La via di Piganzoli per il Giro passa dal (primo) Teide

18.01.2024
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Piganzoli ha 21 anni, come Milesi, Germani e Garofoli. Quando erano juniores, si dividevano corse e podi, poi sono diventati grandi e di colpo la strada è diventata stretta e ripida. I coetanei stranieri si sono messi ad andare più forte e noi di qua abbiamo iniziato a chiederci come mai i nostri non avessero lo stesso passo. Lo ammettiamo, in alcuni momenti siamo caduti nella trappola che invitiamo ad evitare: quella della fretta.

Stagione dopo stagione, Piganzoli ha salito dei gradini: l’ultimo è stato il podio al Tour de l’Avenir, come i corridori più forti in circolazione. Se il lavoro portato avanti con i tecnici del Team Polti-Kometa continuerà con la stessa regolarità, non c’è motivo per cui anche l’azzurro non possa salirne altri e gestire le tante attese. Quest’anno per la prima volta nella sua carriera, Piganzoli (foto Borserini in apertura) andrà ad allenarsi sul Teide, con ben altri margini rispetto a quelli che hanno iniziato ad andarci da juniores.

Piganzoli, Del Toro, Pellizzari: azzurri protagonisti al Tour de l’Avenir del 2023 (foto DirectVelo)
Piganzoli, Del Toro, Pellizzari: azzurri protagonisti al Tour de l’Avenir del 2023 (foto DirectVelo)

«Essere così atteso – dice – sicuramente ha un effetto positivo su di me, però non mi mette fretta, non mi mette pressione, mi fa continuare a lavorare. Magari mi dà più stimoli, quindi è solo positivo. Penso di essere a un buon punto della mia crescita, anche se ho molto da imparare e molto da crescere. Però penso che col duro lavoro si arriverà al punto giusto. Con gli altri ragazzi, con Germani, Milesi e Gianmarco, siamo amici. E’ giusto prendersi le misure e confrontarci, perché anche questo alla fine porta stimoli in più che fanno crescere e lavorare meglio».

Sei cresciuto per gradi e quest’anno per la prima volta andrai sul Teide.

Proverò a fare un bel blocco di lavoro in altura prima del Giro d’Italia, sperando di andarci. Altrimenti ci saranno altri programmi, come il Giro di Ungheria. Avrò sicuramente occasioni dove far vedere quello che valgo e per questo sul Teide proverò a lavorare bene. Se avrò la possibilità di andare al Giro d’Italia, se saremo invitati e se starò bene, mi piacerebbe andarci. Vorrei dimostrare che valgo, provare a vincere una tappa, anche se sarà difficilissimo. Alcuni miei compagni ce l’hanno fatta, quindi magari si può fare.

Piganzoli è passato professionista lo scorso anno. Nel 2023 ha sommato 47 giorni di corsa
Piganzoli è passato professionista lo scorso anno. Nel 2023 ha sommato 47 giorni di corsa
Il podio dell’Avenir è una bella foto da guardare?

Penso sia uno dei più bei ricordi dell’anno scorso. Sicuramente è un punto di partenza da cui quest’anno devo ripartire. Devo guardare quella foto e dire a me stesso che l’anno scorso ero lì, ero al Tour de l’Avenir a giocarmela con gente come Riccitello e come Del Toro, che sono protagonisti nel WorldTour e io non sono da meno di loro.

Un’eventuale chiamata nella nazionale under 23 la accetteresti ancora?

Io penso di sì. Dal mio punto di vista, una chiamata in maglia azzurra non si rifiuta mai. Quindi se Marino (Amadori, ndr) avrà voglia di convocarmi, io sicuramente non dirò di no. Anche perché se mi chiamerà, avrà fatto le sue considerazioni.

Piganzoli, qui con Ellena, è nato nel 2002 a Morbegno. E’ alto 1,74 per 61 chili ed è pro’ dal 2023 (foto Maurizio Borserini)
Piganzoli, qui con Ellena, è nato nel 2002 a Morbegno. E’ alto 1,74 per 61 chili ed è pro’ dal 2023 (foto Maurizio Borserini)
Basso dice che vai forte in salita e anche a crono e non è una cosa comune…

In certi casi si parla di doti naturali, ma io penso che pochi nascono con le doti naturali, tutto il resto va allenato. L’anno scorso forse ho trascurato un po’ la crono, quest’anno già dall’inverno sto facendo sedute sui rulli per la posizione. In più esco con la bici da crono una o due volte a settimana, perché quel lavoro non te lo inventi da un momento all’altro. In giro ci sono dei fenomeni, però si contano sulle dita delle mani. E comunque, pur essendo fenomeni, loro fanno le cose al 100 per cento, quindi se si vuole stare al passo con loro, bisogna fare le cose al massimo.

Com’è stato l’inverno finora?

Buono. Non ho avuto problemi, mi sono allenato abbastanza bene. Quando a casa faceva freddo, siamo andati in Spagna ed è andata benissimo. Ora che sta tornando il freddo, siamo tornati in Spagna, quindi penso che fili tutto liscio.

Hai perso l’accento spagnolo, ti dispiace?

Sì, se ne è andato, ma va bene così… (ride, ndr).

Giro dell’Emilia 2023, il 16° posto di PIganzoli parla di un talento in forte crescita
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Fino allo scorso anno, complice l’essere cresciuto nel team U23 della Fundacion Contador, Piganzoli parlava con un insolito accento spagnolo che faceva sorridere. Oggi, dopo un’intera stagione nell’italiana Eolo-Kometa, quell’intonazione è sparita. Quel che non deve perdersi è la voglia di crescere e l’equilibrio di farlo nel modo giusto. Due giorni fa Del Toro ha vinto nel WorldTour al secondo giorno di gara, nulla vieta di pensare che presto potrebbe venire anche il turno del “Piga”.