Alessandro Verre, Arkea B&B Hotels, 2025

Verre alla MBH Bank: tornare dove tutto è iniziato

17.11.2025
4 min
Salva

Il 2025 di Alessandro Verre, ciclisticamente parlando, è finito prima del previsto a causa di una caduta tanto sfortunata quanto fortunata allo stesso tempo. Durante uno degli ultimi allenamenti della stagione, al termine di una Vuelta corsa all’attacco, una buca a 300 metri da casa gli ha fatto scivolare le mani dal manubrio. Da lì la caduta, la scapola e due costole rotte. Tanto dolore e la fine anticipata delle corse, ma fortunatamente nessuna complicazione ulteriore. 

«Dovevo prendere parte alla Cro Race – racconta il corridore lucano – e al Lombardia, ma ho dovuto saltare entrambi. E’ stato un periodo strano perché di colpo mi sono trovato forzatamente in “vacanza” mentre gli altri correvano. Il giorno del Lombardia (il 12 ottobre scorso, ndr)  è stato quello in cui sono tornato sui rulli per muovere un po’ le gambe».

Alessandro Verre, maglia pois Vuelta, Arkea B&B Hotels, 2025
Alessandro Verre durante l’ultima Vuelta ha indossato per qualche tappa la maglia pois dedicata ai GPM
Alessandro Verre, maglia pois Vuelta, Arkea B&B Hotels, 2025
Alessandro Verre durante l’ultima Vuelta ha indossato per qualche tappa la maglia pois dedicata ai GPM
Sicuramente un ottobre diverso…

Sì anche perché con una scapola e due costole rotte non avevo modo di fare le mie solite vacanze. Sono rimasto a casa, a riposo completo. Durante l’inverno è difficile che io rimanga fermo completamente, tra camminate e gite ho sempre fatto qualcosa. Quest’anno con il braccio immobilizzato non potevo fare nulla, nemmeno guidare per spostarmi da casa. 

Adesso hai ripreso?

Stavo aspettando che aprisse la palestra, da una settimana e mezzo ho iniziato la preparazione ma in maniera abbastanza tranquilla. Adesso sto ancora evitando esercizi di carico come il bilanciere, per non gravare troppo sulla scapola, preferisco usare i macchinari. 

Verre in azione sul Colle delle Finestre durante la 20ª tappa del Giro 2025, terminata al secondo posto
Verre in azione sul Colle delle Finestre durante la 20ª tappa del Giro 2025, terminata al secondo posto
Un finale indesiderato, ma per il resto che stagione è stata?

Ho capito tante cose, in generale che la salute deve essere sempre al primo posto. E’ inutile inseguire una condizione se non si ha modo di raggiungere un buon livello. Dopo l’Australia, a inizio anno e al Giro è stato così. Inoltre ho avuto il Covid dopo il Giro di Polonia, mi ero negativizzato ma ho fatto parecchia fatica a tornare in forma. 

La situazione dell’Arkea si è fatta sentire?

Devo essere sincero: no. Forse si è notata maggiormente a fine stagione, quando si era capito che per il prossimo anno non si erano trovate soluzioni utili. Durante tutto l’anno il team ha sempre manifestato una certa fiducia nel poter risolvere la cosa. Io ero comunque in scadenza di contratto, di conseguenza stavo cercando una sistemazione in vista del 2026. 

L’Arkea B&B Hotels ha lottato fino all’ultimo per riuscire a proseguire con l’attività (foto Getty)
L’Arkea B&B Hotels ha lottato fino all’ultimo per riuscire a proseguire con l’attività (foto Getty)
Come l’hai vissuta questa ricerca?

Dopo il Giro (concluso con il secondo posto nella tappa del Sestriere, ndr) sembravano esserci tante squadre interessate. Ma poi non si è concretizzato nulla, magari anche perché è mancata continuità di prestazioni da parte mia. 

