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Rosa e il ritorno in mtb: retroscena e lavoro per la nuova avventura

29.11.2022
5 min
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A soli 33 anni Diego Rosa lascia la strada… ma non il ciclismo. L’atleta piemontese, infatti passerà, o meglio tornerà, alla mountain bike. La sua vecchia casa. Il suo primo amore. E si sa: il primo amore non si scorda mai.

Rosa difendeva, e difende ufficialmente fino a fine anno, i colori della Eolo-Kometa. Con questo team ha corso due stagioni. Si è ben difeso e quest’anno al Giro d’Italia ha lottato a lungo per vestire la maglia blu di miglior scalatore.

Domenica scorsa, Rosa (classe 1989) era a Monaco per l’evento Beking
Domenica scorsa, Rosa (classe 1989) era a Monaco per l’evento Beking
Diego, come va? Come ti sembra questo “nuovo vecchio” inverno?

Eh, sono un po’ spaesato. Cambiare aria ci sta! Ma per il resto tutto è molto simile. Esco in allenamento, la preparazione è più o meno quella… cambia il mezzo.

E come ti stai trovando?

Diciamo che come ho lasciato ho ripreso. Abbandonai la mtb che arrivavano le prime full, ho ripreso la mtb con una full. Quella volta quando provai quel tipo di bici dopo un chilometro di discesa “pizzicai” la posteriore. E stavolta dopo il primo chilometro di discesa di nuovo ho bucato. Nonostante liquidi, mousse… non è cambiato niente! Scherzi a parte, con le 29” faccio un po’ di fatica a girare nei tornanti stretti. Rispetto alle bici di una volta sono più grosse, ma per il resto la guida si è molto semplificata.

Definisci semplificata…

Queste bici ti perdonano molto. Se prima sbagliavi, arrivavi troppo veloce o cambiavi idea nell’approcciare un sasso, per dire, erano problemi. Con queste bici invece ci passi sopra. Ti permettono di correggere, magari la traiettoria non è ideale, ma non cadi.

Diego sta insistendo molto con la palestra e in particolare con la parte alta del corpo
Diego sta insistendo molto con la palestra e in particolare con la parte alta del corpo
Come ci stai lavorando?

Ho iniziato in queste settimane e dal punto di vista tecnico, del setup non è così semplice. Una volta la forcella era aperta o chiusa, adesso ne uso una elettronica: devi regolare l’affondo, il ritorno, la pressione… e anche per questo non sto facendo molte uscite su strada in allenamento: quattro uscite su sei sono in mtb, voglio riabituarmi a questo mezzo. Magari più in là farò la metà su strada e la metà offroad. 

E’ comprensibile…

E poi ogni giorno mi viene in mente una cosa nuova. Esco sempre regolando qualcosa. Nei primi giorni per la pressione mi regolavo col vecchio metodo del dito. E a forza di sgonfiare ero arrivato a 0.9 bar… un po’ poco! E infatti mi sono detto: “Ecco perché bucavo!”. Quindi per ora sono molto concentrato sul setup.

Hai accennato che la preparazione è molto simile, ma qualcosa di diverso ci sarà pure?

Ho fatto uno stacco identico alle altre stagioni su strada. Quindi tre settimane di vacanza, una settimana di ripresa molto calma e poi la preparazione vera e propria. Di certo faccio più palestra, soprattutto per la parte alta del corpo. Avevo perso tanto in questi anni su strada. Quello è peso da portare in giro, qui invece sono muscoli che servono. In allenamento quando faccio le discese lunghe a volte mi devo fermare. Mi fanno male le braccia, le mani… per non parlare delle scapole. Anche per questo preferisco uscire di più in mtb.

In estate, quando in Italia non c’erano gare, Rosa ha preso parte ad un paio di marathon in Mtb
In estate, quando in Italia non c’erano gare, Rosa ha preso parte ad un paio di marathon in Mtb
Parliamo invece un po’ del recente passato. Come hai vissuto il momento dell’addio alla strada?

In modo molto leggero. Credevo mi sarebbe pesato di più, invece è stato tranquillo. Avendolo già in prospettiva, non mi è pesato. Se invece non avessi avuto già un contratto pronto magari sarei stato depresso.

Quindi questa estate quando hai preso parte alla Dolomiti Superbike già sapevi che saresti tornato su strada?

No, no… avevo chiesto alla squadra già a febbraio di partecipare a quel paio di corse estive. Coincidevano con un periodo di lontananza dalle gare su strada. Vero, ho sempre detto che il giorno che avrei chiuso con la strada avrei fatto un anno in mtb, ma in quel momento non immaginavo ancora che sarebbe successo quest’anno.

C’è qualcosa che non ha funzionato?

Diciamo che ci sono stati un po’ di problemi di comunicazione con la squadra. Io avrei fatto ancora un anno, ma forse questa è stata la mia fortuna.

Al Giro d’Italia, Rosa ha indossato la maglia blu per sei giorni. Chiude la sua carriera su strada dopo 10 stagioni
Al Giro d’Italia, Rosa ha indossato la maglia blu per sei giorni. Chiude la sua carriera su strada dopo 10 stagioni
Perché?

Io ero in grado di continuare e credevo di avere ancora una stagione davanti. E a dire il vero avevo avuto anche delle offerte buone da team WorldTour. Io non volevo cambiare squadra. Sembrava tutto okay, poi quando mi hanno detto che non mi avrebbero rinnovato il contratto era tardi. Non volevo tornare indietro a chiedere con la coda tra le gambe a chi mi aveva fatto un’offerta… Un po’ mi “giravano”. Ma va bene così: a 33 anni va bene così e va bene come sto adesso.

Dal canto tuo pensi di aver fatto qualche errore, di aver dato sempre il 100 per cento?

Col senno del poi sempre qualcosa si può fare meglio, ma se tornassi indietro farei esattamente ciò che ho fatto e quindi gli stessi eventuali errori. Sì, ci sono stati dei periodi di riposo in mezzo alla stagione, ma quando dovevo fare il corridore l’ho fatto al 100 per cento. Sì, rifarei tutto.

Torniamo alla mtb: sai già che calendario farai?

Al 99 per cento dovremmo partire dall’Andalucia Bike Race (un’importante corsa a tappe in mtb, ndr) e poi fare le maggiori corse del calendario italiano. A me piacerebbe molto anche fare la Coppa del mondo che, dovrebbe tornare anche nelle marathon. O comunque prendere parte alle prove della Marathon Series, vale a dire le più importanti gare internazionali. Vediamo l’UCI cosa ci farà sapere.