Un oro annunciato? Grigolini non si ferma certo a quello…

Un oro annunciato? Grigolini non si ferma certo a quello…

13.11.2025
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Lo aveva promesso sin dalla sua prima uscita, peraltro vincente, sui prati e Filippo Grigolini è uno che solitamente le promesse le mantiene. A Middelkerke il corridore udinese ha conquistato il titolo europeo juniores succedendo nell’albo d’oro a Mattia Agostinacchio, con il quale aveva occupato il podio degli ultimi mondiali. Quel bronzo era stato completamente inaspettato, questa volta invece sapeva di correre con il peso del pronostico addosso, quanto meno per la conquista di una medaglia.

L'arrivo solitario di Grigolini, un successo costruito nelle settimane scorse puntando l'obiettivo
L’arrivo solitario di Grigolini, un successo costruito nelle settimane scorse puntando l’obiettivo
L'arrivo solitario di Grigolini, un successo costruito nelle settimane scorse puntando l'obiettivo
L’arrivo solitario di Grigolini, un successo costruito nelle settimane scorse puntando l’obiettivo

Il friulano è sempre più in vista, tanto che su di lui hanno messo gli occhi anche le squadre del WorldTour e infatti è nell’orbita della Decathlon AG2R. Ma intanto c’è da festeggiare un oro al quale teneva particolarmente: «Lo avevo detto, dopo la prima vittoria al Giro delle Regioni che quello era il mio primo obiettivo e stavo lavorando per quello. Di sicuro è stata una grande emozione, qualcosa che mi porterò sempre dietro perché rappresenta il primo coronamento del lavoro svolto».

E’ stato più facile o difficile di quello che pensavi?

Devo dire che la corsa è andata rispecchiando abbastanza le mie aspettative. Ero convinto che, anche se non avevamo avuto occasioni per gareggiare all’estero, il nostro livello doveva essere alto e potevamo giocarcela. Non avevamo stabilito nessuna tattica alla vigilia, ma il cittì Pontoni ci aveva detto che dovevamo fare una corsa di testa e mettere al sicuro le medaglie perché potevamo conquistarla entrambi. Poi ci saremmo giocata la vittoria a viso aperto e così abbiamo fatto. Io ho avuto sicuramente un po’ di fortuna in più, ma il fatto di essere insieme sul podio è stato davvero eccezionale.

Nato a Udine il 7 ottobre 2008, il friulano in stagione vantava già 3 vittorie e 2 secondi posti
Nato a Udine il 7 ottobre 2008, il friulano in stagione vantava già 3 vittorie e 2 secondi posti
Nato a Udine il 7 ottobre 2008, il friulano in stagione vantava già 3 vittorie e 2 secondi posti
Nato a Udine il 7 ottobre 2008, il friulano in stagione vantava già 3 vittorie e 2 secondi posti
Quindi avete corso, almeno nella prima parte, aiutandovi, facendo gioco di squadra?

Per certi versi sì, infatti proprio tirando prima Pezzo Rosola e poi io abbiamo fatto selezione e siamo andati via insieme al belga. Io poi ho allungato perché volevo arrivare da solo ed essere sicuro.

Il percorso ti è sembrato più difficile del previsto, come ti sei trovato sulla sabbia?

Il tracciato mi piaceva molto, anche se non sono certo uno abituato alla sabbia. I percorsi italiani sono molto diversi, ma ormai abbiamo una certa abitudine a gareggiare all’estero, in Belgio dove spesso capita di trovare tracciati di questo genere e quindi non ci facciamo trovare impreparati. Non ho mai fatto un allenamento quest’anno sulla sabbia, ma diciamo che mi sono trovato bene.

Il percorso belga era caratterizzato dalla sabbia, con un lungo tratto a piedi nella fase finale
Il percorso belga era caratterizzato dalla sabbia, con un lungo tratto a piedi nella fase finale
Il percorso belga era caratterizzato dalla sabbia, con un lungo tratto a piedi nella fase finale
Il percorso belga era caratterizzato dalla sabbia, con un lungo tratto a piedi nella fase finale
Quanto ha influito anche la parte a piedi? C’era una porzione molto lunga dove si andava di corsa.

Sì, l’ultimo tratto sulla sabbia era tutto a piedi e ha influito molto. Possiamo anche dire che è stato lì che sono riuscito maggiormente a fare la differenza quando sono partito e ho ampliato il mio vantaggio. Credo che la corsa a piedi faccia sempre parte del bagaglio tecnico di un ciclocrossista e io amo profondamente questa disciplina, quindi anche tecnicamente voglio sfruttare tutte le opportunità.

