Pietre e muri alle spalle: le pagelle di Bennati. Due 10 e…

14.04.2025
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Con la Parigi-Roubaix di ieri si è conclusa la prima parte delle classiche del Nord, quella delle pietre e dei muri. In settimana ci sarà la Freccia del Brabante, che apre alla seconda parte, più adatta agli “scalatori”. E’ quindi tempo di primi bilanci. Bilanci che abbiamo affidato a Daniele Bennati.

Il “Benna” ha assegnato giudizi e voti, quindi le pagelle, ai protagonisti di queste corse. Da Mathieu Van der Poel fino ad Alessandro Romele.

Tre Roubaix di seguito: VdP è di diritto tra i giganti del ciclismo. Per Bennati è un cecchino ormai
Tre Roubaix di seguito: VdP è di diritto tra i giganti del ciclismo. Per Bennati è un cecchino ormai

Van der Poel: voto 10

Tris consecutivo come Moser alla Roubaix, sfiora il Fiandre, stravince ad Harelbeke, Van der Poel non ha paura di duellare con “Sua Maestà” e ha persino la faccia tosta di batterlo!

«A Van der Poel do 10. Non ha sbagliato niente. Senza parlare della Sanremo, che ha vinto, ha conquistato la sua terza Roubaix. Non ha vinto il Fiandre, ma se l’è giocato alla grande. Sappiamo che ha avuto quel piccolo intoppo, vero o non vero, degli antibiotici. Tra tutte le classiche, il Fiandre è quella che contro Pogacar era la più difficile per lui. Se poi magari lo ha beccato in un momento in cui non era proprio al 100 per cento, ma al 98, ci sta che si stacchi sull’Oude Kwaremont. Lì uno come Pogacar può fare la differenza».

«Quel che mi piace di Van der Poel è che ha affinato tutte le sue capacità nel corso degli anni: forza, tattica, gestione degli allenamenti. Quando è passato professionista commetteva tanti errori, nonostante fosse già molto forte. Però ha imparato veramente a gestirsi nel migliore dei modi. Ormai è un cecchino, e questo gli permette di fare quello che fa. E su queste corse, oltre al motore, fa la differenza con la capacità di saper guidare la bici e di cogliere attimi che magari altri non riescono a cogliere».

Pagelle di Bennati dopo le Classiche del Nord: Van der Poel e Pogacar da 10, Pedersen brilla, Ganna in calo, Van Aert e Visma deludono
Tadej Pogacar in azione al Fiandre. Col secondo posto alla Roubaix sa che potrà fare bene anche in questa classica Monumento
Tadej Pogacar in azione al Fiandre. Col secondo posto alla Roubaix sa che potrà fare bene anche in questa classica Monumento

Pogacar: voto 10

Protagonista assoluto. Vince, perde, emoziona e soprattutto le corse le disegna lui, almeno su questo siamo d’accordo? Parola a Bennati su Tadej Pogacar.

«Do 10 anche a Tadej perché comunque è andato contro tutto e tutti. Indipendentemente dal tipo di corsa che ha fatto ieri, si meritava un 10 anche se fosse arrivato decimo. Uno come Pogacar va solo che ringraziato per lo spettacolo che riesce a dare in questo ciclismo e per quello che mette a disposizione del ciclismo. Quando c’è lui, anche Van der Poel e gli altri danno quel qualcosa in più che poi fa diventare queste corse uniche e indimenticabili. Attaccano a 104 chilometri dall’arrivo!».

«Quindi il mio 10 non è solo per quello che ha fatto vedere sul fronte delle prestazioni, ma soprattutto per il coraggio e per l’amore verso il ciclismo. Ne ho sentite veramente tante in questo periodo e devo dire che sono sempre stato dalla sua parte. Sì, la Roubaix è pericolosa, ma se guardiamo le corse di oggi ti puoi fare male in qualsiasi gara. Perciò grazie a lui e anche a chi lo ha appoggiato, che è la sua squadra».

Gand-Wevelgem, Mads Pedersen trionfa dopo una fuga di 56 chilometri. Il danese è stato poi sul podio di Fiandre e Roubaix
Gand-Wevelgem, Mads Pedersen trionfa dopo una fuga di 56 chilometri. Il danese è stato poi sul podio di Fiandre e Roubaix

Pedersen: voto 8

Forte, fortissimo, anche un po’ sfortunato… più che altro per l’epoca in cui si è ritrovato, non tanto per la foratura di ieri. Ammesso che poi forare alla Roubaix sia solo questione di sfortuna. Ecco Bennati su Mads Pedersen.

