L’appuntamento delle 15 è slittato alle 17,30, perché nel frattempo l’allenamento di Richeze e Gaviria è andato per le lunghe. A Monaco è un po’ meno caldo che da noi, ma il sole si fa rispettare ugualmente. I due sono entrambi reduci dal Tour de Pologne, dove il colombiano ha centrato la prima vittoria di stagione e da cui conta di ripartire per una seconda metà in cui riempire le bisacce di risultati. Ma in ogni caso, alla fine dell’anno la coppia si separerà. Una coppia rinata dopo che Gaviria lasciò la Quick Step nel 2019 e convinse l’amico a fare altrettanto nel 2020. I risultati non hanno tenuto troppa fede alle attese, ma la separazione è dovuta alla volontà di ringiovanire il gruppo e Richeze ha ormai 38 anni.
«Ma correrò ancora – sorride – e non so chi abbia messo in giro la voce che smetterò. Certo il piano era di continuare con Fernando, ma non è stato possibile. Perciò sono in cerca di una squadra per la prossima stagione, ugualmente come ultimo uomo. Stiamo parlando, ho dei contatti. Sono molto amico di Lombardi, che mi gira le informazioni che potrebbero interessarmi».
Richeze come Morkov
Quando lasciò la Quick Step, si divideva con Morkov la palma di miglior ultimo uomo, al punto che Gaviria lo volle fortemente con sé al UAE Team Emirates. E anche se non basta avere un ottimo “leadout” per vincere le volate (il bottino di Fernando sarebbe altrimenti più ricco), di certo si tratta di un ruolo molto importante, che però negli anni è cambiato radicalmente.
Che cosa è cambiato, soprattutto?
Il fatto che una volta ci fossero al massimo due treni, quello di Cipollini e quello di Petacchi. Adesso invece ogni squadra ha il suo e riuscire a portare fuori il tuo velocista diventa più complicato. Per uscire davanti da certe mischie, devi quasi essere al livello dei velocisti più forti.
Qualche giorno fa Malori ci ha detto che non ci sono più in giro velocisti puri e che anche per questo le volate sono cambiate.
Malori ha visto giusto. Lo stesso Gaviria ormai è forte anche in salita, ma non per scelta. E’ una necessità. Le corse facili non esistono più e per passare i 2.000 metri di dislivello dopo i quali ci si aspetta la volata, devi comunque tenere in salita. In questo modo il velocista deve rinunciare a una parte della sua potenza e di conseguenza le volate sono diverse.
Nel 2020 ha raggiunto Gaviria al UAE Team Emirates Al Tour Colombia 2020 ha aiutato Molano a vincere tre tappe
Nel 2020 ha raggiunto Gaviria al UAE Team Emirates Al Tour Colombia 2020 ha aiutato Molano a vincere tre tappe
TI sei mai pentito di aver lasciato la Quick Step?
No, mi trovo bene qui. Quella è la squadra con la migliore scuola per velocisti, di sicuro. C’è la cultura del treno, mentre alla UAE c’è la cultura dello scalatore. Più Pogacar ovviamente che Gaviria. Quindi è comprensibile che sia più difficile fare risultati. Non sono pentito perché ho scelto di seguire Fernando.
Può essere che le sue poche vittorie siano state decisive per il fatto di non confermarti?
Oddio, spero di no. Non credo. Mi hanno parlato di ringiovanimento. E poi non siamo mai andati nelle grandi corse con un treno di quattro uomini per tirare le volate e questo fa la differenza. La stessa cosa che è successa a Viviani. Vieni da una scuola di velocisti e ti ritrovi con meno uomini, che cambiano spesso e non sono abituati a fare un certo lavoro.
A quando la prossima corsa?
Il 26 e il 28 in Belgio, poi il Benelux Tour e poi chiuderò con il calendario italiano.
Sei soddisfatto della tua stagione?
Sinceramente non tanto. Oltre alle mie prestazioni, la mia soddisfazione è legata alle vittorie di Fernando e purtroppo finora ne è arrivata solo una, per cui devo pensare di aver fatto bene il mio lavoro poche volte. Se poi da qui a fine stagione facciamo il pieno, il bilancio cambia.
E se ti proponessero di fare il velocista?
Non sarei in grado. Il livello si è alzato tantissimo. Le ultime volte che ho corso per vincere fu con la Quick Step in Argentina o Turchia, dove il livello era inferiore. Adesso non saprei davvero da dove cominciare. Invece da ultimo uomo credo di poter ancora dire la mia.