Sei sul punto di passare alla Decathlon, quando sarà il tuo primo ritiro con loro?

Questa domanda mi consente di spiegare bene la mia situazione. Il prossimo anno, il secondo da juniores, vado alla Autozai Contri, venendo però comunque seguito dallo staff di Decathlon AG2R, per poi entrare nel devo team francese nel 2027. Con i transalpini farò comunque alcune gare già nella prossima stagione all’estero, ma per tutto il calendario italiano vestirò la maglia della Autozai. Per quanto concerne i ritiri, io farò quello iniziale con la Decathlon a fine febbraio, sarà un’importante presa di contatto con l’ambiente anche in funzione futura. Al ritiro della Autozai invece non ci sarò perché si svolgerà nella fase finale della stagione di ciclocross.

28 giorni di gara su strada con 9 Top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
28 giorni di gara su strada con 9 top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
28 giorni di gara su strada con 9 Top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
28 giorni di gara su strada con 9 top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
Quindi sei concentrato sul ciclocross con il benestare delle tue squadre…

Sì, infatti farò tutta la Coppa del mondo chiudendo la stagione al mondiale. E’ importante che possa dedicarmi al 100 per cento all’attività. Alla strada tengo moltissimo, ma avrò tempo e modo per pensarci, ora ci sono impegni pressanti che mi attendono.

A maggior ragione ora, visto che al mondiale guarderanno tutti a te: terzo posto all’ultima edizione, sei il campione europeo, presentarti alla gara iridata da uomo di riferimento per te è un vantaggio o uno svantaggio?

Io credo che sia un bene, innanzitutto mentalmente perché questa vittoria, per come è arrivata, per come l’ho costruita nei giorni e nelle settimane prima mi dà la consapevolezza che posso farcela, quindi sono contento così. E’ chiaro che tutto riparte da zero, ogni gara è a sé stante, ma intanto ho una maglia prestigiosa e sono tra i pretendenti a quella iridata.

Il podio dei mondiali di febbraio, con Grigolini bronzo a 30" dall'iridato Agostinacchio
Il podio dei mondiali di febbraio, con Grigolini bronzo a 30″ dall’iridato Agostinacchio
Il podio dei mondiali di febbraio, con Grigolini bronzo a 30" dall'iridato Agostinacchio
Il podio dei mondiali di febbraio, con Grigolini bronzo a 30″ dall’iridato Agostinacchio
Nel tuo approccio con la formazione francese, hai parlato anche del ciclocross?

Sì e l’ho scelta per questo. E’ la squadra di Sparfel, che ha vinto l’europeo nel 2023 ed è stato protagonista anche a Middelkerke, ma intanto ha fatto grandi cose durante la stagione su strada. Poi ci sono altri, c’era anche un francese tra i miei avversari che mi ritroverò come compagno di squadra. Sono convinti assertori della doppia attività, per me è la soluzione migliore per continuare a crescere.

Coppa San Vito 2025, Alessio Magagnotti batte Nicola Padovan (immagine Contri-Autozai)

Magagnotti, le vittorie e il cammino per diventare grande

23.10.2025
5 min
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Un post su Instagram non basta per descrivere le potenzialità di un corridore. Ma se a scriverlo è un tecnico di esperienza come Gianluca Geremia, allora probabilmente vale la pena approfondire. E la settimana scorsa il tecnico regionale del Veneto ha scritto delle parole molto importanti sul trentino Magagnotti.

«Senza ombra di dubbio – ha scritto – questo è il ciclista junior più forte di che io abbia mai visto da quando sono tecnico regionale di categoria. Non mi ha stupito per le sue vittorie, ma per quanto forte andava sui percorsi meno adatti alle sue caratteristiche, facendo soffrire gli altri, non ultimo al giro della Lunigiana. Un vero fenomeno della categoria, (per me) con un unico difetto: per 5 km è trentino e non veneto! A parte la battuta, gli auguro davvero di affermarsi nei prossimi anni mantenendo l’umiltà e la determinazione che ha, sempre divertendosi! Forza @ale_magagnotti».