«Direi un bell’otto. Pedersen ha vinto la Gand, ha fatto quinto a Harelbeke, terzo alla Roubaix, secondo al Fiandre. Non gli do dieci solamente perché davanti a lui ci sono Van der Poel e Pogacar. Per la forza che ha dimostrato, ha portato a casa “poco” dal punto di vista dei risultati. Anche lui sulla maglia ha i bordini di campione del mondo. Ieri sul podio c’erano tre iridati, capito che spessore?

«Se fossi in lui cercherei di risparmiarmi un po’, visto che corri contro Van der Poel e Pogacar. Però questo fa parte del suo carattere, delle sue caratteristiche: non ha paura di attaccare per primo. Ripeto, io aspetterei un po’».

Wout Van Aert: tanta volontà, tantissima fatica. Il belga non va oltre il 5 per Bennati
Wout Van Aert: tanta volontà, tantissima fatica. Il belga non va oltre il 5 per Bennati

Van Aert: voto 5

Tocca a Wout Van aert, uno dei grandi punti interrogativi di questa campagna del Nord. A lui resta ancora l’Amstel Gold Race, che in passato ha già vinto. Ma intanto si tira una linea…

«A Van Aert do 5. A malincuore non mi sento di dargli la sufficienza. E’ vero che ha avuto sfortuna, ma lo considero alla pari di Van der Poel e Pogacar su questo tipo di competizioni, pertanto uno così non può raccogliere così poco.

«Secondo me per Van Aert potrebbe esserci un problema di programmazione. Okay, lo scorso anno ha avuto questo infortunio, l’ennesimo, alla Vuelta. A quel punto aveva una grande occasione per recuperare al 110 per cento, resettarsi. Non doveva fare ciclocross, doveva solo ed esclusivamente pensare a recuperare e preparare la stagione su strada. Senza poi dover nuovamente saltare Tirreno o Parigi-Nizza, Strade Bianche, Sanremo… Un corridore come lui deve fare quel tipo di programm».

«Non conosco la Visma-Lease a Bike e come gestisce Van Aert, e quindi non mi permetterei mai di giudicare, ma se fossi in Van Aert avrei evitato di fare tre settimane di altura per preparare le classiche a discapito delle corse. E nonostante abbia avuto mesi difficoltosi, con prestazioni altalenanti, ha raccolto due quarti posti tra Fiandre e Roubaix».

A Bennati facciamo notare che Van Aert era più brillante nel finale che nella fase centrale: è anche una questione mentale? Di stress da corsa?

«Ci sta pure che soffra la rivalità con Van der Poel: lui negli ultimi due anni ha vinto tanto e se ne perde una non è un problema. Mentre per Van Aert la pressione è maggiore. Ma soprattutto questa sua brillantezza è la dimostrazione che è un corridore di fondo, che dopo 250 chilometri sa essere lì, anche se non è al top».

Lo sguardo sperso e affaticato di Ganna dopo la Roubaix. Per Pippo sono state le prime vere classiche preparate ad hoc: bicchiere mezzo pieno guardando al futuro
Lo sguardo sperso e affaticato di Ganna dopo la Roubaix. Per Pippo sono state le prime vere classiche preparate ad hoc: bicchiere mezzo pieno guardando al futuro

Ganna: voto 6,5

Il Pippo nazionale ha emozionato, fatto sperare, però forse ci si aspettava qualcosa di più? Per noi sì. Sentiamo invece cosa ne pensa Bennati.

«Se lasciamo fuori la Sanremo, diciamo che anche Filippo Ganna probabilmente si aspettava di più in queste classiche del Nord, almeno non per come era partita la stagione. Alla Tirreno aveva una condizione stratosferica e alla Sanremo lo ha dimostrato. Tuttavia, probabilmente ha pagato proprio gli sforzi della classifica generale alla Tirreno. Pogacar non ha corso né Parigi-Nizza, né Tirreno, e Van der Poel alla Tirreno si è allenato, non si è visto.

«Ovviamente questo non è assolutamente né un consiglio, perché io non sono un consigliere di Ganna né della Ineos Grenadiers, né una critica: è una mia considerazione dalla quale spero possa trarre degli insegnamenti».

«Alla E3, in quei 30-40 chilometri che hanno fatto da soli e lui era in terza posizione, ha detto di aver fatto tanta fatica. Anche quegli sforzi prolungati magari lo hanno reso meno brillante al Fiandre. Quel giorno, alla fine, il cercare di anticipare non è stato sbagliato, però quando sono arrivati da dietro Van der Poel e Pogacar il ritmo era sicuramente proibitivo per lui. Ieri magari ha avuto anche un po’ di sfortuna. Per me potrebbe essere arrivato un po’ “lungo” a queste corse, ma questa è una mia considerazione dalla quale spero possa trarre degli insegnamenti».