Riparti dalla MBH Bank-Ballan-Csb, da dove tutto era iniziato…

Sono felice di tornare dove sono stato bene, l’ambiente lo conosco e da parte loro ho visto una gran voglia di crescere. Mi fa piacere anche entrare a far parte di una realtà in continuo sviluppo, dove potrò lavorare con gente nuova e ambiziosa. Il team sa cosa vuole e io so quel che cercano da me. Penso e credo che i risultati possono arrivare lavorando bene e uniti. 

Hai mai pensato di aver lasciato la Colpack troppo presto?

Ci ho pensato, ma non credo di essere diventato professionista troppo presto. Alla fine sono andato a correre in una formazione professional che mi ha fatto crescere anno dopo anno. Nella mia prima stagione non ho praticamente fatto gare di categoria WorldTour, è stato un cammino progressivo. Senza considerare che il professionismo è un treno che passa una volta sola nella vita.

Verre torna e vestire i colori della Colpack, ora diventata MBH Bank-Ballan-Csb, che dal 2026 sarà professional
Verre torna e vestire i colori della Colpack, ora diventata MBH Bank-Ballan-Csb, che dal 2026 sarà professional
Ti sei sentito di salire al volo?

Quando è arrivata la chiamata mi hanno contattato per i risultati ottenuti, chi mi avrebbe mai garantito che sarei riuscito a replicarli? Inoltre ho avuto quattro anni per dimostrare di essermi meritato il passaggio. Ero anche l’unico italiano in una squadra straniera, a volte aver qualcuno con cui parlare e scambiare idee può essere utile. 

C’è voglia di ripartire e dimostrare il tuo valore?

Assolutamente, a gennaio faremo un primo ritiro in Spagna e già ora voglio fare un bell’inverno in cui gettare delle solide basi. Non ho fretta, mi godo ancora un po’ di tranquillità prima di rimettermi in gioco.

Milesi svetta in Friuli. Un successo partito dalla Francia…

06.09.2025
5 min
Salva

Vincitore a Teor, nella seconda tappa del Giro del Friuli per U23, Nicolas Milesi prosegue su quella scia che ha inaugurato al Tour Poitou Charentes in Francia. Parlando con lui al ritorno dalle strade transalpine si sentiva che quella gara, quel secondo posto finale rappresentava qualcosa che andava al di là del puro risultato, era come un punto di ripartenza. E la successiva prestazione friulana ne è la dimostrazione.

La vittoria di Milesi a Teor, precedendo il gruppo di 8″. La maglia di leader al Giro del Friuli U23 è sua (foto Facebook)
La vittoria di Milesi a Teor, precedendo il gruppo di 8″. La maglia di leader al Giro del Friuli U23 è sua (foto Facebook)

Il corridore dell’Arkea aveva preso spinta dalla prova transalpina che per il team era un appuntamento molto sentito: «Era una gara dove il livello non era affatto male. C’era questa lunga cronometro che sapevo che si addiceva alle mie caratteristiche. Vedendo il percorso, la squadra mi ha dato fiducia, facendomi partire come secondo capitano dietro Thibault Guernalec. Poi nella cronometro ho avuto veramente buone sensazioni e ottime gambe chiudendo al secondo posto e da lì la squadra vista la classifica ha appoggiato e abbiamo costruito tutti insieme il terzo posto finale».

Come ti eri avvicinato a questa fase della stagione?

Dopo il campionato italiano ho fatto un buon calendario, prima all’Ethias-Tour in Vallonia e poi all’Arctic Race che sono serviti per accrescere nella condizione. Il team ha visto i miei risultati ma soprattutto i miei progressi e per questo mi ha dato fiducia.

Il secondo posto a cronometro ha lanciato il ciclista di Clusone verso il podio francese
Il secondo posto a cronometro ha lanciato il ciclista di Clusone verso il podio francese
Nell’ultima tappa come hai provato a giocartela?

