Bruttomesso, prima l’esperienza (e la maturità), poi i pro’

04.05.2022
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Pochi mesi da under 23 e Alberto Bruttomesso ha già messo nel sacco quattro vittorie. Di questi tempi quindi, viene da chiedersi se per lui siano già suonate le campane del professionismo. Fa gola uno junior promettente, figuriamoci un U23 vincente. Per di più di primo anno.

Pochi giorni fa Luciano Rui manager della  Zalf Desiree Fior ci aveva detto: «Presto qualcuno verrà a chiamarlo». Ma aveva anche aggiunto che i suoi atleti almeno due anni, ma anche tre, restano in questa categoria perché è un passaggio dal quale non si può prescindere.

Parliamo di questo, e non solo, direttamente con Bruttomesso che, ricordiamo, è vicino alla “scuderia” dei Carera e le possibilità di passare pertanto non gli mancheranno.

Alberto Bruttomesso, classe 2003, è sempre stato un corridore molto veloce (foto Instagram)
Alberto Bruttomesso, classe 2003, è sempre stato un corridore molto veloce (foto Instagram)
Alberto, prima di tutto complimenti per il tuo inizio: ti aspettavi di andare subito così bene?

No, sinceramente non me lo aspettavo. Sapete, tutto nuovo: avversari, categoria, allenamenti, corse…

Sono già arrivate le sirene dei pro’? Ti hanno cercato?

Per ora no. Voglio fare esperienza. Stare tra gli under 23 è molto importante e io un paio di anni almeno vorrei farli. E poi vediamo. Anche perché poi non è scontato passare. Non è detto che dopo tre o quattro anni si passi.

E se ti venissero a cercare coglieresti l’occasione? Per esempio chi è intorno a te ti dice di approfittarne oppure di stare tranquillo, tanto sei forte, e passerai?

Non ho avuto modo ancora di parlare con nessuno di questo argomento. Vivo in un ambiente tranquillo, non ho pressioni varie. Io sono contento, mi godo il momento e non ho obiettivi specifici da qui al breve, se non la maturità. Intento pensiamo a fare, e bene, quella. Anche per questo motivo non credo proprio di essere al Giro d’Italia U23.

Cosa studi?

Elettronica. Ho buoni voti.

In famiglia ti hanno detto: «Okay la bici, ma prima la scuola». Oppure ti hanno lasciato più libero, se così si può dire?

Me lo hanno detto in famiglia, ma me lo sono detto anche da solo. Prima la scuola, poi dopo la maturità mi dedicherò al 100 per cento alla bici. Comunque sto anche valutando l’idea di fare l’università.

Alberto Bruttomesso durante l’inverno ha lavorato molto per spingere i rapporti più lunghi (foto Scanferla)
Alberto Bruttomesso durante l’inverno ha lavorato molto per spingere i rapporti più lunghi (foto Scanferla)
Proprio perché hai la maturità e a breve presumibilmente staccherai un po’, con la squadra avete deciso di partire forte?

In realtà è il contrario, proprio perché ho la scuola mi sono allenato meno. Gianni Faresin, ci dà i programmi, e per noi quattro di primo anno ha fatto delle tabelle specifiche per chi va a scuola. Di fatto io mi alleno solo il pomeriggio. Solo una volta a settimana riesco ad arrivare a 3 ore e 45′, altrimenti ne faccio due o tre.

E allora come mai, secondo te, sei partito subito così bene?

Non saprei! Io mi sono fidato di Gianni, che è un ottimo diesse, e i risultati gli danno ragione.

Ma anche con i rapporti ti sei trovato subito bene: ti allenavi con rapporti appunto più lunghi del 52×14 da juniores?

No, no… 52×14, ma quest’inverno abbiamo fatto dei lavori per inserirli gradualmente fino a spingere il 53×11 in volata.

Col tuo fisico potente ci vai a nozze insomma…

In effetti mi piacciono. Già lo scorso anno con il 52×14 preferivo gli arrivi che tiravano un po’, adesso con questo rapportone mi sento a mio agio anche in pianura.

Lavoro di squadra: due (o più) anni in questa categoria servono anche per imparare certi aspetti
Lavoro di squadra: due (o più) anni in questa categoria servono anche per imparare certi aspetti
Esperienza: cosa significa concretamente quando si dice che un ragazzo ne debba fare? Cosa noti di diverso fra te e i tuoi compagni di terzo o quarto anno?

Che hanno più esperienza! Conoscono le gare soprattutto. Per esempio alla Firenze-Empoli, che io non avevo mai fatto chiaramente, mi dicevano: attento qui che la strada si stringe, di qua può partire la fuga… mi danno consigli.

E questo vale anche per il fuori corsa? Per la vita del corridore, i viaggi…

In ambito italiano, i miei viaggi e le mie trasferte le ho fatte. Per esempio, qualche settimana fa siamo andati a Roma per il Liberazione e lo conoscevo per averlo fatto da junior. Di trasferte in aereo, per adesso, ho fatto solo quella per i mondiali dello scorso anno.

