Alé La Merckx cambia mano e scenari: si va a Livigno

30.12.2023
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Livigno aggiunge un’altra perla alla sua estate ciclistica, che seguirà di poche settimane la tre giorni del Giro d’Italia sulle stesse strade. La 18ª edizione della Granfondo Alé La Merckx, un appuntamento internazionale, che ogni anno attira quasi 2.000 partecipanti, nel 2024 avrà infatti una nuova casa ed un nuovo team organizzativo. Il celebre brand Alé, organizzatore storico di questa granfondo, passa il testimone al Comune di Livigno, ma resta title sponsor e partner della manifestazione dedicata al Cannibale Eddy Merckx. 

Un nuovo contesto magico per le due ruote che abbraccia la Valtellina arrivando sul Piccolo Tibet con tutto il suo carico di storia e di valori sportivi, per permettere ai suoi appassionati di raggiungere nuovi e diversi traguardi. Il tutto sfidando le grandi vette e i passi epici, che arricchiscono lo splendido orizzonte livignasco. L’appuntamento per l’Alé La Merckx 2024 è fissato per sabato 29 giugno con partenza e arrivo al Centro Acquagranda di Livigno (SO). Una scelta di grande effetto, nel periodo in cui la città è invasa da ciclisti: per gli organizzatori un notevole impegno, così come per le strutture ricettive.

Luoghi unici da scoprire in sella alle due ruote e in compagnia
Luoghi unici da scoprire in sella alle due ruote e in compagnia

Nuovi panorami

Nuovi contesti e panorami da esplorare in sella alla propria bici nella piena sicurezza della granfondo. Due percorsi, disegnati ad hoc per mantenere intatto lo spirito di questo storico evento: un lungo di 173 km con 4.100 metri di dislivello, ed un medio di 96 km con 1.300 metri di dislivello. Il nuovo obiettivo dei tracciati è anche quello di incentivare una partecipazione attiva da parte dei ciclisti desiderosi di mettersi alla prova su salite e tornanti di assoluto valore sportivo.

Il percorso breve prenderà il via dal centro sportivo di Aquagranda, per poi attraversare il centro, passando sulla strada principale, fino a raggiungere il Passo della Forcola, ed entrare così in Svizzera. Da lì, tratto suggestivo e tecnico sul Passo del Bernina, compresi gli ultimi durissimi tornanti. Poi la discesa lungo l’Engadina, fino a Zernez, poi risalita al Passo del Forno, attraversamento finale del tunnel Munt La Schera e traguardo con ritorno all’Aquagranda. 

Impegno che praticamente raddoppia, per il percorso lungo, quello più atteso e spettacolare. Stessa identica partenza del breve, con Aquagranda e centro paese ad accogliere i corridori, ma tracciato che poi si distingue in quanto a difficoltà e complessità tecniche. Prima il Passo dell’Umbrail, appena sotto lo Stelvio, poi discesa verso Bormio, dove si inforca la via che conduce al Foscagno. Da qui, due giganti del ciclismo: il Passo del Foscagno e il Passo Eira, prima del passaggio conclusivo, ancora in Aquagranda. Un disegno impegnativo e pieno d’insidie, che metterà a dura prova gli atleti.

Alessia piccolo insieme al cannibale Eddy Merckx a cui è dedicata la GF
Alessia piccolo insieme al cannibale Eddy Merckx a cui è dedicata la GF

L’impegno di Alé

Un nuovo evento, che cambia il contesto, ma che sarà capace di restare fedele ai valori e allo spirito che Alé ha voluto infondere nella granfondo, nei suoi 17 anni di organizzazione.

«Per 17 anni con Alé ho organizzato – ha dichiarato Alessia Piccolo, AD di APG l’azienda a cui Alé fa capo e storico organizzatore della granfondo – questo meraviglioso evento. Siamo partiti a Brentino e poi nel 2016 siamo arrivati a Verona. Grazie all’ottima collaborazione con l’Amministrazione Comunale, per 7 anni ho potuto far partire i ciclisti davanti all’Arena e farli correre sulle strade di una delle più suggestive città al mondo. Dopo l’edizione del 2023, però, ho dovuto fare un bilancio onesto e capire se, nelle condizioni attuali, vi fossero ancora i presupposti per offrire quell’organizzazione di qualità a cui avevamo abituato i nostri ciclisti.

«Con enorme dispiacere – conclude la Piccolo – ho deciso di rinunciare all’organizzazione dell’Alé La Merckx ed ho trovato qualcuno che avesse le caratteristiche per poterne prendere il testimone. Volevo che garantisse la nostra qualità e mettesse la nostra stessa passione e professionalità. Penso di aver trovato nel Comune di Livigno il candidato ideale».

Livigno con le sue salite è pronto ad accogliere la granfondo
Livigno con le sue salite è pronto ad accogliere la granfondo

Ecosistema Livigno

La nuova casa è quindi Livigno, un luogo che trova legami a questo evento nella storia sportiva. Proprio qui, nel 1972, la tappa Parabiago-Livigno del Giro d’Italia, portò per la prima volta la maglia rosa nel livignasco, con un arrivo in quota domato proprio da quell’Eddy Merckx, a cui la granfondo è dedicata.

«L’arrivo de l’Alé La Merckx a Livigno – afferma Luca Maretti Presidente di APT Livigno – certifica ancora una volta la qualità del lavoro che stiamo facendo sia sul territorio che nei confronti della comunità sportiva internazionale. La nostra località è sinonimo tra le altre cose, anche di ciclismo, e non è un caso che molte squadre di primissima fascia ci scelgono per preparare i grandi Giri e le competizioni olimpiche.