Nelle prime due tappe ho dovuto correre al servizio di Démare, come è giusto che sia, perché la priorità della squadra era curare la sua volata e infatti Arnaud ha colto due piazze d’onore. Dopo la crono, l’ultima tappa non era scontata, c’era un po’ di maltempo e vento nella prima parte, ma devo dire che è stata abbastanza controllata dalla TotalEnergies, che aveva Leroux, il leader della generale. Nel circuito finale ho cercato di rimanere bene attento insieme a Mozzato, che devo ringraziare, mi ha dato veramente una grande mano perché ha veramente molta esperienza e mi ha aiutato a muovermi in gruppo.

Come è andata alla fine?

Nel finale lui ha lanciato l’attacco e io ero appena dietro. L’arrivo, con gli ultimi 800 metri al 5 per cento di pendenza non era per Arnaud. Io sono salito forte, sono arrivato undicesimo e devo dire che alla fine ero molto contento, avendo oltre al podio la vittoria nella classifica dei giovani.

Terzo posto per il bergamasco al Tour Poitou Charentes, dietro Leroux e Godon
Terzo posto per il bergamasco al Tour Poitou Charentes, dietro Leroux e Godon
Com’era stata la prima parte di stagione?

Non facile, vista la frattura della clavicola alla Roubaix, Devo ammettere che in questa stagione puntavo molto sulla prima parte, sulle classiche in Belgio. La Roubaix è una gara che mi piace molto, l’avevo preparata, ero arrivato nelle mie migliori condizioni. Mentre eravamo in un gruppo di 10, in uno degli ultimi settori sul Carrefour dell’Arbre sono caduto e mi sono rotto la clavicola. Ho perso quel mese in cui c’erano tutte gare di categoria adatte a me, dove potevo giocarmi le mie carte e raccogliere qualcosa. Ho lavorato per tornare in tempo per l’italiano a cronometro e per la terza volta consecutiva sono finito secondo. Da lì sono andato in altura a Livigno per azzerare tutto.

Tu sei al secondo anno all’Arkea, come ti trovi?

Devo dire che il primo anno non è stato facilissimo. Il cambio della lingua era un ostacolo, poi il calendario era molto diverso da quello a cui ero abituato. C’è stato bisogno di un periodo di assestamento. Quest’anno sento la differenza, intanto perché me la cavo bene con il francese. In squadra ho iniziato un po’ più a conoscere tutto lo staff e i compagni, anche quelli del WorldTour visto che comunque ho corso abbastanza anche con la prima squadra. Quindi sono abbastanza ottimista per il futuro.

Dopo le iniziali normali difficoltà, Milesi ha trovato spazio e fiducia nell’Arkea-B&B Hotels
Dopo le iniziali normali difficoltà, Milesi ha trovato spazio e fiducia nell’Arkea-B&B Hotels
Che atmosfera c’è nel team, sia per la situazione ranking che per le voci circolanti sulla stessa sopravvivenza della formazione francese?

Noi non prestiamo molto fede a tutte le chiacchiere, cerchiamo di dare il massimo in ogni gara e poi vedremo il futuro che cosa ci riserverà. Io penso che queste prestazioni e comunque anche la continuità che ho avuto nei miei tre anni da under 23, anche se con parecchi problemi visto che mi sono rotto la clavicola due anni consecutivi, spero che possa aprire anche a ad altre opzioni per il prossimo anno e i prossimi a venire. Poi vedremo anche quale sarà il futuro del team.

Il Giro del Friuli ti sta dando ulteriore spinta, poi che cosa ti attende?

Io spero di trasferire questo momento positivo anche salendo di categoria, perché successivamente sarò al Giro del Lussemburgo con la prima squadra e so essere una corsa molto qualificata. Successivamente dovrei essere all’europeo a cronometro che è un mio vero obiettivo.

