Simone Velasco: «Faccio i bagagli e vado in Francia»

30.06.2022
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Verso il Tour de France nel vero senso della parola. Simone Velasco era in attesa del suo aero all’aeroporto di Bologna per aggregarsi alla Grande Boucle a Copenaghen. Un volo per Amsterdam e da lì alla capitale danese.

«Ciao Simone, ça va?» Come va, gli chiediamo scherzando in francese. «Ca va bien», ribatte lui stando allo scherzo. Il suo tono è squillante. Il corridore dell’Astana Qazaqstan è uno dei tre debuttanti italiani al Tour. Gli altri tre sono Bagioli, Dainese e Luca Mozzato. Ci sarebbe stato anche il suo compagno Battistella, ma Il Covid lo ha tolto dai giochi.

Simone Velasco all’aeroporto di Bologna in attesa di imbarcarsi per la Grande Boucle
Simone Velasco all’aeroporto di Bologna in attesa di imbarcarsi per la Grande Boucle
Simone, ti aspettavi di essere schierato al Tour?

Da programma avrei dovuto fare la Vuelta, poi in primavera hanno visto che andavo forte e a quel punto hanno deciso di farmi saltare il Giro d’Italia e preparare bene il Tour.

Come mai ha saltato il Giro se andavi bene?

Perché come detto il grande Giro doveva essere la Vuelta. Poi dimostrando buoni valori e andando forte le cose sono cambiate. Solo che avevo già corso molto e a ridosso del Giro, al Catalunya, ero stato male. In più non avevo fatto l’altura. Così hanno deciso per il Tour.

Quindi lo sapevi già da un po’?

Ufficialmente me lo hanno detto dopo il Delfinato. Me lo ha detto il mio diesse di riferimento che è Cenghialta. Poi ho parlato anche con “Martino” e “Zazà”. Già a maggio però stavo lavorando in ottica Tour. L’altura sul Teide, il Delfinato, un po’ di recupero, l’italiano e quindi il Tour.

E’ il miglior Velasco di sempre?

Sto bene, dai. Io poi vengo fuori alla distanza e per questo spero di fare bene nelle ultime tappe perché calo meno di altri. Mi spiace solo che domenica scorsa ad Alberobello abbia avuto una giornata storta. Ho davvero sofferto il caldo. Almeno abbiamo fatto bene con Battistella.

L’elbano (classe 1995) al Delfinato con Caruso
L’elbano (classe 1995) al Delfinato con Caruso
Cosa ti “spaventa” del Tour?

Sicuramente i ritmi visti al Delfinato un po’ mi spaventano. Però ormai ci siamo! Sono consapevole del buon lavoro fatto e poi è motivo di orgoglio essere nella formazione per la Francia. Mi hanno sempre detto che il Tour era il Tour ed essere stato selezionato mi spinge a dare il massimo.

Simone, sei un attaccante ma “piccolino”, come la mettiamo con quelle tappe iniziali da passistoni nel vento (e nelle pietre)?

Bisognerà prestare la massima attenzione. So che il vento può far danni e noi dobbiamo stare vicino al nostro leader Lutsenko se non dovesse avere una gran gamba o dovesse incappare in un giorno no. La paura più grossa è quella di restare intrappolati in qualche caduta. Ci sono quelle 5-6 tappe molto tese, poi la situazione dovrebbe essere un po’ più tranquilla per “Lutse”.

Quindi il kazako proverà a fare classifica?

Sì, ci proverà. Sta bene ed è forte davvero. Senza problemi lui può fare bene.

Quanto conterà l’esperienza “da Belgio” in Francia?

Io ho fatto più le classiche delle Ardenne e altre semiclassiche tipo Fourmies a fine stagione. Non sarò un drago nel vento, ma vengo pur sempre da un’isola! Ho sempre avuto il vento in faccia e mi ci so infilare bene. E poi un discorso è tirare per proteggere un compagno e un altro è tirare per vincere.

Simone Velasco in allenamento nella sua Elba, in uno scatto di qualche tempo fa (foto Instagram)
Simone Velasco in allenamento nella sua Elba, in uno scatto di qualche tempo fa (foto Instagram)
Quindi Simone cosa hai messo nella valigia per il Tour?

Poca roba! Lassù ce ne daranno molta nuova. La cosa che non manca mai è il tappetino per lo stretching. Bisogna centellinare le energie e massimizzare il recupero. Un po’ di abbigliamento da riposo della squadra. Un completo più pesante per la Danimarca e tante energie! Ah, e un paio di jeans e una camicia come insegna il buon Pippo Pozzato!

Qualche libro? Serie tv?

Su Netflix ogni tanto ne seguo qualcuna di serie, ma nelle ultime settimane non ho avuto tanto tempo. Ero sempre a tutta con gli allenamenti che come toccavo il letto dormivo! Magari riprenderò a vedere la serie sulla Formula 1. E poi ho saputo che in questo Tour ne gireranno una. Magari sarò protagonista e mi rivedrò nella serie andando al Tour del 2023.

Qual è il primo ricordo che hai del Tour?

Ho sempre associato il Tour de France all’arrivo dell’estate. Se ben ricordo una volta partiva un po’ prima. Io andavo ancora all’asilo e quando c’era il Tour era estate piena per me. Mattina mare, poi pranzo, Tour alla tv… con qualche sonnellino, e poi di nuovo mare.