«Ospitare l’Alé La Merckx nello stesso anno in cui anche il Giro d’Italia torna nel Piccolo Tibet, crea un affascinante ponte con il passato, visto che proprio sulle nostre strade, nel 1972, il Cannibale vinse una tappa storica, involandosi verso la maglia rosa. Un augurio per le imprese future, che dall’ispirazione delle leggende prendono sempre linfa e spunti nuovi».

Alé

Livigno

T-Black: la giacca in edizione speciale firmata da Alé

15.12.2023
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La novità della stagione 2024 per Alé Cycling ha il colore nero del suo nuovo capo in edizione speciale: la giacca T-Black. Disponibile in quantità limitata e acquistabile solamente sul sito dell’azienda guidata da Alessia Piccolo. Un capo adatto a chi pedala in un clima invernale e primaverile

Il tessuto nella parte dei polsi è realizzato con il 83% di poliestere e l’17% di elastan
Il tessuto nella parte dei polsi è realizzato con il 83% di poliestere e l’17% di elastan

Leggero e tecnico

Alé ha realizzato la T-Black con un tessuto funzionale: il Thermo Fleece 200. Si tratta di una scelta che rende leggero il capo d’abbigliamento, senza rinunciare alle proprietà tecniche. Infatti, la giacca T-Black risulta caldo ed avvolgente, in più è in grado di assorbire in maniera ottimale l’umidità. Il tutto unito ad un ricambio d’aria continuo che mantiene la temperatura del corpo stabile. 

E’ un prodotto con vestibilità comfort, il che porta il ciclista ad avere una completa mobilità, in ogni momento. I polsini sono modellati a taglio vivo, una soluzione che premia l’aerodinamica. E soprattutto questa soluzione permette a T-Black di adattarsi perfettamente ai guanti, dettaglio da non trascurare per un perfetto comfort in bici. 

Dettagli

In fondo Alé ha inserito un elastico antiscivolo per un perfetto grip al pantalone. T-Black è dotata delle tre classiche posteriori, comode e capienti. Capaci quindi di contenere tutto il necessario per una pedalata invernale: dal cibo all’abbigliamento di “supporto”. 

La sicurezza, fattore chiave quando si sale in bici, ha una grande rilevanza. Alé ha inserito dei dettagli riflettenti, per aumentare la visibilità del ciclista in ogni condizione di luce

Il tessuto principale con il quale è realizzato T-Black è composta al 92% da poliestere e dall’8% da elastan. Nella parte del polso la percentuale di elastan aumenta, passando al 17% per avere una migliore vestibilità e comodità.

Il peso è contenuto: solo 265 grammi. Prezzo di vendita: 84,99 euro. 

Alé Cycling

Alé fornitore ufficiale della UCI Track Champions League

18.10.2023
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E’ notizia di qualche ora fa, Alé ha ufficialmente comunicato una sponsorizzazione tecnica con la prossima edizione della UCI Track Champions League: un accordo che riserva al produttore veronese di abbigliamento tecnico per il ciclismo il ruolo di fornitore unico delle livree della terza edizione dell’evento che celebra i migliori corridori al mondo su pista. In virtù di quest’accordo, Alé produrrà ben 170 body – tutti rigorosamente su misura, a beneficio dei migliori ciclisti su pista al mondo che gareggeranno nel corso delle cinque prove previste in calendario, la prima delle quali è in programma a Maiorca sabato prossimo 21 ottobre.

Tecnologia e velocità

Per la produzione di questi capi esclusivi sono state utilizzate tecnologie tessili realmente all’avanguardia, oltre all’impiego di tessuti estremamente performanti. Qualche pratico esempio? Il corpetto delle divise è realizzato in Superior Endurance, un tessuto altamente resistente e in grado di garantire un’ottima compressione ed una massima traspirabilità, mentre le maniche sono in Channel Flow per ridurre l’attrito dell’aria ed aumentare l’aerodinamica. Per i pantaloncini verrà impiegato il tessuto Zaffiro: un materiale in Lycra Power – dunque ultra-traspirante ed in grado di asciugarsi molto rapidamente – capace di offrire sia una elevata compressione muscolare quanto un importante grado di elasticità.

I body avranno grafiche uniche, che riprenderanno i motivi nazionali di ciascuno dei 28 Paesi rappresentati dagli atleti in gara, unitamente al logo UCI Track Champions League e allo spazio per gli sponsor personali che accompagneranno gli stessi corridori. Alé, inoltre, fornirà anche le iconiche maglie blu, ovvero quelle indossate dai quattro leader delle gare Sprint e Endurance, sia maschili che femminili.

Ecco la maglia iridata targata UCI Track Champions League
Ecco la maglia iridata targata UCI Track Champions League

A sostegno del ciclismo

«E’ un grandissimo onore per Alé poter diventare partner della UCI Track Champions League – ha commentato Alessia Piccolo, CEO di APG, l’azienda a cui Alé fa capo – una challenge di livello mondiale in forte crescita ed in grado, in pochissimo tempo, di diventare un vero e proprio punto di riferimento di questa affascinante disciplina. Da sempre in Alé conosciamo molto bene le specifiche esigenze dei corridori professionisti e, proprio in virtù di questo, metteremo a loro disposizione il meglio del nostro “know-how” e della nostra esperienza nel settore dell’ingegneria tessile.

«Per Alé è davvero importante e strategico sostenere l’intero movimento ciclistico, indipendentemente dalla disciplina. Ecco perché siamo orgogliosi di annunciare questa partnership a sostegno del ciclismo su pista, augurando al tempo stesso a tutti gli atleti impegnati in gara l’ottenimento di splendidi risultati».

