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Nuova Giant Defy, la quinta generazione cambia pelle

15.09.2023
5 min
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La Giant Defy indossa un vestito tutto nuovo e non è solo l’impatto estetico. E’ una delle bici endurance per eccellenza ed è uno dei modelli che ha aperto questa categoria di prodotti. La nuova Defy è più leggera e veloce, accattivante nelle forme e cambia quasi completamente il layup del carbonio.

I livelli di composito sono tre, SL, Pro e Advanced in modulo standard (non cambia la forma del telaio e della forcella) , per otto allestimenti in totale. Entriamo nel dettaglio di questa bicicletta che offre un delta di possibilità davvero ampio.

La nuova Defy è anche una bici che non disdegna la competizione (foto Giant)
La nuova Defy è anche una bici che non disdegna la competizione (foto Giant)

Nuova Defy, essenziale ed efficiente

Non di rado le bici endurance sono state (e lo sono tutt’ora) associate anche ad un utilizzo offroad, portate in ambienti gravel e con strade bianche. Versatilità e possibilità di montare coperture di diversa natura, comfort funzionale e capacità di dissipare le vibrazioni senza compromettere la stabilità e le prestazioni complessive. Questi in sostanza sono i principali fattori tecnici che identificano il DNA di una bici endurance.

La nuova Giant Defy prosegue la strada tracciata tempo addietro, tenendo fede ad un progetto tanto efficiente, quanto semplice. Non ci sono innesti meccanici, ammortizzatori e molle, perni e snodi, perché è la tecnologia del composito e di come è plasmato a fare la differenza, quella del telaio, della forcella e dei componenti (Giant e Cadex) che sono parte integrante della nuova Defy.

Per gli amanti dei numeri

La nuova versione SL utilizza ben 132 pelli di composito per la costruzione del telaio, con un orientamento ben preciso, in modo da far collimare il giusto rapporto tra peso, rigidità ed elasticità. La Giant Defy SL di ultima generazione ha un valore alla bilancia (dichiarato e senza verniciatura) di 785 grammi. La forcella ha un peso di 350 grammi, è full carbon ed è in comune alla serie Pro, più leggera del 15% rispetto alla generazione precedente.

Il kit telaio (frame, forcella e alcuni parti essenziali) ha un peso di 1.304 grammi (SL), 1.379 grammi (Defy Pro) e 1.415 grammi (Giant Defy Advanced).

Ogni Defy, a prescindere dalla versione, è stata ottimizzata per l’utilizzo con coperture tubeless da 32 millimetri di larghezza, ma arriva a supportare pneumatici fino a 38 di sezione.

Componenti D-Fuse (per SL e Pro)

Sono il reggisella con il tipico disegno a D, ma la tecnologia D-Fuse è ripresa anche per il cockpit. Il seat-post offre dei vantaggi per quanto concerne la flessione “controllata”, che può arrivare oltre i 7 millimetri (tantissimo).

La forma a D è in parte mutuata anche per i manubri della serie Contact SLR ed SL. Le pieghe SLR e SL sono in dotazione alle versioni SL e Pro, offrendo una sorta di scudo (maggiorato del 40%, se messo a confronto con la versione precedente) nei confronti delle vibrazioni negative. E’ stato rinnovato anche lo stem, in carbonio per la SL, in alluminio per Pro e Advanced.

Allestimenti e prezzi

Partendo dalle due top di gamma, troviamo la Giant Defy Advanced SL0 e subito sotto la SL1, rispettivamente a 11.999 e 8.899 euro. La prima ha un allestimento di altissimo livello ed è molto più che una bici pronto gara. Cockpit Aerolight e sella in carbonio Cadex, così come le ruote Cadex 36 (prodotti eccellenti per costruzione e prestazioni). C’è la trasmissione Sram Red eTap AXS (power meter Quarq incluso). La SL1 prevede il medesimo allestimento, ma con la trasmissione Shimano Ultegra Di2 12v.

Gli allestimenti Advanced Pro sono tre: Pro 0, Pro 1 e Pro 2. C’è lo stem in alluminio SL Aerolight con passaggio interno di cavi e guaine, ma cambiano anche le ruote. Sono della famiglia Giant SLR, non hanno i raggi in carbonio come le Cadex ed un cerchio differente. La Pro 0 si basa sulla trasmissione Shimano Ultegra Di2 12v, mentre la Pro 1 porta in dote il cambio Shimano 105 Di2. Sempre Shimano per la Pro 2, ma con il nuovo 105 meccanico. I prezzi di listino sono nell’ordine di, 6.399, 4.899 e 3.799 euro.