Ganna gli sta particolarmente a cuore e Bennati si dilunga con passione. Si vede che ci tiene: «Pippo l’ho sempre visto come un Fabian Cancellara che è nato cronoman e poi si è specializzato anche nelle classiche del Nord. Fabian era un cecchino nel preparare gli appuntamenti».

Dwars door Vlaanderen: Powless precede tre corridori della Visma-Lease a Bike
Dwars door Vlaanderen: Powless precede tre corridori della Visma-Lease a Bike

Visma-Lease a Bike: voto 5

Ovviamente in questo giudizio pesa molto il pasticcio della Dwars door Vlaanderen

«Va detto che Van Aert è un punto di riferimento per le classiche, per la Visma come Vingegaard lo è per i Grandi Giri, e quando il punto di riferimento, il capitano, non è al meglio, anche il contorno ne risente. I corridori risentono di questa sofferenza del capitano, e di conseguenza la squadra non gira come dovrebbe. Per loro però niente sufficienza: cinque».

«Guardiamo Pogacar e Van der Poel: quando hai due capitani così, sai che saranno primi o secondi, e a livello morale anche tutti i compagni di squadra ti danno sempre quel qualcosa in più. Mettiamoci poi che il fatto della Dwars ha ampliato questo stress interno: a livello morale non ha fatto bene né a Van Aert né a tutti gli altri. Tuttavia io non mi sento di condannare quella scelta, far fare lo sprint a Wout.

«Comunque è stata una scelta a favore di Van Aert. E poi chi si sarebbe immaginato che avrebbe perso una volata da Powless, con tutto il rispetto per lui? Van Aert è abituato a vincere le volate di gruppo, a vincere a Parigi sugli Champs-Elysées. Questa è stata una grande beffa e non un bel viatico per Fiandre e Roubaix».

In fuga al primo Fiandre e Roubaix nel sacco (71°) al debutto: bravo Romele. Alessandro è un classe 2003
In fuga al primo Fiandre e Roubaix nel sacco (71°) al debutto: bravo Romele. Alessandro è un classe 2003

Romele: voto 7,5

Prima esperienza nel WorldTour, prima campagna del Nord e tutto sommato se l’è cavata. E’ stato in fuga al Fiandre, finisce la sua prima Roubaix, coglie due top ten in classiche minori come Samyn Classic e Bredene Koksijde Classic. Alessandro Romele ha corso ben 11 classiche e solo in due non ha visto l’arrivo, dopo comunque essere stato nel vivo della gara.

«Bravo davvero! E’ uno che sta nella mischia, perciò complimenti. Romele sta dimostrando di avere carattere. Si merita un bel 7,5. Non ha paura di andare in fuga, di limare, di aiutare. Al Nord comunque devi partire con il coltello fra i denti, e lui ha tutte le carte in regola per fare bene in futuro in queste classiche».

Tim Merlier sfreccia alla Scheldeprijs. Bennati non si aspettava molto di più dalla ex squadra regina delle classiche del Nord
Tim Merlier sfreccia alla Scheldeprijs. Bennati non si aspettava molto di più dalla ex squadra regina delle classiche del Nord

Soudal-Quick Step: senza voto

Okay, senza Remco e con una rivoluzione in atto non sono più la corazzata di un tempo, ma questa involuzione nel giro di pochi anni colpisce. La “Quick” porta a casa la Scheldeprijs con Tim Merlier: stop.

«Attenzione però, vi stoppo subito: se non hai corridori come Pedersen, Pogacar, Ganna o Van Aert, cosa t’inventi? Per me, con la trasformazione che hanno avuto, sono senza voto.

«Certo, mi hanno sorpreso alla Gand. In Belgio una squadra come la Soudal-Quick Step può fare di più, invece mi è sembrato abbiano corso per il secondo posto. Fosse per questo non gli darei assolutamente la sufficienza. Okay, Pedersen quel giorno è andato fortissimo, ma dietro loro erano in tre se non in quattro, mi aspettavo che una squadra così lassù facesse di tutto per chiudere, tanto più che avevano Merlier. Al massimo potevano perdere da Milan, però ci avrebbero provato.

«Hanno investito quasi tutto su Evenepoel e pertanto su altri tipi di corse e di uomini. Non gli do nessun voto, perché io obiettivamente non mi aspettavo una Soudal-Quick Step vincente in queste classiche, quindi personalmente non avevo nessuna aspettativa».