Premiazione Baron, 2025, foto ricordo Gianluca Geremia, Alessio Magangotti
Un incontro della settimana passata e questa foto hanno dato a Geremia l’occasione per parlare di Magagnotti
Premiazione Baron, 2025, foto ricordo Gianluca Geremia, Alessio Magangotti
Un incontro della settimana passata e questa foto hanno dato a Geremia l’occasione per parlare di Magagnotti

Per chi non fosse sul pezzo, Magagnotti è un ragazzo trentino del 2007, arrivato fra gli juniores nel 2024 dopo una splendida carriera negli allievi: 6 vittorie al primo anno e 18 al secondo, fra cui la Coppa d’Oro. Un metro e 81 per 73 chili, con la maglia della Autozai-Contri ha vinto 7 volte lo scorso anno, raddoppiandole quest’anno, fra volate e cronometro (in apertura, la Coppa San Vito in un’immagine Autozai-Contri). In pista ha vinto l’europeo dell’inseguimento a squadre, doppiandolo ai mondiali e aggiungendo l’oro nella prova individuale. Di lui si è accorta la Red Bull che l’ha fatto firmare nel suo devo team.

Che cosa ha visto in lui Gianluca Geremia?

Era l’atleta che arrivava dalla categoria allievi con dei risultati pesanti ed è riuscito a mantenere le aspettative. E’ forte perché fisicamente è dotato, non lo dico io: lo dicono i test, lo dice la nazionale. A livello fisico è un fenomeno, uno che fa più notizia quando non vince. Ma quest’anno l’ho scoperto un po’ di più. Ci ho parlato in qualche occasione e ho avuto modo di osservarlo.

Hai scritto del Giro della Lunigiana…

Non tanto per la tappa che ha vinto, ma per quando si è messo a tirare il gruppo nella tappa di Fivizzano e ha fatto sfracelli. Lo ricordo malvolentieri, perché davanti avevamo Davide Frigo, però è stato Alessio a chiudere sulla fuga. E mi sono chiesto: come ha fatto uno come lui, che ha un fisico possente, a esprimere certi numeri su quel percorso che era tutto fuorché veloce?

Giro della Lunigiana 2025, Alessio Magagnotti vince a Marina di Massa (foto Giro della Lunigiana)
Le volate non stupiscono (qui al Lunigiana): altro quando Magagnotti si esprime in tappe vallonate (foto Giro della Lunigiana)
Giro della Lunigiana 2025, Alessio Magagnotti vince a Marina di Massa (foto Giro della Lunigiana)
Le volate non stupiscono (qui al Lunigiana): altro quando Magagnotti si esprime in tappe vallonate (foto Giro della Lunigiana)
Ti sei dato una risposta?

Ha grandi numeri. Ho corso insieme a Cunego e Pozzato, ma fisicamente Magagnotti mi ricorda tanto Cancellara. Dopo Fabian, non avevo più visto un fisico del genere. Questo vuol dire tutto e non vuol dire nulla, salvo che in questo momento, con i valori che ha e per la categoria in cui si trova, Alessio è un fenomeno. D’altra parte vedo anche un ragazzo con tanta determinazione, che non si accontenta mai.

In base a cosa lo dici?

Ad esempio vedi che ha trasformato in impresa la vittoria di una gara regionale come Codognè. Ha attaccato in partenza e nessuno è più andato a prenderlo, quindi lì motore c’è. Poi ci vuole la testa, ci vuole la volontà di farlo, quindi diciamo che sta facendo vedere tante piccole cose che servono per diventare corridori.

Facciamo gli avvocati del diavolo: può essere così vincente perché è fisicamente più avanti degli altri?

Giusta domanda che ci permette di approfondire. Secondo me, sa che la strada è ancora lunga. L’ho trovato in alcune premiazioni e devo dire che tutte queste celebrazioni mi hanno sempre fatto paura. Sei davanti a un ragazzo che ha vinto in ogni categoria, ma tante premiazioni diventano dei pesi. Diventano quasi dei fastidi, se poi le cose non vanno bene. Per questo gli auguro veramente di avere intorno delle persone che non gli facciano sentire questo peso, perché a mio modo di vedere è un ragazzo proprio umile e tranquillo. Siamo noi che lo stiamo facendo volare tanto alto.

Per Magagnotti il doppio oro ai mondiali su pista: nell’inseguimento a squadre e in quello individuale (foto UCI)
Per Magagnotti il doppio oro ai mondiali su pista: nell’inseguimento a squadre e in quello individuale (foto UCI)
Lui sta con i piedi per terra?

Quando sai di essere forte, quando hai certi valori, la possibilità di vincere il campionato del mondo è la normalità. Doveva farlo. E se non lo avesse fatto, poteva significare che non aveva voglia di allenarsi. Che mentalmente non è stabile per quel tipo di impegni, invece ha dimostrato l’esatto contrario. E’ l’aspetto che mi piace maggiormente, la consapevolezza che per diventare corridore devi avere voglia di fare sacrifici e la capacità di gestire la pressione. E lui secondo me le ha entrambe.