Ed in fine gli allestimenti Advanced 0, 1 e 2, con prezzi di listino di 4.499, 3.599 e 2.999 euro. Non utilizzano il reggisella D-Fuse, anche se il design è perfettamente compatibile e sono previste le ruote con cerchi in alluminio. La versione 0 ha la trasmissione Sram Rival AXS, mentre la Advanced 1 ha Shimano 105 Di2. Le versione 2 ha invece la trasmissione Shimano 105 meccanica. Per tutte e tre le versioni le taglie disponibili sono 6: XS e S, M e ML, L e XL.

Giant

Cadex Amp, massima efficienza della pedalata e comfort

02.08.2023
3 min
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Il comfort è la chiave: l’efficienza della pedalata, l’affaticamento, anche la posizione di guida e l’aerodinamica sono influenzati dalla forma e dalla costruzione della sella. La nuova Cadex Amp unisce tutti questi fattori e non solo. 

Derivata in parte dal modello Boost, questa sella vanta un nuovo design con una curva posteriore ascendente che sostiene il ciclista in una posizione aerodinamica efficiente per una potenza ottimale e un supporto ischiatico ideale. Il taglio centrale allevia la pressione dei tessuti molli e la forma arrotondata, con una linea pronunciata delle ali, aggiunge spazio di pedalata per eliminare lo sfregamento interno alla coscia.

Fit ideale

Nata dall’esperienza Cadex, la Amp utilizza la stessa tecnologia Advanced Forged Composite della sella Boost. La costruzione di base di Amp bilancia il supporto pelvico ottimale con la flessibilità dell’ala di base per una pedalata più fluida ed efficiente. Il design del naso troncato e liscio aumenta ulteriormente l’efficienza riducendo la potenziale interferenza dell’interno coscia.

Due dettagli importanti sono la curva posteriore ergonomica che aumenta il supporto ischiatico e un nuovo profilo laterale che offre maggiore spazio per la pedalata. Questo per aiutare il ciclista a spingere indietro in sella per ottenere una posizione potente e aerodinamica. Inoltre, una forma arrotondata, che si stacca rapidamente sul bordo, e una base più bassa aumentano lo spazio di pedalata. Il risultato è una scelta più ampia di opzioni di adattamento senza attrito che consente di mantenere un trasferimento di potenza efficiente.

Anche comoda

Quando si aspira alla prestazione, il comfort è un aspetto da non sottovalutare, ma da assecondare per massimizzare la rendita dell’atleta. Progettata per soddisfare un’ampia gamma di ciclisti, confortevole e sagomata per una posizione di pedalata potente ed efficiente, la sella ultraleggera Amp garantisce un comfort ulteriormente migliorato, con l‘imbottitura Particle Flow ad alta elasticità, la schiuma reattiva leggera e un centro di sgancio ergonomico.

I collegamenti del rail, posizionati strategicamente, smorzano le vibrazioni della strada e alleviano i punti di pressione che possono verificarsi con la tradizionale costruzione della sella. Un centro ergonomico cut out allevia la pressione sulle aree dei tessuti molli. La combinazione di Lightweight Reactive Foam e l’imbottitura ad alta elasticità, che è integrata direttamente nella tomaia della sella, favoriscono la distribuzione del peso del ciclista su un’area più ampia, consentendo una flessibilità ottimale dell’ala della sella. Il prezzo consultabile sul sito è di 289,99 euro

Cadex

La bici di Zana… con Zana. Scopriamo la sua Giant

02.06.2023
6 min
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Al Giro d’Italia è stata una delle bici più ammirate del gruppo, specie dal pubblico italiano. La specialissima di Filippo Zana non passava inosservata con quella livrea tricolore. Il campione italiano ha sfoggiato un total look da sogno tra maglia e bici.

In questo articolo è Filippo stesso a parlarci della sua Giant Propel Advanced (che avevamo già testato). Ma prima consentiteci un piccolo extra sulla maglia. Finalmente, come già lo scorso anno quando correva alla Bardiani, c’è un tricolore netto sulle spalle e sul petto del corridore e per questo il merito va anche al team, la Jayco-AlUla, che non ha sminuito la bandiera italiana per gli sponsor… 

Ma torniamo alla Giant di Zana. Si tratta del nuovo modello della Propel che il colosso taiwanese ha presentato pochi mesi fa. Dal punto di vista estetico è esaltata la pulizia delle linee. La nuova Propel è la bici aero di Giant. Forme più arrotondate nelle sezioni frontali e più allungate in quelle posteriori come aerodinamica impone. E l’aerodinamica è uno degli aspetti che più ha esaltato Zana stesso.

Filippo Zana (classe 1999) ha sfoggiato questa “freccia tricolore”, sempre con lo stesso setup
Filippo Zana (classe 1999) ha sfoggiato questa “freccia tricolore”, sempre con lo stesso setup
Filippo, qual è una caratteristica che proprio deve avere la tua bici? Non so, leggera, pulita, aero, rigida…

Diciamo che io non sono un tipo molto “delicato” in tal senso. La prendo come me la danno, tanto ci vogliono le gambe! Scherzi a parte, questa bici mi piace molto e l’ho scoperta proprio al Giro d’Italia.