Alé sara sponsor tecnico della prossima edizione della UCI Track Champions League
Alé sara sponsor tecnico della prossima edizione della UCI Track Champions League

«Volevamo un fornitore di abbigliamento tecnico che fosse in grado di soddisfare le esigenze uniche dei migliori ciclisti su pista del mondo – ha ribattuto Florian Pavia, il Series Director della UCI Track Champions League – tutti atleti che competono per la più alta posta in gioco. E con Alé abbiamo trovato il fornitore ideale. Un brand che non solo comprende l’importanza che i ciclisti di livello mondiale attribuiscono al loro abbigliamento, ma al tempo stesso innova continuamente i propri prodotti per soddisfare queste esigenze. E la loro passione per il ciclismo è a dir poco evidente. Siamo estremamente lieti di poter lavorare con loro per la stagione 2023».

Alé Cycling

Alé Capsule Colbrelli, la celebrazione del campione

20.09.2023
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MISANO ADRIATICO – Passeggiando all’Italian Bike Festival, nelle vie temporanee formate dagli stand, è stato possibile incontrare novità importanti come la Capsule Colbrelli realizzata da Alé. Un omaggio che ha visto proprio il campione essere presente sul palco del maglificio italiano per presentare insieme alla voce di Giada Borgato e la ovvia presenza dell’amministratore delegato Alessia Piccolo. Un kit formato da maglia e pantaloncino che porta su tessuti performanti i risultati più prestigiosi di Sonny. La Parigi-Roubaix e i campionati europeo e italiano. 

Il completo è disponibile sul sito in edizione limitata
Il completo è disponibile sul sito in edizione limitata

Alé e Colbrelli

Per farci raccontare questa collezione unica ed esclusiva ci siamo fermati proprio allo stand imponente di Alé. «L’idea è nata – spiega Alessia Piccolo – perché Sonny è stato un vero e proprio campione. L’ultimo vincitore italiano della Parigi-Roubaix. Vincitore dell’europeo e campione italiano. Al di là dei risultati sportivi, se lo merita perché è una persona che, secondo me, avrebbe potuto dare ancora tanto nel ciclismo, ed è stata sfortunata. E’ rimasto fuori dal professionismo nel periodo migliore della sua carriera, nell’apice. Ma siccome dobbiamo andare avanti, abbiamo deciso di omaggiarlo così. 

«Noi come azienda Alé – conclude la Piccolo – abbiamo sempre supportato Sonny e lui ha vestito per molti anni i nostri capi. Ci sembrava corretto fare insieme qualcosa a lui e anche promuoverlo come nostro testimonial. Per l’idea del disegno, abbiamo un po’ copiato la Reacto Merida a lui dedicata. Abbiamo cercato di dargli continuità, mettendo i risultati più importanti che hanno emozionato i tifosi sulla schiena come simbolo. Per il colore grigio e la trama ci siamo interfacciati direttamente con i gusti di Sonny. Abbiamo lavorato la grafica con un risultato finale molto bello».

Maglia al top

La maglia incarna tutta l’essenza di questa Capsule. Come detto i colori e la grafica sono stati scelti in sinergia con quelli che erano i gusti di Sonny. Mentre sulla schiena sono riportate le tre iconiche vittorie conquistate dal campione bresciano. Il capo accomuna comfort e performance con quattro diversi tessuti posizionati strategicamente per raggiungere il giusto equilibrio. Il pannello anteriore in Microforato Light si asciuga molto velocemente, è traspirante e la sua struttura a micro-fori permette un’ottima ventilazione. 

La parte posteriore è in tessuto Geo Light molto leggero e fresco. I fianchi sono realizzati in rete Piuma per favorire l’eliminazione del sudore. Infine le maniche a taglio vivo, in tessuto Aero Mini Rib con struttura a canali fanno defluire l’aria eliminando il drag e favorendo l’aerodinamicità. La tecnologia J Stability System utilizzata per il fondo maglia mantiene efficacemente il capo a posto durante la corsa. Non manca l’attenzione per la sicurezza in strada, assicurata da un dettaglio riflettente a micro pixel posizionato strategicamente. Il prezzo consultabile sul sito è di euro 99,90.

Pantaloncini ideali

Nella parte bassa della salopette di questa Capsule Colbrelli, viene ripresa la grafica della maglia. Il pantaloncino multi pannello con tessuti scelti offre un adeguato sostegno muscolare. La parte centrale del cavallo è realizzata in tessuto Matrix, una Lycra certificata ad elevata densità ed elasticità multidirezionale, con superficie calandrata che favorisce l’aderenza alla sella. La tecnologia Leg Comfort System sul fondo posteriore, permette invece di adeguarsi alle diverse conformazioni muscolari, seguendo l’anatomia durante la pedalata. 

Il fondo gamba risulta perfettamente aderente, grazie all’inserto sagomato S-Stability System a taglio vivo con leggeri punti di silicone che assicurano stabilità senza pieghe e favorisce ulteriormente l’aerodinamicità. Le bretelle in microfibra conferiscono una mano gradevole e la massima aderenza al corpo, mentre la parte posteriore in morbido tessuto a struttura forata favorisce traspirazione e asciugatura istantanea. Il prezzo indicato sul sito è di 119,90 euro.

Alé

GF Alé La Merckx, a Verona fra passione e grande ciclismo

15.04.2023
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Il 10 e 11 giugno nella splendida e romantica cornice di Verona andranno in scena due giornate di ciclismo per gli amanti della bicicletta. La regina del weekend sarà la Gran Fondo internazionale Alé La Merckx. Un evento ciclistico unico che ogni anno attira granfondisti da ogni parte del mondo, portandoli a pedalare dal cuore della città veneta, sui monti e le colline della Lessinia, tra malghe e vigneti, fino all’arrivo in località “Le Torricelle”. Fianco a fianco degli atleti professionisti vestiti dal marchio Alé che è organizzatore dell’evento. 

