata

Le nuove SL4 per freni a disco sono ancora più leggere e performanti grazie all’upgrade con mozzi di derivazione RS. Il cerchio ha un profilo asimmetrico da 45 mm con sezione maggiorata a 26 mm per garantire leggerezza e stabilità. Sensazioni preziose per chi cerca il meglio dalle proprie ruote, ancora più importanti se le si utilizzano per il settore agonistico dove ogni grammo o watt recuperato può determinare risultati importanti.

Tra le caratteristiche da sottolineare c’è sicuramente la raggiatura a 24 raggi che si traduce in alta rigidità. Un pregio tecnico che serve per esprimere al meglio tutta la forza a terra impressa sui pedali. Il cerchio allargato fornisce un miglior supporto al pneumatico e riduce la resistenza al rotolamento, aumentando allo stesso tempo la resistenza meccanica e l’aerodinamicità della ruota. Le SL4 si candidano ad essere un supporto ideale per chi cerca lo spirito Deda in ogni sua espressione.

Disponibili in finitura POB (Polish on black)
Disponibili in finitura POB (Polish on black)

Nuovo mozzo

Una peculiarità di queste SL4 che salta subito all’occhio è il nuovo mozzo anteriore RS che presenta un’area frontale estremamente ridotta (-20%) rispetto alla precedente generazione. Le flange del mozzo sono progettate per ridurre la resistenza all’aria, sia nel mozzo anteriore che in quello posteriore. Il corpo del mozzo vanta una lavorazione meccanica chiamata rifling design che migliora l’aerodinamica e amplifica l’effetto Magnus (deportanza della ruota) per una maggiore stabilità a velocità molto elevate. 

I mozzi RS sono dotati di un sistema a doppio ratchet da 20 denti per l’innesto della ruota libera.
Il ratchet più piccolo si trova nel corpo ruota libera mentre quello più grande si trova all’interno della flangia mozzo per una migliore trasmissione della forza. Tra i vantaggi si denotano: leggerezza (-16%), minor attrito, migliore trasmissione di forza e una facile manutenzione. Per il corretto funzionamento del prodotto, l’azienda consiglia di eseguire un controllo periodico dello stato di usura dei componenti e, se necessario, di pulirli e ingrassarli.

Profilo asimmetrico da 45 mm con sezione maggiorata a 26 mm
Profilo asimmetrico da 45 mm con sezione maggiorata a 26 mm

Tecnologie 

A chiudere le migliorie di questa nuova SL4 firmata Deda Elementi è l’ormai indispensabile tecnologia tubeless-ready. Il cerchio è progettato per essere compatibile con pneumatici tipo copertoncino e tubeless. Presenti nuovi nipples interni per migliorare ulteriormente l’aerodinamica, mentre il sistema ABS previene lo svitamento dei raggi. I nipples hanno infatti una speciale pallina in nylon inserita direttamente all’interno della testa, che li mantiene sempre nella posizione corretta. La ruota libera è disponibile per Shimano, Sram XDR, Campagnolo e Campagnolo Ekar 13v. 

Il materiale scelto per la struttura di queste ruote è una combinazione di fibre di carbonio ad alto modulo UD e 3K. Il rotore del freno a disco è Shimano center lock con compatibilità perno anteriore 12×100 mm e posteriore 12×142 mm. Tra gli accessori inclusi si trovano: nastro e valvole tubeless, ghiera center-lock e lubrificante corpetto ruota libera. Il peso complessivo del set si attesta in soli 1.520 grammi. Il prezzo consultabile sul sito è di 1.350 euro (IVA esclusa). 

DedaElementi

Drali Opale, un telaio fasciato tra bellezza e prestazioni

27.01.2024
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KORTRIJK (Belgio) – La nuova Opale ha fatto il suo debutto ufficiale in Belgio. Come vogliono gli standard Drali e la tradizione dell’azienda, la bici è completamente fatta in Italia. Opale ha un telaio in carbonio e utilizza il metodo della fasciatura (non è monoscocca).

«E’ l’ultima creazione – ci dice Manuel Colombo di Drali – disponibile in 12 taglie, una ogni centimetro, oppure su misura. La geometria che caratterizza la Opale è una sorta di via di mezzo tra l’endurance e le bici votate alle competizioni, come ad esempio il modello Onice». Entriamo nel dettaglio della bicicletta.