Cioè?

Mi hanno dato la nuova Propel quando sono arrivato al Giro, in Abruzzo, il mercoledì prima del via. E col fatto che si partiva con una crono ho usato quella bici un solo giorno. Però l’ho presa e mi sono trovato subito veramente bene. Rigida e aerodinamica, aspetto molto importante e che tanto mi ha colpito. Sin qui è la bici migliore che ho provato perché va veramente “da Dio”.

Beh, parliamo di un colosso come Giant…

Storia e caratteristiche tecniche sono tutte al top.

Una considerazione estetica: quando l’hai vista con quella livrea tricolore cosa hai pensato?

Tanta roba! E’ bellissima e, ripeto, è stata una sorpresa.

E’ la nuova Propel: rispetto al precedente modello che differenze hai riscontrato?

Va detto che io usavo molto anche la TCR, che è una bici diversa, più da scalatori, più da salita e con i cavi esterni. So che presto arriverà il nuovo modello anche di quella. E poi c’è appunto questa nuova Propel, che è più da velocista. Questa rispetto alla precedente bici conserva le caratteristiche aero ma è più leggera e nel complesso più performante. Forse, almeno per me, è un filo meno rigida, ma io che l’ho presa direttamente al Giro ho trovato subito un buon feeling di guida…

E anche una certa comodità, immaginiamo a questo punto…

Esatto. Si può usare praticamente su tutti i terreni. In Giant hanno fatto una via di mezzo con la Tcr e questa bici, a mio avviso, va veramente bene sia per i velocisti sia per corridori più scalatori come me.

Tu l’hai usata anche nelle tappe di salita?

L’ho usata sempre e ho notato che anche i miei compagni che l’hanno provata hanno usato sempre questa bici. 

Vieni da un altro brand, MCipollini, hai cambiato qualcosa sul fronte delle posizioni e degli angoli? Abbiamo notato che usi un attacco da 140 millimetri, che è piuttosto lungo…

No, non ho cambiato nulla. Ho sempre pedalato così, mi sono trovato a mio agio e finché mi troverò bene userò quella posizione. Una posizione parecchio in avanti con la sella.

A proposito di sella come hai scelto quelle proposte da Giant?

Ho capito quale modello poteva fare per me, l’ho provato, mi sono trovato bene e non l’ho più tolto. Ma adesso forse proverò un modello nuovo. Un sella che al Giro avevano De Marchi e Matthews.

Posizione avanzata, quindi moderna, ma il manubrio non ci è sembrato poi coì stretto…

E’ da 42 centimetri centro-centro. Ho preferito mantenere questa misura che uso da quando ero juniores. Mi trovo bene e… soprattutto ci guido bene.

Utilizzavi una MCipollini, per riportare le quote hai dovuto cambiare taglia? 

No, era una “L” quella e lo è anche questa. Ma come ho detto le quote erano le stesse, anche l’arretramento.

Filippo, invece riguardo ai setup più variabili come pressione delle gomme o rapporti?

Le pressioni andavano in base al meteo e quindi potevano variare un po’, ma penso che il massimo che ho gonfiato durante il Giro sia stato 5 atmosfere con il tubeless… In Jayco-AlUla possiamo scegliere tutto: copertoncino, tubolare, tubeless ma ci troviamo bene con il tubeless. Il tubolare l’ho usato solo nella cronoscalata in quanto più leggero. Ma parliamo di qualche grammo.

Qual è il set di ruote che preferisci?

Ho usato sempre quelle con profilo da 50 millimetri – le Cadex 50 Ultra – che tra l’altro sono nuove. Vedo che sia io che i ragazzi ci troviamo veramente bene su tutti i terreni. E poi per me sono quelle più performanti sia in termini di leggerezza che di scorrevolezza: insomma vanno bene dappertutto.

E i rapporti?

Avevo il nuovo set di Shimano Dura Ace Di2: 54-40 anteriore e scaletta 11-34 al posteriore.

Anche l’11-30, immaginiamo…

No, no… l’11-34 dall’inizio alla fine. Anche per le tappe piatte. Così, scelta mia. Non volevo dare troppo lavoro ai meccanici con questo continuare a cambiare rapporti. Che comunque andavano benone.