Ad accompagnare la GF ci saranno attività inclusive per chi pedalerà senza attaccare il numero sulla schiena. Per i più piccoli la “Sprint Giovanissimi“, oppure attività che coinvolgono accompagnatori, amici, famiglie dei partecipanti, con l’opportunità di mettersi in gioco, divertirsi e partecipare attivamente durante il weekend dell’evento, uniti dalla passione per la bicicletta.

Non mancano i saliscendi per misurarsi a suon di pedalate
Non mancano i saliscendi per misurarsi a suon di pedalate

Un luogo romantico

Il teatro o meglio dire l’arena che accoglierà la Alé La Merckx sarà Verona. Infatti la bella e maestosa Piazza Bra, sulla quale si affaccia la celebre Arena di Verona, si trasforma nel palcoscenico perfetto per ospitare la partenza delle gare di medio fondo e gran fondo.

Dopo aver superato la lapide in memoria di Shakespeare che recita “Non esiste mondo fuor dalle mura di Verona…”, i partecipanti dei due percorsi pedaleranno insieme per circa 60 chilometri, prima tra le vie della città scaligera costeggiando i suoi Bastioni Austriaci, poi lungo i magnifici percorsi che si snodano nei territori della Provincia di Verona, tra le meraviglie della bassa Valpolicella, i curatissimi vitigni dei più pregiati vini veneti e i borghi storici pedemontani. 

I patecipanti potranno scegliere tra due percorsi: il lungo di 129 chilometri con un dislivello di 2.600 metri e il medio di 82 chilometri con un dislivello di 1.450 metri. Inoltre la 16ª edizione della granfondo ciclistica Alé La Merckx, sarà anche tappa unica europea per l’assegnazione delle maglie del Campionato Granfondo Mediofondo dell’Union Européenne de Cyclisme (UEC).

Il percorso

A rendere iconica questa Gran Fondo c’è la lunga salita di 18 chilometri dove in omaggio al campione Eddy Merckx, è stato inserito il tratto cronometrato denominato “la salita del Cannibale”.

Il percorso offre un’infinita e preziosa selezione di luoghi unici che il territorio veronese regala agli occhi appassionati dei ciclisti. Il panorama non smette di stupire neanche quando si pedala a cavallo della dorsale: lo sguardo spazia senza limiti dall’alto verso il basso in direzione sud su una parte della Pianura Padana in direzione nord verso le creste dei Monti Lessini e del Monte Baldo dove si intravede in lontananza il Lago di Garda. Raggiunto il paese di Ronconi, i ciclisti sono accolti da una lunga discesa tecnica che richiede attenzione e prudenza e porta verso la Valpantena. Ecco che qui, dopo circa 60 chilometri dalla partenza, le strade del Lungo e del Medio si dividono al bivio tra lungo e medio.

Il gran finale si inoltra nella città di Verona, nel quartiere di Borgo Venezia (così chiamato perché rivolto verso la città lagunare), per poi raggiungere l’agognato traguardo che, per entrambi i circuiti, è fissato in salita, in località “Le Torricelle”. Lungo 4,5 chilometri, con una pendenza media di poco meno del 5%, questo celebre tratto finale è stato inserito nel percorso dei Mondiali di Ciclismo del 1999 e del 2004, oltre che del Giro d’Italia.

Romeo, Giulietta e i giovanissimi

Un’edizione ricca di novità. E’ infatti in arrivo la “Romeo e Giulietta”, una pedalata gratuita di circa 31 chilometri che, da quest’anno, sarà aperta a tutti. Prevista per sabato 10 giugno, precederà la gran fondo, snodandosi lungo un percorso tutto nuovo, con partenza alle 9.30 dall’Area Expo dell’evento, in via Pallone. Si tratta di un’iniziativa inclusiva a 360°, anche grazie alla collaborazione con il C.E.R.R.I.S., che aiuta e supporta molti ragazzi disabili, anche attraverso la pratica sportiva. Per loro, è stato pensato un percorso ad hoc più breve.

L’impegno di Alè passa anche dai più piccoli, con l’organizzazione degli “Sprint Giovanissimi”.  Anch’essi previsti per sabato 10 giugno, sono invece una manifestazione dedicata ai piccoli atleti in età dai 7 ai 13 anni, dalla categoria G1 alla G6. Sarà possibile iscriversi alla Sprint, dal 26 maggio all’8 giugno, unicamente tramite Fattore K, il portale KSport della Federazione Ciclistica Italiana. Le iscrizioni sono aperte solo alle società venete per un massimo di 150 piccoli atleti.

I percorsi si snodano tra i panorami veronesi
I percorsi si snodano tra i panorami veronesi

Pedalare insieme

Altra iniziativa che accompagnerà la Gran Fondo Alé La Merckx, sarà la “Griglia Scaligera”. Consiste in una griglia speciale che non concorre a premiazione, ideata per rispondere ad un’esigenza spontanea manifestata da molti cicloamatori. Quella di pedalare in assoluta sicurezza, privi di tensioni di sorta, ansie di classifica o stress “da gara”, godendosi la magnificenza del paesaggio circostante e le bellezze scenografiche dell’autorevole palcoscenico veronese.

Un format particolare all’interno della gara stessa, che si avvarrà della compagnia di alcuni ex ciclisti professionisti d’eccezione che “scorteranno” i partecipanti dispensando anche qualche consiglio tecnico. Novità di quest’anno è l’inserimento delle e-bike: al momento dell’iscrizione online, i partecipanti dovranno segnalare il tipo di bici con cui affronteranno la “Griglia Scaligera”. Per poter iscriversi è inoltre necessario appartenere ad una squadra oppure fare in loco la tessera giornaliera assicurativa (al costo di 10 euro) ed essere dotati della copia originale del certificato medico agonistico valido alla data della manifestazione.

L’edizione 2023 della GF non sarà però solo ciclismo: durante la mattinata della competizione, sarà proposto un tour guidato (in lingua italiana e inglese) gratuito per tutti gli accompagnatori dei ciclisti in gara, alla scoperta delle bellezze di Verona.