Elegante e “tradizionale”, eppure è parecchio moderna
Elegante e “tradizionale”, eppure è parecchio moderna

Moderna con linee tradizionali

Una delle prime considerazioni potrebbe essere: “Una bici che non stanca, gratificante da osservare e da guardare anche dopo tanto tempo”. La Opale è sicuramente moderna e tradizionale al tempo stesso. Ci sono le tubazioni che fanno risaltare le forme rotonde. Non ci sono estremizzazioni aerodinamiche, tubi piatti e profili alari, ma i dettagli e le particolarità non mancano.

«La volontà dell’azienda è quella di portare avanti il progetto Opale per lungo tempo – argomenta Colombo – e questo spiega anche l’utilizzo di forme tradizionali e profilati tondi. Inoltre i tubi rotondi rimangono fra i migliori in fatto di performances, per rigidità, peso e possibilità di avere una bicicletta ampiamente sfruttabile».

Carbonio T1100 e tecnologia Spindle

I profilati sono il risultato di un blend di 3 tessuti differenti. Alla base c’è il T1100 abbinato alla fibra Twill, mentre esternamente è utilizzato uno strato di unidirezionale. Da considerare però che la laminazione è differenziata in base alle zone del telaio. La stessa laminazione può diventare oggetto di customizzazione quando si parla del telaio fatto su misura. Un plus non banale e che pochissime aziende sono in grado di proporre.

I profilati del triangolo principale (tranne il piantone) adottano la tecnologia Spindle. Consiste in un mandrino in lega metallica sul quale è avvolto il carbonio. Non viene utilizzato lattice o materiale schiumoso, in quanto è fondamentale calcolare anche le percentuali di dilatazione dopo il posizionamento in autoclave. Il processo è complicato e richiede molta attenzione, ma si ottiene un telaio di altissima qualità, con pesi ridotti e materiale di riporto, quello all’interno dei tubi, che è inesistente. Ci sono anche dei vantaggi per quanto concerne l’integrità strutturale, che è a livelli massimi. Le altre tubazioni sono fatte grazie a stampi specifici. Il punto di inserzione tra il fodero basso e quello alto è un blocco unico e una sorta di punto fermo del progetto Opale. Drali ha 4 combinazioni diverse (con angoli differenti) con le quali riesce a coprire le 12 taglie disponibili. La scatola del movimento centrale adotta la filettatura T47, perfettamente in linea con gli standard più moderni.

Bilanciamento ottimale

«Siamo arrivati ad un peso di 790 grammi e lo abbiamo fatto per gradi, tant’è vero che i primi telai erano interno agli 850/860 grammi – ci racconta Manuel Colombo – ed i motivi principali sono due. Il primo è quello di avere un telaio pronto e perfettamente bilanciato, il secondo è che non inseguiamo la leggerezza come valore assoluto. La riduzione del peso è importante se alle spalle c’è anche un’esperienza di guida che non sacrifica nulla».

Con un allestimento di alto livello, ma con componenti standard, la Drali Opale ferma l’ago della bilancia sotto i 7 chilogrammi nella taglia 54. Il prezzo di listino del kit telaio è di 5.600 euro e comprende il telaio, forcella e serie sterzo, i due portaborraccia in carbonio fatti a mano, il reggisella e la sua chiusura. Lo stesso seat-post è disponibile con arretramento, oppure con off-set zero. Il prezzo della bici completa ovviamente dipende dalla tipologia di allestimento, con un punto di partenza che è inferiore ai 10.000 euro.

Drali

Adrenaline 5.0, la MMR più leggera di sempre

30.08.2023
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Una sola parola: leggerezza. MMR ha aggiornato il suo modello di punta con un’idea chiara e misurabile da ogni ciclista. Adrenaline rispetta fedelmente le sue origini, ma diventa il telaio più leggero prodotto dalla casa spagnola in tutta la sua storia.

Questo nuovo modello combina lo standard con un carbonio a più basso modulo di elasticità che risponde meglio in modo elastico ai carichi verticali, e dall’altro lato, un modello leggero e rigido (SL) che mira a offrire un migliore trasferimento di potenza alla ruota posteriore senza dispersioni. La sua anima è sicuramente devota alla competizione con un occhio di riguardo al comfort e alla voglia di macinare chilometri. 