Cadex Boost: comfort, leggerezza e potenza in equilibrio

26.04.2023
3 min
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Nuovi standard di peso, supporto e comfort. Sono i punti forti della leggerissima Cadex Boost, l’esclusiva sella realizzata per ridisegnare il concetto che spazia tra comodità, peso e potenza. La chiave sta nella Advanced Forget Composite Technology (AFCT) che assieme al design del carrello integrato Integrated Rail Design ha dato alla luce un rivoluzionario telaio in composito di carbonio che assicura la massima trasmissione della potenza. Il tutto senza aggiungere peso extra e con un occhio di riguardo al comfort favorito dalla tecnologia Particle Flow Technology. 

Le particelle scorrevoli ETPU collocate strategicamente in due tasche separate
Le particelle scorrevoli ETPU collocate strategicamente in due tasche separate

Tecnologie premium

Il processo di stampaggio (AFCT) ad alta pressione all’avanguardia nel settore, utilizzato per produrre componenti in fibra di carbonio dalla forma complessa, ha permesso di creare un telaio della sella in due pezzi che offre il perfetto equilibrio tra supporto e comfort. Questa tecnologia si traduce in una trasmissione di potenza diretta e immediata alla geometria della bici eliminando le flessioni indesiderate. 

Un altro elemento determinante della Cadex Boost è l’Integrated Rail Design. Questo disegno alleggerisce i punti di pressione grazie al posizionamento del collegamento tra il carrello e lo scafo in un’area non utilizzata dal ciclista. In più, la progettazione ottimizzata del carrello massimizza la dissipazione delle vibrazioni e l’assorbimento degli urti che arrivano dalla strada. Allo stesso modo, attraverso l’eliminazione del materiale riportato sui punti di giunzione, che di solito si trova sulle selle standard, l’approccio Integrated Rail Design riduce all’essenziale il peso complessivo.

Caratteristiche tecniche

E’ essenziale che una sella per quanto performante sia soprattutto confortevole. Per questo i tecnici Cadex hanno scelto Particle Flow Technology. Specifiche particelle scorrevoli ETPU collocate strategicamente in due tasche separate che si modellano nella zona di contatto pelvico del ciclista. Riducono i punti di pressione e distribuiscono il peso in un’area più ampia per una posizione di guida più stabile e confortevole.

La forma della Boost si presenta con gli angoli arrotondati sul naso troncato che ne riducono il rischio di sgregamenti durante la pedalata. La linea è sinuosa e studiata in modo di adattarsi alle differenti esigenze del ciclista, valorizzando le caratteristiche tecniche della propria bici. Il peso si attesta a soli 138 grammi. Le dimensioni sono di 149 mm di larghezza, 246 mm di lunghezza e 44 mm di altezza. Il prezzo consultabile sul sito è di 249 euro. 

Cadex

Le Giant del Team Jayco-AlUla per il 2023

01.02.2023
5 min
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Saranno la nuova Giant Propel SL, molto richiesta da ogni tipologia di corridore, e la TCR SL, modello storico dell’azienda, le bici della Jayco-AlUla. Senza dimenticare la Trinity, dedicata alle crono, che nella versione attuale è anche con i freni rim-brake e di cui si presuppone ne arriverà un’evoluzione. Entriamo nel dettaglio dei materiali in dotazione agli atleti della compagine australiana.

E per farlo abbiamo chiesto a Mattia Romanò, che si occupa del dipartimento tecnico della Jayco, un ruolo di responsabilità e che tocca i vari aspetti della vita di un team di questo calibro. Un team in cui c’è anche da considerare la squadra femminile, che ricopre un’importanza di primissimo piano.

Rispetto alla “vecchia” Propel SL la nuova è più sfinata e leggera (@jayco-alula)
Rispetto alla “vecchia” Propel SL la nuova è più sfinata e leggera (@jayco-alula)
Quali modelli Giant avranno a disposizione i corridori?

Gli atleti avranno a disposizione l’ultima versione della Propel SL e anche della TCR SL, oltre alla bici da crono: la Giant Trinity. La squadra femminile invece avrà le bici Liv, dirette discendenti dalla famiglia Giant, ma con i modelli Lagma e la aero Enviliv.

Simon Yates, predilige un telaio piccolo, ideale per uno scattista come lui, versione TCR SL
Simon Yates, predilige un telaio piccolo, ideale per uno scattista come lui
Rimanendo nell’ambito maschile, i corridori hanno la possibilità di scegliere?

Facciamo una lista che prende forma anche attraverso le indicazioni di Marco Pinotti. Sono delle vere e proprie schede tecniche con i dati dei corridori, le scelte, le caratteristiche e le evoluzioni nel suo percorso atletico. In tutto questo rientra anche il modello di bici. A tutti i ragazzi è data la possibilità di usare almeno una nuova versione della Giant Propel, anche se non è detto che la bici aero è quella principale. Abbiamo fatto il primo ritiro, non proprio un training camp, già ad ottobre, dedicato alla valutazione di misure, biomeccanica e richieste degli atleti.