AléLaMerckx

In bici con una pro’. Una sgambata con Anna Trevisi

18.12.2022
5 min
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Capita anche di ritrovarsi spalla a spalla con una professionista. Chi va in bici sa bene che in sella si parla meglio che in altre occasioni. La bici è anche un grande mezzo di comunicazione che appiana timidezze e differenze. Durante il test della Colnago V4RS abbiamo fatto una sgambata con Anna Trevisi, atleta della UAE Adq.

Poche parole e siamo subito entrati in sintonia con la simpaticissima emiliana. Gli argomenti sono spaziati un po’ ovunque. Un po’ come accadde qualche mese fa con Giovanni Lonardi.

In questa pedalata siamo andati dalla costa del Tirreno di Lido di Camaiore, alle sue colline retrostanti. L’abbiamo osservata pedalare: composta, potente nonostante non sia una gigante. Cauta in discesa sul bagnato, attentissima al traffico in pianura. Elegante quando si alzava sui pedali. Un (o una) professionista si nota anche da questi dettagli.

La pedalata con Anna Trevisi. La reggiana si appresta ad affrontare la sua 12ª stagione da elite
La pedalata con Anna Trevisi. La reggiana si appresta ad affrontare la sua 12ª stagione da elite

Evoluzione in corso 

Appena partiti Anna chiede se il passo va bene. Il computerino segna i 30 all’ora e poi anche di più. Ma si va via facili, facili. La Trevisi ha appena finito un test e vuole smaltire un po’ di acido lattico.

Non appena la strada lo consente ecco che ci si affianca. E s’inizia a parlare. 

«Certo che ormai siete delle vere atlete – le diciamo – si vede anche dal fisico. Rispetto a qualche anno fa adesso siete tutte ben strutturate, scolpite. Una volta lo erano davvero in poche».

«Sì, le cose stanno cambiando – ribatte la Trevisi – l’avvento del professionismo ha smosso parecchio le acque. Ma ci sono alcune ragazze che se le guardi dal collo in giù sono “degli uomini”, hanno strutture fisiche parecchio marcate. E certe differenze sono ancora grandi.

«Sì, io adesso vado più forte che in passato, ma resta difficile stare davanti. I ritmi sono davvero elevati».

La Trevisi, 30 anni, è un’atleta di sostanza, una gregaria sulla quale puoi fare affidamento. Nel 2010 ha vinto il titolo europeo juniores e con quella credenziale mica da poco è passata tra le elite. Ma prima non era come adesso. Le ragazze erano molto meno tutelate e anche in fatto di preparazione e di supporto alle gare l’approccio era ben differente. Molto più allo “stato brado”.

«Immaginate cosa significasse passare dalle juniores alle elite? Che salto? Dal fare 70 chilometri di gara, al doppio. Dal 52×14, ai rapporti liberi. Sono passata dalle ragazzine a gente tosta come la Teutenberg. La Teutenberg… (sottolinea ancora una volta quasi a ripensare a quell’epoca, ndr). E chi lo vedeva l’arrivo all’inizio. Ancora oggi vieni catapultata in un altro mondo. E fai fatica a ritrovarti».

«Il ciclismo femminile cresce, ma non è così facile ancora. Per esempio noi non abbiamo la categoria under 23».

Però ribattiamo che questa, seppur timidamente, si sta affacciando. La UEC ci crede nelle under 23 femminili e in generale la visibilità del movimento sta aumentando. Lei annuisce ma lasciando intuire al tempo stesso che la strada è lunga.

Per Anna sei stagioni alla Alè-BTV Ljubljana: è qui che c’è stato il salto di qualità
Per Anna sei stagioni alla Alè-BTV Ljubljana: è qui che c’è stato il salto di qualità

Da Alé a UAE

Si sale ancora. I tornanti a volte strappano duramente. Ci si guarda attorno e anche se il cielo è grigio si apprezza lo stesso il panorama. Anna pedala facile, facile. Noi un po’ meno! Ma il fiato per chiacchierare c’è. Si passa dai dialetti italiani, al triathlon. Ma poi si torna sul ciclismo.

«Qui alla UAE Adq si sta bene – va avanti Anna – lo status di professionista ci voleva. Facciamo una gran fatica. Ma se siamo qui il merito è anche di donne come Alessia Piccolo che tanti anni fa ha creduto nella squadra femminile. Alessia ha portato avanti questa sfida con una determinazione pazzesca. Sono stata sei anni all’Alé. Era una vera famiglia. Qui chiaramente ci sono altre opportunità che vanno di pari passo con il movimento. Ma Alessia tutt’ora la sento».

E’ bello ascoltare certi discorsi. L’entusiasmo e il coinvolgimento di come racconta. Si riesce a percepire “da dentro” l’evoluzione di questo mondo che per anni è stato prettamente maschile e maschilista. E per una donna, manager o atleta che sia, affermarsi è ancora più difficile.

Con la Bastianelli…

Ma in bici si parla anche di argomenti tecnici. La Trevisi ci racconta della sua voglia di provare una gravel, che quest’anno ha fatto 18.000 chilometri e soprattutto del suo lavoro in gruppo. Lei è una fidatissima di Marta Bastianelli.

«Spessissimo sono io che le tiro la volata – spiega la Trevisi – Ma il mio lavoro non è solo nel finale di corsa. Parte da molto prima. Per esempio quest’anno in una delle prime tappe del Giro d’Italia Donne ho chiuso su non so quante fughe. O in un’altra corsa in Spagna, se ben ricordo, avevo tirato all’inizio per controllare la fuga, nel finale l’avevo portata avanti e poi le avevo tirato anche la volata. Marta aveva poi vinto. Quel giorno mi ha detto: “Anna ma che lavoro hai fatto!”.

