Sobrero e i grandi Giri. Due parole con Martinelli

06.10.2021
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«Io ho la particolarità di riuscire ad esprimere gli stessi wattaggi sia in pianura che in salita, cosa che agli altri non riesce spesso». Ricordate queste parole? Era stato Matteo Sobrero a dircele. Il campione italiano a cronometro era di ritorno dai mondiali in Belgio e con lui si parlava anche di un suo possibile impiego nelle corse a tappe.

E proprio da qui partiamo: stessi watt tra pianura e salita, in pratica la sintesi del corridore moderno che vuole (e può) fare classifica nei grandi Giri. Lo stesso Matteo, ci confidò che Giuseppe Martinelli glielo diceva di provare, ma lui era un po’ meno convinto del suo tecnico. «Meglio andare per gradi e magari iniziare con una prova di una settimana», sosteneva il tricolore a crono 2021.

Europei di Trento, staffetta mista: Ganna in testa e Sobrero alla sua ruota. Chiude la fila De Marchi
Europei di Trento, staffetta mista: Ganna in testa e Sobrero alla sua ruota. Chiude la fila De Marchi

L’occhio lungo di Martino

Noi chiaramente non potevamo stare fermi e tra una corsa e l’altra di questo ricco autunno siamo riusciti a pizzicare Giuseppe Martinelli

«E’ vero – spiga il diesse dell’Astana – ho detto questa cosa a Matteo perché è uscito molto bene dal Giro d’Italia. E sì che lo abbiamo anche fatto lavorare parecchio per Vlasov, lo abbiamo fatto andare in fuga. Quindi non lo ha corso al risparmio. Nonostante tutto, pochi giorni dopo lo abbiamo portato al Giro di Slovenia e lo ha finito al terzo posto. Ha battagliato alla pari con Pogacar che era in vista del Tour.

«Poi da qui a dire che vince non lo so, ma di certo se potesse fare una prova e correre per sé stesso non sarebbe affatto un corridore da buttare via».

E quando un diesse esperto come Martino si lascia andare a certi giudizi, qualcosa di buono ci deve essere di sicuro.

L’ottima posizione di Sobrero (24 anni) a cronometro
L’ottima posizione di Sobrero (24 anni) a cronometro

Al top ovunque

“Peccato” però che a fine stagione il giovane piemontese lascerà l’Astana PremierTech e che questo esperimento, semmai, lo farà con altri.

«Non è facile trovare grandi spazi per un “ragazzino” – continua Martinelli – in questo momento ci tanti corridori davvero importanti che corrono per la classifica. Se fosse rimasto con noi, magari un po’ più di spazio glielo avremmo creato per farlo provare in grande Giro. Tanto basta un anno e lo vedi. Oggi non è come in passato che devi insistere per capirlo».

Sobrero: buon scalatore, ottimo passista, cronoman eccellente… soprattutto se lo si paragona agli uomini di classifica.

«Sobrero a crono ha un coefficiente di penetrazione dell’aria performante al 110% e anche per questo riesce a andare tanto forte. Riesce a sviluppare tanti watt. In tal senso, mi fa pensare un po’ ad Evenepoel. Anche lui è piccolino ma ha fatto crono a 54 di media… Matteo lo può fare quando è in condizione come all’italiano a crono.

«Matteo però dovrebbe essere convinto di mettere nel mirino un grande Giro e questo s’inizia a prepararlo sin dall’inverno con determinati lavori, con i ritiri a febbraio, creandoti il tuo gruppo di lavoro… Ma non è facile avere questa convinzione oggi, quando sai prima del via che il podio in pratica è già tutto occupato dai soliti nomi. Meglio magari puntare ad una tappa o a questa o quell’altra corsa. Oggi, sembra assurdo, ma se vediamo c’è meno specializzazione tra coloro che vincono i grandi Giri».

E in effetti è così: i Pogacar, i Roglic, i Bernal… vanno forte dappertutto. Forse il colombiano è il più “specializzato” essendo più scalatore, ma non è certo fermo a crono. E’ il ciclismo moderno.

Sobrero è uscito bene dall’ultimo Giro, tanto da salire anche sul podio dello Slovenia
Sobrero è uscito bene dall’ultimo Giro, tanto da salire anche sul podio dello Slovenia

Paragone impossibile

A questo punto viene da chiedersi con chi si potrebbe paragonare Sobrero?

«E’ difficile dirlo – spiega Martinelli – negli ultimi 4-5 anni il ciclismo ha fatto dei progressi enormi, si è rivoluzionato, per questo fare un paragone neanche col passato, ma solo di pochi anni addietro è complicato. Oggi il 30-40% dei corridori in gruppo sono davvero di ottimo livello.

«Guardate cosa è successo ieri alla Tre Valli Varesine. Con tutta quella pioggia, con il ritmo che hanno tenuto si è entrati nei dieci giri finali con ancora tanti corridori lì a lottare. E fino alla fine ce ne erano 15 che potevano vincere. Quelli davanti sono stati due ore con 35”-40” di vantaggio. Qualche anno fa con quel meteo e quei ritmi dopo poco la corsa sarebbe finita e ne sarebbero restati pochissimi in gara. E io che amo il ciclismo godo…».