Mattia Romanò, uno dei responsabili del materiale tecnico della formazione australiana (@jayco-alula)
Mattia Romanò, uno dei responsabili del materiale tecnico della formazione australiana (@jayco-alula)
Un camp già ad ottobre?

Un periodo di stacco vero e proprio non esiste più, siamo sempre operativi, ovviamente con dei volumi d’impegno diversi.

Come è gestita la biomeccanica all’interno del team?

C’è uno staff interno alla squadra che è dedicato alla rilevazione delle misure e ne fanno parte anche i meccanici. Ogni corridore si può avvalere anche di consulenze esterne, ma ci deve essere la supervisione del team. Una supervisione necessaria anche per un raffronto con i materiali in dotazione. Tutto questo rientra nella gestione della biomeccanica. C’è un sistema informatico interno visibile al gruppo meccanici. I dati contenuti si aggiornano automaticamente ogni volta che è effettuato un intervento. L’obiettivo è minimizzare le variabili.

Quante bici sono fornite ad ogni corridore?

Almeno quattro. Ai capitani sono fornite anche delle bici aggiuntive allo stock iniziale. Ogni atleta ha una bici da allenamento a casa, che rimane dedicata esclusivamente al training e poi almeno una bici da crono.

A Wollongong, Sobrero ha conquistato l’argento nel Team Relay ed è stato 15° nella crono con la bici Trinity
A Wollongong, Sobrero ha conquistato l’argento nel Team Relay ed è stato 15° nella crono con la bici Trinity
Le bici della stagione precedente vengono in qualche modo riutilizzate?

Non è facile dare una risposta precisa, nel senso che dipende molto dalle evoluzioni dei nuovi modelli che ci vengono forniti da Giant. Partiamo dal presupposto che i mezzi particolarmente sfruttati nella stagione precedente non vengono riutilizzati. Ci può essere una bicicletta di scorta, poco o quasi mai messa su strada, che diventa la bici di casa per l’allenamento.

E per quanto concerne i componenti?

Abbiamo le ruote Cadex hookless di differenti altezze. Questi modelli trovano sempre maggiore spazio, ma usiamo ancora qualche sistema per il tubolare. Invece per quanto concerne gli pneumatici si parte dalle sezioni da 25 e arriveremo fino ai 32, per le classiche del nord. Non abbiamo i cockpit integrati, ma abbiamo il sistema Giant piega/manubrio in carbonio, parecchio leggero. La trasmissione è Shimano quella a 12 rapporti, che comprende anche il power meter. Le selle sono Giant.

Cadex GX, il manubrio gravel votato al divertimento

09.01.2023
3 min
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Pensato per il gravel. Fluidità e e sicurezza su terreni impegnativi sono le sue peculiarità predominanti. Cadex presenta il GX, un manubrio in grado di regalare prestazioni elevate e puro divertimento. E’ stato costruito con l’intento di fornire un’esperienza di guida adatta ad ogni condizione che l’offroad su ruote strette presenta, senza rinunciare alla performance e al comfort. E’ stato creato dai tecnici Cadex con un’innovativa produzione di stampi in un unico pezzo, che lo mantiene leggero e affidabile anche sotto stress.

GX è stato pensato per una guida performante che non va a discapito del comfort
GX è stato pensato per una guida performante che non va a discapito del comfort

Tra prestazioni e comfort

Per Cadex la creazione di componenti di alto livello per la bici è una cosa seria. Con la produzione del nuovo manubrio dedicato al gravel il balzo costruttivo è chiaro e misurabile.

«Con il nuovo GX – ha dichiarato Jeff Schneider, Global Head of Product per Cadex – abbiamo aumentato il livello del fattore divertimento. Il risultato è un manubrio che ispira fiducia per discese turbolente e curve insidiose, senza compromette le prestazioni o il comfort».

Che si tratti di un’avventura su terreni misti che dura tutto il giorno o di uno sforzo mirato per la gara, questo modello è ottimizzato per le esigenze di ogni ciclista gravel. La sagomatura progressiva vanta un flare di 16 gradi (si parla dell’angolo di apertura verso l’esterno della parte bassa della curva). Combinato con un aumento di 5° di backsweep (la curvatura della parte superiore) e code estese da 40 millimetri, regala stabilità e leva nei drop per una maggiore sicurezza durante lo sprint. Il risultato nell’insieme è un controllo rivoluzionario durante la discesa e nelle curve su terreni accidentati. La nuova sezione superiore D-shape offre inoltre la perfetta combinazione per il controllo del mezzo in ogni situazione. 