E secondo te sono aspetti marginali nella maturazione a 360° del corridore, oppure sono importanti?

Non saprei. In teoria servono. Di certo le esperienze all’estero ti servono per capire realmente qual è il tuo livello nei confronti di altri avversari.

Bruttomesso, secondo ritiro alle spalle. Fra poco si comincia

28.01.2022
4 min
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Il suo biglietto da visita non poteva passare inosservato e gli è valso il passaggio nella Zalf Desiree Fior. L’anno scorso da junior di secondo anno, Alberto Bruttomesso ha conquistato nove successi personali (tra cui il campionato regionale veneto in linea e una semitappa al Lunigiana) e due cronosquadre con la sua Borgo Molino Rinascita Ormelle (prima frazione al Giro del Friuli Venezia Giulia e il campionato italiano di specialità). Non solo, le sue prestazioni gli hanno fatto guadagnare anche la convocazione in nazionale ai mondiali di Leuven

«Quando è arrivata la chiamata della Zalf – ci confida al telefono il vicentino (in apertura nella foto Scanferla) – non ci ho pensato due volte. E’ una squadra attrezzata, storica e anche comoda per me. Mio padre quando correva tra i dilettanti negli anni ’90 la vedeva già come il top per la categoria».

I ritiri sono serviti a Bruttomesso per conoscere i compagni e fare bei blocchi di lavoro (foto Scanferla)
I ritiri sono serviti a Bruttomesso per conoscere i compagni e fare bei blocchi di lavoro (foto Scanferla)

Da qualche settimana il classe 2003 vicentino di Valdagno – paese in cui è nato, vive e studia elettronica all’Istituto tecnico Marzotto-Luzzattiha ufficialmente iniziato la prima stagione da U23 con i due ritiri a Castelfranco Veneto (sede della Zalf). Uno prima di Natale, il secondo finito il 23 gennaio. Lui è un ragazzo pragmatico e guarda già avanti, tra esordio con la nuova maglia e maturità.

Alberto come sta andando questo inverno?

Molto bene. Ho staccato col mondo junior, sono già concentrato sulla nuova categoria. Ho fatto la prima parte alternando bici e palestra. Da circa due settimane sto uscendo solo in bici. I due ritiri sono andati bene, utili soprattutto per conoscere meglio i compagni più grandi. Siamo in 6/7 che abbiamo un trascorso nel Borgo Molino, come Stefano Cavalli con cui ho corso negli ultimi due anni.

Come ti stai organizzando tra scuola e allenamenti?

Ho buoni voti e mi gestisco bene. Durante la settimana, avendo lezione, esco da solo e faccio tra le due e le tre ore. I miei professori sanno dei miei impegni e mi supportano. Ho una carta-atleta da utilizzare per eventuali agevolazioni come le assenze. Ma sia in passato che finora non ho mai sforato le ore massime consentite. Nel weekend invece mi faccio accompagnare dai miei fino a Schio e da lì parto insieme ad altri 4/5 compagni e facciamo quattro o quattro ore e mezza. Diciamo che rispetto all’anno scorso sento la differenza degli allenamenti.

In azione al Gp DMT-Casteldario dello scorso anno, in cui ha vinto 9 corse (foto Scanferla)
In azione al Gp DMT-Casteldario dello scorso anno, in cui ha vinto 9 corse (foto Scanferla)
Il primo anno da U23 solitamente è diviso in due. Fino alla maturità e dopo.

Sarà così anche per me. Gianni Faresin ha previsto tabelle specifiche di allenamenti e gare per noi che andiamo ancora a scuola. D’altronde loro vogliono che prima pensiamo ad andare bene lì, poi dopo gli esami mi concentrerò solo sulla bici.

Il tuo debutto quando è previsto?

Potrebbe essere la San Geo del 26 febbraio, mi piacerebbe correrla, ma non è ancora certo nulla. In alternativa correrei la settimana dopo. Comunque ci saranno tante corse da fare nei primi mesi.

Lo scorso anno al GP Rinascita, Bruttomesso assieme al “gemello” Ursella, andato alla Dsm Development
Lo scorso anno al GP Rinascita, con Ursella, andato alla Dsm Development
Alcuni junior, tra cui Pinarello, sono passati professionisti. Sei pentito della tua scelta?

No, minimamente. Per me è stata la decisione migliore, considerando l’impegno della scuola. Poi ognuno fa la propria scelta. Alessandro va forte ed è andato in una squadra che ha tenuto conto della sua età così potrà seguire il suo percorso di crescita. Mi sento di dire però che di Evenepoel ce n’è uno e talvolta può essere un rischio fare il salto che ha fatto lui.

Alberto, a questo punto cosa ti aspetti dal 2022?

Non ho pressioni da parte della squadra. Voglio aiutare i miei compagni. Personalmente non ho particolari aspettative, non ho fretta. Sono un velocista che tiene bene nelle brevi salite e vorrei sviluppare meglio le mie caratteristiche. So che sentirò la differenza nelle gare, ma al momento la preparazione c’è, è buona e mi sento pronto.