Peso piuma

Il peso, prima della verniciatura, di 800 grammi, rappresenta un punto di svolta nel processo di produzione di MMR. Il segreto sta nella combinazione di tubi in carbonio e i nuovi tubi arrotondati. Le nuove forme più morbide e di volume ridotto, migliorano l’aerodinamica della bicicletta alle alte velocità. 

La versione standard di Adrenaline è realizzata interamente in fibra di carbonio a modulo intermedio (Teijin -UTS50-12K). Mentre la versione SL combina fibre di carbonio ad alto e altissimo modulo (Teijin -IMS65-24K e UMS40-24K), distribuite e laminate con orientamenti diversi, che rappresentano rispettivamente il 68% e il 32% del carbonio utilizzato nella fabbricazione.

Un telaio leggero e performante adatto ad ogni sfida
Un telaio leggero e performante adatto ad ogni sfida

Geometrie decise

In termini di geometria, l’Adrenaline mantiene la sua filosofia G2. L’impegno di MMR nei confronti del ciclismo professionale ha portato, con questo modello, a una leggera riduzione dell’estensione di stack e reach, riducendo l’area frontale del ciclista e consentendo una posizione leggermente più lunga e più bassa, il tutto senza compromettere il comfort. 

I foderi si mantengono molto corti, garantendo così agilità e reattività. La serie sterzo dritta da 1,5″ consente di integrare il cablaggio all’interno, offrendo un’estetica pulita e una maggiore rigidità della struttura direzionale. Infine, il passaruota è stato aggiornato, lasciando spazio a pneumatici fino a 32 mm di larghezza. Adrenaline arriverà nei negozi nella prima metà del 2024 con quattro opzioni di montaggio, due colori e cinque taglie (dalla XS alla XL).

MMR

Gieira: il gravel su misura di Regola Bikes

23.06.2023
3 min
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Regola Bikes apre il suo sguardo anche sul mondo gravel, in realtà lo ha già fatto, ma da qualche giorno ha ampliato l’orizzonte. Le avventure sulle strade bianche sono qualcosa che va oltre le regole del ciclismo. Così come la filosofia del marchio piemontese: lontano dalla tradizionale produzione di bici. La serie gravel di Regola Bikes si chiama Gieira (ghiaia in piemontese) e insieme a Fabrizio Pasolini ve la presentiamo. 

Il passaggio cavi interno sposa un animo più votato al “racing”
Il passaggio cavi interno sposa un animo più votato al “racing”

Diverse sfumature

Carbonio o alluminio, la scelta si pone già dall’inizio, e non ci sono limiti alla fantasia. Vero, Regola Bikes propone delle linee guida, ma uscire dai binari non è assolutamente vietato.

«Abbiamo notato – spiega Fabrizio Pasolini – che il mondo gravel offre tante occasioni, così ci siamo detti di voler assecondare un po’ tutti. Il telaio della Gieira è disponibile sia in alluminio che in carbonio. L’idea è che il primo sia legato al mondo dei viaggi e dell’avventura, mentre il secondo è più incline all’animo racing».

L’alluminio viene idroformato, i tubi così hanno diversi angoli a seconda degli utilizzi
L’alluminio viene idroformato, i tubi così hanno diversi angoli a seconda degli utilizzi

L’alluminio

Il telaio in alluminio, come raccontato, è dedicato a chi ama il bikepacking, l’avventura più intensa da vivere in sella ad una bici. Questo materiale ha ottime caratteristiche da questo punto di vista e ne sposa molto bene la filosofia. 

«Anche in questo caso -continua – il ciclista può scegliere tra passaggio cavi interno o esterno. Noi consigliamo di lasciare i cavi in vista, questo rende più facili le operazioni sulla bici, ma ognuno è poi libero di fare come vuole. Il nostro alluminio, è idroformato, questo significa che è un getto d’acqua a dargli l’angolatura. Ciò permette di avere più manovrabilità e maggiori scelte a livello di piega. Con questa lavorazione rimane resistente agli urti e sopporta meglio il peso delle borse.

Il cliente decide ogni dettaglio, anche per quanto riguarda il gruppo, in questo caso si è montato lo Shimano GRX
Il cliente decide ogni dettaglio, anche per il gruppo, in questo caso è montato lo Shimano GRX

Geometrie differenti

Il telaio porta lo stesso nome ma tra carbonio ed alluminio le geometrie e le idee di base sono differenti. Il bello di Regola Bikes è che nulla è prestabilito, è il ciclista che decide ogni dettaglio. 