Agli europei del 2024 Milesi aveva chiuso 9°. Fare meglio è l’obiettivo minimo
Agli europei del 2024 Milesi aveva chiuso 9°. Fare meglio è l’obiettivo minimo
Dove lo scorso anno avevi finito al nono posto. Facile immaginare che  la tua ambizione sia di migliorare…

Sicuramente voglio scalare la classifica e dico la verità, le gare di questa parte di stagione mi dicono che posso anche ambire a qualcosa d’importante. Tra l’altro penso che il calendario di avvicinamento sia perfetto visto che in Lussemburgo c’è una cronometro piuttosto lunga anche lì. Poi faremo il punto…

Verre racconta Vauquelin, diventato leader questa estate

04.08.2025
6 min
Salva

Kevin Vauquelin è stato uno dei personaggi del Tour de France. Tanto più perché francese, ha riscosso grande attenzione mediatica. Per dieci giorni si è quasi giocato il podio e la maglia bianca, poi le cose si sono fatte più complicate per l’atleta della Arkea-B&B Hotels. E dicendo Arkéa, la mente va subito all’italiano che da più anni milita nel team bretone: Alessandro Verre.

Il lucano sta iniziando il Tour de Pologne ed è uno dei ragazzi che è stato vicino a Vauquelin sia durante la stagione che nei primi tempi in squadra. Entrambi infatti sono classe 2001. Ed entrambi sono arrivati all’Arkea nel 2022, anche se Vauquelin era già da tempo nell’orbita del team, avendovi fatto esperienze da stagista. Per di più, anche lui è normanno, dunque non lontano dalla sede dell’Arkea.

Con l’aiuto di Verre cerchiamo quindi di saperne di più su questo atleta, che tra l’altro proprio nei giorni post Tour si è fratturato il perone mentre scendeva le scale con le valigie in mano. Una vera sfortuna.

Alessandro Verre è all’Arkea B&B Hotels da quattro stagioni (foto Instagram)
Alessandro Verre è all’Arkea B&B Hotels da quattro stagioni (foto Instagram)
Partiamo da te, Alessandro. E’ un bel po’ che non corri…

Eh sì, non corro dal Tour de Suisse e da oggi inizia per me questa seconda metà di stagione con il Polonia.

E come stai? Con che obiettivi parti al Polonia?

Come sto lo scopriamo da oggi, spero di star bene. C’è stata questa grande pausa estiva durante la quale abbiamo ricaricato un po’ la testa, più che altro. E chiaramente ho recuperato fisicamente.

Quanto è stato importante resettare tutto, sfruttando però la condizione con cui sei uscito dal Giro?

Alla fine tanto buona, poi, questa condizione non era. Mi aspettavo che il Giro d’Italia mi lasciasse quel qualcosa in più, come è stato un po’ lo scorso anno, anche perché lo avevo finito bene, però non è stato così. Anche in Svizzera, dopo due settimane, ero veramente molto stanco e mi sono ritirato, nonostante quella corsa fosse divenuta molto importante per noi, visto che avevo la maglia di leader con Kevin Vauquelin. Quindi c’era del lavoro da fare per difenderla.

C’è l’ipotesi Vuelta per te?

Sono scaramantico e non mi va di dirlo! Diciamo che in questo Polonia ci giochiamo molto circa la mia presenza in Spagna… Come vi ho detto in passato, la Vuelta è una corsa che veramente voglio fare. E’ quella che reputo più adatta a me.

In Francia la popolarità di Vauquelin è schizzata alle stelle dopo il Tour (foto ASO/Charly Lopez)
In Francia la popolarità di Vauquelin è schizzata alle stelle dopo il Tour (foto ASO/Charly Lopez)
Quest’anno poi ha un percorso durissimo. Sembra essere il Regno degli scalatori…

E per di più parte anche dall’Italia. Però fino a che non è ufficiale non ci penso, semmai ci andrò avrò tempo per studiare il percorso.

Invece, Alessandro, hai parlato di Vauquelin allo Svizzera? Ci sei stato a contatto quest’anno, in particolar modo proprio nella corsa elvetica. Partiamo dalla persona: che ragazzo è Kevin?