L’anima del nuovo manubrio GX è votata all’offroad e al divertimento
L’anima del nuovo manubrio GX è votata all’offroad e al divertimento

Un solo pezzo

Il manubrio Cadex GX presenta anche lo stesso processo di laminazione di precisione in fibra di carbonio degli stampi in un pezzo unico, già proprio dei manubri Cadex AR e Race. Questo elimina il peso in eccesso e la flessibilità intrinseca tipica dei giunti incollati delle tradizionali barre a tre pezzi.

Il reach di 70 mm semplifica il passaggio dalla parte superiore alle leve del freno. Il drop di 115 mm consente di spostarsi rapidamente in una posizione più bassa per l’efficienza aerodinamica, il controllo in curva e la sicurezza durante le discese più impegnative. Il lay-up in fibra di carbonio Precision Carbon T800 e T1100 migliora ulteriormente il risparmio di peso. L’ago della bilancia ferma questo ultraleggero a 190 grammi senza compromettere la resistenza e la rigidità. Le misure selezionabili sono quattro: 400 – 420 – 440 – 460 millimetri. Il prezzo consultabile sul sito è di 369,99 euro. 

Cadex

Cadex 50 Ultra Disc, velocità e stabilità da prime della classe

18.08.2022
4 min
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Cadex lancia sul mercato le nuove 50 Ultra Disc, le ruote progettate per la massima efficienza aerodinamica che affiancano stabilità e controllo alla prestazione. Il carbonio le fa da padrone con un utilizzo ponderato e improntato al massimo rendimento sbaragliando ogni concorrenza. 

A rendere questa coppia di ruote un vero e proprio gioiello c’è il mozzo posteriore aero R3-C40, che va a completare un sistema completo che si è dimostrato il più veloce nella sua categoria attraverso test approfonditi in galleria del vento. Caratteristiche e rendimenti apprezzati anche da professionisti come Michael Matthews e Simon Yates. L’inglese proprio sulle Cadex 50 Ultra Disc ha conquistato la vittoria nella tappa 14 del Giro d’Italia di quest’anno.

Queste ruote sono in dotazione al Team BikeExchange Jayco, nel video Michael Matthews

Parola a Cadex 

«Ciò che rende una ruota da strada veloce – ha affermato Jeff Schneider, Global Head of Product di Cadex – è l’essere in grado di gestire al meglio le varie forze della guida in continua evoluzione. In qualsiasi allenamento o corsa su strada, i ciclisti incontrano salite e discese, piani veloci, curve difficili, dinamiche di gruppo e mosse da solista. Le Cadex 50 Ultra Disc sono progettate per tenere conto di tutti questi fattori, in particolare la resistenza alle alte velocità».

Un vero e proprio asso nella manica della gamma Cadex che quest’anno ha già portato alla vittoria gli atleti della BikeExchange

I raggi ultraleggeri Super Aero riducono al minimo la flessione laterale, sono ideali per gli sprint
I raggi ultraleggeri Super Aero riducono al minimo la flessione laterale, sono ideali per gli sprint

Peso piuma

Con 1.349 grammi, sono tra le ruote più leggere della loro categoria. Attraverso le innovazioni tecnologiche come i raggi aerodinamici direzionali, il nuovo mozzo posteriore R3-C40 con innesto a 40 punti e i cuscinetti in ceramica Cadex sono state ridotte significativamente le perdite di potenza in ogni situazione. Durante i test, sono state provate con il pneumatico Cadex Aero, con un risultato sorprendente di una differenza di ben 5,5 watt sulla concorrenza principale.

Un peso leader del settore che aiuta a migliorare il rapporto rigidità/peso fino al 41,4% rispetto alle ruote della concorrenza. Anche grazie a una nuovissima ruota libera a basso attrito con cuscinetti in ceramica che riduce ulteriormente la perdita di potenza fino al 30%.

La larghezza interna del cerchio di 22,4 mm offre ampio spazio per gli pneumatici, creando un WheelSystem con rigidità laterale rinforzata e capacità di supportare pressioni degli pneumatici inferiori per una migliore maneggevolezza e feeling con la strada.

Il profilo del cerchio da 50 mm e il bilanciamento dei raggi permettono un controllo totale
Il profilo del cerchio da 50 mm e il bilanciamento dei raggi permettono un controllo totale

Raggi Super Aero

I raggi ultraleggeri in carbonio Cadex ad alta resistenza riducono al minimo la flessione laterale per un’accelerazione senza eguali. Si presentano con una forma aerodinamica appositamente progettata per offrire caratteristiche aerodinamiche leader del settore e massima stabilità con vento laterale. I raggi Super Aero riducono al minimo la flessione laterale per accelerazioni e sprint al top.

Un altro aspetto che crea una sinergia perfetta con le altre caratteristiche sono i cuscinetti in ceramica. In grado di aumentare ulteriormente l’efficienza di rotolamento del mozzo con una minore resistenza allo stesso e un’azione 1,5 volte più fluida rispetto ai cuscinetti in acciaio, con conseguente miglioramento dell’azione e minima perdita di potenza.