«Chiaramente le geometrie hanno qualche differenza – conclude Pasolini – a seconda dell’anima del telaio. Ma una volta che il cliente decide è lui che detta “legge”. Molto volte partiamo dal telaio nudo e crudo, prendiamo le misure e ci muoviamo di conseguenza. Si può dire che tutte le bici sono diverse. Il montaggio ed i componenti sono in mano al ciclista, da questo punto di vista non ci sono regole: pedivelle, attacco manubrio, sella, supporto sella, ruote… Ogni dettaglio è in mano alla fantasia del nostro cliente».

Regola Bikes

Giù i veli dalla 70, la De Rosa più evoluta di sempre

01.05.2023
4 min
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«L’abbiamo chiamata 70, come gli anni che celebriamo dalla forgiatura della prima creatura di Ugo», con queste toccanti parole in De Rosa lanciano la 70, l’ultimo gioiello della casa lombarda. Il primo nel “dopo Ugo”, patron della grande casa ciclistica.

«Questa – continuano dall’azienda milanese – è la bici De Rosa che racchiude ogni singola goccia di passione versata da Ugo e tutta la sua famiglia, per tutti coloro che vivono ogni giorno con una bici nel cuore».

De Rosa 70 è stata presentata questa mattina
De Rosa 70 è stata presentata questa mattina

Un lungo progetto

I veli sulla De Rosa 70 si sono alzati questa mattina. Si tratta di un progetto lungo 22 mesi in cui si è curato ogni singolo dettaglio, ogni singolo componente per realizzare una bici senza compromessi. Una bici in cui leggerezza, rigidezza e aerodinamica sono state portate al massimo dell’efficienza. Così come il design, grazie alla collaudata collaborazione con Pininfarina.

E allora scendiamo nei dettagli della De Rosa 70. Il suo telaio è un monoscocca il cui peso è di appena 730 grammi nella misura 54. Già al primo sguardo emerge una bici estremamente elegante, ma al tempo stesso aerodinamica. 

Le linee sono “tradizionali”, se così possiamo dire. Una geometria leggermente sloping, che abbassa il peso del telaio stesso ed esalta il fuorisella. 

E a proposito di fuorisella, il reggisella è di forma esagonale. In questo modo ancora una volta ne guadagnano sia l’aerodinamica che la rigidità (soprattutto).

I tubi sono profilati. Due “lame” per fendere l’aria. Ma anche due lame d’importanza strutturale. Sono queste tubazioni a rendere la 70 super rigida, merito ovviamente anche del carbonio utilizzato e della sua posa. Si va dal 5K del carro, passando all’1K che sfuma in unidirezionale sul corpo del telaio, nella sua interezza. 

Aerodinamica first

Molto curata la parte anteriore. Il tubo sterzo non presenta spigoli proprio per favorire l’aerodinamica. Sempre seguendo la direttrice dell’efficienza con l’aria, ma anche estetica, tutti i cavi sono integrati.

Forcella che, chiaramente, è full carbon e che pesa appena 280 grammi. Sempre guardando la bici “da davanti”, i flussi dell’aria sono stati studiati assieme a quelli del carro, per far sì che la stessa aria possa scappare via più rapidamente possibile e con minor impatto sul pacchetto bici+ciclista.

Tuttavia il profilo della forcella e dei foderi alti del carro non sono solo “aero”, ma danno anche un senso di robustezza. E in effetti la 70 promette di essere sì rigida, ma anche comoda per quel che concerne le sollecitazioni verticali. Anche se in tal senso un grosso ruolo lo giocano anche le gomme e le ruote che poi vi si monteranno.

Sempre in merito alla rigidità, anche la scatola del “movimento centrale” è alquanto robusta, pur non avendo dimensioni massicce.

Tutto al top

In quanto a montaggi, una bici di questo livello merita solo il top. La De Rosa 70 può montare tutti e tre i gruppi elettromeccanici top di gamma di Sram, Campagnolo e Shimano. Per le ruote è proposta con le Campagnolo Hyperon o Bora Ultra WTO, le Fulcrum Speed e le Vision SL.

Il manubrio è un Vision/FSA dedicated, mentre per quel che concerne le selle si è pescato ancora in Italia tra Selle Italia o Fizik. Le gomme scelte sono le Vittoria Corsa NEXT.

Così hanno commentato dalla casa: «Il risultato: la De Rosa più evoluta di sempre».

De Rosa