E’ un bravissimo ragazzo e quest’anno è cambiato tanto rispetto agli anni scorsi. Kevin è diventato un vero leader. Lo vedi da come parla al gruppo e in gruppo. E più in generale dai suoi comportamenti si nota che ha acquisito molta fiducia in se stesso.

E’ cambiato da questo inverno o è stato un passaggio graduale?

Penso comunque sia stato un passaggio graduale di anno in anno. Kevin non lo stiamo scoprendo adesso, magari quest’anno al Tour si è messo molto in luce, ma non è da poco che va forte. Sì, dalla prima parte dell’estate fino al Tour è andato forte in modo particolare.

Chiaro…

Io avevo fatto con lui già altre corse a metà stagione, verso aprile, e andava bene ma era differente. Dallo Svizzera invece ho trovato una persona completamente diversa. E mi riferisco proprio dal punto di vista mentale.

Tour de Suisse: Verre in testa a tirare per capitan Vauquelin in maglia bianca (foto Getty)
Tour de Suisse: Verre in testa a tirare per capitan Vauquelin in maglia bianca (foto Getty)
Come te lo spieghi questo salto di personalità, questo cambiamento?

Non lo so di preciso perché non sto con lui così tanto tempo anche fuori dalle corse, probabilmente sarà anche merito dello staff che ha attorno. Ha anche dei professionisti esterni che lo supportano… Insomma un insieme di cose che hanno accresciuto la sua fiducia. Ma in generale è cambiato. Per esempio penso ai ritiri di qualche tempo fa. Era più esuberante, anche in discesa. E non nascondo che in qualche occasione è anche caduto, mettendo a rischio tutto quanto il lavoro fatto. Invece adesso è più maturo, si è calmato… e si vede!

Invece, da un punto di vista del corridore? Questo ragazzo inizia ad avere un buon palmarès: due volte secondo alla Freccia Vallone, una tappa al Tour, podio finale al Tour de Suisse… Corre a testa alta e petto in fuori anche contro i grandi.

Eh sì, anche al Tour si è visto. E per me si è visto soprattutto negli ultimi giorni, quando era in difficoltà. Dove non arrivava con le gambe, ci arrivava con la testa e la tenacia. Lo vedevo e notavo come si gestiva. E infatti, nonostante perdesse qualcosa, il giorno dopo era pronto a ripartire da capo.

Secondo te che corridore è: cacciatore di tappe e classiche o uomo da Grandi Giri?

C’era questo dubbio nella terza settimana, diciamo dai Pirenei in poi, dove le salite erano più lunghe e meno adatte alle sue caratteristiche. Però ha dimostrato di sapersi difendere. Certo, magari non è all’altezza degli “alieni”, però ha dimostrato di poter stare davanti al Tour: non è cosa da poco. Poi sicuramente è più adatto a quei generi di arrivi come la Freccia appunto o nelle classiche dove le salite sono brevi ed esplosive. E poi c’è anche da dire un’altra cosa.

Vauquelin sul “suo” Mur de Bretagne. Ad oggi il francese è senza dubbio più adatto alle classiche
Vauquelin sul “suo” Mur de Bretagne. Ad oggi il francese è senza dubbio più adatto alle classiche
Prego…

Kevin va forte a cronometro, si sa difendere molto bene. E se dovesse iniziare a lavorarci in modo specifico potrebbe essere un vantaggio per lui…

Specie se, come sembra, cambierà squadra e dovrebbe andare alla Ineos Grenadiers (manca giusto l’ufficialità)…

Dalle voci che girano… ma non sono cose che mi riguardano. Di certo potrà provare ad impegnarsi sulle tre settimane. Ma questo dipenderà sempre da lui e dalle scelte che farà la squadra, qualunque essa sia, in cui si ritroverà. Ha le carte in regola per fare quel passo in avanti, mettiamola così.

E come persona?