Simon Yates ha trionfato al Giro d’Italia proprio con questa coppia di ruote
Simon Yates ha trionfato al Giro d’Italia proprio con questa coppia di ruote

Super stabilità

L’efficienza aerodinamica e il peso ultraleggero sono importanti, ma una ruota da strada veramente completa deve anche ispirare fiducia mentre si scende, si curva o si combatte contro forti venti trasversali.

Il profilo del cerchio aerodinamico da 50 mm e il bilanciamento dei raggi Super Aero permettono un controllo totale in tutte le condizioni. Inoltre, l’ampia larghezza interna del cerchio offre una maggiore adattabilità agli pneumatici di sezione superiore, migliorando così la stabilità e la scorrevolezza. La compatibilità consigliata va dai 700x25c ai 700x32c. 

Il prezzo delle 50 Ultra Disc va dai 1.399 euro per la ruota anteriore fino ai 1.799 per la posteriore.

Cadex

Cadex Aero Tubeless: il copertone all’avanguardia

16.08.2022
3 min
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Il tubeless è diventata la tecnologia di riferimento per quanto riguarda i copertoni da ciclismo. Così Cadex, un’azienda che lavora per fornire prodotti ad alte prestazioni, presenta il suo nuovo prodotto: il Cadex Aero Tubeless. Il nuovo prodotto si aggiunge alla linea di pneumatici Cadex, una linea di alta qualità che copre tutte le tipologie di terreno: dalla strada al fuoristrada. Offrendo ai ciclisti una significativa riduzione della resistenza al rotolamento e vantaggi aerodinamici.

La larghezza del battistrada è della misura standard di 25 mm, la migliore per leggerezza e scorrevolezza
La larghezza del battistrada è della misura standard di 25 mm, la migliore per leggerezza e scorrevolezza

Estremamente tecnico

Per progettare il miglior copertone della serie, Cadex ha studiato ed elaborato queste mescole grazie ad approfondite ricerche di laboratorio. L’ha fatto basandosi su un’approfondita analisi di fluidodinamica computazionale e numerosi test nella galleria del vento.

Tutto ciò ha portato alla nascita dei nuovi Cadex Aero Tubeless, caratterizzati da delle mescole migliorate e che forniscono altissime prestazioni. I tecnici Cadex hanno inoltre fatto un ulteriore passo in avanti, esaminando non solo la forma dello pneumatico, ma anche il modo in cui si interfaccia con la ruota per creare la miglior combinazione possibile.

Cadex ha progettato i copertoni Aero Tubeless, un prodotto pensato per performare al meglio su ogni tipologia di strada
Cadex ha progettato i copertoni Aero Tubeless, pensati per ogni tipologia di strada

Veloci e scorrevoli

Uno dei principali campi su cui si lavora, quando si parla di copertoni, è migliorare sempre più la scorrevolezza, diminuendo quindi la resistenza al rotolamento. Dettaglio che comporta anche dei grandi vantaggi aerodinamici. In Cadex nulla è stato lasciato al caso e si son compiuti molti studi, soprattutto nella parte di analisi della fluidodinamica computazionale e alla galleria del vento.

E’ così che è nato il nuovo copertone: l’Aero Tubeless, con un profilo più alto, di forma ovale, con fianchi più sottili e sezioni centrali più spesse per formare un’interfaccia più snella e senza soluzione di continuità con i cerchi Cadex ed altri cerchi aerodinamici senza gancio. 

Dettagli tecnici

Il nuovo copertone di Cadex è dotato di una protezione antiforatura: la Race Shield. Una caratteristica ottenuta grazie all’esclusivo materiale Kevlar ultraleggero e resistente al taglio incorporato nella carcassa. La Race Shield offre una protezione superiore contro le forature senza compromettere la velocità o la sensazione di guida su strada.

Lo pneumatico Aero Tubeless è disponibile nella misura standard da 25 mm e presenta la nuova mescola RR-A. Si tratta di una mescola all’avanguardia a base di silice. Questa riduce la resistenza al rotolamento del 15% rispetto ai precedenti pneumatici e garantisce un’aderenza sicura in curva, soprattutto in condizioni di bagnato.

La pressione massima alla quale si può gonfiare l’Aero Tubeless è di 7,9 bar, mentre la pressione minima è di 4,8.

Cadex

La Giant Tcr Advanced Sl di Yates: telaio mini, attacco maxi

15.05.2022
5 min
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Accattivante, compatta, leggerissima: è la Giant Tcr Advanced Sl di Simon Yates. Abbiamo ammirato da vicino la belva per il Giro d’Italia del capitano della Bike Exchange Jayco. Una bici che certe volte deve essere “piombata”, nonostante infatti abbia i freni a disco, viaggia sul filo dei 6,8 chili consentiti dall’Uci.

