Van Aert “a vuoto” e ora la tensione cresce

29.03.2025
4 min
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Se Van der Poel non si ferma più, Wout Van Aert sembra aver smesso di volare. Tutti lo aspettano, tutti si chiedevano come stesse e tutti volevano che si facesse vedere. Che grande attesa che lo circondava al via del GP E3 di Harelbeke. E questi quesiti, che non si erano posti solo in Belgio, ieri hanno trovato una prima risposta… negativa purtroppo. Il campione della Visma-Lease a Bike ha chiuso 15° a 2’43” dall’eterno rivale Van der Poel, cosa che ha messo un carico pesante sulla sua prestazione non troppo brillante.

L’assenza di Van Aert alla Milano-Sanremo (e che Milano-Sanremo!) alla fine è stata rumorosa. E in questo momento il divario fra lu, Pogacar e Van der Poel appare enorme.

Su questa base tumultuosa si è quindi aperta la vera campagna del Nord di Van Aert. Wout Aveva preso parte al weekend di apertura con Omloop Het Nieuwsblad e Kuurne-Bruxelles-Kuurne, ma anche lì non era andata benissimo. Tra l’altro, un appunto che in Belgio in quei giorni era stato mosso a Van Aert riguardava anche il suo peso: leggermente più alto rispetto a chi era già in forma.

Van Aert e Benoot sul Teide nei giorni della Sanremo. Per il secondo anno, la stessa scelta (foto Instagram)
Van Aert e Benoot sul Teide nei giorni della Sanremo. Per il secondo anno, la stessa scelta (foto Instagram)

Sul Teide

Prima di parlare di ieri però facciamo un piccolo passo indietro per inquadrare meglio la situazione di Wout.

Dopo quelle due corse, parliamo dei primissimi di marzo, sono trascorse quattro settimane. Tre di queste hanno visto Van Aert andare in ritiro in altura. Un ritiro che, a quanto pare, è andato molto bene. Wout ha svolto i lavori programmati, ha lavorato sul fondo, ha utilizzato la bici da crono e si è concesso persino delle uscite in gravel.
Si è parlato di 60 ore di allenamento a settimana. Prima di scendere dal Teide, ha svolto nuovamente i test e tutto sembrava essere in ordine.

«Abbiamo avuto un buono e piacevole ritiro di allenamento a Tenerife – aveva detto Van Aert – ma ovviamente, come corridore, ciò che desideri di più è gareggiare. Non vedo l’ora di rimettere il numero. Magari non siamo i favoriti, ma abbiamo una squadra forte e Jorgenson ha mostrato grandi cose alla Parigi-Nizza».

Van Aert a fine corsa è parso abbastanza contrariato per la sua prestazione. Eccolo lottare nelle retrovie
Van Aert a fine corsa è parso abbastanza contrariato per la sua prestazione. Eccolo lottare nelle retrovie

Ora si corre

Di solito, quando Van Aert scende dall’altura, va sempre molto forte. Ma non è bastato contro chi ha gareggiato a ritmi e pressioni siderali. Quanto tempo servirà perché torni a muoversi con scioltezza e padronanza in gruppo? Va detto che ultimamente Van Aert è caduto spesso e non sempre è riuscito a posizionarsi al meglio nei momenti cruciali. Magari un piccolo rodaggio serve anche a lui…

Sono supposizioni, ma certo quando si manca da un po’ la pressione, specie per una nazione che lo ama alla follia, si fa sentire. E’ innegabile. Anche perché l’altro che poteva togliergliela, Remco Evenepoel, è fermo ai box. Ma questi dubbi sono stati più che legittimi.

Sentite cosa ha detto lo stesso Wout ieri dopo la gara: «Ho seguito la gara “dall’esterno” – ha detto – ho perso il ritmo su Taaienberg, ero un po’ troppo avanti lì. Ero intorno alla ventesima posizione, non male, ma non abbastanza per stare con loro (riferendosi principalmente a Mads Pedersen e Van der Poel, ndr) da lì è stata una gara all’indietro».

L’amore per Van Aert non è mai venuto meno da parte dei belgi
L’amore per Van Aert non è mai venuto meno da parte dei belgi

Fiandre e Roubaix

Ovviamente si è aperto subito il dibattito sulla scelta di non aver gareggiato prima, dell’altura prima di gare così importanti per Van Aert.

«E’ troppo presto per trarre conclusioni in tal senso – ha continuato il belga – ho anche provato a scappare via con Florian Vermeersch sull’Oude Kwaremont. Posso dire che ho avuto un buon finale. Speravo di essere in gara. Speravo di ottenere un risultato e non ha funzionato. Vedremo nelle prossime. Non sono soddisfatto».

In questa stagione l’asso di Herentals si gioca tantissimo. I due grandi obiettivi, mai nascosti e sempre dichiarati da Van Aert e dalla Visma-Lease a Bike, sono il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix. Wout va per i 30 anni e le occasioni all’orizzonte sono sempre meno. Prima però bisogna concentrarsi su quello che c’è da affrontare. Il calendario è fitto e questo dà speranza. Correrà tutte le settimane fino all’Amstel Gold Race. Non farà la Gand domenica, ma prenderà il via alla Dwars door Vlaanderen, quindi sarà in azione al Fiandre, alla Roubaix, al Brabante e, appunto, all’Amstel Gold Race, ultimo passaggio prima del Giro d’Italia.