E’ simpatico, scherza… Poi siamo coetanei. Ma come ho detto prima, da quest’anno soprattutto mi sta colpendo proprio il suo atteggiamento, il modo in cui ti parla. Anche con me: il giorno che mi sono ritirato in Svizzera, quando stavo male e lui aveva la maglia che dovevamo difendere, è venuto da me e mi fa: «Alessandro, stai tranquillo, non è successo niente». Aveva visto che ero dispiaciuto, ma anche che ci avevo provato.

Qualità e… risparmio: arriva la promozione estiva CyclingCeramic

12.07.2025
3 min
Salva

In queste settimane il mondo del ciclismo è in grande fermento e, mentre le grandi gare infiammano le strade, l’attenzione di atleti e appassionati si sposta sempre più verso l’ottimizzazione delle performance. In questo scenario, CyclingCeramic, azienda francese sinonimo di innovazione e qualità nel settore dei componenti per il ciclismo, lancia una promozione imperdibile, destinata a tutti coloro che desiderano elevare il proprio livello di pedalata.

Fino al prossimo 27 luglio, CyclingCeramic offre uno sconto del 15% su tutte le sue pulegge acquistate tramite il proprio sito web ufficiale. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità straordinaria per i ciclisti di ogni livello per dotare la propria bicicletta di un componente cruciale, riconosciuto e molto apprezzato dai corridori professionisti. Le pulegge CyclingCeramic, infatti, sono il frutto di una ricerca ingegneristica avanzata, progettate per garantire la massima precisione e una riduzione drastica dell’attrito. Questo si traduce in una trasmissione più fluida, una maggiore efficienza energetica e, in ultima analisi, un incremento delle prestazioni, sia su strada che fuoristrada.

La promozione sulle pulegge è valida fino al prossimo 27 luglio
La promozione sulle pulegge è valida fino al prossimo 27 luglio

CyclingCeramic e il Team Arkéa B&B Hotels

La reputazione di CyclingCeramic nel mondo del ciclismo non è casuale. L’azienda, con sede nel sud della Francia, è un partner tecnico di fiducia per numerosi team professionistici. Quest’anno, in particolare, CyclingCeramic è orgogliosamente al fianco del Team Arkéa B&B Hotels, una delle formazioni attualmente impegnate nelle strade di Francia, alla ricerca della gloria nella Grande Boucle.

Questa partnership testimonia l’affidabilità e le performance superiori dei prodotti CyclingCeramic, testati e validati nelle condizioni più estreme delle competizioni di alto livello. I feedback degli atleti professionisti sono fondamentali per lo sviluppo continuo dei prodotti stessi, garantendo che ogni componente destinato successivamente ad arrivare sul metrcato sia all’altezza delle aspettative dei ciclisti più esigenti.

CyclingCeramic è sponsor tecnico del team WorldTour Arkea B&B Hotels
CyclingCeramic è sponsor tecnico del team WorldTour Arkea B&B Hotels

Perché scegliere CyclingCeramic? 

Investire nelle pulegge CyclingCeramic – brand distribuito nel nostro paese dalla commerciale Fina Bikesignifica scegliere l’efficienza, la durata e la performance. Grazie all’utilizzo di cuscinetti in ceramica di alta qualità, questi componenti minimizzano la resistenza, consentendo al ciclista di esprimere al meglio la propria potenza. Che si tratti di affrontare lunghe salite, sprintare in pianura o pedalare su terreni tecnici, la fluidità della trasmissione offerta da queste pulegge si traduce in un vantaggio tangibile. La promozione estiva rappresenta quindi l’occasione perfetta per sperimentare questa differenza, beneficiando di un notevole risparmio.

Questa promozione estiva di CyclingCeramic è più di un semplice sconto; è un invito a scoprire come l’alta tecnologia e l’attenzione ai dettagli possano trasformare l’esperienza in bicicletta. Siete pronti a fare il salto di qualità?

CyclingCeramic