E non a caso non mancano accessori come il “dente di cane”, per non far cadere la catena o in alcuni casi dei portaboracce più robusti.

Tcr Advanced Sl

Passiamo ai raggi X la Giant dell’inglese. Partiamo dal telaio. Si tratta come detto del Tcr Advanced Sl, quello con il reggisella integrato. Simon, che è alto 172 centimetri potrebbe usare una taglia S, invece come molti suoi colleghi preferisce la taglia più piccola, quindi una Xs. Non a caso per rispettare le sue quote ha un attacco manubrio da 140 millimetri. Di solito certe misure si riscontrano sulle bici dei passistoni.

Xs significa che ha un tubo di sterzo da 120 millimetri e un orizzontale da 520. Con angolo di sterzo di 71° e angolo piantone di 74,5°.

La fibra in carbonio è quella migliore di Giant, vale a dire la Grade Composite: molto rigida, ma anche confortevole. Sul discorso della rigidità poi nel caso specifico, conta non poco la taglia piccola, che di fatto riduce la lunghezza dei tubi. Ma ci arriveremo.

Shimano ovunque

La Tcr di Yates è chiaramente tutta montata col top di gamma. Si tratta dello Shimano Dura Ace Di2. Simon usa pedivelle da 170 millimetri, con il misuratore di potenza e anche i pedali sono griffati Dura Ace. All’anteriore ha un debole per la corona piccola da 38 mentre la grande è un 53 e al posteriore opta praticamente sempre per un 11-34.

Ci dice Mattia Romano, uno dei meccanici della Bike Exchange-Jayco, che Yates non cambia quasi mai questi ingranaggi, anche nei percorsi più facili.

Altra scelta di Yates. L’inglese, non avendo problemi di peso sulla sua Tcr, ha chiesto, il doppio comando. Sul manubrio infatti ci sono anche i pulsantini per il cambio. E per uno scattista e finisseur come lui, è una soluzione alquanto condivisibile.

Per quanto riguarda la scelta dei freni, Romano conferma che Yates, come tutto il team, utilizza solo prodotti certificati Shimano: dalle pastiglie (che vengono sempre rodate da un’apposita macchina prima di essere montate) alla scelta dei diametri dei dischi: 160 millimetri all’anteriore e 140 al posteriore. Questa scelta è dettata anche dal fatto che i cambio ruote ormai hanno adottato questo standard.

Abbiamo poi saggiato di persona la corsa dei freni. E abbiamo notato che all’anteriore Yates vuole una corsa molto breve e al posteriore una più lunga. Questo per modulare bene la frenata che il più delle volte serve per accompagnare la curva e le svolte. E poi perché se fosse troppo tirata andrebbe al bloccaggio troppo facilmente e un bloccaggio frequente non è ideale per le gomme (e le forature).

Ruote e non solo

Ci sono poi alcuni particolari che non ci sono passati inosservati. Il primo, che particolare non è, sono le ruote. Si tratta delle nuove Cadex, cerchio full carbon con profilo alto da 42 millimetri (ma ci sono anche da 65) e canale interno da 21.

Questo consente alla gomma di “spalmarsi” bene sul cerchio stesso e il risultato è che il battistrada si “apre” senza fare la pancia sulla spalla. Ciò comporta una serie di vantaggi: innanzitutto si può sfruttare al meglio il battistrada. Si guadagna qualcosa in termini “altezza” della gomma così da evitare le “pizzicate” in caso di buche e poi si può utilizzare un copertone più piccolo. Yates per esempio ha optato per dei Vittoria Corsa da 25 millimetri, che montati su questo cerchio sembrano dei 28, tanto si allargano.

Simon Yates, predilige un telaio piccolo, ideale per uno scattista come lui
Simon Yates, predilige un telaio piccolo, ideale per uno scattista come lui

Altra peculiarità di queste ruote sono i raggi in carbonio. Sono piatti, aerodinamici e poco tirati. E’ il movimento della ruota che li “tira”: il risultato di questo particolare innesto dei raggi tra mozzo e cerchio fa sì che rilascino energia elastica, senza disperdere potenza (e aumentando il comfort). Da qui il discorso sulla rigidità complessiva della Tcr fatta all’inizio. Bici super rigida sì, ma anche guidabile.

E a proposito di ruote, Mattia Romano ci dice che è l’unica cosa sulla quale Yates dedica più di attenzione, chiedendo spesso a quanto siano gonfiate le sue gomme.

La sella è un prototipo di Giant, non ha ancora un nome e per il momento in casa BikeExchange Jayco la stanno utilizzando lui e Matthews.