«E ti piace questo ruolo di “ultima donna”?», le chiediamo.

«Tantissimo – risponde la Trevisi – Quando Marta vince sono quasi più contenta che se dovessi vincere io. C’è un grande lavoro dietro e fa piacere vederlo finalizzato.

«Tante volte non è solo tirare la volata. Magari Marta ti chiede di starle dietro perché non vuole avversarie a ruota. La devo proteggere. E questo lavoro è quasi più difficile che tirarle la volata… perché tutte vogliono la ruota della Bastianelli».

La salita sta quasi per finire. Come sempre, quando si va in bici si gioca anche. Lanciamo lo sprint per il Gpm. Il risultato? Meglio che resti un segreto!

Con Alé il dietro le quinte di una WorldTour femminile

10.11.2022
5 min
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Alé ha un animo femminile. Per questo cura i capi per le donne come mai nessuno prima attraverso lo studio della vestibilità e lo stile unico. Questa è la filosofia che viene applicata a 360 gradi in tutta la gamma Alé. Dalla vendita diretta all’e-commerce, fino alla realizzazione del vestiario per un Team WorldTour donne. Alessia Piccolo, AD di APG, è attrice in prima persona dell’intento rivolto a valorizzare il ciclismo rosa, con gamme dedicate e sponsorizzazioni a team giovanili per ragazze. 

Per questo viaggio dietro le quinte prendiamo come esempio il Team BikeExchange-Jayco che l’azienda veneta veste dai maschi alle femmine. Nella realizzazione di materiale tecnico per un team di questa caratura c’è un’attenzione ai dettagli che viene portata ad una cura di livello sartoriale. Scopriamolo insieme ad Alessandro Migliorini, Responsabile Marketing e Monica Rudella, Responsabile del Prodotto. 

La BikeExchange è un esempio di come l’azienda veneta lavori parallelamente su più fronti
La BikeExchange è un esempio di come l’azienda veneta lavori parallelamente su più fronti

La donna al centro

La cura di ogni dettaglio è ciò che fa la differenza, in ambito sportivo questo aspetto è amplificato all’ennesima potenza in più direzioni. Per Alé ogni esigenza e curva del corpo femminile ha un’importanza viscerale e non trascurabile. «Tutti i capi del Team BikeExchange – spiega Monica Rudella – sono studiati sull’anatomia delle donne. Non partiamo dal modello da uomo per poi svilupparlo per la donna, come fanno tutti quanti. Noi facciamo esattamente il contrario partiamo dal femminile ex novo. L’uso comune è quello di prendere il capo maschile e farlo in taglie ridotte. Le nostre modelliste studiano la fisicità femminile e la riflettono nei materiali. Così come il fondello studiato ad hoc per l’esigenze femminili, con punti di pressione totalmente differenti da quelli maschili. Questo secondo me è il plus di Alé.

«Essendo donna, Alessia Piccolo, ci tiene molto alla cura dell’abbigliamento femminile perché è una cosa che ci contraddistingue. Facciamo spesso indossare i nostri capi progettati in laboratorio alle nostre atlete WorldTour prima di metterci il nostro marchio e mandarlo in produzione. Facciamo anche dieci fitting prima di dire che il capo sia corretto».

Cura sartoriale

Alè vanta un’esperienza trentennale in questo settore, per questo la scelta dei tessuti e il saperli abbinare e cucire con cura è una delle arti che contraddistingue l’azienda. Garantire il massimo della performance e regalare le migliori sensazioni alle cicliste anche nelle situazioni più difficili è l’obiettivo che sta alla base di tutto.

«La scelta dei materiali – dice Migliorini – non si differenzia così tanto tra maschi e femmine perché vengono usati filati top di gamma ad alte prestazioni. Più che altro cambia la scelta delle grafiche e i tagli. La vestibilità è un elemento determinante per il comfort femminile. Per esempio fianchi più sciancrati. La parte dietro è adattata perché c’è un’altra fisionomia rispetto al corpo maschile. Le parti davanti non sono mai in rete ma sono chiuse per non essere trasparenti. Poi per quanto riguarda i materiali abbiamo fatto studi e l’esigenze rimangono le stesse. Il fitting rimane un elemento portante per la realizzazione della divisa e dei capi in generale.

«Oltre alla differenza maschio e femmina, bisogna considerare che ogni atleta ha il suo kit. Sono prodotti sartoriali. Per esempio a Sanchez gli piace la manica un centimetro più lunga mentre a Landa un po’ più corta, noi la realizziamo perché sia perfetta per ognuno di loro. Gli atleti hanno tutte le vestibilità fatte su misura. Per una squadra in media facciamo almeno venti tagli differenti, totalmente su misura per ogni corridore. Rispettiamo le esigenze al millimetro perché pensiamo siano dettagli che possono fare la differenza. Sono capi che vanno indossati a pelle quindi devono seguire le linee del corpo in ogni sua fisionomia. Dai training camp si prendono le misurazioni nei team e dopo pochi giorni siamo in grado di fornire i kit a tutta la squadra»

Qui Alessia Piccolo nel 1° Gran Premio Alé
Qui Alessia Piccolo nel 1° Gran Premio Alé

In prima linea Alessia Piccolo

Alessia Piccolo tiene molto al ciclismo femminile e all’attenzione del prodotto in ogni sua fase.

«Alessia vede tutto indossato in posizione bici – dice Monica Rudella – per poter apprezzare ogni dettaglio in movimento. L’atleta si mette sul rullo e cerchiamo ogni particolare registrando tutti i funzionamenti dei tessuti e delle vestibilità applicate. Qualsiasi cosa deve essere indossata in posizione atletica, non in piedi perché quella è la sua vera funzione. La visione di Alessia è totale, non lascia nulla al caso. Sia per la vestibilità, sia per i materiali, è fondamentale che tutto l’insieme sia progettato ad hoc per la donna. Le grafiche il design sono tutti curati, collaboriamo anche con stilisti esterni ma la supervisione passa sempre da lei. Alessia in primis testa i prodotti ed è la prima che ci fa notare correzioni e dettagli da curare prima di mandare in produzione».