Hai detto di averci parlato più volte: ti dà l’impressione di essere un ragazzo che ascolta?

Quando parli, ti guarda fisso e ascolta. Poi elabora i suoi pensieri, ma vedi che assorbe qualsiasi cosa. Non è per caso che vada forte. Okay le gambe, però soffermandosi sulle altre sfaccettature, capisci che c’è qualcos’altro. C’è anche la testa, secondo me ce le ha tutte, è un ragazzo da far crescere nel modo giusto. Lo dissi anche su Lorenzo Finn, il talento che ha margine, che ha vinto due mondiali di seguito: uno che quando colpisce, lo fa in modo secco.

Magagnotti è uguale?

Alessio è un fenomeno. Arrivava dalla categoria allievi come fenomeno e ha dovuto dimostrarlo sul campo tra gli juniores. Bisognerà vedere quando il fisico maturerà ancora, se valori come il rapporto potenza/peso rimarrà vantaggioso. Ma se il prossimo anno lo vedessimo vincere qualche volata, non mi stupirei. Anzi, glielo auguro e sarebbe giusto, perché il motore c’è. Spero che sfrutti il dono che madre natura gli ha dato, che capisca di essere fortunato ad aver ricevuto questa dote.

Magagnotti finora in sordina? No, c’è solo da aspettare…

14.04.2025
5 min
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E’ probabilmente il prezzo che si paga ad essere considerato un predestinato: Alessio Magagnotti in questa stagione ha corso 5 volte, centrando una vittoria e due podi, eppure c’è chi considera il suo inizio stagione non pari alle attese, quasi deludente. E’ quasi una contraddizione in termini, ma conoscendo il suo grande valore considerando che il cambio di categoria è ormai alle porte, abbiamo voluto addentrarci nel discorso attraverso chi lo conosce bene e lo segue da tempo: il suo general manager Enrico Mantovanelli.

L’arrivo vittorioso di Magagnotti al Memorial Vangi, primo centro della sua seconda stagione da junior (foto Fruzzetti)
L’arrivo vittorioso di Magagnotti al Memorial Vangi, primo centro della sua seconda stagione da junior (foto Fruzzetti)

«So che c’è chi considera il suo inizio stagione un po’ in sordina – esordisce il responsabile dell’Autozai Contri – ma io non mi sono mai preoccupato. Perché i risultati vanno valutati. Il suo inizio stagione è stato caratterizzato soprattutto dalla sfortuna».

In quale misura?

Alla prima gara, il GP Baronti, alla fine gli ho detto che aveva assommato tutti i problemi meccanici che normalmente si mettono insieme in un anno… Al Giro delle Conche era in fuga con altri due ragazzi ed ero convinto che alla fine avrebbe portato a casa il successo e che ti va a succedere? I tre sbagliano strada e la gara va a farsi benedire. Poi alla Piccola Liegi delle Bregonze cade e gli mettono 5 punti sul mento, eppure il giorno dopo era già in bici. Alla fine la vittoria al Memorial Vangi, al di là del suo valore, è stata una liberazione.

Il podio del Memorial Vangi a Calenzano, con Magagnotti primo davanti a Segatta e Sgherri (foto Fruzzetti)
Il podio del Memorial Vangi a Calenzano, con Magagnotti primo davanti a Segatta e Sgherri (foto Fruzzetti)
Tu che vivi la sua attività da vicino, lo trovi cambiato rispetto allo scorso anno?

Sì, lo trovo più forte, fisicamente ma anche molto cresciuto dal punto di vista mentale. Ma bisogna chiudere la parentesi sfortunata. Noi da questo punto di vista non gli mettiamo pressioni, Alessio è tranquillo e sa che non deve dimostrare nulla. A ben guardare anche nel 2024 iniziò così, abbastanza in sordina e poi sappiamo a fine stagione qual è stato il suo bilancio, con la svolta che arrivò al Giro dell’Abruzzo.

La sua crescita la si vede anche dai numeri?

Certamente, è quello che mi dicono il suo diesse Fausto Boreggio e il preparatore Giacomo Conti. D’altro canto Alessio sta anche lavorando profondamente su se stesso. I watt che produce non sono neanche paragonabili a quelli dello scorso anno e mi dicono che sia molto più reattivo anche in salita.

