Vingegaard favorito al Tour? Matxin, spiegaci il tuo pensiero

09.06.2024
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Subito dopo il Giro d’Italia dominato da Tadej Pogacar con distacchi da tempi eroici, mentre da una parte c’era chi vagheggiava addirittura la caccia al “triplete” Giro-Tour-Vuelta, Joxean Matxin buttava acqua sul fuoco. Anzi, riproponeva un leit-motiv quasi inaspettato visto tutto quel che è successo in questa prima parte di stagione: «Il favorito del Tour? E’ sempre Jonas Vingegaard».

Vingegaard al Tour 2023 in giallo. C’è ancora incertezza sulla sua presenza al via a Firenze
Vingegaard al Tour 2023 in giallo. C’è ancora incertezza sulla sua presenza al via a Firenze

Sapendo quel che il danese ha passato (e sta ancora passando, anche se almeno è tornato in bici) dopo la rovinosa caduta nei Paesi Baschi, le parole del tecnico spagnolo hanno spiazzato un po’ tutti, tanto che ci si chiedeva se sapesse qualcosa di più rispetto allo strettissimo riserbo di tutto il team Visma-Lease a Bike intorno al campione uscente della Grande Boucle.

Parlando con Matxin il suo pensiero è diventato chiaro, ma non senza qualche specifica che rende il tutto forse ancor più sorprendente: «Jonas ha vinto gli ultimi due Tour, è chiaro che in condizioni normali sarebbe il favorito. So bene quel che ha subìto, io sono anche andato a trovarlo in ospedale nelle ore successive all’incidente, era un atto doveroso e sentito. Non dimentichiamo che anche Tadej l’anno scorso era caduto e si era presentato al Tour con tanti dubbi sulle sue condizioni e sapete bene le conseguenze che ci furono».

Yates, terzo lo scorso anno si è detto entusiasta di ripetere l’esperienza, sempre al servizio di Pogacar
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Eppure l’incidente di Tadej non era così serio…

Ugualmente considerare il danese come favorito è una forma di rispetto dovuto, se sarà al via non lo farà certamente per essere un comprimario e avrà un peso notevole sull’evoluzione della corsa.

C’è anche un altro fattore che non viene molto considerato: se proviamo a rovesciare la medaglia, Vingegaard arriverà al Tour più fresco di Pogacar.

E’ vero. In questo momento è davvero difficile fare congetture sulla corsa francese, bisognerà vedere come starà lui e come staranno i rivali. Alcuni li stiamo vedendo all’opera al Delfinato, non sappiamo se Vingegaard farà qualche gara prima, magari anche solo per saggiare la gamba e riabituarsi al clima agonistico. E’ troppo presto per dare giudizi. Noi da parte nostra dobbiamo concentrarci su noi stessi mettendo da parte quel che è successo, sia in negativo con l’andamento del Tour e le difficoltà dello scorso anno, sia in positivo con la vittoria al Giro. E’ come se si cancellasse la lavagna, ora bisogna riscriverci sopra.

Per Ayuso compiti da luogotenente in salita per lo sloveno. La classifica sarà un obiettivo futuro
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Ha stupito molto l’annuncio della squadra Uae al servizio di Tadej. Tutti leader, tutti specialisti delle salite salvo Politt. Non è una scelta azzardata?

Su questo voglio essere chiaro. Ho fatto un giro d’orizzonte fra tutti i corridori del team, tutti mi hanno detto che volevano fare il Tour. Con loro, Yates, Ayuso, Almeida in particolare sono stato inflessibile: al Tour le gerarchie saranno chiarissime, si corre per Pogacar, chi vuole essere della partita deve saperlo e mettere da parte le proprie ambizioni. Tutti mi hanno detto di sì, di essere pronti, anzi desiderosi di farlo, a quel punto è chiaro che corridori del genere sono il meglio che un campione possa richiedere al suo fianco.

Ma non sono corridori abituati a correre per aiutare, per costruire una finalizzazione altrui…

Hanno tutti un enorme rispetto per Tadej e non dimentichiamo che si tratta di gente che, quando sa qual è il suo obiettivo, lo finalizza. Guardate Almeida: lo scorso anno era partito per fare il Giro puntando al podio, alla fine lo ha conquistato. Io sono convinto che è la gente giusta per aiutare Tadej in ogni frangente.

Nel roster della Uae per il Tour Politt sarà chiamato a un super lavoro in pianura
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Pogacar farà corse prima della partenza da Firenze?

No, abbiamo stabilito un programma diverso di allenamento. Sin da Roma e dalla conquista della maglia rosa abbiamo pensato che era fondamentale ricaricare le pile facendo tutto quel che serve e gareggiare non è fra queste opzioni.

Sia Tadej, che lo staff della Uae, tu stesso siete stati molto chiari nel declinare come impossibile quest’anno puntare al triplete. Ma secondo te, parlando per ipotesi, uno come Pogacar potrebbe provarci?

In un’altra stagione, più semplice nel suo sviluppo e quindi senza l’Olimpiade e un mondiale che è un target per lo sloveno, io credo di sì. Ma bisogna saperlo per tempo, programmare tutta la stagione in funzione di questo obiettivo. Inoltre vorrei sottolineare un aspetto: pensare alle tre gare nello stesso anno significa prevederne 5 in due stagioni, ossia in uno spazio di tempo di meno di 18 mesi. Obiettivamente non ne vale la pena per un corridore giovane come Tadej che ha ancora tanto da dare.

Pogacar in rosa. La possibilità di vederlo anche alla Vuelta è scartata a priori
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Pogacar a Parigi lo vedremo solo nella prova in linea o visto com’è andato al Giro potrebbe anche provare la cronometro?

Questa non è una mia competenza, decide la federazione slovena ma non dimentichiamo che il campione uscente è sloveno, un certo Primoz Roglic, è giusto che la preferenza spetti a lui considerando anche come va normalmente a cronometro. In questo comunque noi non abbiamo voce in capitolo…