La Piccolo è promotrice anche del ciclismo rosa, attraverso sponsorizzazioni. Il 4 settembre si è svolto il Gran Premio Alé Cycling dedicato alle ragazze delle categorie Esordienti ed Allieve.

Dai pro’ agli amatori

La ricerca ha bisogno di “cavie”. Quelle di Alé sono decisamente speciali. Sono i ciclisti professionisti con cui l’azienda collabora da anni. Nessuno come loro è infatti in grado di dare indicazioni e suggerimenti sui prodotti da sviluppare. 

«Viene sviluppato tutto anche in corsa. Per esempio – riprende Rudella – l’atleta ha provato un capo particolare e ha proposto qualche miglioramento o modifica. Noi lo ascoltiamo e lo miglioriamo in laboratorio per la successiva volta. Ed è da lì che noi partiamo per sviluppare la gamma che vendiamo al pubblico, sfruttando questi preziosi consigli per poi regalarli agli utenti che poi andranno ad acquistare i nostri capi. Siamo convinti che i nostri tester siano i corridori sul campo e che questo sia un elemento unico di cui Alé può essere orgogliosa».

Alé ed ExtraGiro insieme all’iniziativa “Via Romagna per lo IOR”

06.09.2022
4 min
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E’ oramai tutto pronto per la pedalata benefica “Via Romagna per lo IOR”, in programma da giovedì 8 a sabato 10 settembre, da Comacchio a Misano Adriatico, lungo i 462 chilometri della ciclovia regionale Via Romagna. L’iniziativa è organizzata da ExtraGiro, con l’impegno di Marco Selleri, coinvolto nell’iniziativa dall’amico Romano Randi, ex ciclista professionista e volontario per l’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR). Fondamentale e soprattutto concreto anche il sostegno del brand di abbigliamento specializzato Alé Cycling e dell’ente turistico Destinazione Romagna

“Via Romagna per lo IOR” ha tutte le caratteristiche per essere un’iniziativa da sostenere con vigore. E’ stata attivata la possibilità di donare sulla piattaforma realizzata dall’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR) per la creazione di progetti di crowdfunding a sostegno della lotta contro il cancro. C’è il coinvolgimento di un nutrito gruppo di ciclisti romagnoli, perfetto mix tra ex professionisti (c’è anche una medaglia d’oro delle Olimpiadi) e cicloturisti. C’è la Via Romagna, il nuovo percorso permanente per andare alla scoperta di un intero territorio toccando circa 30 comuni, 20 rocche e borghi storici, luoghi d’arte, parchi naturali ed eccellenze della tradizione enogastronomica… Ma soprattutto, esiste un obiettivo di grande valore sociale, ovvero quello di raccogliere fondi per l’Istituto Oncologico Romagnolo. Tutto ciò per dimostrare che, pedalando in gruppo e nella stessa direzione, si possono ottenere grandi traguardi. 

Locandina che sponsorizza l’iniziativa per sostenere il crowfunding all’instituto oncologico romagnolo
Locandina che sponsorizza l’iniziativa per sostenere il crowfunding all’instituto oncologico romagnolo

Si pedala per una buona causa

Sono complessivamente tredici i ciclisti impegnati nella sfida, tutti uniti dalla passione per lo sport e dalla voglia di aiutare la ricerca nella sfida lanciata da Romano Randi, ex professionista e oggi volontario dell’organizzazione no-profit fondata nel 1979 dal professor Dino Amadori. Un gruppo assortito, con altri ex professionisti, tra cui un campione olimpico come Andrea Collinelli (Atlanta 1996). Il vincitore della tappa dell’Alpe d’Huez al Tour de France 1994 Roberto Conti. Gian Paolo Grisandi (campione mondiale inseguimento a squadre nel 1985). Sarà presente anche Letizia Galvani, oltre a cicloturisti e volti noti del ciclismo, come Marco Selleri, direttore di ExtraGiro che ha organizzato i Campionati del Mondo nel 2020. Ai quali si aggiunge il giornalista sportivo Gian Luca Giardini, che vanta importanti collaborazioni con tv nazionali e regionali. 

La Via Romagna verrà percorsa in tre tappe, dall’8 al 10 settembre, con partenza da Comacchio e arrivo al Misano World Circuit, proprio nei giorni dell’Italian Bike Festival. Tutti i protagonisti vestiranno la maglia dedicata realizzata da Alé Cycling, l’azienda veronese coordinata da Alessia Piccolo che ha deciso di ben sostenere l’iniziativa. 

Il percorso dell’evento “Via Romagna per lo IOR”
Il percorso dell’evento “Via Romagna per lo IOR”

Ecco come sostenere

«Come ExtraGiro – ha dichiarato Marco Selleri – crediamo molto nella forza nel ciclismo. Con la bicicletta non si fa solo sport, ma si possono generare attività a 360 gradi. Quando l’amico Romano Randi, volontario IOR, ci ha prospettato di fare qualcosa per promuovere l’Istituto Oncologico Romagnolo, non ci abbiamo pensato molto. Così è nata questa pedalata di gruppo sulla via Romagna. Attività sociale nella quale ha creduto anche Alé Cycling producendo una linea di abbigliamento dedicata, che sarà indossata dai partecipanti e potrà essere acquistata da tutti gli interessati». 