Enrico Mantovanelli, general manager dell’Autozai Contri (foto Rodella)
Enrico Mantovanelli, general manager dell’Autozai Contri (foto Rodella)
Questa per lui è una stagione importante, per certi versi delicata. Lo scorso anno molti team si erano interessati a lui, sei stato contattato per il suo futuro?

Ha trovato un ottimo procuratore in Manuel Quinziato e ne siamo stati molto contenti perché Manuel sa lavorare bene con i ragazzi più giovani. Non mette pressioni, si muove di pari passo con il team. So che ha avuto molti contatti e che ha già trovato un accordo di massima con un devo team del WorldTour ma vuole che Alessio non ci pensi, che lavori in tranquillità e che soprattutto segua le nostre indicazioni. Noi con Manuel eravamo stati chiari nella libertà di scelta del ragazzo ma anche nella volontà di avere mano libera con lui per quest’anno. E’ stata la scelta migliore.

Il trentino con la maglia iridata vinta lo scorso anno con il quartetto della pista (foto Rodella)
Il trentino con la maglia iridata vinta lo scorso anno con il quartetto della pista (foto Rodella)
Quindi Magagnotti continua ad essere seguito da voi, senza ingerenze da parte del nuovo team…

Assolutamente, su questo avevamo espresso le nostre volontà. In passato c’erano stati casi diversi, ad esempio con Erazem Valjavec, con noi ma già nella sfera della Soudal e non volevamo che si ripetesse. A noi importa farlo crescere con calma, in serenità, senza tirargli il collo. Il fatto di avere già un posto per il prossimo anno è un punto in più per lavorare senza stress.

Continueremo a vederlo su pista?

Sì, è un elemento importante della nazionale di Salvoldi, si è visto lo scorso anno e quei lavori si sono rivelati fondamentali per la sua crescita. Senza contare i risultati conseguiti. Già è stato a Montichiari con altri nostri ragazzi, magari quest’anno ne farà un po’ meno rispetto al 2024 ma per i mondiali di categoria sarà sicuramente a disposizione.

Per Magagnotti la pista resta un riferimento, sarà al via dei mondiali di categoria
Per Magagnotti la pista resta un riferimento, sarà al via dei mondiali di categoria
Finora ha corso abbastanza poco. Quali sono gli appuntamenti ai quali puntate maggiormente?

Alessio ha messo nel mirino due eventi in particolare, il Liberazione e la Coppa Montes, dove lo scorso anno aveva centrato la Top 5 in entrambi dimostrando che sono nelle sue corde. Vuole far meglio, puntiamo alla vittoria, poi vedremo come andranno le corse, ma Alessio sta lavorando per essere al massimo in quelle occasioni. Vorrei però sottolineare un aspetto: l’appoggio incondizionato della famiglia, che lo segue con passione ma che lascia a noi tutte le responsabilità e decisioni. Nel ciclismo di oggi non è una cosa comune…

Magagnotti, sguardo al 2025 rivivendo una stagione d’oro

08.11.2024
6 min
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Novembre è tempo di bilanci e, nel caso di Alessio Magagnotti, anche di bilancia per misurare il peso di vittorie e medaglie conquistate. La sua prima stagione da juniores con le maglie della Autozai-Contri e della nazionale ha avuto un crescendo strepitoso.

Il trentino di Avio – che farà diciotto anni il prossimo 27 gennaio – non sembra patire quasi mai il salto di categoria, mantenendo una media “realizzativa” molto alta. Da esordiente ad oggi, con le otto di quest’anno, sono 51 le vittorie totali ottenute su strada. Numeri importanti da prendere sempre con le pinze quando si parla di giovani, soprattutto per non creare aspettative spropositate, però è conclamato l’interesse già piombato su Magagnotti da parte di formazioni pro’. Con lui ci eravamo lasciati prima che iniziasse ad inanellare ori continentali e mondiali in pista col quartetto con tanto di record del mondo, conditi dal bronzo nell’inseguimento individuale.

Giusto il tempo di riprendere il ritmo di casa dopo le vacanze a Tenerife con la fidanzata Linda Sanarini – altra junior azzurra plurimedagliata – dove hanno incontrato tanti amici-colleghi, che Alessio è pronto a guardare al 2025. Poche parole, pragmatiche e spazio ai fatti.

Magagnotti è rientrato dai mondiali in pista a Luoyang in Cina con un bel bottino e il record del mondo col quartetto (foto Autozai)
Magagnotti è rientrato dai mondiali in pista a Luoyang in Cina con un bel bottino e il record del mondo col quartetto (foto Autozai)
Alessio riavvolgendo il nastro, che annata è stata in generale?