Da sinistra, Alessia Piccolo, direttore generale Alè Cycling, con Marco Selleri, direttore di ExtraGiro
Da sinistra, Alessia Piccolo, direttore generale Alè Cycling, con Marco Selleri, direttore di ExtraGiro

La sfida lanciata dagli organizzatori è aperta a tutti. E’ possibile farlo in diversi modi: effettuando una donazione che andrà interamente a sostegno dell’attività dello IOR, pedalando insieme agli ambassador dell’iniziativa, con la possibilità di vestire la maglia realizzata per l’occasione da Alé Cycling, oppure acquistando la divisa ufficiale realizzata da Alé Cycling accedendo direttamente questo link. Per info su come unirsi al gruppo: info@extragiro.it – 348 2409985.

Alé Cycling

ExtraGiro

Zana in Alè si cuce addosso la “sua” nuova maglia tricolore…

04.07.2022
4 min
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Siamo arrivati al quartier generale Alè presto, al mattino. L’invito e l’appuntamento organizzati dall’ufficio marketing del brand veronese per consegnare a Filippo Zana la “sua” maglia tricolore, quella con cui il giovane corridore della Bardiani CSF Faizanè correrà da qui a fine anno, ci hanno incuriosito e stimolato per poter raccontare un altro momento importante vissuto dal corridore veneto e dalla stessa realtà aziendale coordinata da Alessia Piccolo.

Un vero e proprio bis, considerando che la vittoria di Zana all’italiano di Alberobello “doppia” per Alè quella colta l’anno scorso da Sonny Colbrelli a Imola…

Da sinistra Roberto Reverberi, Filippo Zana, Bruno Reverberi e Alessia Piccolo
Da sx Filippo Zana, Bruno Reverberi e Alessia Piccolo
Allora Filippo, dopo la vittoria al campionato italiano ci avevi detto che ti saresti augurato una maglia tricolore bella come quella indossata da Colbrelli un anno fa. Pronostico rispettato?

Direi proprio di si. La maglia è esattamente come me la immaginavo. Pulita, col tricolore esposto in tutta la sua bellezza. Farò davvero di tutto, già dalle prossime gare, per onorarla al meglio.

Qual è il tuo rapporto con l’abbigliamento in gara ed in allenamento? Quali sono i tuoi capi oppure gli accessori “preferiti”?

Ovviamente l’abbigliamento corretto da vestire nelle più diverse condizioni meteo è fondamentale. Oggi sono anche i dettagli a fare la differenza. Con Alè mi trovo molto bene, ed il capo col quale vado maggiormente d’accordo, se proprio ne devo scegliere uno, è il pantaloncino con il suo fondello. Eccezionalmente confortevole.

Zana quest’oggi si è cucito addosso la maglia tricolore disegnata per lui da Alè
Zana quest’oggi si è cucito addosso la maglia tricolore disegnata per lui da Alè
Ti consideri un corridore “tecnico” ed attento alla specificità e alla qualità dei materiali che utilizzi?

Diciamo nella norma. Anche se conoscendo meglio la storia e le tecnologie dei brand che ci supportano sento sempre maggiore interesse a capire come sono fatti gli stessi materiali e perché hanno quella specifica funzione.

Avevi già corso in passato “vestendo” Alé?

In realtà no. Ho iniziato la mia esperienza con Alè proprio arrivando in Bardiani-CSF -Faizanè. Devo dire che il supporto è di altissimo livello. Lavoriamo molto bene in sinergia, team e azienda. Si nota che c’è un costante approccio e volontà a migliorare. Magari facendo tesoro anche di qualche nostro consiglio, considerando che sulla bici praticamente ci… viviamo.

Che significato ha per te questa maglia? Eri sicuro di poter far bene una volta vinta l’Adriatica Ionica Race a metà giugno?

Dall’Adriatica Ionica Race sono uscito alla grande. Un bellissimo successo. Sono riuscito a tenere la condizione e prima dell’italiano ho rifinito con dei bellissimi allenamenti. Il successo ad Alberobello lo definirei inaspettato. Non me lo sarei immaginato, e invece ho vinto. Adesso non vedo l’ora di vestire questa maglia in corsa, dal prossimo Giro della Repubblica Ceca di inizio agosto in avanti. Sperando di poterla onorare al meglio anche nelle corse italiane di fine stagione.

Nei laboratori di Alè il neo campione italiano ha autografato la maglia tricolore
Zana, insieme a Roberto Reverberi, ha autografato qualche maglia tricolore

Un tricolore secondo tradizione

Complessivamente, il weekend dei campionati nazionali ha visto i corridori Alè salire sui tre gradini del podio – tra prove in linea e crono – in ben otto paesi differenti. Dall’Italia alla Slovenia, dalla Francia al Giappone, da Trinidad e Tobago all’Ungheria, dalla Croazia agli Stati Uniti. E ben undici atleti, tra cicliste e ciclisti, hanno condotto Alè al successo.

Il reparto produzione Alè che Alessia Piccolo ha mostrato a Zana
Il reparto produzione Alè che Alessia Piccolo ha mostrato a Zana

«E’ sempre estremamente emozionante – ha dichiarato Alessia Piccolo, direttore generale di APG, la società proprietaria di Alè – veder vincere le nostre ragazze ed i nostri ragazzi. E tutto ciò è ancora più bello quando ad imporsi sono le squadre più piccole, proprio come avvenuto con Filippo. I nostri grafici, e l’intero reparto produzione, hanno fatto un lavoro stupendo. E li voglio ringraziare per questo.

«La maglia Alè di campione italiano per Filippo Zana, in accordo con il team Bardiani CSF Faizanè, è disegnata e realizzata nel pieno rispetto della tradizione. Noi siamo orgogliosamente italiani, la nostra produzione è 100% Made in Italy, pertanto vogliamo che il tricolore sia sempre ben visibile e riconoscibile in mezzo al gruppo».

Alè Cycling