Sono partito in sordina, anzi direi non benissimo. Mi sentivo gli occhi puntati addosso per le stagioni precedenti, però col passare del tempo non ci ho fatto più caso. Sono caduto in qualche gara, poi ad inizio aprile al GP del Perdono mi sono sbloccato cogliendo il secondo posto. Da lì in avanti è andata sempre meglio su strada, lavorando anche per i compagni. Anche in pista è andata bene. All’europeo di Cottbus abbiamo vinto l’oro col quartetto, ci siamo ripetuti ai mondiali in Cina dopo un bel lavoro in altura a Livigno. Alla fine direi che è stata una stagione buona, a parte qualche passaggio a vuoto e che non l’ho finita al meglio.

Per quale motivo?

Sicuramente ho del rammarico per alcune gare. Al campionato italiano a crono speravo di fare meglio dell’ottavo tempo, ma arrivavo da un periodo di stop per recuperare dopo essermi ammalato al Saarland con la nazionale. Anche all’europeo su strada in Limburgo avremmo potuto fare di più. Personalmente la condizione era buona, ma non abbiamo corso al meglio delle nostre possibilità. Infine ho dovuto chiudere la stagione forzatamente a metà settembre dopo una gara nel mantovano in cui si è riacutizzato forte un dolore alla schiena. In pratica ho la zona lombare scalibrata.

A cosa è dovuto?

In una delle prime gare dell’anno nella zona di Vicenza, sono caduto male picchiando la faccia. Da quel giorno in avanti ho sentito subito di non essere più a posto e forse non mi sono mai ripreso del tutto. Forse non ci ho dato troppa importanza perché non tutti i giorni mi faceva male, ho sempre corso sopportando il dolore. Verso la fine della stagione però era troppo forte e non riuscivo più ad esprimermi come volevo. Nei giorni scorsi sono stato in uno studio dentistico per prendere l’impronta per un bite. Portando quello dovrei sistemarmi e ritrovare il giusto bilanciamento.

Come ti sei trovato con gruppo azzurro?

Molto bene. Abbiamo ottenuti grandi risultati, ma altrettanti ci sono sfuggiti. In pista l’anno prossimo praticamente cambierà tutto il gruppo perché ero l’unico del primo anno. Su strada spero che sapremo correre meglio di squadra ed essere quindi più forti. Quando ci ritroveremo vedremo chi ci sarà, ma sono certo che non ci saranno problemi a trovare la giusta amalgama.

L’anno scorso avevi vinto l’argento al Festival Olimpico della Gioventù Europea, ma quest’anno com’è stato l’impatto con una vera esperienza internazionale?

Mi è servita per prendere ancora meglio le misure alla categoria. Tra gli juniores all’estero corrono davvero col coltello fra i denti come dicono tutti. Ho capito subito che gli avversari ti fanno la volata anche per il trentesimo posto.

Da questo primo anno da junior hai tratto altri insegnamenti?

Assolutamente sì. Ho capito che la gara non finisce finché non si taglia il traguardo. Prima davo certe cose per scontate, ma l’ho capito in prima persona. A fine aprile alla gara di San Leolino in Toscana ho ribaltato il risultato. In un tratto di sterrato mi ero staccato, pagando la mia ancora poca destrezza su quel fondo stradale. Ero demoralizzato e forse rassegnato ad un piazzamento, ma grazie agli incitamenti dei miei tecnici e anche un po’ a me stesso, sono riuscito a recuperare le posizioni e vincere la corsa.

Le voci di mercato parlato di te già in orbita WorldTour. Come gestisci questa situazione?

Ho imparato anche a controllare meglio certe pressioni, come ad inizio anno che avevo foga di fare e farmi vedere. E’ vero che ho avuto tante proposte da devo team dei WorldTour, ma non ho ancora firmato nulla e soprattutto devo ancora dimostrare tanto. Quindi sto con i piedi per terra.

Che obiettivi ha Alessio Magagnotti per il 2025?

La speranza è sempre quella di continuare a crescere e vincere. Mi piacerebbe mettere il sigillo alle corse più importanti, ma vorrei anche correre meglio sia individualmente che con la squadra, Autozai e nazionale. Ad oggi sono un passista-veloce che si trova a suo agio su falsopiani o strappi di un chilometro, però vorrei andare più forte su pendenze più dure. La mia volontà è anche quella di andare bene nelle gare del Nord.